venerdì 20 dicembre 2019

Quelli fissati con l' Oriente

Rileggendo alcuni vecchi post mi sono accorto di non aver mai approfondito adeguatamente quello che è un punto chiave nella comprensione del perché certi ambienti si siano sviluppati in un modo tanto ridicolo, e più in generale per identificare meglio il tipo di utenza che bazzica nei corsi di AMT.

Ancora oggi persiste un' idea molto falsata di quella che è la cultura orientale, veicolata come al solito dai media di intrattenimento, e i soliti boccaloni ignoranti alimentano credenze che spesso non hanno nulla a che vedere con la realtà dei fatti.
I Fanatici dell' Oriente© sono il risultato del mix atomico tra ignoranza, cartoni animati, film di serie B e cronico rifiuto dell' obiettività.

Definiamo rapidamente quali siano i capisaldi del Fanatico dell' Oriente©:

- "Gli Orientali sono gente spiritualmente profonda, mentre gli Occidentali sono solo superficiali e materiali"
Quando sento questa idiozia mi verrebbe voglia di prendere sti presuntuosi e teletrasportarli seduta stante in una dannata città cinese.... ma no, perchè cinese?
Forse è meglio Thailandese. Oppure Filippina. Anzi no, Indiana. Ehm... forse però "orientale" significa Papuana... Ma tecnicamente potrebbe anche essere Serba!
Appare evidente la prima delle cazzate: quando questi tizi parlano di "Orientali", a seconda della personale declinazione si riferiscono ai Cinesi o ai Giapponesi, perché la loro concezione di Oriente si ferma a quelli e questo dimostra l' ignoranza di cui si fanno testimoni.
Usano questa frase fatta, propaganda di vecchio stampo, per darsi un tono senza effettivamente avere idea di cosa stiano parlando, come se centinaia di filosofi o scrittori occidentali non valessero una cicca in confronto ai saggi cinesini.
Sì sì, i cinesini... Solo una mente atrofizzata dai film di propaganda può ancora oggi pensare che quella cinese sia una cultura degna di rispetto, che i cinesi siano saggi e moralmente superiori al resto della popolazione mondiale, sì sì andateci in Cina a vedere quanto la loro cultura popolare sia rispettabile...
Fa niente che siano dei maiali maleducati attaccati al soldo più di ogni altra cosa, il cui senso di rispetto per la comunità finisca alla fine delle proprie membra, fa niente il loro parassitare silenziosamente ogni luogo del mondo in nome del Dio Denaro odiando gli autoctoni senza la minima intenzione di integrarsi... Bravi, esaltate la loro "profondità spirituale".

Tra l' altro questa "gente" una volta resasi conto di quanti boccaloni dalle tasche piene pendessero dalle loro labbra in Occidente, si sono costruiti addosso il personaggio con ancora più impegno, proponendosi come profeti di saggezza e moralità... dietro lauta ricompensa nella forma di banconote passate in nero ad esami e stage.

Il Fanatico dell' Oriente© quando vede un maestro cinese se lo immagina mentre scruta l' orizzonte con aria seriosa riflettendo sui mali del mondo, per poi elargire nebulose massime di vita che solo i Prescelti (come lui) riescono a comprendere appieno.
Oppure nel caso del Giapponese si immagina che un tizio che negli anni '70 magari si sballava di marjuana mentre sbavava su un porno svedese in 8mm, in realtà oggi sia un Samurai redivivo pronto a difendere i buoni con la sua spada in un campo di erba alta scossa dal vento...
(Tutta da ridere questa dei Samurai che difendevano i poveretti indifesi, ma vaglielo a spiegare, loro c' hanno in mente Tom Cruise).

Magari ti sciorinano le massime di Sun Tzu come dimostrazione della massima filosofia dell' Homo Sapiens, dimenticando volontariamente secoli di cultura europea di ben più ampio valore.
Leggono una pirlata sul senso del Tao e ci si fanno i tatuaggi e si sentono più profondi dell' uomo medio perché, gira e rigira, alla fine della storia lo scopo è autenticare una propria preferenza (le AMT, la passione per l' Oriente) come qualcosa di migliore, di superiore, di più valido ed elevato rispetto alla media delle attività sportive.

- "Le arti marziali orientali sono anche qualcosa di spirituale, mica solo stupide botte"
Non riuscirei a contare quante volte abbia sentito questa idiozia nella mia vita, e ancora una volta è facile intuirne la ragione: lo sostengono i praticanti/appassionati di AMT per cercare di elevare queste pratiche a qualcosa di superiore, senza che questa superiorità venga meglio definita.

Continuerò a ripeterlo alla morte, e lo faccio sempre con puro e semplice spirito di osservazione: cosa vi fa pensare che sprolouqiare di filosofia spiccia (spesso senza nemmeno sapere cosa significhi filosofia...), fare le foto sotto alla cascata, respirare in modo strano, imparare coreografie, etc. vi renda in qualsiasi modo una persona migliore di, che ne so, una semplice impiegata con la passione per il ballo sudamericano?

- I pensieri profondi ed illuminati li puoi leggere anche su Fessbuc, scritti da una dodicenne brufolosa in crisi; Qualsiasi imbecille con spirito di osservazione, senso romantico, esperienza di vita o più banalmente lettura di saggi cartacei può sciorinare altrettante massime di vita, però mica ti viene a dire che le abbia elaborate durante la partita di calcetto del Venerdì.

- Le foto fighe che da sole possano costruire un personaggio o trasmettere un' idea ne trovi quante ne vuoi fatte da chiunque, lo scopo della fotografia è esattamente quello; Ma farti le fotografie agli stage coi campioni non ti rende un campione.
Figurati fartele mentre tiri calci all' aria o in parte ad un cazzo di cinese che ti abbia soltanto mostrato come fare la posizione del minotauro stitico.

- Le respirazioni speciali le impari, e meglio, anche facendo un qualsiasi corso di immersione subacquea, ma scommetto anche al corso pre-parto.
La meditazione tanto scimmiottata non è cosa da palestra McFit, nè basta mettersi seduti in silenzio due minuti per praticarla.

- Le coreografie con movimenti difficili le allenano da secoli tutti i ballerini del pianeta, o ad esempio gli agonisti di ginnastica ritmica, e puoi giurarci che se atleti di quel livello si mettessero ad imparare i Kata li farebbero decisamente bene, pur senza ricevere alcuna cintura nera.

Nessuna di queste cose rende moralmente elevati rispetto alla media delle persone: saggezza e moralità non sono cose che si possano imparare facendo esercizi di ginnastica o ripetendo a pappagallo aforsimi.

Soprattutto se le AMT sono, in sostanza, nient' altro che corsi da palestra tre volte a settimana se va bene per un totale medio di cinque ore massimo in cui devi farci entrare TUTTO...
Se alla scuola calcio il mister si mettesse a cianciare di filosofia (letta su Donna Moderna), facesse studiare coreografie di dribbling, mettesse sulle ginocchia i bambini per spiegargli ovvietà del comune buonsenso, sarebbe la stessa cosa.

Non è che mi facciano meno ridere quelli che invece vanno a praticare pugilato e ci vedono dentro le storie da film, il "guerriero che è dentro di noi", la sfida dell' ego e il sarcazzo eh, ma almeno loro qualche pugno imparano a darlo e prenderlo per davvero.

- "I Veri Maestri Orientali© sono mille volte più forti"
Adoro questa affermazione, soprattutto quando vengono chiamati in causa i cazzo di monaci Shaolin o Bruce Lee.
E' esilarante, ti fa proprio sentire come ad una festina dei bimbi che litigano su chi sia meglio tra Babbo Natale e Topolino, li guardi col sorriso tenero ricordando quei tempi di beata innocenza.
Tutto si basa sulla volontà di credere che le cose stiano così, si parla del nulla assoluto pretendendo che sia una verità acquisita.
Chi ti racconta queste cose è tipicamente un ignorante del combattimento ma appassionato di film o cartoni e trae le proprie conclusioni in base a cosa abbia visto su Canale 5.
E non scherzo, è proprio una questione di antropologia sociale, tu racconta una storia abbastanza appassionante da suscitare emozioni e la gente (ignorante) crederà anche che un tizio sia morto e resuscitato per poi planare in cielo come un aquilone...

Senza richiamare in causa tutte quelle dimostrazioni di maestroni cinesi messi culo a terra in brutto modo, Bruce Lee che si muoveva come uno scarso Kick Boxer nelle sue "micidiali competizioni" per non parlare dei "combattimenti clandestini assassini sui tetti di Hong Kong" che il mio gatto fa più bella figura nelle sue sì leggendarie battaglie, è sempre curioso notare come questi orientali tanto forti lo siano sempre nelle storie.
Mai un fatto verificato e dimostrabile, un articolo autenticato, una competizione ufficiale con pubblico o... una dimostrazione di abilità fatta in allenamento ogni sera, quando vuoi, come vuoi, con chi vuoi, come fanno invece i maestri di SdC.
No, loro c' hanno le leggende del cinesino che ha mandato in ospedale la malaria a calci rotanti.
Che poi diciamocelo francamente, ma avete idea di quanta gente subisca aggressioni ogni santo giorno e anche senza millemila anni di cazzate marziali se la cava, magari per culo, magari per il colpo della domenica, magari perché l' ha visto fare in un film?
E mica per questo poi diventano mostri del combattimento, ma se a difendersi con un peto è il signor "Wao Chan Fu Blu" ecco che ci ricamano sopra leggende per i prossimi secoli.
Nella mia esperienza poi quelli che venivano osannati come maestroni fortissimi nel combattimento, si scoprì in seguito che parteciparono solo a piccoli eventi locali, roba che persino io al confronto sono più titolato ed è tutto dire.
Conosco personalmente atleti nella mia città che non si ricordano nemmeno più quanti match abbiano sostenuto, ma tutto è rintracciabile e verificabile, e ancora si vedono bene dal raccontare di essere macchine da guerra; Il maestrone cinese ha steso un barbone ubriaco vent' anni fa ma ci aggiunge un particolare epico ogni volta che racconta di nuovo la storia...
Nel frattempo continuo ad aspettare un cinesino che con le magiche arti cazziali cinesi faccia sfracelli di campioni di stili funzionali, ma sembra che arrivati al dunque tutto ciò che succeda sia simile a questo.
Gli asiatici, quelli forti per davvero, gira e rigira allenano stili funzionali anche loro.

- "Da quando pratico AMT mi sento più rilassato, più sicuro, più in comunione con il mondo!"
Beh, io non voglio mettere in dubbio cosa uno ottenga o percepisca personalmente per via della sua pratica, se è un risultato positivo a me fa piacere, dico davvero.
Però non è raro sentire simili uscite e questo ti fa identificare immediatamente l' interlocutore quale un Fissato con l' Oriente©, uno che a conti fatti si costruisce il film in testa perché vuole che sia così.
E lo capisci perché non perde occasione per osannare il Vero Maestrone Orientale, contrapposto ai superficiali istruttori di Fitness (magari preparatori atletici che hanno studiato per davvero la scienza dell' allenamento e dell' alimentazione, mica pirlate tramandate da Zio Cin Chon).

Quello che mi fa paura, e parlo per esperienza personale, sono quei personaggi new age che siano esplicitamente alla ricerca di una "guida spirituale" e che nella loro immaginazione bacata deve ovviamente rispettare determinate caratteristiche attitudinali e persino estetiche.
A me capitò di parlare con gente alla ricerca del "maestro di vita", non bastava che fosse capace o preparato: doveva pure essere una persona dall' alta moralità, esperienza di vita, bla bla.
E io che dentro di me me la ridevo di gusto pensando alle nefandezze che negli anni ho visto e sentito riguardo ai più "rispettabili" maestroni di AMT, tutti con la loro schifosa maschera di facciata per intortare i paperini e soprattutto le Hot Pants Girls© per poi scoprire essere traditori, evasori, bugiardi, infami, ignoranti, etc.

Ovviamente le sensazioni sono qualcosa di personale, in fondo non è nemmeno giusto affermare che siano false: se un ignorante si sente felice perché muovendosi per un' ora a robottino spastico raggiunge il Nirvana sono un pò affari suoi.
Quello che voglio dire è che chissà perché sono soprattutto i praticanti di AMT a raccontare questa storia. Andando, essenzialmente, a fare ginnastica.


Io, che già evito di parlare di arti marziali con gli sconosciuti, scappo proprio quando uno attacca con queste argomentazioni, è un pò come spiegare ad un bambino perché Babbo Natale non esista.
Forse un giorno anche loro cresceranno o l' esperienza gli mostrerà la realtà oggettiva dei fatti: non c'è niente sulla Terra che valga la pena di sostenere ed adulare per partito preso e solo l' osservazione dei fatti ci avvicina alla verità delle cose.
Solo che, spesso, non è quella che ci piace...

martedì 3 dicembre 2019

I personaggi improbabili: l' illusione delle arti marziali "per tutti"

In passato ho già raccontato alcuni aneddoti riguardanti i vari personaggi che ho incontrato nel tempo, soprattutto quando praticavo ancora AMT.
Più recentemente mi sono trovato in varie occasioni ad assistere a lezioni presso amici e più raramente ad illustrare delle tecniche a qualcuno; Ed ogni volta non ho potuto che alimentare il mio disappunto verso quello che ho praticato nel passato e in generale verso certi stili che illudono gli sprovveduti.

In uno dei primi post raccontavo ad esempio del punto più basso mai toccato nella mia esperienza, le due signorotte over-50, tutte belle agghindate di collanine e vestite per la sagra di paese, che vennero a provare al corso di "arti marziali tradizionali adatte a tutti dai 0 ai 90 anni!".
E di come nell' imbarazzo generale iniziai a realizzare che il problema stesse a monte, che c' era una ragione ben precisa se quel tipo di utenza non avrebbe mai nemmeno ipotizzato di presentarsi al corso di Muay Thai, perché eravamo noi a pubblicizzarci in un certo modo.

Riesco a ricordare numerosi personaggi improbabili che abbiano provato ad allenare il combattimento senza rendersi conto di non avere alcuna possibilità di successo.
Primo perché era gente senza le basi più elementari della coordinazione psicomotoria, secondo perché rifuggevano palesemente la violenza, e che vi piaccia o no, le arti marziali trattano la violenza, non cazzate hippie.

Parliamo un attimo delle basi del movimento.
Più di una volta mi sono trovato ad esercitarmi o a dover spiegare tecniche a persone che non riuscivano letteralmente a stare in piedi.
Non sto esagerando, è triste ma c'è gente che se gli dici di incrociare le gambe per fare uno spostamento, si sbilancia al punto di cadere.
E se al contrario gli dici di non incrociare le gambe, le incrocia.
E cade.
Per me è sempre stato allucinante constatare una cosa simile però ti fa capire perché succedano incidenti assurdi in seguito ad eventi che a te non sembrerebbero così pericolosi.

C' era il signorotto canuto che chiedeva di evitare il salto di un ostacolo di venti centimetri di altezza (un bastone sospeso) perché non ce la faceva a coordinare un' evoluzione del genere; C' era (tanta) gente che inorridiva schifata all' idea di fare una capriola e perdevi minuti interi prima che si decidessero a provarla.
(Sia mai che una cosa che non sai fare la debba provare e riprovare sbagliando anche mille volte, si incazzavano perché si sentivano incapaci, e si sentivano incapaci perché nella loro testa gli sarebbe dovuta venire al primo colpo).
Non parliamo poi delle tecniche "più elaborate", che ne so, un pugno diretto.
Ricordo molte persone che nonostante tutti gli sforzi nel semplificare il concetto, nell' illustrare il movimento, nel rimarcare l' importanza della rotazione di spalle ed anche, inesorabilmente finivano per lanciare la mano in avanti tipo tricheco goffo.
E niente, tutto il resto del corpo restava completamente immobile...
Davanti a simili dimostrazioni di mancanza di coordinazione mi sono sempre chiesto se non fosse il caso di aprire un corso di Koordination Kombat Fitness©, roba che ci metti un logo figo, la maglietta associativa "coi simboli che si accendono", paghi un paio di escort per presentarsi a qualche lezione ed attirare i polli e alla fine oltre a fare soldi fai anche del vero bene sociale insegnando alla gente a muovere due articolazioni alla volta (al livello avanzato anche tre, previo lezioni private con supplemento extra).

Ragazzi, non voglio fare lo stronzo ma non si sta parlando di impratichirsi col tempo, come fai a pensare di padroneggiare qualcosa che fa della coordinazione il suo punto focale senza avere le sinapsi per gestire il tuo corpo a livello base?
Ricordo quanto fosse imbarazzante cercare di rassicurare questi sprovveduti, assicurandoli che con la pratica avrebbero raggiunto il livello degli altri.
E non scherzo dicendo che se fosse stato per me li avrei tenuti un anno a fare ginnastica propedeutica da asilo, e solo dopo avrebbero FORSE potuto approcciarsi allo studio di un' arte marziale.
Ma chi credi che accetterebbe un simile affronto?
No no, tutti a fare o' Crab Magra o Cin Ciun, poi con un colpo non smuoverebbero la polvere da un tappeto appeso.

Il top dei personaggi improbabili li ho visti naturalmente nei corsi di difesa personale in varie salse, lì si raggiunge l' apice dell' imbarazzo.
Si va dal ragazzino rachitico con la maglietta della Playstation (emblematico) al signore buono ciccione probabilmente bullizzato, alla pornodonna di quaranta chili con il makeup e le unghiette rifatte (e, ovviamente, hot pants che nulla lasciavano all' immaginazione. NULLA.).
Persino l' abbigliamento con cui si presentavano in palestra era significativo e da solo li etichettava come carne da cannone per i malviventi, e iniziava a farmi riflettere su quanto l' argomento vada affrontato sul piano psicologico, e non parlo di de-escalation, linguaggio del corpo o allenamento sotto stress, parlo proprio di andare dallo psicologo e farsi delle domande...

Questa era tutta gente innocua che cercava una soluzione facile e confortevole per tamponare la paura di essere sopraffatti dai bruti, non importa di cosa si trattasse.
Non so cosa faccia credere a persone palesemente ostili all' attività fisica che andando ad imparare le mosse cinesi possano davvero avere la meglio in una collutazione.
Voglio dire, è come se io che non so nuotare mi iscrivessi ad un corso di pallanuoto, o partecipassi ad un' ascesa al K2 pur avendo il fiatone nel salire in macchina...
E nonostante questo non ho mai pensato che la colpa fosse completamente loro, perché il punto è che la gente è ignorante, sono gli istruttori che continuano ad illudere le persone con le storielle dei colpi segreti "adatti a tutti".
C'è un motivo se questi personaggi nemmeno si presentano ad un allenamento di SdC.
Il fatto che oggi ci sia Internet e un sacco di informazioni a cui attingere non significa nulla, la maggior parte delle persone non fa alcuna ricerca prima di iniziare qualcosa, e perché dovrebbe mai farlo?
Si presenta al corso e si aspetta che tutto gli venga chiarito, è forse sbagliato?
E se un instruttore ti accetta nel suo corso nonostante tu sia una poltiglia di polifosfato organico, meglio noto come Cacca©, perché dovresti farti venire dei dubbi?

E così si presentavano queste situazioni imbarazzanti in cui il ciccione impacciato, l' omino paperino o la signora over 50, entrando in palestra si dirigevano verso la nostra sala e questo alimentava la convinzione che il nostro fosse un corso per scappati di casa, per gli scarti degli altri, per gli sfigati.
E come dargli torto.
Io andavo ad allenarmi pensando di diventare un guerriero dei calci rotanti, mi sentivo figo e marziale e tutto, poi il maestro ti metteva a provare con sti disgraziati e vi lascio immaginare il senso di mortificazione ed impotenza.
E la gente del corso accanto che faceva i sorrisini e in fondo pensava che anche io fossi un bello sfigato.

C' era quell' uomo-medio che si "allenava" da tempo immemorabile eppure si muoveva ancora in modo indecente, quando capitava di fare "combattimento" (ah ah ah) era terrorizzato e nonostante questo so che oggi è almeno un secondo dan di quell' arte marziale inventata.
A pensarci bene ce n' erano parecchi di uomini-medi con la fissa delle arti marziali ma che dopo anni di pratica non avrebbero saputo difendersi da una nonna, del resto venivano tutti incanalati in una pratica fatta di balletti, tecniche allucinanti e zero sparring.

Ho incontrato tante persone che chiedevano esplicitamente come imparare a difendersi da:

- drogati
- ubriaconi molesti
- ragazzotti aggressivi che vogliono attaccar briga
- stupratori
- ladri in casa
- gente che ti sale in macchina al semaforo (wtf?!)
- bulli

e tutti, indistintamente, avevano in testa l' idea di imparare chissà che diavolo di cineseria da film per neutralizzare queste minacce (ho già parlato di come l' idea comune sia che la difesa personale sia prima di tutto saper fare a botte).
Gli mostravi kotegaeshi e facevano il sorrisone e gli occhioni lucidi;
Gli mostravi come si tira ad un pao e facevano la faccia impaurita dicendo che "è troppo violento".
Non so se renda l' idea.

C' era la ragazzina appassionata di anime che voleva imparare ad usare "la spada giapponese" che, aldilà della comprensibile ingenuità, mi fece ridere nel pensare a quanti anni di stronzate si sarebbe sorbita prima di anche solo toccare una spada (finta), scoprendo dopo altri anni quanto non c' entrasse assolutamente nulla con quello che l' aveva spinta a questo studio.
Come del resto è capitato a tantissima gente, a me per primo: anni ed anni spesi a mimare indicibili cazzate senza mai arrivare al punto, ti iscrivi ad un corso con l' idea di imparare calci, pugni, piroette come nei film ma poi chissà perché ti ritrovi a fare vasche di movimenti a robottino spastico e balletti coreografici fini a sè stessi.

Balletti che tra l' altro non tutti erano portati ad eseguire, o semplicemente interessati a fare, e questo portava spesso ad un bivio:

1) abbandonavano la pratica sentendosi inadeguati per le favolose AMT, poi se gli andava bene passavano a qualcosa di più concreto tipo Kick Boxing, altrimenti finivano nei primi, allucinanti, corsi di difesa personale creando i presupposti per la successiva reputazione degli stessi.

2) continuavano a praticare per anni ed anni nella convinzione che prima o poi avrebbero eseguito la forma del pangolino finocchio nel modo corretto, perdendo tempo, soldi ed energie mentali in qualcosa di totalmente inutile ed inadeguato allo scopo.

E così capitava di vedere stimati professionisti saltellare ed eseguire movimenti goffi, signore da torneo di bridge mimare con imbarazzo il criceto della steppa e ragazzi/e dalle buone potenzialità bruciare il proprio futuro nella speranza che un giorno il sapere dieci balletti coreografati avrebbe fatto la differenza in termini di preparazione al combattimento.

Tra i personaggi improbabili c' erano in effetti anche quelli fuori luogo nel senso opposto, tipicamente persone abituate all' allenamento serio o provenienti da SdC e che scappavano a gambe levate appena percepivano l' inconsistenza di quella pratica.
Fantastici comunque quelli che si introducevano vantando esperienze atletiche di svariati anni e poi avevano il fiatone dopo il tipico minuto di corsetta blanda, o quelli che dicevano di aver fatto a botte a destra e a sinistra e poi nel vederli muoversi capivi che intendessero dire alle scuole elementari.

Ad ogni modo le persone improbabili si sono presentate anche ai corsi di SdC, poi ovviamente sono scappate, a volte a metà lezione.
C' era quello che veniva con le calzette a fantasmino per non sporcarsi i piedini, povera stella.
Capito? Vuoi fare il macho che picchia i criminali difendendo la sua bella ma poi c' hai schifo a stare a piedi nudi, a mettere le mani in terra o a toccare un compagno di allenamento.
Poi c' erano quelli che venivano con la catenina e cazzate varie al collo/orecchi/naso/clitoride pensando di essere più fighi, in particolare me ne ricordo uno talmente ribelle che insisteva per non togliersi la catenina, poverino voleva fare l' alternativo, "fuck the system!"...
Come ho già avuto modo di dire per fortuna negli SdC se ti arriva il personaggio inadeguato sta a lui adattarsi al ritmo e tipologia di allenamento e non gli si va a raccontare bugie sulla pratica adatta a tutti.
E no, mica per fare i superiori, è questione di comune buonsenso: ad esempio capitò un tizio assurdo con la panza che sembrava un mappamondo, tutto timido e gentile lui, ma era evidente che prima dovesse risolvere un' importante problema di pesoforma (e forma in senso stretto).
Oppure capitò il signore sulla quarantina tutto bello inquadrato che pensava di poter praticare con i jeans...
O ancora quello che rompeva le palle tutte le volte facendo domande sulla difesa personale interrompendo gli esercizi, come da consuetudine se picchiava il sacco vinceva il sacco ma lui voleva sapere i colp' mortal', jaa!
Poi vabbè, c' erano quelli che puzzavano o non si lavavano i piedi e tagliavano le relative unghie, quelli sono tremendi...
Ricordo il terrore negli occhi della gente quando bisognava mettersi a coppie per provare, tra l' altro il problema è che se ci capitavi una volta poi creavi un precedente e te li pippavi per sempre (a volte si smette anche per queste ragioni).

Naturalmente non voglio dire che le arti marziali siano una pratica elitaria riservata a chi abbia già determinate caratteristiche, ci mancherebbe, ma ribadisco che il comune buonsenso è ciò che  veramente manca oggi nella testa di tante persone, a volte perché oggettivamente ingenue, altre perché ingannate da pratiche ridicole ed istruttori bugiardi.
Le arti marziali non sono per tutti al pari di qualsiasi altra attività sportiva praticata con un obiettivo specifico, in questo caso particolarmente ostico e per nulla ottenibile da tutti (vincere un combattimento corpo a corpo).
Se poi vogliamo chiamare arti marziali quello che si fa in tanti corsi, beh, allora lunga vita alla Fit Boxe: più sudore, più affinità al combattimento e tante, tante Hot Pants Girls©!!!

martedì 22 ottobre 2019

Lui ti tira un pugno...

Ultimamente mi è capitato di accompagnare un amico ad un corso di difesa personale e quindi sono stato esposto ancora una volta a tutta quella pletora di cazzate abominevoli che si raccontano in questi ambienti.
Ho parlato spesso di come io non creda sostanzialmente nella difesa personale fatta di tecniche definitive, soprattutto quando insegnate a persone completamente estranee al concetto di combattimento violento ed aggressivo, comunque voglio soffermarmi ancora una volta su quello che ritengo essere un pò il nocciolo di tutta la questione.

Ho assistito con interesse ad alcuni "allenamenti" e ne ho tratto alcune osservazioni a cominciare dal classico assolutismo del confronto Autodifesa VS Sport.
E' una cosa che trovo piuttosto fastidiosa oltre che affatto credibile: l' istruttore ha perso l' occasione di stare zitto esordendo con il classico "tu hai fatto sport regolamentato, ma per strada non c'è nessuna regola!".
Dio che palle sta faccenda...
E il tutto per sottolineare il concetto che quando ti difendi per strada non devi pensare a tutte le limitazioni di uno "stupido sport", quindi spaccherai le braccia e le caviglie, strapperai le orecchie, arpionerai le cornee, spappolerai lo scroto al tuo povero aggressore...

Abbiamo già stabilito quanto i "colpi sporchi" facciano effettivamente male e di come varie tecniche siano vietate negli sport proprio perché troppo pericolose/invalidanti, ma mentre assistevo alla scena pensavo:
- Ma quindi tu se uno ti tira un cazzotto gli cacci le dita negli occhi, gli spezzi le dita, gli salti sulle caviglie? Alla faccia della difesa!
- Ma quindi tu mi stai dicendo che saresti in grado di fare queste cose con ragionevole certezza che riescano tutte?
- Questo "allenamento" rende in grado di applicare queste cose al netto di tutte le variabili del caso?
- Il tuo metodo è efficace nel momento in cui hai cecato l' aggressore? E cosa fai se il tuo colpo sporco non è entrato o non ha avuto l' efficacia sperata?

Tutte domande ritrite, ma valeva la pena ricordarle perché ad oggi le relative risposte degli esperti sono ancora le stesse, vale a dire:
- Certo, se tu osi tirarmi un cazzotto vuol dire che sei più grosso, più forte e intenzionato ad uccidermi, sei certamente un camorrista omicida e penso anche nazi-fascista anti-liberale quindi io devo reagire con molta più aggressività e ucciderti\invalidarti il prima possibile!
- Certo che ci riesco, ma anche se dovessi fare cilecca a quel punto ti colpirei con un pugno o con un calcio da Wing Chun che ti spacca il ginocchio!

Solo che... un pugno loro non lo hanno mai subìto per davvero.

E qui casca l' asino, e arriviamo al punto che tanto mi ha fatto sanguinare il cervello nell' assistere di nuovo a certe lezioni.
Questa gente continua ad insegnare tecniche che al primo attacco dovrebbero neutralizzare l' aggressore, nel mio caso ho dovuto sorbirmi la mortificante spiegazione della "difesa da jab-diretto".
E mi è tornata in mente la prima volta che, dopo anni ed anni di AMT in cui ho studiato altrettante difese fantasiose, avrei avuto l' occasione di applicare davvero cotali insegnamenti degli antichi cinesini: il mio primo scontro full contact in cui ne presi almeno quattro belli stampati in faccia mentre ancora stavo pensando ad intercettare il primo...

Ho voluto fare autocritica cercando di essere obiettivo, perché non è nemmeno vero che per strada debba per forza beccare l' esperto di SdC che sappia tirare un jab-diretto per bene; Ma dopo qualche riflessione ho convenuto che questo non cambi di molto il principio base: non puoi capire cosa significhi intercettare un pugno fino a quando non te ne tirino uno vero, a piena velocità e potenza.
E' già buono se ce la fai a schivarlo, ottimo se ce la fai ad incassarlo ma pensare di intercettarlo per fare tutte quelle mossettine del cazzo è al limite del cartone animato.
Ed è assai probabile che al primo ne segua un secondo, e un terzo... tutti a piena forza.
Eppure quella tecnica per l' istruttore era assolutamente scontata, insisteva nel mostrare un jab-diretto mimato al rallentatore permettendo, ovviamente, tutta una serie di baggianate che risultavano difficili da ricordare persino a quella velocità.

Le tecniche che riescono al rallentatore.
Caposaldo assoluto delle AMT e dei SdD laddove negli stili funzionali puoi tranquillamente veder applicare quello che si allena anche nei match full contact.
Eppure è un concetto difficilissimo da eradicare perché con la scusa del provare piano per imparare uno si illude che poi sia solo una questione di velocità.
Il problema è che non sia affatto così, alla velocità si aggiungeranno così tante variabili che in pratica quelle cose, fatte in quel modo, non possono riuscire.
L' istruttore ha mostrato, ho contato, cinque attacchi concatenati dopo aver intercettato il presunto pugno.
CINQUE.
E' difficile spiegare a un neofita quanto sia assurdo nonché totalmente inutile allenarsi in simili combinazioni che come dicevo è impegnativo ricordare persino in palestra.
Secondo questa gente tutto deve avvenire così, proprio in quel modo, ed ecco che i mirabolanti princìpi del Wing Chun si mostrano nella loro efficacia!
Lui tira un pugno così, poi farà cosà e poi farà colà...
Ma non serve a nulla obiettare, perché l' istruttore non avrà alcun problema ad adattare la tecnica alla nuova situazione... al rallentatore.
Guarda caso nel momento in cui l' amico ha provato ad essere un pelo più veloce (non ho detto determinato a colpire duro) ecco che l' istruttore, di fronte alla difficoltà nel non riuscire ad applicare perfettamente quanto appena spiegato, ci ha messo ditate, mani in faccia, tirate di capelli e ogni altra vigliaccheria immaginabile pur di averla comunque vinta.

E nel frattempo quello rimaneva un pugno mimato al rallentatore.

Alla fine arriviamo sempre lì, spendi soldi, tempo ed energie per allenare presunte tecniche che neutralizzino chiunque al primo assalto ma poi alla prima cosa andata storta finisce tutto in una specie di rissa tra gatti in calore, come in pratica sapevi fare anche prima, e magari finisce che te la cavi perché riesci a piazzare un pugno.
Solo che il pugno lo sai tirare alla cazzo, perché non lo hai mai allenato per davvero.
Non vale forse la pena allenarsi "semplicemente" a mandare a segno un pugno giusto?

Le Hot Pants Girls©
Nel corso c' erano anche loro e facevano tutto quello che ho sempre visto e vissuto: ridevano, mimavano colpi e tecniche, ridevano, sculettavano allo specchio, ridevano, chiedevano lumi all' istruttore.
Vedere una ragazza di 1.50 cm che finge di poter intercettare i pugni di un ragazzo alto quasi trenta centrimetri di più per poi costringerlo a terra con una leva è imbarazzante.
E per carità non è mica per misoginia o mancanza di rispetto, è proprio una situazione che non sta in piedi, in pratica nemmeno lei stava in piedi perché le basi dell'equilibrio, del footwork e del baricentro non le impari di certo facendo quelle mossette.
Le cose proposte erano semplicemente irreali, come puoi pensare che una persona di quella corporatura possa mettere in leva un tizio due volte più grande?
Io nel mio piccolo so come lo avrei potuto proiettare: lo so perché mi sono allenato tanto, regolarmente, contro gente più o meno alta e pesante e questo mi ha permesso di capire quale sia la situazione adatta a fare una o l' altra cosa e se sia possibile farlo.
E se non dovesse riuscirmi so che proverei a fare altro, perché ho fatto sparring libero regolarmente con persone altrettanto determinate a fare lo stesso con me.
Ma queste ragazze vengono indotte a credere che la loro incolpevole condizione fisica non faccia tutta questa differenza se non sei limitato da stupide regole sportive...
Vengono indotte a credere che un pugno sia deviabile da un bong-sao e che la gente incazzata tiri i pugni a quel modo, o che uno stupratore le agguanti e stia ad aspettare una reazione.
Che poi a me non frega più di tanto di quelle HPG© che vanno lì per divertimento, piuttosto penso a quelle persone che hanno subìto violenza in passato e pongono davvero la propria fiducia in certi metodi.
Mi viene sempre in mente quel film con Jennifer Lopez ("Via dall' incubo") con lei che va ad imparare o'Crab Magra in un mese e poi prende a cazzotti brutti il fidanzato, fantascienza che a confronto Avatar è un documentario sui gatti blu.

La Furia dei Titani
Un altro aspetto che non sopporto di questi corsi è l' atteggiamento estremamente aggressivo e omicida che gli istruttori tendono ad instaurare negli allievi, tutto un PIM! PUM! PAM! di ossa spezzate (per finta), colpi mortali (per finta), calci spappolamaroni (per finta), etc. etc. etc.
Sto tizio spiegava tutto infervorato con gli occhi fuori dalla testa come una volta deviato il pugno (ssse, vabbè...) gli dovevi torcere il collo come ad un tacchino e una volta a terra tipo saltargli sulle caviglie, sui coglioni, sulla testa, sul costato, in pratica facevi l' abbonamento al penitenziario o meglio al manicomio e l' aggressore (!?) diventava come uno scoiattolo in un frullatore (cit.).
Eh ma sai, tu sei a rischio della vita per una spinta, mica puoi star lì a valutare i rischi!
E più la cosa era violenta più gli uscivano gli occhi dalla testa nel spiegarla, e più le HPG© facevano gli occhioni grandi grandi tutte emozionate e i maschietti si sentivano dei veri duri capaci di neutralizzare Mike Tyson in persona!
Come sottolineo spesso, in questi ambienti viene infusa ancora più insicurezza proprio perché la buttano sull' aggressività feroce: il problema è che se non sei davvero in grado di reggere uno scontro violento, una tale reazione inevitabilmente provoca ancora più violenza da parte dell' altro.

La percezione dell' efficacia
Non mi è sfuggita la solita malcelata dichiarazione di superiorità di questi sistemi rispetto a tutto il resto "perchè non si hanno limiti nelle tecniche".
E' opinione diffusa che più tecniche conosci e più sei preparato ad affrontare ogni tipo di situazione, il che non è teoricamente sbagliato se non fosse che la maggior parte delle tecniche non riescano affatto pulite come le si vuole e addirittura alcune cose riescono ad alcuni sì e ad altri no.
Questa è una realtà ben nota a chiunque pratichi per un pò stili funzionali e faccia sparring libero ma è difficilmente comprensibile a marzialisti e autodifesisti vari (ahahah che brutta parola).
Non te ne fai un bel nulla di venti modi diversi di difenderti da un pugno o da una presa se non ne hai nemmeno uno che riesca statisticamente A TE.
Che poi tutti questi sistemi si basano su di un assunto: cosa fare se uno ti attacca così o colà.
E loro hanno sempre una serie di contrattacchi per terminare l' aggressione, con combinazioni più o meno fantasiose, più o meno definitive.
E nessuno che spieghi mai cosa fare nel caso le tue magie non abbiano sortito l' effetto sperato...
Eh già: se non gli hai bloccato al volo il pugno, se la leva non gli fa poi così male, se il tuo pugno segreto mia nonna me lo dava più forte... checcazzo fai?
Te lo dico io, ti trovi a dover gestire quello che allenano gli stupidi sportivi, un combattimento corpo a corpo in cui l' effetto sorpresa sia svanito.
Ed è qualcosa a cui non sarai assolutamente preparato, nè fisicamente, nè tecnicamente, nè strategicamente, perché ti eri convinto che questi sistemi fossero abbastanza.
Ti eri convinto che i tuoi pugni spaccassero la faccia, ma una sessione ai pao non l' hai mai fatta (che poi sarebbe tutta da ridere a mani nude!).
Credevi che il bong sao deviasse veramente un diretto dalla tua linea centrale, che bastasse cambiare l' angolo del corpo per intercettare anche un gancio, perché naturalmente il tuo equilibrio è sempre nel posto giusto...
Credevi che quattro pugni alla cazzo di cane ma tirati a piena velocità e potenza fossero intercettabili se sei abbastanza preparato...
E così via.

Tirami un pugno così... No, non così!
Questa mi fa sempre ridere, quando l' istruttore presenta una nuova mirabolante tecnica ma l' altro esegue l' attacco in modo non codificato o non ortodosso: e lui deve redarguirlo a correggere l' esecuzione in modo che il contrattacco riesca!
Stesso discorso del jab-diretto, ma cosa ti fa credere che tutti eseguano un attacco proprio in quel modo?
Ad un certo punto il mio amico, senza intenzione (aveva il cervello in tilt per ricordare le strane tecniche), attacca con il sinistro invece che con il destro e l' istruttore si trova per un attimo spiazzato.
Due secondi prima stava a decantare la validità della posizione a pinocchietto rispetto alla "guardia pugilistica buona solo per lo sport" (sic.) in quanto in grado di prevenire ogni tipo di attacco.
Gli sarebbe entrato un treno in faccia... Come previsto la sua reazione è stata ancora più violenta, per lesa maestà, e... senza applicare una virgola di quanto spiegato tra assorbimenti leggiadri, bilanciamenti, spinte e sarcazzo.
Rissa tra gatti.
Però tu devi stare fermo e subire, perché l' etichetta prevede che il tuo attacco sia un pugno o due al massimo, mentre lui può reagire con cinquanta combinazioni e tu devi stare fermo prendendoli tutti.
Fateci sempre caso a questa cosa perché durante simili allenamenti (e nelle AMT tutte) è particolarmente insidiosa, la sudditanza psicologica "nel nome dell' analisi tecnica" è a livello di caso di studio sulla psicologia (non scherzo).
La scusa dell' allenamento tecnico non regge dal momento che lì anche quelli che praticano da anni tipicamente non fanno del vero libero, che del resto per questo contesto diventerebbe pericoloso e sfocerebbe in un... banale combattimento di Simil Kick©.

Tutto ruota intorno al principio per cui l' aggressore subirà al 100% i tuoi colpi, li accuserà in un modo preciso finendo in posizioni precise, in pratica una coreografia.
Se non dovesse andare così, e non andrà così, ecco che potrai sempre cercare di mettergli le dita negli occhi, graffiarlo, sputargli acido come un Alien, etc.
E naturalmente lui non farà altrettanto, perché sei tu quello che certe cose le studia!

Piccoli assassini crescono
Osservavo l' istruttore muoversi e aldilà delle baggianate profuse mi chiedevo se quel tizio sarebbe stato in grado di neutralizzare un aggressore, ma le mie conclusioni sono state quelle di sempre che vado raccontando da anni:

- Questa gente, indistintamente, pratica da tanti anni qualcosa, spesso spaziando tra AMT e SdC.
Insomma te la raccontano con i Sistemi di Difesa ma in sostanza quella è solo una parte di quello che hanno allenato per anni prima di arrivare ad avere dei risultati.
Ad esempio osservavo come lui avesse percezione dello spazio, dell' equilibrio, della coordinazione: tutte cose che però non insegnava e non faceva allenare in qualche modo.
Non so, un pò come voler parlare Inglese senza conoscere le parole.

- E' gente che spesso trasuda aggressività e machismo, ma pretende di insegnare ad una ragazzina timidina come difendersi da gente come... lui.
Continuo a pensare che se uno è mansueto di carattere questi corsi non cambino un bel niente, anzi.

- Ci sono tante cose che io apprezzo nei SdD, persino nel Wing Chun, dico davvero.
Non ne faccio proprio una questione di principio, c' erano tecniche e concetti che mi sento di condividere e che del resto ho allenato io stesso per un certo periodo.
E' sbagliato credere che gli aggressori siano tutti professionisti di MMA o mostri sanguinari.
Però quelle cose hanno una credibilità sufficiente finchè applicate su Paperino incazzoso, insomma gente che effettivamente non abbia esperienza di combattimento o non sia fortemente motivata a farti del male.
Però l' "autodifesa" insegnata era come da contratto qualcosa al limite dell' omicidio volontario, per questo io scherzo sempre chiamandoli corsi di Aggressione Personale.

- L' istruttore era certamente in grado di fare del male ad un aggressore; Molto probabilmente troppo male.
Quello che andava insegnando però non era credibile, i suoi allievi non avrebbero ricordato nulla non appena tornati a casa e in caso di aggressione non avrebbero utilizzato proprio niente di quelle cose.
A dire il vero ritengo che lui stesso non utilizzerebbe che una minima parte di quelle cose, che poi se si tratta di dita negli occhi siam sempre lì.
Continuo a non capire come si possa parlare di difesa personale quando ti insegnano ad ammazzare o invalidare male qualcuno.
C'è una percezione malata delle situazioni e questa cosa l' ho vista molto spesso, con istruttori molto noti nell' ambiente che erano praticamente delle specie di mercenari nazisti palestrati che pretendevano di insegnare bonariamente "a difendersi".
Ssse vabbè, da cosa, dagli zombies terroristi?

In definitiva ho visto una volta di più troppe cose sbagliate, confuse, mistificate spacciate per difesa personale, spiegate a persone che non ricorderanno nulla e che soccomberanno malamente anche al mattarello della nonna Pina, quella che fa le tagliatelle.

Se volete difendervi con facilità fate prima a cucirvi una tuta di cactus!

giovedì 26 settembre 2019

Focus on: il Tae Kwon Do

Oggi andrò a raccontare il mio punto di vista riguardo a quella che ai tempi di Fatal Fury 2 diventò l' arte marziale più cool esistente, il Tae Kwon Do.
Lo era perché incredibilmente spettacolare, caratteristica, efficace nel gioco, e Kim Kaphwan faceva anche i versetti "ATAA!" che ai tempi ricordavano Briuuus Liiiiiiii, la conseguenza era l' esaltazione totale per ogni bambinetto appassionato di arti marziali tradizionali.
Ricordo anche il film "Best of best", quello con la solita squadra di americani sboroni che vanno in Korea ad esportare la democrazia vincere il torneo di """"Tae Kwon Do""" (???) con tanto di grida "USA! USA!" e finale propagandistico liberale con il coreano-americano che vince con onore senza ammazzare l' avversario (gli americani sono così nobili d' animo, loro ammazzano solo per giusta causa!), i coreani che si sottomettono alla "giusta, ovvia e palese superiorità" degli ospiti e applaudono perché gli americani sono troppo le persone più-migliori-dell'-Universo, la biondona americana che però insegna i segreti della meditazione Orientale (gli autoctoni si facevano il culo nella neve, lei insegnava "a respirare"), il coglione yankee burino con il cappello da cowboy (il cappello da cowboy dio santo...) la moglie americana che abbraccia il suo eroe americano tutti felici e piangenti perché hanno dimostrato ancora una volta quanto gli statunitensi siano la Razza Nobile, baci abbracci bla bla bla...
Però che ci vuoi fare, se così tanti beoti Europei sono soggiogati dal mito dell' America e considerano gli americani tanto fighi ed esempio per il mondo è anche grazie a questi film, quelli sono maestri assoluti nel fare propaganda.
Vabbè, torno in topic.

Quando iniziai a cercare di capirci di più raccogliendo informazioni su cosa fosse il Tae Kwon Do nel mondo reale, restai piuttosto deluso soprattutto perché la sua declinazione teoricamente più concreta, lo sport olimpico, era qualcosa di completamente diverso dalla mia concezione di efficacia e combattimento in generale: vedevi questi omini tirarsi pedate urlando come ossessi con il solo scopo di toccarsi per primi, bardati come dei Power Rangers.
Un' immagine decisamente molto meno suggestiva del Dae Han di Best of Best.

Fermo restando che un atleta olimpico di Tae Kwon Do col cazzo che lo asfalti come piace pensare ai più bulli, lo stile in sè è qualcosa allo stesso tempo molto lacunoso ed interessante a patto di dimenticarsi completamente di qualsiasi pirlata abbiate mai visto in film, videogiochi o esibizioni.

Ai tempi della mia pratica di AMT proprio la mia esaltazione per le tecniche di Tae Kwon Do, che "studiavo" e un pò allenavo per i fatti miei, mi rese il punto di riferimento in palestra quando si parlava di saper calciare.
Va ricordato che i miei "studi" si basavano sulla mia collezione di videocassette con tutte le scene di combattimento tagliate dai film su Italia 1, più qualche esibizione trovata sui canali locali; Quindi si trattava della fuffa più spudorata possibile, il non plus ultra della pagliacciata cinestetica fine a sè stessa.
Ai tempi mica trovavi mille tutorial online, Internet nemmeno esisteva, al massimo ti compravi il manuale delle Edizioni Mediterranee e lascio immaginare come si possa imparare a muoversi da un libro, una roba tipo Daniel Larusso.
Ma capisci che in una pratica come la mia incentrata sulla scena queste cose facevano fare "ooooh!" a tutti i presenti, quindi anche due calci circolari in successione erano roba da megamaestri.

Fatto sta che in uno dei vari cambi palestra finimmo per capitare in una in cui si praticava Tae Kwon Do, e così per la prima volta potei assistere a vari allenamenti.
Quello che mi viene da dire oggi, al netto di tutte le mie esperienze, è che anche il Tae Kwon Do sia uno di quegli stili di cui puoi discutere sulla validità o meno solo se hai esperienza, altrimenti finisce che nonostante le tue sensazioni un mediocre praticante ti può mettere KO con un high kick che nemmeno ti aspetti (perdonatemi, non ricordo i nomi coreani delle tecniche).
Perché quello che mi colpì già allora fu l' estrema variabilità delle sue combinazioni di calci unite alla grande velocità e inclinazione alle finte.
Certi cambi e giochetti di gambe magari facevano un pò ridere l' inesperto, a volte sembrava di vedere dei ballerini zampettare in modo gaio, ma se non li avevi mai visti era davvero facile finire fregati.
Che poi è un pò quello che mi successe anche con il Wing Chun, entrando in contatto con concetti come la linea centrale, assorbimenti e calci dritti alle ginocchia (no, per carità non mi parlate di sensibilità al contatto che è una grandissima stronzata); E ovviamente in seguito con gli stili funzionali.

Il vero limite del Tae Kwon Do resta appunto la predilizione per un combattimento a lunga distanza in cui le gambe la facciano da padrone, non voglio commentare chi sostenga che sia un' arte marziale completa con pugni, leve e proiezioni perché anche quello che facevo io lo era, anche molto di più, ma alla fine sempre di tanto fumo e niente arrosto stiamo parlando: il Tae Kwon Do resta una disciplina specializzata nell' uso dei calci a lunga distanza.

Una delle domande più classiche già ai tempi era: ma se vado a praticare Tae Kwon Do, diventerò agile, fulmineo e capace di combinazioni alla Kim Kaphwan???
Praticandolo imparerò a fare la spaccata? Sarò agilissimo di gambe?
Queste domande sono meno stupide di quanto suonino ma mettetevi subito una mano sul cuore, la risposta è un categorico NO.
Full stop.

Quando iniziai a -cough cough- "studiare" i calci del Tae Kwon Do, io avevo già una decente estensione ed agilità di gambe, ero abbastanza giovane per avere un margine di miglioramento e abbastanza appassionato di filmetti da voler emulare certe combinazioni.
Tutte le persone che ho mai conosciuto in grado di calciare con agilità (intendo con quel tipo di tecniche e rapidità) avevano iniziato a praticare da ragazzini e comunque avevano una base atletica di stretching di un certo stampo.
Perché è inutile che ci giriamo intorno, il Tae Kwon do è un pò come il Basket e la Pallavolo, discipline assolutamente non democratiche, altro che per tutti.
Molta gente che ho conosciuto e con cui mi sono allenato aveva la scioltezza di gambe di una sedia, primo fra tutti in assoluto il mio maestrone che col culo ciccione mimava high kicks arrivando a malapena ad altezza petto, con una velocità e potenza tali che potevi cagare, seppellirla e ancora farcela ad andartene (vediamo chi è in grado di cogliere la citazione ehehe...).
E non c' era verso di veder migliorare i loro calci perché esistono impedimenti fisici che, ahimè, non si possono realmente eliminare.
Altre volte erano questioni meno tecniche e più attitudinali, cosa che peraltro è generalizzata a qualsiasi attività fisica in generale: un movimento lo devi capire e avere voglia di emularlo, non basta che te lo spieghino.
Ho visto gente praticare per decenni arti marziali e non aver ancora capito il concetto di impatto secco di un colpo, lanciando mani e piedi verso il bersaglio come masse di gomma.
(Io che non sono un maestro l' ho fatto capire in mezz'ora a chi me lo abbia chiesto, boh...)
Figuriamoci cercare di applicare uno stile di combattimento in cui l' agilità, la velocità, la coordinazione, il timing e non ultimo la strategia siano ancora più necessari, essendo focalizzato sull' uso di arti tipicamente impiegati poco più che per deambulare.
Ok magari non per gli oranghi, ma un orango ti attacca dall' alto con le sue feci e fine della storia.
Morte dal cielo.

Personalmente ritengo i calci un' eccellente risorsa di combattimento e averne padronanza non è mica una brutta cosa, ciò non toglie che tolti i four wonders (low kick, middle kick, front kick e side kick) resti davvero poco di ragionevolmente applicabile con sufficiente percentuale di successo per la media degli Homo Erectus quali siamo.
Se poi vogliamo proprio addentrarci nel campo dell' aggressione questo tipo di colpi sono ancora più improbabili, mettici l' adrenalina, la violenza e tutto il resto, col cazzo che ti metti a fare i giochetti di gambe.
Se sei abbastanza lucido da voler azzardare una tecnica da Tae Kwon Do in tale contesto, o hai raggiunto il livello Aggressore di Crab Magra (che poi è il loro vero obiettivo...) e forse hai iniziato tu la cosa, oppure hai ancora il cervello in pappetta da cazzate viste nei giochini.

Solo che mica tutto il mondo gira intorno a sta cazzo di difesa personale e combattimento totale globale, bisognerebbe un pò togliersi dalla testa questa fissa: così come il pugilato è specializzato nell' uso delle braccia, il Tae Kwon Do dovrebbe essere rispettato per la sua specializzazione, se non fosse che come ho detto senza certe abilità in pratica diventa molto meno determinante.

Il fatto che sia uno sport olimpico purtroppo non lo rende uno stile funzionale al pari di altri, perché le stupide esigenze di edulcorazione degli Orsetti del Cuore lo hanno ridotto ad una specie di gioco al toccarsi per primi, con la conseguenza che non ci si allena per fare KO, anzi.
Un pò come la scherma il cui combattimento sportivo è ormai totalmente votato all' esplosività fregandosene se l' altro ti avrebbe infilzato pure lui ma 0,02 secondi dopo...
Vedere gente che "combatte" come la mani distese lungo il corpo è quasi un' offesa al concetto di combattimento stesso.
Ma prima di decretare il Tae Kwon Do quale arte marziale fuffa, provate a fare sparring contro un buon agonista: potreste scoprire nuovi modi di leggere il numero delle scarpe. Il suo!

martedì 10 settembre 2019

La pratica rende duri, o i duri riescono nella pratica?

Mi trovavo a riflettere su questa considerazione, osservando chi pratica arti marziali da tempo e chi si avvicina ad esse per la prima volta:

E' davvero la pratica delle arti marziali a trasformare una persona in un "duro", oppure certi praticanti di livello erano già dei "duri" che hanno solo esaltato le proprie caratteristiche?

Vediamo prima di tutto di definire meglio di cosa stia parlando: per duro non parlo solo delle abilità nel combattimento ma anche dell' atteggiamento determinato e sicurezza nell' affrontare la vita e le situazioni.
Tutte quelle qualità positive che, a leggere libri e volantini o vedere film anni '80, dovrebbero in teoria essere apprese grazie a queste pratiche.
Sapete già di come io sostenga che in realtà qualsiasi pratica sportiva possa in misure variabili apportare questo tipo di benefici, ma per ora concentriamoci sulle arti marziali.

Prenderò me stesso come esempio.
Ho fatto un pò di autocritica per valutare quanto la pratica delle arti marziali abbia influito sul mio carattere, personalità e atteggiamento nella vita in generale, ricordando che per la maggior parte del tempo io abbia praticato un' AMT (o presunta tale...), iniziando solo più tardi con gli stili funzionali al combattimento reale.
E' vero che io abbia iniziato da bambino, quindi non potrei stabilire in maniera significativa come fossi "prima e dopo": posso solo provare ad immaginare quanto le esperienze e l' allenamento specifico abbiano influito su di me nel corso degli anni, facendo magari un parallelo con amici che al contrario non praticavano nulla.

Tanto per cominciare, per me le arti marziali erano una parte essenziale della mia vita, del mio essere: non potevo immaginare un me stesso non-praticante, non mi sono mai visto che ne so, calciatore o nuotatore.
E se hai il cervello saturo di stronzate metafisiche misticheggianti sui poteri dei cinesini, inevitabilmente questo influenza il tuo atteggiamento.
Non so cosa provi nella testa un bambino che gioca a calcio, probabilmente oggi sogna di diventare un arricchito coglione come quel Cristiano, più che divertirsi in un bel gioco; Fatto sta che un bambino come me plagiato da anni di filmetti e cartoni sui cinesini saggi, i cinesini veloci, i cinesini che col colpo del dragone scassano il Truzzominchia Porcoddue©, i cinesini gentili ed educati con il mondo intero (AHAHAHAH!!!!), si sentiva un piccolo guerriero della giustizia.
Peccato che di guerriero non stessi imparando nulla se non le grida al vento e le facce imbronciate, ma vabbè...

Eh già, il senso di sicurezza che la conoscenza del combattimento corpo a corpo dovrebbe darti.
Ho già discusso più volte di come nelle AMT, e in generale nei corsi di difesa, la gente presto o tardi si senta convinta di avere capacità superiori che si riflettono su questo senso di autostima, pur non avendo mai combattuto nè avendo la più pallida idea di cosa significhi farlo anche per gioco.
Però è un dato di fatto, e in un certo senso non è nemmeno una cosa brutta se può aiutare qualcuno a migliorare sè stesso, a patto di non finire alle mani mai nella vita...

Ti autoconvinci di essere forte, qualunque cosa questo significhi, ti senti un pò più figo del macaco réso medio perché tu "ti alleni a combattere" (AHAHAHH!!) e qualche ingenua pulzella ti considera persino un pò più appetibile per l' atto riproduttivo.
+1 per la pratica.

Ma se sei un mollaccione sfigatello?
Beh, ne ho vista e conosciuta di gente dalla consistenza fisica e mentale di un blob di muco a mollo, magari erano veri eroi sul lato umano o avevano salvato l' Africa con il volontariato, ma in sostanza smettevano nel giro di un paio di mesi massimo, giusto il tempo di capire che qualsiasi attività fisica per quanto blanda fosse troppo faticosa.
Ne ho dedotto che se sei uno smidollato che rifugge la violenza e il sudore difficilmente cambierai (a meno che una pulzella di qualità Premium ti consideri un appetibile riproduttore se fai o' caratè).
+1 per l' attitudine innata

Nelle AMT poi c'è questa cosa delle pirlate perle di saggezza elargite dal maestrone per dare un tono alla pratica di ginnastica, massime di vita e buonsenso che potresti leggere sul calendario di frate cappuccino ma che ovviamente vengono vendute come profondissime verità patrimonio della saggezza cinese.
Ricordo di come ai tempi dovessi studiare manualetti redatti dal maestrone sulla medicina cinese e stronzate annesse, con tanto di interrogazioni che neanche ai tempi delle medie.
I dieci comandamenti ragazzi... C' erano i dieci comandamenti da studiare e sapere a memoria, dio cristo...
Magari ciò che dico suonerà impopolare, e sapete che io non ami esattamente i burini privi di sale in zucca, ma questo tipo di approccio finiva per far contente solo le persone con il mito dell' Oriente mentre scazzava di brutto tutti gli altri che credevano di imparare a far andare le mani.
Oserei dire che in un certo senso rammolliva, magari non tanto perché fossero emerite baggianate (almeno per me e un miliardo di altre persone) piuttosto perché in fondo facevano perdere tempo all' allenamento fisico.
E mi arrischio persino a sostenere che questa sorta di educazione civica sgangherata (ahahahah educazione civica dai cinesi!!!) finisca per condizionare verso la passività i soggetti più sensibili, tipo me.
Eh già, io per primo per anni mi sono autoconvinto di avere un potenziale omicida nelle mani che però fosse assolutamente proibito mettere in pratica nel nome del rispetto, dell' illuminazione, della saggezza, della cultura Hippie, dell' anima de rimortacci tua...
Posso invece affermare con certezza che dopo il mio passaggio agli sport da combattimento la consapevolezza di cosa sapessi fare o meno, ma per davvero, abbia cambiato nella sostanza il mio atteggiamento: se devo finire alle mani so di potermela giocare e come potermela giocare, ma è davvero meglio lasciar perdere perché anche un Paolino Cotechino potrebbe essere un esperto migliore di quanto appaia (e il mezzouomo palestrato con gli scarabocchi sulle braccia magari le prende ma poi in un impeto di nobiltà d' animo ti verrà a cercare con la Wehrmacht a supporto).
+1 per la pratica di stili funzionali

Adesso provo ad immaginare la differenza tra un omino pacifico buontempone e un pò sfigatello ed un ragazzotto truce con l' argento vivo addosso che inizino la stessa pratica:

AMT:
Per l' omino mansueto questo è un ambiente confortevole, gli viene assicurato fin dalla prima lezione che non debba preoccuparsi se non riesca a fare cinque piegamenti, ognuno deve fare quello che riesce (leggi: frega un cazzo di migliorare).
E' un modo subdolo per mantenere tanti allievi nascosto dietro alle solite idiozie sulla filosofia profonda delle arti marziali volte al "miglioramento dell' uomo", con una buona farcitura di giustizia sociale liberale: tipo "siamo tutti uguali, i difetti ti rendono "speciale", se sei una vescica di merda non devi risolvere un problema, va benissimo così e sono gli altri a doverti accettare, brutti schifosi nazi-fascisti bulli e tamarri!".
E' una pecorella addomesticata che va nel recinto dei coniglietti fuffosi morbidosi con l' idea di diventare la Bestia del Gévaudan...
Questo non cambierà di una virgola il suo carattere, al contrario rischia di rammollirlo ancora di più.

Il ragazzo trucido inizia e capisce immediatamente di essere il gallo nel pollaio, in sostanza per lui questo ambiente è ancora più confortevole perché dannatamente facile: se ha un fisico buono, magari perché fa pesistica e segue una dieta per i cazzi suoi, magicamente si racconterà in giro che lo sia grazie alla pratica di AMT;
Tira calci al vento e urla più forte degli altri senza doversi mai confrontare con nessuno e questo lo renderà l' esempio di riferimento per tutti i mollaccioni (ciccioni scurreggioni, come direbbe qualcuno ahahha).
Le hot pants girls diventano facile preda, con la scusa della gerarchia non possono fancularlo spietatamente e devono lasciarsi toccacciare.
Se è abbastanza viscido e faccia da culo come un tizio che ho conosciuto si costruirà addosso l' aura di saggio guerriero delle AMT, pronto a bullizzare i più deboli e allo stesso tempo porsi come padre misericordioso maestro di vita, tutto questo solo in virtù di una personalità più forte degli altri.
Il vero problema è che per quanto faccia il leone lo stia facendo nella cesta dei micetti, e man mano che il tempo passa la sua posizione e reputazione crescono, e questo finirà per metterlo nella condizione di non potersi più mettere in gioco pena il rischio di essere deriso a vita.
Indistintamente finirà per raccontare a tutti di come l' AMT lo abbia forgiato, spesso denigrando chi faccia "solo" sport da combattimento.


SdC:
L' omino paperino inizia la pratica e capisce immediatamente di essere il pulcino bagnato a Tana delle Tigri, alla prima lezione gli dicono di fermarsi senza problemi se ne senta il bisogno, ma poi sono un pò cazzi suoi: sta a lui adattarsi al ritmo, non certo all' istruttore adeguarsi.
E questo è il primo grande insegnamento che può forgiare il carattere di una persona, la benzina che può alimentare un focherello o al contrario farlo esplodere.
Puoi capire letteralmente di che pasta sia fatta una persona osservando come si approcci ad una situazione nuova, difficile e dove sia richiesto sacrificio per raggiungere un risultato.
Ovviamente il grosso dei paperini fugge a gambe levate per approdare ai corsi di TurboKillaPowaMothafucka Israeli-Palestini-Atlantidea Crab Fightin' Defense System, o a quelli di Cin Ciun Chao Kata Kao in varie salse dove probabilmente racconteranno di "aver fatto Muay Thai con i campioni in passato" oppure di "aver provato la Muay Thai ma lì sono tutti muratori buzzurri, un gentleman illuminato come me non può mischiarsi con certa feccia".


L' omino che abbia deciso di faticare umilmente verrà spronato dall' ambiente stesso a fare sempre di più e migliorarsi, e sono testimone di cambiamenti così tangibili da non doversi nascondere dietro ad alcuna stupida leggenda di cinesini millenari: conosci una persona prima, la rivedi dopo un annetto (uno eh, mica dieci) e solo a guardarla capisci che sia cambiata. E che sia probabilmente in grado di farti il culo a paiolo.
Il cambiamento riguarda il fisico, l' atteggiamento e ovviamente la capacità reale di combattimento.
Questo come lo sai?
Perchè tipicamente vi inviterete ad un allenamento insieme, in cui come consuetudine si farà sparring laddove se praticaste AMT vi invitereste ad un allenamento per fare le fotografie da mettere sul gruppo "Chinese Samurai Ninja best champions" su Fessbuc.
+1 per la pratica di stili funzionali


Il Trucido è già sicuro di sè e magari pure avvezzo alle botte, fatto sta che in uno SDC finisce per essere preso a calci in culo ridimensionandosi oppure per incanalare queste sue caratteristiche in un modo più produttivo.
Non ho detto che diventi un bravo ragazzo e cittadino modello, anzi, non è raro che da pezzo di merda sconclusionato rischi di diventare pezzo di merda pericoloso per gli altri, ma questo è.
Nella mia esperienza chi era già tosto prima lo è diventato ancora di più, e solo il cervello in dotazione ne ha determinato uno sbocco in positivo o negativo a livello diciamo civile.
Quel che è certo è che la direzione fosse univoca, nel senso che non ho mai visto praticanti di SDC rammollirsi diventando paperini sfigati, anche dopo aver smesso di praticare.

Nota: vorrei precisare che praticante per me è uno che si allena costantemente per almeno qualche anno, non uno che si iscrive e va una volta a settimana raccontando in giro di fare questo o quello stile; Questo vale sia per le AMT che per gli SdC che per tutto il resto.
Io ho una reflex con accessori di alto valore, varie volte ho girato con treppiedi, zaino e cannone zoom innestato e faceva molto fotografo giapponese anni 80 e la gente diceva "ooooh è arrivato o' professionista!", ma mi guardo bene dal dire in giro di essere un fotografo.

Per quanto mi riguarda quando ero bambino ricordo di essermi spesso sentito un "debole", ricordo di come in testa avessi proprio questa costante definizione di "debole" contrapposta ai bulletti gradassi che parlavano il dialetto, prendevano per il culo i deboli e sapevano fare a botte.
E vivevo questa cosa con evidente frustrazione e rabbia, anche per questo per me era così importante essere un karateka... Solo che a botte non ci avevo mai fatto, e quindi era tutta una sorta di panacea mentale per sentirmi in qualche misura capace di reagire senza doverlo fare.
Ero più piccolo della media, mi prendevano spesso in giro per questo, e io mi incazzavo alla brutta, e quando un bambino si incazza lo prendono per il culo il triplo.
In questa fase per me il lavaggio del cervello da AMT era totale, ero davvero convinto di avere un ruolo sul pianeta che fosse non usare mai le arti marziali se non come extrema ratio e solo per difesa.
Ma diamine, ero un bambinetto che guardava ancora i film di Briuuuuuus Liiiiiii...

Durante l' adolescenza ho continuato a praticare AMT e le cose non sono cambiate di tanto: gli amici sapevano della mia lunga pratica, ero pure piuttosto bravino a tirare calci all' aria e urlare molto molto forte, quindi qualcuno mi riteneva un guerriero micidiale.
E intanto dentro di me cresceva l' autostima pericolosa di chi si illude di saper fare qualcosa senza averla mai messa in pratica.
Quando poi sono successi vari e differenti episodi raccontati nel blog, tutte le mie certezze sono crollate disastrosamente. Tutte.
Non è solo questione di saper vincere un combattimento, è il fatto di rendersi conto di aver allenato cazzate per anni, supportate da cazzate di teorie e storie inventate da altrettanti maestroni cazzari tutta forma e niente sostanza.
Alla fine credevo di essere un duro perché i duri non li avevo mai incontrati per davvero, e sotto sotto ne avevo ancora una gran paura.

Non voglio dire che la pratica di AMT non mi abbia dato nulla, sarebbe ingiusto, ma la sensazione è che se invece di fare le forme di formaggio avessi da subito intrapreso l' allenamento di stili funzionali al combattimento, le mie qualità sia fisiche che attitudinali ne avrebbero giovato molto di più e molto prima.
Il senso di sicurezza sarebbe stato supportato da qualcosa di misurabile, non da sensazioni personali o complimenti per la foto col calcio volante.
La determinazione sarebbe arrivata molto prima per via dell' abitudine ad allenarsi duramente, non per via di eventi personali esterni.
Magari sarei pure diventato forte e conosciuto nel panorama sportivo, chi lo sa.

La mia conclusione è che aldilà della pratica, di qualsiasi pratica, da qualche parte dentro di noi debba già esserci una predisposizione caratteriale da alimentare nel modo giusto per diventare persone mature, forti e determinate.
Non è necessario essere delle tigri: l' importante è non essere pecorelle impaurite e remissive.
E lasciatemi dire, oggi di pecorelle impaurite ce ne sono troppe e i risultati nella società sono sotto gli occhi di tutti.

sabato 6 luglio 2019

Aneddoti VI - Dell' incapacità di combattere della gente

Riporto un episodio accaduto qualche giorno fa mentre mi trovavo in una nota località turistica.

Stavo passeggiando per i fatti miei in mezzo alla folla di turisti di ogni dove quando un vociare più sostenuto ha attirato la mia attenzione: in mezzo alla strada c' erano un paio di bifolchi intenti a litigare.
Non conosco le ragioni dell' alterco, non che me ne freghi nulla, ma nel momento in cui uno dei due ha sfidato a cazzotti l' altro una lampadina si è accesa nella mia mente malata e mi sono fermato con piacere ad osservare la scena.

Dovete capire che la situazione era piuttosto curiosa, due ragazzi uno più tatuato dell' altro che si prendono a parole camminando davanti ad un ristorante, mentre la coda di turisti continua a camminargli a fianco.
Poi uno allunga un pò le mani e l' altro decide di mettersi in guardia, incitandolo al combattimento.
La scena era talmente inusuale in un tale contesto che penso che la gente abbia creduto si trattasse di una specie di siparietto on the road, una messa in scena per dare spettacolo e raccogliere qualche monetina da un grasso tedesco in ciabatte e calzini bianchi, ma al primo pugno sgangherato si è capito che i due mammiferi volessero darsele sul serio.

Per me è stato un interessante esperimento sociale sugli Homo Sapiens.

Questi due tizi continuano ad agitarsi davanti ai tavoli del ristorante, minacciandosi a parole e sfidandosi a farsi sotto, ma ogni volta che si avvicinano un pò di più l' attacco si limita ad un pugno sgangherato e poco più.
Riprendono le distanze, passeggiando in modo nervoso, poi si riavvicinano, un altro attacco e via di nuovo.
Un terzo amico interviene, ma il suo apporto allo scontro è tipo quello del tizio che saltava sul palco ai tempi degli 883 e di cui nessuno ricorda nemmeno il nome se non "quello che saltava sul palco con gli 883".
La gente intorno si divide tra turisti del tutto ignari che nemmeno li considerano (ci camminano letteralmente di fianco), altri che affrettano il passo per fuggire dalla "situazione di violenza inaudita", e altri come me che si fermano ad assistere tra il divertito e lo stupito.
Io ero soprattutto divertito.
Perchè quando infine lo scontro è arrivato a qualcosina di più concreto, con sedie lanciate e bicchieri rotti, ecco la prima scena isterica con una donna che urla di "farli smettere", di "chiamare qualcuno".

In effetti fin dal principio mi aspettavo l' arrivo di un paio di poliziotti a giro brevissimo, perché non esiste che in un punto turistico di livello mondiale, e con tutti gli Allah Snackbar a piede libero, non ci sia nemmeno un cavolo di vigile urbano a controllare la situazione.
Ma la donna avrebbe potuto gridare tutta la sera senza che un cristo la degnasse di attenzione, infatti tutto l' episodio è durato svariati minuti con i tizi che si spostavano liberamente per la strada.
Sempre in mezzo ai turisti, lo ricordo.

Ti aspetti che tra la moltitudine di ominidi arrivi l' eroe di turno, un macho pronto a fare da paciere e dividere i due monelli, e invece pensa te: dopo vari minuti ad intervenire sono alcune signore che si avvicinano ai due tizi (che erano ancora pronti a darsele) senza però avere successo e rimediando pure qualche contusione.

Poi tutti tornano a fregarsene, questi lanciano le sedie del ristorante, ribaltano i tavoli, rompono i bicchieri... Il povero cameriere sottopagato che più tardi non può fare altro che raccogliere i cocci...
La scena si sposta più avanti, poi tornano indietro, insomma alla fine mi sono rotto pure io e ho proseguito il mio cammino senza più curarmene.

Tuttavia non ho potuto fare a meno di fare alcune considerazioni personali.

La gente, tanta gente, non sa minimamente combattere

Grazie al cavolo che poi qualche cinesino rischia di apparire come "il più forte combattente di tutti i tempi" o coglionare centinaia di allievi a sborsargli pacchetti di Euro per insegnar loro la forma del Piccione di San Marco: sono abbastanza certo che un praticante di AMT (sì, ho scritto AMT) avrebbe potuto fare un figurone in quella situazione, a patto di non cagarsi sotto dalla paura.
Questi tizi tiravano un singolo pugno, schivato regolarmente nel più banale dei modi e poi si azzuffavano per un secondo senza avere più idea di cosa fare.
La regola è la solita: un pugno a segno fa sempre male ed è sbagliato sottovalutarlo anche se tirato da un beone, ma con due nozioni e qualche oretta di sparring ci voleva poco a neutralizzarli.
Per me è stata significativa la loro evidente impreparazione segno che anche se sei giovane, alto, incazzoso e magari ti piace bullarti con le ragazzine di essere un duro, se ti trovi a fare a botte contro Paperino Pitagorico te la giochi, se ti dice male ti ammazzano al primo assalto.

L' abito non fa il monaco, in particolare quello di Shaolin

Al mio arrivo sulla scena non appena ho visto questo ragazzo mettersi in guardia pugilistica ho pensato "Oh cazzo, adesso vedremo un pò di sangue": come dicevo entrambi i tizi (e il terzo incomodo) erano alti, giovani, carichi, incazzosi e... tadah!.. pure tatuati come tanto va di moda oggi per sentirsi tipo guerrieri Maori.

Fatto sta che già mi immaginavo un combattimento tra minotauri testosteronici con KO assicurato e occhi gonfi.
E invece niente, tutta scena, come a voler ribadire che puoi farti gli scarabocchi dei bambini sul corpo ma se poi non hai la sostanza resti comunque un cinesino che smanaccia sui tetti di Hong Kong.

Rispetto a quando praticavo AMT, non avevo la minima paura della violenza in corso

No, non voglio fare il duro, questa è una mia personale considerazione legata al fatto che la mia consapevolezza di come funzioni, per davvero, un combattimento, cosa acquisita solo ed esclusivamente dopo aver provato il full contact e gli stili funzionali, mi ha messo nella condizione psicologica di non avere per niente paura di quella situazione.

Certo, non c' ero mica io in ballo, ma me ne stavo completamente tranquillo ad osservare la scena ad una distanza tale da rischiare il coinvolgimento.
Vedevo in altre persone il me stesso di tanti anni fa, quello che scappava inorridito dalla violenza e dalla situazione "potenzialmente mortale", quello che si preoccupava di "non farsi male", quello che ad un eventuale pugno ricevuto probabilmente sarebbe rimasto paralizzato dal terrore.
E invece me ne stavo lì, una sedia lanciata mi ha pure sfiorato, e se uno di questi individui avesse deciso per assurdo di attaccarmi non avrei avuto l' atteggiamento remissivo di una volta.

Ragazzi, la consapevolezza del combattimento reale ti cambia.

Non aspettatevi che qualcuno intervenga, nemmeno se sei in mezzo a decine di persone

Qualcuno potrebbe obiettare che forse avrei potuto farlo io, visto che conosco le dinamiche del combattimento e della famigerata difesa personale, ma in tutta onestà non è che me ne fregasse un bel niente.
Vedere due coglioni tatuati che litigano probabilmente perché si sono rubati il ragazzo, talmente idioti da mettersi a fare scenate in mezzo ad una delle vie più turistiche del pianeta dove probabilmente entro un minuto arriveranno i poliziotti ad arrestarli con il rischio di dover dare anche io spiegazioni... non è che mi incitasse granchè all' intervento.
E' comunque emblematico che di poliziotto non ne sia arrivato nemmeno uno.

A dirla tutta speravo si ammazzassero di botte, lato mio questa gente dovrebbe solo sparire.
Sarebbe stato tutto un altro paio di maniche se avessi visto un sopruso, violenza su qualcuno palesemente più debole, allora sì che mi sarebbero girati i coxxioni nel vedere l' indifferenza comune.

Ma tant' è che in fondo a nessuno gliene fregava nulla, eccetto che alla donna isterica

La donna isterica

E' stato al tempo stesso fastidioso ed esilarante il suo intervento, mi rendo conto di non essere popolare nella mia osservazione ma non sono qui per fare politica.
Questa tizia si è messa a gridare in maniera snervante incitando qualcuno a fare qualcosa, a fermarli.
La prima cosa che mi è venuta in mente è Dick Dastardly mentre urla a Muttley.
Poi ho provato fastidio nel pensare che magari fosse la tipica signora che vive nel mondo di Iridella e per la quale la violenza non può esistere, e naturalmente ci deve essere qualcun altro a fare "il lavoro sporco".
Una specie di visione Hippie-Liberale per cui le cose brutte, immorali o violente non devono intaccare la propria vita felice ma sono sempre gli altri a doversene occupare.

Subito dopo ho riflettuto su come, in effetti, nonostante l' incitamento isterico della suddetta nessuno si sia degnato di provarci.
Questo è stato comico ma anche un pò triste.
La mia posizione l' ho già esternata, però c' erano decine e decine di persone a passeggiare in parte ai tizi, possibile che nessuno abbia voluto fare l' eroe?
La "pressione sociale" era stata innescata proprio dalla donna isterica, tutti quelli che l' hanno sentita si sono sentiti presi in causa ma ancora nessuno ha mosso un dito, nemmeno tanti omoni che amano raccontare alle loro donne di essere uomini di mondo dediti alla giustizia e moralità, e soprattutto quei dementi che amano sproloquiare di giustizia sociale e civiltà su Fessbook, al riparo nella loro cameretta...

Abbiamo infine gli eroi, anzi, le eroine... le sciure vecchia maniera

Anche questo è stato abbastanza emblematico, oserei dire grottesco: tra tanti uomini grossi come orsi, infine sono state un paio di donne più sui sessanta che hanno preso l' iniziativa di intromettersi e provare a calmare gli animi.
Solo a quel punto la pressione sociale ha avuto la meglio e anche un individuo è intervenuto, in modo comunque molto blando: entro un paio di minuti tutti sono tornati a fregarsene, anche perché oggettivamente chi te lo fa fare di dividere due emeriti idioti che si lanciano sedie e bicchieri sapendo di star dando spettacolo?

Provo solo pietà per i camerieri del ristorante che hanno dovuto sistemare tutto, incolpevoli, e per il titolare che si è visto danneggiare del materiale per colpa di sta gente.

Se sai un minimo combattere, a questi gli fai il culo a paiolo. Ma attento a non esagerare

Veniamo ora alla questione più tecnica, anche se come ben sapete non amo disquisire di baggianate simili, siamo tutti dei fenomeni a bocce ferme.
La considerazione più importante è che entrambi gli ominidi non abbiano provato una successione di colpi nemmeno una volta, al che per l' attaccato è sempre bastata una schivata di busto all' indietro per evitare di essere colpito.
Nessun calcio, nemmeno abbozzato.
Nessun tentativo di lottare (ci mancherebbe...), sono arrivati alla corta distanza ma a parte una collutazione tipo canguri in calore non è successo nulla di significativo, scappavano subito dopo.
Insomma lo scontro si è prolungato a lungo ma perché in effetti facevano fatica persino a toccarsi...
La situazione ha rischiato di degenerare nel momento in cui si sono armati di sedie e bicchieri: in questo caso però è stata proprio la loro inettitudine a non causare danni veri (a parte al ristorante...), io mi vedevo qualche esperto di Aggressione Personale Ebrea pronto ad infilzare bulbi oculari, sbudellare e spaccare, soprattutto le palle...

Cosa avrei fatto io?
E che ne so, mica siamo sul Forum degli Espertoni...
Ho solo pensato che buttarla sulla lotta lì in mezzo a tutta quella gente non sarebbe proprio stato il caso, però un Suplex sarebbe stato epico e oggi sarei ricordato come il Gannicus dei giorni nostri.
Probabilmente avrei terminato lo scontro molto prima: un vaffanculo e torno a passeggiare senza un graffio nè una querela.
Però la faccenda di Gannicus era una figata, dai.

A me resta soprattutto l' immagine di persone che provano a combattere senza averne preparazione, bravi probabilmente a bullizzare ragazzine o omini ancora più inetti ma totalmente alla mercè di un praticante un pelo navigato.
Continuate ad allenarvi, sapere come combattere vi permette di capire come non doverlo fare.