martedì 3 dicembre 2019

I personaggi improbabili: l' illusione delle arti marziali "per tutti"

In passato ho già raccontato alcuni aneddoti riguardanti i vari personaggi che ho incontrato nel tempo, soprattutto quando praticavo ancora AMT.
Più recentemente mi sono trovato in varie occasioni ad assistere a lezioni presso amici e più raramente ad illustrare delle tecniche a qualcuno; Ed ogni volta non ho potuto che alimentare il mio disappunto verso quello che ho praticato nel passato e in generale verso certi stili che illudono gli sprovveduti.

In uno dei primi post raccontavo ad esempio del punto più basso mai toccato nella mia esperienza, le due signorotte over-50, tutte belle agghindate di collanine e vestite per la sagra di paese, che vennero a provare al corso di "arti marziali tradizionali adatte a tutti dai 0 ai 90 anni!".
E di come nell' imbarazzo generale iniziai a realizzare che il problema stesse a monte, che c' era una ragione ben precisa se quel tipo di utenza non avrebbe mai nemmeno ipotizzato di presentarsi al corso di Muay Thai, perché eravamo noi a pubblicizzarci in un certo modo.

Riesco a ricordare numerosi personaggi improbabili che abbiano provato ad allenare il combattimento senza rendersi conto di non avere alcuna possibilità di successo.
Primo perché era gente senza le basi più elementari della coordinazione psicomotoria, secondo perché rifuggevano palesemente la violenza, e che vi piaccia o no, le arti marziali trattano la violenza, non cazzate hippie.

Parliamo un attimo delle basi del movimento.
Più di una volta mi sono trovato ad esercitarmi o a dover spiegare tecniche a persone che non riuscivano letteralmente a stare in piedi.
Non sto esagerando, è triste ma c'è gente che se gli dici di incrociare le gambe per fare uno spostamento, si sbilancia al punto di cadere.
E se al contrario gli dici di non incrociare le gambe, le incrocia.
E cade.
Per me è sempre stato allucinante constatare una cosa simile però ti fa capire perché succedano incidenti assurdi in seguito ad eventi che a te non sembrerebbero così pericolosi.

C' era il signorotto canuto che chiedeva di evitare il salto di un ostacolo di venti centimetri di altezza (un bastone sospeso) perché non ce la faceva a coordinare un' evoluzione del genere; C' era (tanta) gente che inorridiva schifata all' idea di fare una capriola e perdevi minuti interi prima che si decidessero a provarla.
(Sia mai che una cosa che non sai fare la debba provare e riprovare sbagliando anche mille volte, si incazzavano perché si sentivano incapaci, e si sentivano incapaci perché nella loro testa gli sarebbe dovuta venire al primo colpo).
Non parliamo poi delle tecniche "più elaborate", che ne so, un pugno diretto.
Ricordo molte persone che nonostante tutti gli sforzi nel semplificare il concetto, nell' illustrare il movimento, nel rimarcare l' importanza della rotazione di spalle ed anche, inesorabilmente finivano per lanciare la mano in avanti tipo tricheco goffo.
E niente, tutto il resto del corpo restava completamente immobile...
Davanti a simili dimostrazioni di mancanza di coordinazione mi sono sempre chiesto se non fosse il caso di aprire un corso di Koordination Kombat Fitness©, roba che ci metti un logo figo, la maglietta associativa "coi simboli che si accendono", paghi un paio di escort per presentarsi a qualche lezione ed attirare i polli e alla fine oltre a fare soldi fai anche del vero bene sociale insegnando alla gente a muovere due articolazioni alla volta (al livello avanzato anche tre, previo lezioni private con supplemento extra).

Ragazzi, non voglio fare lo stronzo ma non si sta parlando di impratichirsi col tempo, come fai a pensare di padroneggiare qualcosa che fa della coordinazione il suo punto focale senza avere le sinapsi per gestire il tuo corpo a livello base?
Ricordo quanto fosse imbarazzante cercare di rassicurare questi sprovveduti, assicurandoli che con la pratica avrebbero raggiunto il livello degli altri.
E non scherzo dicendo che se fosse stato per me li avrei tenuti un anno a fare ginnastica propedeutica da asilo, e solo dopo avrebbero FORSE potuto approcciarsi allo studio di un' arte marziale.
Ma chi credi che accetterebbe un simile affronto?
No no, tutti a fare o' Crab Magra o Cin Ciun, poi con un colpo non smuoverebbero la polvere da un tappeto appeso.

Il top dei personaggi improbabili li ho visti naturalmente nei corsi di difesa personale in varie salse, lì si raggiunge l' apice dell' imbarazzo.
Si va dal ragazzino rachitico con la maglietta della Playstation (emblematico) al signore buono ciccione probabilmente bullizzato, alla pornodonna di quaranta chili con il makeup e le unghiette rifatte (e, ovviamente, hot pants che nulla lasciavano all' immaginazione. NULLA.).
Persino l' abbigliamento con cui si presentavano in palestra era significativo e da solo li etichettava come carne da cannone per i malviventi, e iniziava a farmi riflettere su quanto l' argomento vada affrontato sul piano psicologico, e non parlo di de-escalation, linguaggio del corpo o allenamento sotto stress, parlo proprio di andare dallo psicologo e farsi delle domande...

Questa era tutta gente innocua che cercava una soluzione facile e confortevole per tamponare la paura di essere sopraffatti dai bruti, non importa di cosa si trattasse.
Non so cosa faccia credere a persone palesemente ostili all' attività fisica che andando ad imparare le mosse cinesi possano davvero avere la meglio in una collutazione.
Voglio dire, è come se io che non so nuotare mi iscrivessi ad un corso di pallanuoto, o partecipassi ad un' ascesa al K2 pur avendo il fiatone nel salire in macchina...
E nonostante questo non ho mai pensato che la colpa fosse completamente loro, perché il punto è che la gente è ignorante, sono gli istruttori che continuano ad illudere le persone con le storielle dei colpi segreti "adatti a tutti".
C'è un motivo se questi personaggi nemmeno si presentano ad un allenamento di SdC.
Il fatto che oggi ci sia Internet e un sacco di informazioni a cui attingere non significa nulla, la maggior parte delle persone non fa alcuna ricerca prima di iniziare qualcosa, e perché dovrebbe mai farlo?
Si presenta al corso e si aspetta che tutto gli venga chiarito, è forse sbagliato?
E se un instruttore ti accetta nel suo corso nonostante tu sia una poltiglia di polifosfato organico, meglio noto come Cacca©, perché dovresti farti venire dei dubbi?

E così si presentavano queste situazioni imbarazzanti in cui il ciccione impacciato, l' omino paperino o la signora over 50, entrando in palestra si dirigevano verso la nostra sala e questo alimentava la convinzione che il nostro fosse un corso per scappati di casa, per gli scarti degli altri, per gli sfigati.
E come dargli torto.
Io andavo ad allenarmi pensando di diventare un guerriero dei calci rotanti, mi sentivo figo e marziale e tutto, poi il maestro ti metteva a provare con sti disgraziati e vi lascio immaginare il senso di mortificazione ed impotenza.
E la gente del corso accanto che faceva i sorrisini e in fondo pensava che anche io fossi un bello sfigato.

C' era quell' uomo-medio che si "allenava" da tempo immemorabile eppure si muoveva ancora in modo indecente, quando capitava di fare "combattimento" (ah ah ah) era terrorizzato e nonostante questo so che oggi è almeno un secondo dan di quell' arte marziale inventata.
A pensarci bene ce n' erano parecchi di uomini-medi con la fissa delle arti marziali ma che dopo anni di pratica non avrebbero saputo difendersi da una nonna, del resto venivano tutti incanalati in una pratica fatta di balletti, tecniche allucinanti e zero sparring.

Ho incontrato tante persone che chiedevano esplicitamente come imparare a difendersi da:

- drogati
- ubriaconi molesti
- ragazzotti aggressivi che vogliono attaccar briga
- stupratori
- ladri in casa
- gente che ti sale in macchina al semaforo (wtf?!)
- bulli

e tutti, indistintamente, avevano in testa l' idea di imparare chissà che diavolo di cineseria da film per neutralizzare queste minacce (ho già parlato di come l' idea comune sia che la difesa personale sia prima di tutto saper fare a botte).
Gli mostravi kotegaeshi e facevano il sorrisone e gli occhioni lucidi;
Gli mostravi come si tira ad un pao e facevano la faccia impaurita dicendo che "è troppo violento".
Non so se renda l' idea.

C' era la ragazzina appassionata di anime che voleva imparare ad usare "la spada giapponese" che, aldilà della comprensibile ingenuità, mi fece ridere nel pensare a quanti anni di stronzate si sarebbe sorbita prima di anche solo toccare una spada (finta), scoprendo dopo altri anni quanto non c' entrasse assolutamente nulla con quello che l' aveva spinta a questo studio.
Come del resto è capitato a tantissima gente, a me per primo: anni ed anni spesi a mimare indicibili cazzate senza mai arrivare al punto, ti iscrivi ad un corso con l' idea di imparare calci, pugni, piroette come nei film ma poi chissà perché ti ritrovi a fare vasche di movimenti a robottino spastico e balletti coreografici fini a sè stessi.

Balletti che tra l' altro non tutti erano portati ad eseguire, o semplicemente interessati a fare, e questo portava spesso ad un bivio:

1) abbandonavano la pratica sentendosi inadeguati per le favolose AMT, poi se gli andava bene passavano a qualcosa di più concreto tipo Kick Boxing, altrimenti finivano nei primi, allucinanti, corsi di difesa personale creando i presupposti per la successiva reputazione degli stessi.

2) continuavano a praticare per anni ed anni nella convinzione che prima o poi avrebbero eseguito la forma del pangolino finocchio nel modo corretto, perdendo tempo, soldi ed energie mentali in qualcosa di totalmente inutile ed inadeguato allo scopo.

E così capitava di vedere stimati professionisti saltellare ed eseguire movimenti goffi, signore da torneo di bridge mimare con imbarazzo il criceto della steppa e ragazzi/e dalle buone potenzialità bruciare il proprio futuro nella speranza che un giorno il sapere dieci balletti coreografati avrebbe fatto la differenza in termini di preparazione al combattimento.

Tra i personaggi improbabili c' erano in effetti anche quelli fuori luogo nel senso opposto, tipicamente persone abituate all' allenamento serio o provenienti da SdC e che scappavano a gambe levate appena percepivano l' inconsistenza di quella pratica.
Fantastici comunque quelli che si introducevano vantando esperienze atletiche di svariati anni e poi avevano il fiatone dopo il tipico minuto di corsetta blanda, o quelli che dicevano di aver fatto a botte a destra e a sinistra e poi nel vederli muoversi capivi che intendessero dire alle scuole elementari.

Ad ogni modo le persone improbabili si sono presentate anche ai corsi di SdC, poi ovviamente sono scappate, a volte a metà lezione.
C' era quello che veniva con le calzette a fantasmino per non sporcarsi i piedini, povera stella.
Capito? Vuoi fare il macho che picchia i criminali difendendo la sua bella ma poi c' hai schifo a stare a piedi nudi, a mettere le mani in terra o a toccare un compagno di allenamento.
Poi c' erano quelli che venivano con la catenina e cazzate varie al collo/orecchi/naso/clitoride pensando di essere più fighi, in particolare me ne ricordo uno talmente ribelle che insisteva per non togliersi la catenina, poverino voleva fare l' alternativo, "fuck the system!"...
Come ho già avuto modo di dire per fortuna negli SdC se ti arriva il personaggio inadeguato sta a lui adattarsi al ritmo e tipologia di allenamento e non gli si va a raccontare bugie sulla pratica adatta a tutti.
E no, mica per fare i superiori, è questione di comune buonsenso: ad esempio capitò un tizio assurdo con la panza che sembrava un mappamondo, tutto timido e gentile lui, ma era evidente che prima dovesse risolvere un' importante problema di pesoforma (e forma in senso stretto).
Oppure capitò il signore sulla quarantina tutto bello inquadrato che pensava di poter praticare con i jeans...
O ancora quello che rompeva le palle tutte le volte facendo domande sulla difesa personale interrompendo gli esercizi, come da consuetudine se picchiava il sacco vinceva il sacco ma lui voleva sapere i colp' mortal', jaa!
Poi vabbè, c' erano quelli che puzzavano o non si lavavano i piedi e tagliavano le relative unghie, quelli sono tremendi...
Ricordo il terrore negli occhi della gente quando bisognava mettersi a coppie per provare, tra l' altro il problema è che se ci capitavi una volta poi creavi un precedente e te li pippavi per sempre (a volte si smette anche per queste ragioni).

Naturalmente non voglio dire che le arti marziali siano una pratica elitaria riservata a chi abbia già determinate caratteristiche, ci mancherebbe, ma ribadisco che il comune buonsenso è ciò che  veramente manca oggi nella testa di tante persone, a volte perché oggettivamente ingenue, altre perché ingannate da pratiche ridicole ed istruttori bugiardi.
Le arti marziali non sono per tutti al pari di qualsiasi altra attività sportiva praticata con un obiettivo specifico, in questo caso particolarmente ostico e per nulla ottenibile da tutti (vincere un combattimento corpo a corpo).
Se poi vogliamo chiamare arti marziali quello che si fa in tanti corsi, beh, allora lunga vita alla Fit Boxe: più sudore, più affinità al combattimento e tante, tante Hot Pants Girls©!!!

13 commenti:

  1. "Io andavo ad allenarmi pensando di diventare un guerriero dei calci rotanti, mi sentivo figo e marziale e tutto, poi il maestro ti metteva a provare con sti disgraziati e vi lascio immaginare il senso di mortificazione ed impotenza.
    E la gente del corso accanto che faceva i sorrisini e in fondo pensava che anche io fossi un bello sfigato."

    Madò, su questo mi ci rispecchio moltissimo, tra l'altro ricordo ancora quando, con tutta la scuola, andammo ad un evento sportivo, avevamo il posto vicino a quelli di MMA, e io guardavo loro con una sorta di invidia ma anche con grande senso di inferiorità proprio in quanto tra quello che vedevo fare a loro e quello che facevamo noi c'era una differenza abissale, ma puoi immaginare, ma io dovevo stare là a fare le cinesate con i "ciccioni scurreggioni" (cit.) mentre quei ragazzi ci guardavano e se la ridevano sotto i baffi, e io che cercavo di farle risultare più "dinamiche" quelle tecniche, alla Briuuus Lii (ahahahah)... Che figura, fu uno dei primi campanelli d'allarme in ogni caso! Bellissimo articolo comunque! :)

    - RS

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    1. Ehehe come ti capisco... le esibizioni sono particolarmente rischiose perché per l' appunto manifestano ancora di più la differenza tra chi prepara scenette e chi invece mostra semplicemente sparring o allenamento.
      Io ricordo di quando facemmo un' esibizione con varie scenette di "difesa personale femminile" (ahahahah!), un' autentica carrellata di cazzate abominevoli, e dopo di noi ci furono altri che dissero al microfono che loro non erano abituati a preparare scene, quindi mostrarono l' allenamento normale. E noi che a quel tempo ci sentivamo superiori...

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  2. --Gli mostravi come si tira ad un pao e facevano la faccia impaurita dicendo che "è troppo violento".
    Non so se renda l' idea.--
    Sì, rendi l'idea! :-)
    Comunque considera che la maggior parte delle persone non ha nessun obbiettivo specifico né coltiva, quindi, particolari illusioni. Spesso la frequentazione di un corso di AMT è solo un'attività ricreativa.
    Detto questo, tra i praticanti di AMT c'è una categoria che si fa sicuramente illusioni: sono i giovanissimi, loro sono le vere vittime degli affabulatori.

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  3. Non ho mai commentato Arte, per una volta voglio farlo.

    Intanto ti ringrazio per il tuo blog, perché leggo spesso e volentieri i tuoi interventi per tirarmi su il morale e per avere sempre un raffronto con la verità delle cose.

    Quando ero adolescente (ora ho 30 anni, fai tu...) conobbi un Maestro di Wing Chun...Si, immagino già cosa stai per pensare, ma stammi a leggere ;)

    Il mio Maestro era diverso. Ma allora non lo capii. Ebbi la fortuna di incontrarlo in una pizzeria, dato che era quello il suo vero lavoro. Faceva il Maestro per passione e passatempo, senza secondi fini. Era un tipo tosto, molto realista. Aveva praticato molti stili, fatto Boxe, Muai Thai, Wing Chun, Kali e, ancora oggi, ne pratica parecchi. Ora è tornato al Sud, quindi sono anni che non lo vedo.

    Il Wing Chun che ho appreso tramite le sue lezioni, era diverso da quello che, oggi, vedo nelle palestre: non stavamo lì' a farci pippe mentali sulle forme, o raccontarci cazzate sui colpi mortali o su come andava messo un pugno verticale rispetto ad un orizzontale. Cercavamo di capire i principi, certo... però lui voleva "arrivare al sodo".

    Mi insegnava le cose lezione dopo lezione, si preparavano le radici per formare il fisico, l'autostima, la sicurezza in sé stessi...e poi ci si scazzottava!
    Ci mettevamo le protezioni o direttamente senza nulla addosso e giù botte di ogni tipo mentre ci muovevamo, da fermi, a intervalli regolari, in spazio chiuso o aperto, sul terreno brullo, sull'asfalto, sul tatami...

    Non serviva altro. Io andavo a casa sua e con solo la voglia di imparare l'arte del combattimento, sporcarmi le mani e capire cosa significasse "violenza".
    Ci siamo scontrati notte e giorno per oltre 10 anni, abbiamo modificato le nostre tecniche, studiato altri movimenti...è stato fantastico, te lo assicuro.

    Lo so, sembra che ti prendo in giro e che ti racconto una favola, ma ti certifico che è la verità. Non ho alcun vantaggio a prenderti in giro su quest'argomento, perché ci tengo molto.

    E proprio perché ci tengo molto, che mi manca. Non tanto il mio Maestro in quanto tale, ma "il modo" in cui vivevo la pratica. Quello mi manca.

    Perché quando leggo i tuoi interventi e i tuoi racconti, non posso fare a meno di constatare che io ebbi un gran colpo di fortuna, unico e irripetibile. Negli anni, ho provato ad andare in altre palestre, a vedere i corsi, a confrontarmi con insegnati privati "ciucciasoldi" o con altri "praticanti"...niente. Tutto quello che scrivi nei tuoi interventi è vero purtroppo, dal modo di concepire la pratica, fino ai maestri cazzari e agli artisti marziali che tutto sono, tranne che combattenti o gente con la voglia di sporcarsi le mani e mettersi in gioco, fallire (o riuscire) e poi riprendersi e ricominciare per migliorarsi.

    E' un post amaro, è vero. Ma volevo commentare una volta per tutte, per dirti che c'è ancora della gente come me, anche se siamo in pochissimi, che vorrebbe una pratica, anche filosofica se vogliamo...ma con un minimo di concretezza e buon senso, voglia di fare, vivere i colpi, sbagliare, riprovare e riuscire, confrontarsi con l'avversario, fare contatto completo, provare tecniche...insomma, "praticare".

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    1. Ciao, premetto che non ho motivo di credere che la tua esperienza sia falsa o che non sia vero che ti sia preso allegramente a cazzotti con il tuo maestro, sono contento per te e lo dico sinceramente.
      Però leggendo quanto hai scritto non posso nascondere di essermi fatto una domanda: sei sicuro che, quindi, quello che hai allenato fosse Wing Chun?
      Sia ben chiaro, lo ripeto di nuovo, la mia non è mica una battaglia contro il Wing-qualcosa; Però la sensazione è che tu abbia fatto come altre persone che, avendo avuto esperienze diverse in stili diversi, alla fine hanno "sbroccato" decidendo di praticare qualcosa che non sia nè carne nè pesce, in senso positivo intendo.
      Sai quanta gente c'è che dice di fare Wing Chun ma poi (giustamente) lo "mischia" con tecniche, strategie e concetti estranei ma efficaci perché allenati in altri frangenti?

      Per dire, il fatto stesso di mettersi le protezioni e fare sparring non è una cosa tipica delle AMT, ma propria degli SdC. E non ci si scappa.
      Ormai da anni tutti si mettono le protezioni e si scalciano a caso dicendo che "da loro si fa sparring regolarmente", io ancora sono qui che mi chiedo perché 30 anni fa, quando gli stili erano più "puri" e quindi teoricamente vicini alle tradizioni originali, le protezioni non sapevano nemmeno che cosa fossero in questi ambienti, lo sparring era fantascienza assoluta, etc. etc.

      Ti chiederei, che tecniche applicavate negli sparring? Bong sao, pugni a catena, passo a pinocchio, intercettazioni con la gamba, trapping e tutte quelle cose che SONO PROPRIE ED ESCLUSIVE DEL WING CHUN, allenate, divulgate e dichiarate come ciò che definisce quello stile?
      Perchè se non fai le forme, non è più Wing Chun, se non mi applichi quelle tecniche, quelle distanze, quei controlli, non è più Wing Chun.
      E' per forza di cose qualcos' altro, certamente ispirato ad esso, ma ALTRO.
      E' emblematico il fatto che da anni io veda persone che NON si allenano più come insegnavano "i veri maestri cinesini appena sbarcati, con la Vera tradizione, i Veri metodi appresi direttamente da Ip Man, etc.", al contrario usano protezioni, fanno sparring, ci mettono la lotta a terra dio santo, ma chissà come mai ti vengono a raccontare che quello sia il Vero Wing Chun...
      Vale per qualsiasi AMT, ovviamente.
      Non so se mi spiego, DOPO aver sperimentato gli SdC e grazie al boom delle MMA magicamente tanta gente sostiene con fervore la validità delle AMT che fino al giorno prima allenava a forme, ripetizioni a robottino ed esercizi didattici col compagno accondiscendente, solo perché in pratica fa un mix tra AMT e SdC.

      Che è un bene, per carità, ma torniamo al nocciolo della questione che autentica quanto io scriva da anni: l' allenamento delle AMT è una farsa, chi ha imparato a farci a botte ha percorso strade molto diverse ma gli piace raccontarla e raccontarsela per dare dignità a qualcosa che l' ha persa da decenni.

      Per quanto mi riguarda se uno fa Tai Chi e poi prova ad applicarlo nel libero, e magari un pò ci riesce anche, ha tutto il mio rispetto, stessa cosa per chi lo alleni, non vuole assolutamente applicarlo ma ammetta candidamente di fregarsene del combattimento, che non è lo scopo per cui pratica. Massimo rispetto.
      Chi va a fare Tai Chi, poi il sabato studia BJJ, poi tira al sacco coi guantoni, poi va ai seminari di Krav Maga, poi fa un match di MMA light, poi si iscrive anche a Kyokushin, e alla fine della storia magari ti mena dicendo CHE PRATICA TAI CHI E CHE QUESTO FUNZIONI... è un pallonaro.

      Capisco benissimo quanto hai scritto, beato te che lo hai sperimentato prima.

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    2. Hey ciao! scusa il ritardo di mesi.

      Mah...io posso dirti quello che che ho vissuto: fino a un certo punto era Wing Chun, autentico...con tutti i crismi del caso di cui hai fatto cenno, fino all'uomo di legno.

      Poi... per puro amore di conoscenza e di test, abbiamo cominciato a sperimentare altre cose riguardanti il mondo della Tai, i grappling, il pugilato, abbiamo imbracciato le armi di legno per fare dei test sulle forme W.C. e sulle HEMA, guardando video in inglese senza sottotitoli XD roba da matti lasciamelo dire. Per un periodo di 7 mesi, abbiamo avuto un mio caro amico, che ho perso di vista purtroppo, che praticava wresling e abbiamo fatto parecchi esercizi di prese, abbiamo mischiato le cose...insomma è stato divertente.

      Quindi...diciamo che la mia risposta è che di W.C. "vecchia maniera" ormai c'era ben poco, però...come ti posso dire: era più che altro il fatto che da quei principi e da quei concetti, fosse sbocciata una presa di consapevolezza secondo la quale io, e il fu mio Maestro, dovevamo studiare le cose, capirle, provarle, approcciarvici, metterle in discussione. Era questo più che altro il punto: sperimentavamo molto ma senza porci troppi problemi o seghe mentali sulla millimetria degli angoli.

      Era una cosa molto rustica, un pò spartana e sicuramente molto poco agonistica...però era "bello". Perché la percezione che avevo era quella di avere delle esperienze molto esotiche rispetto a quello che normalmente si propina in palestra o perseguendo un percorso tradizionale. E poi lui era matto scocciato in tal senso, visto che le idee più particolari le aveva lui spesso e volentieri.

      Ed è questo quello che mi manca molto.

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  4. Ciao Arte, ti scrivo per dirti una cosa che mi è capitata discutendo "amabilmente" su FB con una mia conoscente.
    Ora, non so dirti come questo sia accaduto, ma questa è una sorta di segretaria di un noto maestro di JKD - del quale anche tu hai parlato in passato - che cerca di diffonderne il verbo.
    Ora, come anche detto da te, dell soggetto in questione, pur avendo egli indubbie doti di forza ed esplosività, ad oggi non si trovano altro che video auto celebrativi con partner collaborativi, messi li allo scopo di farlo ben figurare.
    Nel corso della mia chiacchierata con questa "segretaria" ho cercato a più riprese di farle capire come si tratti di una persona che ad oggi non ha mai dimostrato nulla in termini di combattimento, sentendomi sistematicamente ed ossessivamente rispondere che lui è preparato, e prepara i suoi allievi, a combattere per strada, senza regole, dove ovviamente sono sempre presenti i famosi colpi alla gola/occhi/palle, quelli che trasformano uno che le prenderebbe da una pugile con 6 mesi di esperienza in un mostro impossibile da fermare.
    Alla mia domanda inerente a quanti scontri da strada il suo beniamino avesse sostenuto non ho ricevuto risposta, alla mia domanda relativa a quante volte avesse realmente colpito qualcuno alla gola/occhi/palle ancora nessuna risposta.
    Nel momento in cui ho calcato la mano sulla maggiore efficacia degli SDC, al netto del loro utilizzo, in un ambiente regolamentato, mi sono sentito rispondere che non coprono tutto ciò che serve per difendersi per strada...nella misura in cui non ti permettono di salvarti da AVVERSASI ARMATI O MULTIPLI, situazione che invece può essere tranquillamente risolta praticando JKD.
    Ho letto nelle parole di questa "segretaria" gli stessi identici deliri che leggo tuttoggi quanto si parla di Bruce Lee.
    Sembra pazzesco come non emerga chiaramente a queste persone di come tutto ciò sia delirio puro, non c'è verso di farglielo capire, continuano a portare avanti queste convinzioni senza senso.

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    1. Ciao, nulla di nuovo sotto il sole ma non poteva essere diversamente visto che quella persona è TENUTA a tirare acqua al proprio mulino, un pò come i famosi amici, moglie, cuggini di Briuus Liii...
      Io continuo a ribadire la mia posizione:
      1- se il tuo sistema di combattimento è efficace in virtù dell' utilizzo di "colpi sporchi", scusa tanto ma allora gli stili funzionali lo sono tre volte tanto, visto che le stesse cose le puoi applicare anche se sei un pugile "puro", o hai fatto solo Judo nella tua vita.
      Le strategie e tecniche per colpire occhi-palle-gola sono cose che impari davvero in un paio di stage, lo stesso non si può dire del saper boxare o lottare.

      2- Se la tua strategia di difesa parte dal presupposto che userai questi bersagli per averla vinta, dove stanno tutte le storielle sulla proporzionalità della difesa?
      Cioè io ti do uno spintone e tu mi cacci le dita negli occhi? Buona fortuna quando ti mangerò fuori lo stipendio dei prossimi dieci anni.
      3- Se vabbè, la faccenda degli avversari multipli o armati non merita più nemmeno una spiegazione, ma poi non abbiamo mica parlato anche della ragazza "campionessa di Muay Thai" che avrebbe difeso il fidanzato e steso un criminale durante un' aggressione di gruppo?
      Quindi anche senza occhi-palle-gola alla fine se l' è cavata, "con uno stupido SdC", se vogliamo credere alla versione più in voga sui giornali.
      Se un gruppo di persone motivate vuole farti la festa, puoi anche essere Mohammed "ti spacco il culo" Briuuus Liii che ti riducono una poltiglia.
      A meno che non siano i Barbapapà, che poi è esattamente lo scenario che a conti fatti studiano i cultori dell' autodifesa...

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  5. Ciao, sono quello che ha indovinato la citazione di first blood.
    Mohammed "ti spacco il culo" Briuuus Liii: citazione di "Snatch - lo strappo"

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  6. A volte penso a tutti gli sport che ho praticato (in ordine cronologico nuoto pallacanestro karate lancio del disco quest'ultimo preceduto da un breve periodo in cui facevo pure peso e martello)
    Lasciando perdere nuoto perche ero troppo piccolo e lo facevo piu sulla scia di mia sorella che per volonta mia
    In tutti gli altri chi piu chi meno gli istruttori che avevo mi sarebbe piaciuto che perdessero piu tempo a parlare e a spiegare la teoria perche io sono duro di comprendonio e farmi capire le cose è difficile anche se una volta capite poi non me le scordo piu
    Partiamo dall'atletica
    Un giorno a una gara di martello io faccio il mio lancio (male, dopo spiego perche) e mi accingo a uscire dalla gabbia
    I vari istruttori mi dicevano noooo fermoooo e io non capivo perche, esco, e mi dicono "nullo"
    Io gli chiedo perche e mi dicono che si doveva uscire dietro le due lineette a 180 gradi
    Perche non me l'avevano detto negli allenamenti? Perche davano per scontato che io lo sapessi? Io ho iniziato a lanciare tra la terza media e il primo superiore non conoscendo quasi per niente l'atletica prima di allora
    Queste cose un istruttore deve metterle in conto
    E poi una tecnica difficile come dover fare i vari giri per lanciare il martello per impararla va provata riprovata riprovata impostando l'allenamento in maniera tale che io sono libero di sbagliare
    Loro non me l'hanno mai fatta provare riprovare riprovare
    Vabbe passiamo alla pallacanestro che io ho fatto solo un anno in terza elementare
    Qui forse le critiche sono di meno una cosa è che non ci dicevano perché dovessimo imparare a passare la palla in mezzo alle gambe o dietro la schiena o anche qualche altro esercizio o gioco che era giusto fare ma io non capivo perche e mi sarebbe piaciuto che mi venisse spiegato perche
    Passiamo al karate (shito ryu) che ho praticato dalla terza elementare alla seconda media ma in seconda media ho smesso a gennaio poi dico perche
    Io nella teoria ero il piu bravo di tutti
    Ma nella pratica uhm........
    Io odiavo i kumite anche quando ero arrivato a cintura marrone e conducevo il saluto (sensei/sempai rei - os - otagani rei - os, e a proposito di saluto dopo vi faccio ridere) ero capace di perdere con chiunque

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  7. Ma pure i katà (ma anche i kyon) sì li sapevo ma non ero così "incisivo"
    Il problema qui è un altro
    Se hai dieci allievi come fai a essere sicuro che tutti fanno le cose fatte bene? Non parliamo se ce ne hai venti o trenta e infatti certe cose io non volevo vederle
    Insomma io arrivato a cintura marrone avrei voluto che mi venisse detto
    Guarda tu sei arrivato a cintura marrone ma hai troppe lacune (le quali lacune ci tengo a sottolineare che non erano dovute alla mancanza di buona volonta da parte mia ma al fatto che nessuno mi spiegava nei dettagli come le cose andavano fatte)
    Per cui per tre mesi (o quattro o cinque) a ogni lezione tu starai staccato dai tuoi amici e uno di noi istruttori lavovera con te da solo per farti diventare bravo e alla fine di questi tre mesi ti insegneremo bassai dai
    Questo avrei voluto che mi venisse detto e questa cosa dell'insegnarmi bassai dai la dico per un motivo che diro tra poco
    Un'ulteriore cosa che non mi piaceva era il fatto che fino alla quinta elementare avevamo un istruttore molto bravo anche umanamente
    Poi quell'anno ha dovuto cambiare mestiere perche guadagnava troppo poco e ci ha mandato in un'altra palestra piu grande con molti piu alluevi e gli istruttori erano due o tre (tra cui anche un mio cugino che pero era meno frequente che ci stava lui)
    Ma a parte il fatto che non erano bravi come l'altro loro facecano shotokan ryu e cosi io e gli altri che venivamo dall'altra palestra ci trovavamo male perche i nostri allenamenti erano basati piu sui nostri ricordi che sugli insegnamenti ricevuti li
    Solo ogni tanto capitava un istruttore federale che faceva shito ryu
    E io tutte le raree volte che veniva speravo che mi insegnasse bassai dai dato che era l'unico che poteva insegnarmelo
    Infatti che pinan godan me l'aveva insegnato lui in una delle rare volte che era venuto
    Del resto bassai dai era il katà della cintura marrone per cui mi sembra piu che lecito aspettarmi che mi venisse insegnato
    Invece ho lasciato il karate in seconda media senza conoscere bassai dai
    Quindi io prima dicevo che il "premio" di quei tre mesi di pratica fatti allo scopo di CAPIRE le mie lacune sarebbe dovuto essere insegnnarmi bassai dai (chiamando appositamente o il federale o l'istruttore dell'altra palestra o comunque uno di shito ryu) proprio per invogliarmi a colmare le mie lacune
    Ormai pero sono passati tanti anni e non m'interessa piu niente
    Chiudo facendo quella battuta sul saluto
    Io per un anno ho fatto l'università (pure quella andata male)
    Quindi se era l'università il karate ormai l'avevo lasciato da diversi anni
    E c'era un mio compagno delle superiori che ci sedevamo vicini
    Pure lui in passato aveva fatto karate

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  8. C'era la professoressa di analisi 1 che alla lavagna scriveva TEO per abbreviare teorema, DEF per abbreviare definizione, e per abbreviare osservazione scriveva OSS
    E così a ogni osservazione io dicevo al mio amico sensei rei (o sempai rei a seconda di come mi girava oppure lo diceva lui a me), e il resto lo potete immaginare da soli

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