martedì 24 marzo 2020

Risposta 11 - Quello che dice le cose giuste

Vorrei rispondere al seguente commento in maniera più articolata:

"Ti linko qui un bell'articolo di un insegnante di krav maga, uno che, incredibile ma vero, sa ciò che di cui parla.
Se hai piacere leggilo e dimmi cosa ne pensi, sono curioso della tua opinione al riguardo : https://www.xxxxxxx.it/5-cose-del-krav-maga-che-credi-di-sapere-che-non-sono-come-credi/"


Non metto il link originale perché io cerco di non pubblicizzare niente e nessuno, ma penso che dal nome del link il concetto sia immaginabile.

Bene, ho letto l' articolo riportato e devo dire mi è piaciuto: l' autore in sostanza fa un breve elenco di questioni legate al Krav Maga abbassandone le aspettative diciamo, e chiarendo alcuni classici malintesi dei non addetti ai lavori.
Ma sapete che io sono ipercritico e di conseguenza sono ormai abituato ad analizzare un pochino più a fondo quello che vedo, sento, leggo e provo;
Così non ho potuto fare a meno di ricordare di come io abbia già vissuto questo tipo di situazione in cui ti rendi credibile e competente a parole per poi sotto sotto continuare a credere agli asini che volano.

Prima di spiegarmi meglio riguardo all' articolo voglio raccontare un aneddoto:

Nella mia esperienza mi è anche capitato di dover pubblicizzare la mia AMT tramite un sito web: la cosa era nata soprattutto per la mia passione nell' informatica, diciamo che volevo mettermi alla prova nella realizzazione di un sito web e oggettivamente avevo a disposizione un argomento perfetto da trattare sia a livello di stimoli che di utilità del prodotto finale.
Iniziai la programmazione senza nemmeno dirlo al mio maestro, un pò perché per me si trattava prima di tutto di un esercizio per studiare l' HTML ma in fondo anche perché sentivo un forte impulso ad esternare la mia visione, il mio punto di vista relativamente all' arte marziale.
Insomma già sapevo che se gli avessi detto delle mie intenzioni sicuramente avrebbe voluto prendere il comando indicandomi cosa e come scriverlo, relegando il mio lavoro a quello di scimmietta del codice.

Quando misi online il sito lo informai e naturalmente ebbe qualcosa da contestare riguardo a quanto scritto, tuttavia era innegabile che le mie esposizioni ed argomentazioni avevano senso (e gli portarono anche nuovi iscritti) pur stridendo un bel pò con la versione delle cose più edulcorata e favolistica ufficialmente promossa nella nostra arte marziale.
Anche quel sito rappresentò uno dei tasselli che mi portarono allo "sbotto" anni dopo, perché ricordo di come dovetti cercare un modo per equilibrare quello che pensavo io delle arti marziali con quello che a conti fatti ero tenuto a pubblicizzare.

Ricordo di come il maestro mi "suggerì" di modificare alcuni testi per adeguarsi meglio al suo punto di vista;
Ricordo di come, nonostante l' adattamento richiesto, la cosa mi fece incazzare nel profondo sia perché non ero dello stesso parere, sia perché iniziai a rendermi conto di quanta differenza faccia lo spirito e il punto di vista con cui ciascuno pratichi un' arte marziale e, soprattutto, tenda a divulgarla;
Senza contare che alla fine mi ritrovai nè più nè meno ad aver creato un potente mezzo di promozione del suo corso, a beneficio della sua visione, indirettamente resa più credibile e intelligente dalle mie osservazioni che però nella realtà lui non condivideva;
Aggiungo anche la rabbia e lo sconforto quando un giorno scoprii che sul sito di un altro maestro (dello stesso stile e amico di lunga data del mio maestro) erano state copiate pari pari le mie F.A.Q. modificando in modo vergognoso le mie risposte originali per renderle autentica propaganda di cazzate marziali DOC.

Per farla breve mi ritrovai in un limbo tra cazzate ed osservazioni intelligenti:

- Da una parte volevo genuinamente promuovere il nostro corso pur ritrovandomi nell' imbarazzante situazione di dover spiegare in modo convincente (anche per me!) il senso di studiare forme, prestabiliti meccanici, armi di gomma e tecniche astruse.

- Dall' altra parte, a questo mio lodevole e in parte ben riuscito intento, si contrapponeva l' arroganza degli esperti dello stile che grazie alla loro immensa faccia da culo perpetravano indegnamente la pubblicizzazione tipica delle AMT, fatta di slogan, bugie sfacciate, falsità storiche e giochi di parole per lasciar interpretare le cose come fa più comodo, in cui "si fa così perché è così e basta", in cui a domande specifiche si risponde con vaneggiamenti pseudo filosofici; E questa cosa me la volevano imporre perché il mio sito era bello e ben indicizzato.

Lascio quindi immaginare la soddisfazione di quando chiusi definitivamente la mia esperienza in quella scuola e potei finalmente rimuovere il sito ed ogni riferimento al sottoscritto, con quegli stronzi che si erano fatti belli grazie alle mie argomentazioni ed ora tornavano a nuotare nel fango delle loro abominevoli cazzate.

Ho raccontato questa storia per venire infine al punto: come prima cosa ho letto l' articolo e l' ho trovato ben moderato, non posso che condividere quanto scritto;
Successivamente mi sono fatto una domanda sul perché queste osservazioni caute ed intelligenti siano riportate su di un sito di... promozione della tal cosa con tanto di corso istruttori.
Non fraintendiamo, non sto dicendo che se promuovi qualcosa debba per forza di cose raccontare delle boiate e niente sia accettabile, però diavolo... stiamo sempre parlando di Difesa Personale.
E scusate ma io ho le dita consumate per quanto abbia scritto a riguardo, di quanto sostanzialmente gli "esperti di difesa personale" sarebbero da chiamare "fanatici dell' aggressione personale" e di come le persone che davvero dovrebbero avvantaggiarsi di una forma di autodifesa corpo a corpo vengano tutte sistematicamente macellate come suini una volta al dunque.

Perché poi, e veniamo alla terza osservazione, gira che ti rigira siamo sempre lì, vai a vedere chi scrive e cosa divulga scoprendo paroline magiche come "PNL" e "BJJ", che a me completano già da sole il quadro.
La prima perché a me, che nel mio piccolo qualcosina l' ho studiata, come già accaduto nel caso del signor L. richiama inevitabilmente la parola marketing, e io aborro tutto ciò che è marketing soprattutto se riferito alla difesa personale.
Capisco che sia una mia fissazione ma per quanto mi riguarda non è assolutamente un "prodotto da vendere", e forse se hai studiato tecniche di comunicazione dovresti insegnarle in CLASSE, invece di sfruttarle per convincere una signorina ad "allenare" cose che nel 90% dei casi non cambieranno un bel niente, in ridicole simulazioni sul tatami in cui tutti ridono e recitano parti che non conoscono.

Riguardo al BJJ ancora una volta riconfermo ciò che vado dicendo da anni: i sedicenti esperti di difesa personale mica praticano solo Krav Maga, il signore del link dice di aver ottenuto piazzamenti in tornei importanti di BJJ: non vuol dire che sia un campione, non è questo il punto, vuol dire che comunque pratichi anche altro, per la precisione uno stile funzionale al combattimento.
E allora scusa ma grazie al cazzo, siamo sempre lì, parliamo di gente appassionata da anni, DECENNI, di arti marziali, che pratica anche altro, che si allena anche in altro, certamente convinta e adusa al confronto fisico, che però deve promuovere un metodo con target signorine e omini spaventati dai criminali...
Non so se mi spiego, io sono ancora qui ad aspettare che una signorina di 40kg neutralizzi un aggressore vero a suon di palmate, ginocchiate, leve in piedi et similia, non il tizio appassionato di arti marziali da quando era bambino, fisicamente preparato, praticante di stili funzionali e certamente desideroso di finire alle mani (non lo ammetterà mai nessuno, è ovvio...).
Perchè se no è un pò come la storia del Wing Chun che funziona una bomba in virtù di ditate negli occhi, calciopalle, strizza-capezzoli, capelli strappati e amenità annesse e connesse, al che che cazzo vado a studiare per anni a muovermi come uno spastico...

Tutto il sito è ovviamente una promozione di quanto sia valido e figo il metodo, con tanto di corso istruttori ("se hai praticato almeno 4 anni uno SdC.."), come se il diventare istruttori sia l' obiettivo più importante e quindi stabiliamo già dei requisiti (tra l' altro persino quattro anni di SdC non sono necessariamente indicativi).
Chissà come mai uno che si presenta in un' accademia di Pugilato chiedendo come diventare maestro lo mandino a cagare seduta stante senza passare dal Via.

Quindi al netto delle parole che comunque condivido, voglio ricordare come sia possibile sembrare credibili, onesti, sinceramente in buona fede, attendibili, etc. senza per questo dirla ancora giusta, esattamente come feci io a suo tempo nel promuovere l' arte marziale che praticavo.
Poi va beh è chiaro che sia molto meglio uno che ti dica queste cose piuttosto dell' istruttore che le spari grosse senza ritegno, il problema è che ormai troppa gente ha mangiato la foglia e assume toni moderati proprio per sembrare più convincente e ottenere alla fine quello che vuole (gli iscritti).
E' una semplice evoluzione del marketing, anzi no, il marketing è esattamente questo.

mercoledì 11 marzo 2020

Venghino Signori, venghino! E' arrivato il circo!

Tra gli argomenti che negli anni ho dimenticato di approfondire ce n'è uno che mi è tornato in mente assistendo all' ennesima pagliacciata in tv, con il classico cinesino che "dimostrava" la sua capacità marziale... tramite i tipici numeri da circo, tipo piegare le lance con la gola (ahahah!), fare piroette del cazzo e altre amenità fini a sè stesse.

Trovo un pò imbarazzante doverne parlare ancora nel 2020, ci si aspetterebbe che ormai la massa abbia capito quanto certe cose non abbiano nulla a che vedere con le capacità di combattere, ma purtroppo pare non essere così.
Partiamo come al solito dalla mia esperienza personale.

Ai tempi in cui decisi di tornare a praticare AMT (avevo già avuto esperienze precedenti) Internet non era nemmeno un' idea e quindi le esibizioni pubbliche di arti marziali spopolavano.
Erano ancora i tempi dei Gran Galà, manifestazioni dedicate completamente alla presentazione delle varie scuole con tanto di pubblico sugli spalti e la caratteristica fondamentale di queste esibizioni era la spettacolarità delle scenette presentate.
Varie scuole completamente diverse avevano a disposizione qualche minuto per mostrare cosa si facesse nel tal stile ma ovviamente, dovendosi presentare ad un pubblico completamente ignorante, non c' era spazio per spiegazioni tecniche: il tutto era essenzialmente uno spettacolo di intrattenimento.

Potremmo disquisire sul fatto che fosse uno spettacolo preparato per essere tale, senza intenzioni promozionali nè pubblicitarie, tuttavia ribadisco che ai tempi rappresentasse il principale mezzo di conoscenza di quanto si praticasse nei dintorni, quindi in sostanza se volevi farti un' idea delle arti marziali "dal vivo", te la facevi lì.
E per me queste esibizioni furono (ahimè) critiche nella scelta del mio percorso marziale.

Ora apriamo una parentesi per i non addetti ai lavori, giusto per fare un pò di chiarezza, anche se queste cose le ho già spiegate in passato.
E' fondamentale rendersi conto che questo tipo di esibizioni di AMT non si improvvisano al momento, tutto il contrario: bisogna dedicarci del tempo in palestra, vanno studiate e organizzate.
Quando praticavo e serviva preparare un' esibizione ci si riuniva e si decideva cosa mostrare al pubblico: lo scopo finale era cercare di essere vari presentando la "ricchezza" del nostro programma tecnico ed era sempre presente una scenetta di "difesa personale" (UGH!!), possibilmente politically correct con una ragazza che grazie alle micidiali tecniche cinesi stendesse un energumeno.
Preparare una scenetta del genere richiede tempo e pure doti di... recitazione.
Già, a tutti gli effetti è come preparare la recita di fine anno dei bimbi.

Ora, io non dico che la cosa sia stupida od infantile a tutti i costi, sto dicendo che la gente invece di allenarsi doveva dedicare del tempo a questa recita, spesso per svariate sessioni, il tutto per presentare qualcosa che fosse "varia e spettacolare", non verosimile o dimostrante di alcunchè.
Il paragone lo posso fare confrontando le esibizioni (poche) che mi è invece capitato di fare negli SdC, dove in pratica decidevi tipo in un minuto cosa fare e si andava essenzialmente a mostrare un pò di allenamento e poi sparring libero, concedendo al limite qualche tecnica in più.

Nelle AMT il maestro una sera dichiarava solennemente la nostra partecipazione alla festina Taldeitali e venivano scelti gli interpreti migliori che avrebbero dedicato il mese successivo allo studio e memorizzazione della scenetta stabilita.
Io ci finivo sempre dentro perché ero uno di quelli bravini, convinti e non imbarazzati.
A pensarci oggi dovevo avere una bella faccia da culo per presentarmi con la faccia trucida davanti a decine e decine di persone vestito come un Power Ranger, maneggiando "armi" di Carnevale, saltellando come il Lemure delle Foreste dell' Ovest e finendo con grida ridicole per sembrare più letale.
Oppure, come già raccontai, per ridicolizzarmi pubblicamente in scenette patetiche in cui il bambino o la ragazza di 40 Kg mi neutralizzavano con colpi portati talmente male che in pratica nemmeno la mamma dei suddetti ci credeva, neanche per farsi una risata.
E io che ce la mettevo tutta per aiutarli a sembrare più credibili, mentre nei loro occhi leggevi solo la disperazione nel non ricordare più cosa dovessero fare...

Chiusa questa parentesi torno a bomba sul concetto chiave: queste esibizioni di AMT hanno un valore diverso rispetto al mero intrattenimento?
Beh cavolo, ci sto scrivendo un blog a riguardo, a me il concetto sembra davvero semplice: al netto della scenetta preparata, l' esibizione di AMT mostra letteralmente la risposta del tal stile all' argomento combattimento umano, con le proprie tecniche e strategie specifici.
Lo rispiego per i più testoni:

- Se mi mostri tecniche per neutralizzare al primo scontro un aggressore, con tanto di calci a spirale, pugni del porcodrillo, posizione della cacarella, combinazioni precisissime, etc. etc.

- Se mi mostri la forma del Gliptodonte del Sichuan (ricordiamoci che il Gliptodonte era sudamericano ma i cinesi si sono fottuti pure quello) dicendo pubblicamente che in essa siano racchiusi i misteri misteriosi dei colpi cinesi, e che allenandola alla perfezione potrai raggiungere la singolarità;

- Se mi spieghi che grazie all' AMT ChanChunChon non importa che tu sia un nano monco anemico di 15 Kg, sconfiggerai anche Abobo;

- Se mi mostri esibizioni di capriole, ginnastica artistica, numeri da circo Orfei quali prova di abilità fisica superiore;

mi aspetto che questo debba essere poi dimostrato in un combattimento realistico.

Ed eccoci arrivati al topic principale: quegli show tipici dei "monaci Shaolin" in cui eseguono esercizi o test di vario genere, hanno una valenza in termini di abilità al combattimento?
No, meno di zero.

E' molto facile cadere nell' inganno perché gli ignoranti vedono un tizio fare esercizi fisici complessi e istintivamente gli attribuiscono una grande abilità fisica, che però viene generalizzata e quindi diventa anche abilità nel combattimento.
Provate a pensarci bene: nei villaggi turistici africani ci sono ragazzi pagati uno sputo di muco per fare il loro spettacolino serale per i grassi turisti, e fanno cose strabilianti senza alcuna protezione o terreno molleggiato: date a quei ragazzi un cazzo di vestitino arancio e rapateli a zero ed ecco che pure loro potrebbero spacciarsi per monaci di Shaolin (molto abbronzati, vabbè).

L' esecuzione di certi trucchetti come piegare una lancia (molle) con la gola, farsi spaccare i mattoni addosso con una mazza o far sparire le candele sedendocisi sopra sono a tutti gli effetti dei giochi di prestigio: funzionano solo grazie ad accorgimenti specifici, peraltro ormai piuttosto noti.
E ancora tutte queste pagliacciate non hanno alcun legame con l' argomento combattimento, sono fini a sè stesse e non sono nemmeno garanti di chissà quale abilità.
Allora se ne viene fuori quello che ti mostra il cinesino che fa la verticale sugli indici ed altre amenità simili e io continuo a chiedere: vabbè, e questo come lo usi se ti tiro un destro?
E allora se ne viene fuori il bimbo fanatico di Briuus Liiii che ti racconta di come Egli fosse così veloce da catturare i peti con le sole mani, e io chiedo: eh, e quando ti prendo in clinch, perché sicuro che in clinch ci finisci, e magari ti porto pure a terra, dei tuoi colpi veloci che te ne fai?
Ecco che arriva il Fanatico dell' Oriente che ti spiega come i sacri cinesini passino la vita ad allenare il fisico per renderlo "d' acciaio", sopportando ogni genere di resistenza, e io continuo a chiedere: eh, se quindi passano la vita a cazzeggiare tra di loro sollevando le pietre coi testicoli, cosa ne dovrebbero sapere di combattimento rispetto a chi lo allena per professione per poi combattere attivamente a KO?
Così arriviamo al classico colpo di grazia del marzialista convintone, che a questo punto pur di aver ragione se ne esce con la Madre di tutte le Stronzate: il cinesino vincerà comunque perché lui si allena per uccidere, mica per giocare a scacchi sul ring!
E ancora non si capisce che cazzo c' entri che sappia fare le capriole rotanti e i giochetti di prestigio.

Nella mia esperienza diretta ho assistito ad episodi che definire imbarazzanti, oggi, è poco.
E garantisco che al tempo per me stesso erano mirabolanti dimostrazioni di capacità marziali, vivevamo la cosa come manifestazione dei poteri delle AMT, traguardi a cui ambire tramite l' allenamento costante di... forme e coreografie.

C' era ad esempio questa leggenda del maestrone cinesoide che grazie "all' energia vitale" una volta spense una candela a distanza di tipo due o tre metri, con un colpo che dalla descrizione ricordava il mitico Colpo del Drago (non quello di Sirio però, quello di Kimura, il maestro di Kim Rossi Stuart).
Faccio notare che a raccontare questa storia fu il mio maestro, persona istruita e colta (ma Fanatica dell' Oriente, va da sè), che disse di aver assistito di persona a cotale manifestazione di abilità combattiva (e daje).
Giusto per sottolineare che non basta essere considerati attendibili per credere alle panzane.

Il gioco di prestigio del super maestrone italiano di Tai Chi l' ho già riportato più volte, quello delle "mani pesanti" e del "radicamento": ancora sono qui a chiedermi che te ne faccia quando ti arriva un destro sui denti.

Tra i giochi di prestigio ci inserisco anche la rottura delle tavolette di legno, in particolare quelle di carta velina che si spaccano al solo guardarle ma che riempiono di stupore le facce di chi assiste alla loro rottura con un calcio triplo carpiato avvitato che non ha senso di esistere in uno scontro vero.
Ricordando che per rompere la classica tavoletta di legno esistono accorgimenti precisi sul verso delle venature del legno e la modalità di tenuta, senza i quali vince la piccola tavoletta di legno.

C' era il maestrone che amava dimostrare come spaccasse oggetti vari, salvo ritrovarsi con chissà che terribili acciacchi ossei e gente che lo sfotteva per questo.
Oppure quelli che si facevano spaccare dei bastoni addosso come a voler dimostrare di avere un corpo d' acciaio, altro trucchetto banale quanto stupido e fine a sè stesso: combattere a KO e prendere gli sganassoni in faccia no, farsi spezzare addosso bastoncini di truciolato invece li faceva sentire eroi...

Poi c' era l' esibizione del maestrone "che aveva studiato in Oriente con quelli veri", consistente in una "forma di respirazione" in cui per minuti interi si muoveva come un rachitico "incanalando l' Energia" in uno sforzo che sembrava tutt' al più una manifestazione di stitichezza cronica.

Il top erano gli esercizi acrobatici, roba da saltimbanchi veri e propri: nei primi articoli ho riportato l' esperienza del tizio che si sbriciolò i legamenti per fare un doppio calcio carpiato; Successo anche ad un altro tizio che per fare una tecnica acrobatica si spezzò la gamba.
Io stesso rischiai di rimetterci il collo e scrivere per sempre da una sedia a rotelle proprio in preparazione di una cazzo di esibizione "wow!", tutto per un' acrobazia di ASSOLUTA inutilità richiesta dal maestro imbecille.

Ricordo con sincero disgusto una gara di light contact a cui parteciparono esponenti di AMT, in finale ci andarono due tizi che si allenavano insieme: si misero d' accordo per recitare in pratica una coreografia, così vedevi questi beoni simulare un combattimento a suon di calci tripli avvitati, capriolette, spaccate e soprattutto manifestazioni deliranti di sboronaggine assoluta, del resto marchio di fabbrica degli esaltati in quell' ambiente.
Ma sai, l' importante era fare scena...

Per questo quando oggi vedo esibizioni da circo marziale, fossero anche in un film, non resto più impressionato e anzi mi sento un pò preso per il culo, per tutti gli anni spesi ad allenare cazzate e molti di più nell' illusione che questi giochetti avessero un senso nel combattimento.

Ricordate: tutti i dubbi se ne vanno al primo vero pugno che ricevete, al primo vero scontro con un atleta funzionale.
E l' incantesimo finirà come in una favola dei fratelli Grimm, anzi no, è la Disney che ci ha ricamato le storielle pucciose, leggetevi gli originali, quelli erano maniaci!