martedì 22 ottobre 2019

Lui ti tira un pugno...

Ultimamente mi è capitato di accompagnare un amico ad un corso di difesa personale e quindi sono stato esposto ancora una volta a tutta quella pletora di cazzate abominevoli che si raccontano in questi ambienti.
Ho parlato spesso di come io non creda sostanzialmente nella difesa personale fatta di tecniche definitive, soprattutto quando insegnate a persone completamente estranee al concetto di combattimento violento ed aggressivo, comunque voglio soffermarmi ancora una volta su quello che ritengo essere un pò il nocciolo di tutta la questione.

Ho assistito con interesse ad alcuni "allenamenti" e ne ho tratto alcune osservazioni a cominciare dal classico assolutismo del confronto Autodifesa VS Sport.
E' una cosa che trovo piuttosto fastidiosa oltre che affatto credibile: l' istruttore ha perso l' occasione di stare zitto esordendo con il classico "tu hai fatto sport regolamentato, ma per strada non c'è nessuna regola!".
Dio che palle sta faccenda...
E il tutto per sottolineare il concetto che quando ti difendi per strada non devi pensare a tutte le limitazioni di uno "stupido sport", quindi spaccherai le braccia e le caviglie, strapperai le orecchie, arpionerai le cornee, spappolerai lo scroto al tuo povero aggressore...

Abbiamo già stabilito quanto i "colpi sporchi" facciano effettivamente male e di come varie tecniche siano vietate negli sport proprio perché troppo pericolose/invalidanti, ma mentre assistevo alla scena pensavo:
- Ma quindi tu se uno ti tira un cazzotto gli cacci le dita negli occhi, gli spezzi le dita, gli salti sulle caviglie? Alla faccia della difesa!
- Ma quindi tu mi stai dicendo che saresti in grado di fare queste cose con ragionevole certezza che riescano tutte?
- Questo "allenamento" rende in grado di applicare queste cose al netto di tutte le variabili del caso?
- Il tuo metodo è efficace nel momento in cui hai cecato l' aggressore? E cosa fai se il tuo colpo sporco non è entrato o non ha avuto l' efficacia sperata?

Tutte domande ritrite, ma valeva la pena ricordarle perché ad oggi le relative risposte degli esperti sono ancora le stesse, vale a dire:
- Certo, se tu osi tirarmi un cazzotto vuol dire che sei più grosso, più forte e intenzionato ad uccidermi, sei certamente un camorrista omicida e penso anche nazi-fascista anti-liberale quindi io devo reagire con molta più aggressività e ucciderti\invalidarti il prima possibile!
- Certo che ci riesco, ma anche se dovessi fare cilecca a quel punto ti colpirei con un pugno o con un calcio da Wing Chun che ti spacca il ginocchio!

Solo che... un pugno loro non lo hanno mai subìto per davvero.

E qui casca l' asino, e arriviamo al punto che tanto mi ha fatto sanguinare il cervello nell' assistere di nuovo a certe lezioni.
Questa gente continua ad insegnare tecniche che al primo attacco dovrebbero neutralizzare l' aggressore, nel mio caso ho dovuto sorbirmi la mortificante spiegazione della "difesa da jab-diretto".
E mi è tornata in mente la prima volta che, dopo anni ed anni di AMT in cui ho studiato altrettante difese fantasiose, avrei avuto l' occasione di applicare davvero cotali insegnamenti degli antichi cinesini: il mio primo scontro full contact in cui ne presi almeno quattro belli stampati in faccia mentre ancora stavo pensando ad intercettare il primo...

Ho voluto fare autocritica cercando di essere obiettivo, perché non è nemmeno vero che per strada debba per forza beccare l' esperto di SdC che sappia tirare un jab-diretto per bene; Ma dopo qualche riflessione ho convenuto che questo non cambi di molto il principio base: non puoi capire cosa significhi intercettare un pugno fino a quando non te ne tirino uno vero, a piena velocità e potenza.
E' già buono se ce la fai a schivarlo, ottimo se ce la fai ad incassarlo ma pensare di intercettarlo per fare tutte quelle mossettine del cazzo è al limite del cartone animato.
Ed è assai probabile che al primo ne segua un secondo, e un terzo... tutti a piena forza.
Eppure quella tecnica per l' istruttore era assolutamente scontata, insisteva nel mostrare un jab-diretto mimato al rallentatore permettendo, ovviamente, tutta una serie di baggianate che risultavano difficili da ricordare persino a quella velocità.

Le tecniche che riescono al rallentatore.
Caposaldo assoluto delle AMT e dei SdD laddove negli stili funzionali puoi tranquillamente veder applicare quello che si allena anche nei match full contact.
Eppure è un concetto difficilissimo da eradicare perché con la scusa del provare piano per imparare uno si illude che poi sia solo una questione di velocità.
Il problema è che non sia affatto così, alla velocità si aggiungeranno così tante variabili che in pratica quelle cose, fatte in quel modo, non possono riuscire.
L' istruttore ha mostrato, ho contato, cinque attacchi concatenati dopo aver intercettato il presunto pugno.
CINQUE.
E' difficile spiegare a un neofita quanto sia assurdo nonché totalmente inutile allenarsi in simili combinazioni che come dicevo è impegnativo ricordare persino in palestra.
Secondo questa gente tutto deve avvenire così, proprio in quel modo, ed ecco che i mirabolanti princìpi del Wing Chun si mostrano nella loro efficacia!
Lui tira un pugno così, poi farà cosà e poi farà colà...
Ma non serve a nulla obiettare, perché l' istruttore non avrà alcun problema ad adattare la tecnica alla nuova situazione... al rallentatore.
Guarda caso nel momento in cui l' amico ha provato ad essere un pelo più veloce (non ho detto determinato a colpire duro) ecco che l' istruttore, di fronte alla difficoltà nel non riuscire ad applicare perfettamente quanto appena spiegato, ci ha messo ditate, mani in faccia, tirate di capelli e ogni altra vigliaccheria immaginabile pur di averla comunque vinta.

E nel frattempo quello rimaneva un pugno mimato al rallentatore.

Alla fine arriviamo sempre lì, spendi soldi, tempo ed energie per allenare presunte tecniche che neutralizzino chiunque al primo assalto ma poi alla prima cosa andata storta finisce tutto in una specie di rissa tra gatti in calore, come in pratica sapevi fare anche prima, e magari finisce che te la cavi perché riesci a piazzare un pugno.
Solo che il pugno lo sai tirare alla cazzo, perché non lo hai mai allenato per davvero.
Non vale forse la pena allenarsi "semplicemente" a mandare a segno un pugno giusto?

Le Hot Pants Girls©
Nel corso c' erano anche loro e facevano tutto quello che ho sempre visto e vissuto: ridevano, mimavano colpi e tecniche, ridevano, sculettavano allo specchio, ridevano, chiedevano lumi all' istruttore.
Vedere una ragazza di 1.50 cm che finge di poter intercettare i pugni di un ragazzo alto quasi trenta centrimetri di più per poi costringerlo a terra con una leva è imbarazzante.
E per carità non è mica per misoginia o mancanza di rispetto, è proprio una situazione che non sta in piedi, in pratica nemmeno lei stava in piedi perché le basi dell'equilibrio, del footwork e del baricentro non le impari di certo facendo quelle mossette.
Le cose proposte erano semplicemente irreali, come puoi pensare che una persona di quella corporatura possa mettere in leva un tizio due volte più grande?
Io nel mio piccolo so come lo avrei potuto proiettare: lo so perché mi sono allenato tanto, regolarmente, contro gente più o meno alta e pesante e questo mi ha permesso di capire quale sia la situazione adatta a fare una o l' altra cosa e se sia possibile farlo.
E se non dovesse riuscirmi so che proverei a fare altro, perché ho fatto sparring libero regolarmente con persone altrettanto determinate a fare lo stesso con me.
Ma queste ragazze vengono indotte a credere che la loro incolpevole condizione fisica non faccia tutta questa differenza se non sei limitato da stupide regole sportive...
Vengono indotte a credere che un pugno sia deviabile da un bong-sao e che la gente incazzata tiri i pugni a quel modo, o che uno stupratore le agguanti e stia ad aspettare una reazione.
Che poi a me non frega più di tanto di quelle HPG© che vanno lì per divertimento, piuttosto penso a quelle persone che hanno subìto violenza in passato e pongono davvero la propria fiducia in certi metodi.
Mi viene sempre in mente quel film con Jennifer Lopez ("Via dall' incubo") con lei che va ad imparare o'Crab Magra in un mese e poi prende a cazzotti brutti il fidanzato, fantascienza che a confronto Avatar è un documentario sui gatti blu.

La Furia dei Titani
Un altro aspetto che non sopporto di questi corsi è l' atteggiamento estremamente aggressivo e omicida che gli istruttori tendono ad instaurare negli allievi, tutto un PIM! PUM! PAM! di ossa spezzate (per finta), colpi mortali (per finta), calci spappolamaroni (per finta), etc. etc. etc.
Sto tizio spiegava tutto infervorato con gli occhi fuori dalla testa come una volta deviato il pugno (ssse, vabbè...) gli dovevi torcere il collo come ad un tacchino e una volta a terra tipo saltargli sulle caviglie, sui coglioni, sulla testa, sul costato, in pratica facevi l' abbonamento al penitenziario o meglio al manicomio e l' aggressore (!?) diventava come uno scoiattolo in un frullatore (cit.).
Eh ma sai, tu sei a rischio della vita per una spinta, mica puoi star lì a valutare i rischi!
E più la cosa era violenta più gli uscivano gli occhi dalla testa nel spiegarla, e più le HPG© facevano gli occhioni grandi grandi tutte emozionate e i maschietti si sentivano dei veri duri capaci di neutralizzare Mike Tyson in persona!
Come sottolineo spesso, in questi ambienti viene infusa ancora più insicurezza proprio perché la buttano sull' aggressività feroce: il problema è che se non sei davvero in grado di reggere uno scontro violento, una tale reazione inevitabilmente provoca ancora più violenza da parte dell' altro.

La percezione dell' efficacia
Non mi è sfuggita la solita malcelata dichiarazione di superiorità di questi sistemi rispetto a tutto il resto "perchè non si hanno limiti nelle tecniche".
E' opinione diffusa che più tecniche conosci e più sei preparato ad affrontare ogni tipo di situazione, il che non è teoricamente sbagliato se non fosse che la maggior parte delle tecniche non riescano affatto pulite come le si vuole e addirittura alcune cose riescono ad alcuni sì e ad altri no.
Questa è una realtà ben nota a chiunque pratichi per un pò stili funzionali e faccia sparring libero ma è difficilmente comprensibile a marzialisti e autodifesisti vari (ahahah che brutta parola).
Non te ne fai un bel nulla di venti modi diversi di difenderti da un pugno o da una presa se non ne hai nemmeno uno che riesca statisticamente A TE.
Che poi tutti questi sistemi si basano su di un assunto: cosa fare se uno ti attacca così o colà.
E loro hanno sempre una serie di contrattacchi per terminare l' aggressione, con combinazioni più o meno fantasiose, più o meno definitive.
E nessuno che spieghi mai cosa fare nel caso le tue magie non abbiano sortito l' effetto sperato...
Eh già: se non gli hai bloccato al volo il pugno, se la leva non gli fa poi così male, se il tuo pugno segreto mia nonna me lo dava più forte... checcazzo fai?
Te lo dico io, ti trovi a dover gestire quello che allenano gli stupidi sportivi, un combattimento corpo a corpo in cui l' effetto sorpresa sia svanito.
Ed è qualcosa a cui non sarai assolutamente preparato, nè fisicamente, nè tecnicamente, nè strategicamente, perché ti eri convinto che questi sistemi fossero abbastanza.
Ti eri convinto che i tuoi pugni spaccassero la faccia, ma una sessione ai pao non l' hai mai fatta (che poi sarebbe tutta da ridere a mani nude!).
Credevi che il bong sao deviasse veramente un diretto dalla tua linea centrale, che bastasse cambiare l' angolo del corpo per intercettare anche un gancio, perché naturalmente il tuo equilibrio è sempre nel posto giusto...
Credevi che quattro pugni alla cazzo di cane ma tirati a piena velocità e potenza fossero intercettabili se sei abbastanza preparato...
E così via.

Tirami un pugno così... No, non così!
Questa mi fa sempre ridere, quando l' istruttore presenta una nuova mirabolante tecnica ma l' altro esegue l' attacco in modo non codificato o non ortodosso: e lui deve redarguirlo a correggere l' esecuzione in modo che il contrattacco riesca!
Stesso discorso del jab-diretto, ma cosa ti fa credere che tutti eseguano un attacco proprio in quel modo?
Ad un certo punto il mio amico, senza intenzione (aveva il cervello in tilt per ricordare le strane tecniche), attacca con il sinistro invece che con il destro e l' istruttore si trova per un attimo spiazzato.
Due secondi prima stava a decantare la validità della posizione a pinocchietto rispetto alla "guardia pugilistica buona solo per lo sport" (sic.) in quanto in grado di prevenire ogni tipo di attacco.
Gli sarebbe entrato un treno in faccia... Come previsto la sua reazione è stata ancora più violenta, per lesa maestà, e... senza applicare una virgola di quanto spiegato tra assorbimenti leggiadri, bilanciamenti, spinte e sarcazzo.
Rissa tra gatti.
Però tu devi stare fermo e subire, perché l' etichetta prevede che il tuo attacco sia un pugno o due al massimo, mentre lui può reagire con cinquanta combinazioni e tu devi stare fermo prendendoli tutti.
Fateci sempre caso a questa cosa perché durante simili allenamenti (e nelle AMT tutte) è particolarmente insidiosa, la sudditanza psicologica "nel nome dell' analisi tecnica" è a livello di caso di studio sulla psicologia (non scherzo).
La scusa dell' allenamento tecnico non regge dal momento che lì anche quelli che praticano da anni tipicamente non fanno del vero libero, che del resto per questo contesto diventerebbe pericoloso e sfocerebbe in un... banale combattimento di Simil Kick©.

Tutto ruota intorno al principio per cui l' aggressore subirà al 100% i tuoi colpi, li accuserà in un modo preciso finendo in posizioni precise, in pratica una coreografia.
Se non dovesse andare così, e non andrà così, ecco che potrai sempre cercare di mettergli le dita negli occhi, graffiarlo, sputargli acido come un Alien, etc.
E naturalmente lui non farà altrettanto, perché sei tu quello che certe cose le studia!

Piccoli assassini crescono
Osservavo l' istruttore muoversi e aldilà delle baggianate profuse mi chiedevo se quel tizio sarebbe stato in grado di neutralizzare un aggressore, ma le mie conclusioni sono state quelle di sempre che vado raccontando da anni:

- Questa gente, indistintamente, pratica da tanti anni qualcosa, spesso spaziando tra AMT e SdC.
Insomma te la raccontano con i Sistemi di Difesa ma in sostanza quella è solo una parte di quello che hanno allenato per anni prima di arrivare ad avere dei risultati.
Ad esempio osservavo come lui avesse percezione dello spazio, dell' equilibrio, della coordinazione: tutte cose che però non insegnava e non faceva allenare in qualche modo.
Non so, un pò come voler parlare Inglese senza conoscere le parole.

- E' gente che spesso trasuda aggressività e machismo, ma pretende di insegnare ad una ragazzina timidina come difendersi da gente come... lui.
Continuo a pensare che se uno è mansueto di carattere questi corsi non cambino un bel niente, anzi.

- Ci sono tante cose che io apprezzo nei SdD, persino nel Wing Chun, dico davvero.
Non ne faccio proprio una questione di principio, c' erano tecniche e concetti che mi sento di condividere e che del resto ho allenato io stesso per un certo periodo.
E' sbagliato credere che gli aggressori siano tutti professionisti di MMA o mostri sanguinari.
Però quelle cose hanno una credibilità sufficiente finchè applicate su Paperino incazzoso, insomma gente che effettivamente non abbia esperienza di combattimento o non sia fortemente motivata a farti del male.
Però l' "autodifesa" insegnata era come da contratto qualcosa al limite dell' omicidio volontario, per questo io scherzo sempre chiamandoli corsi di Aggressione Personale.

- L' istruttore era certamente in grado di fare del male ad un aggressore; Molto probabilmente troppo male.
Quello che andava insegnando però non era credibile, i suoi allievi non avrebbero ricordato nulla non appena tornati a casa e in caso di aggressione non avrebbero utilizzato proprio niente di quelle cose.
A dire il vero ritengo che lui stesso non utilizzerebbe che una minima parte di quelle cose, che poi se si tratta di dita negli occhi siam sempre lì.
Continuo a non capire come si possa parlare di difesa personale quando ti insegnano ad ammazzare o invalidare male qualcuno.
C'è una percezione malata delle situazioni e questa cosa l' ho vista molto spesso, con istruttori molto noti nell' ambiente che erano praticamente delle specie di mercenari nazisti palestrati che pretendevano di insegnare bonariamente "a difendersi".
Ssse vabbè, da cosa, dagli zombies terroristi?

In definitiva ho visto una volta di più troppe cose sbagliate, confuse, mistificate spacciate per difesa personale, spiegate a persone che non ricorderanno nulla e che soccomberanno malamente anche al mattarello della nonna Pina, quella che fa le tagliatelle.

Se volete difendervi con facilità fate prima a cucirvi una tuta di cactus!

50 commenti:

  1. mi sembra di rivedere il mio vecchio corso di ju jitsu o i corsi di wing chun di quando ero adolescente.
    Quello che dici è dannatamente vero, mi riconosco tra gli allievi (mansueti) di quei corsi, affascinati, esaltati e quasi spaventati dal guru di turno che "ne sa di botte".
    In linea di massima mi viene da pensare che la serietà e l'efficacia di una AM sia data anche dalla onestà e umiltà presenti in essa.
    Ad esempio tra Aikido e Wing Chun mi è stato più utile il primo per alcuni concetti base di difesa personale, pur essendo entrambi inapplicabili in quei contesti.
    - i movimenti di base per non essere esposto (concetto del deviare solo se non lo puoi evitare) lo trovo più sensato del rimanere attaccato all'avversario intercettando tutto "a la matrix"
    - le leve e chiusure da applicare in situazioni particolari dove non ci sono tante variabili (ad esempio le prese ai polsi) sono sicuro più utili e memorizzabili rispetto a concetti astratti come "il centro"
    La difesa personale deve essere veloce, sperabilmente efficace al massimo (che non significa uccidere) e non possono esistere tecniche con più di 2 movimenti, tutto quello che va oltre è coreografia.

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  2. Allora, racconto una cosa che è capitata a me l'altro giorno nel meraviglioso mondo di internet.
    Avevo appena visto un bel video di un noto blogger italiano che ama molto la difesa personale che ospitava una figura storica delle MMA italiane facendogli parlare un po' di se, del suo percorso di vita, delle volte che ha dovuto menare le mani fuori dal contesto gabbia e via discorrendo.
    Visto il video l'ho condiviso sulla mia pagina FB, aggiungendo per buon peso un mio commento riportante la mia opinione sulla DP, opinione che non differisce da quella del proprietario del blog sul quale sto scrivendo ora.
    A quel punto un mio contatto, insegnante di DP che insegna anche varie tipologie di combattimento armato (che poi girare armati è usare le armi è illegale) commenta sotto il video dicendo che l'MMA fighter in oggetto per strada verrebbe falciato in 5 secondi, il tutto tirando in ballo gente che sistematicamente ti attacca con armi da taglio contro le quali (e sono questo sono d'accordo) c'è poco da fare, a meno di non essere questo insegnante di DP.
    A quel punto contatto privatamente il soggetto in questione dicendogli di provare a contattare il blogger e il suo ospite, di andarlo a trovare e provare a misurarsi a mani nude e in qualsiasi contesto - regolamentato o meno - l'ospite in questione.
    A quel punto non ho ricevuto risposte particolarmente chiare, se non accenni a fatto che un eventuale contrasto sarebbe stato con le armi, e non ho potuto porre domande del tipo "Ma se vi battere senza regole mi spiego cosa cazzo pensi che cambi?Se non sei in grado di pinzarlo con un destro al mento pesi davvero che ci riusciresti con un pugno alla gola?Con un calcio nella palle?Con le dita negli occhi?".
    Questo ha poi tirato in ballo un'esperienza in guerra o simili, dove forse voleva sottintendere di avere fatto chissà che cosa, ha poi dichiarato di avere anche 315 match (ma non si sa di cosa), di avere allenato atleti per combattere in gabbia per 4 anni a altre amenità.
    Il tutto senza un record da nessuna parte :-)

    Complimenti ancora per il blog.

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    1. Buongiorno Francesco, grazie per i complimenti!
      Il gravissimo problema di chi si occupa di aggressione personale ARMATA è che quello che trattano ha senso applicativo se ti trovi in guerra, non certo nel contesto urbano.
      Ho partecipato attivamente ad alcuni seminari di Silat e non nutro alcun dubbio sull' assoluta efficacia del combattimento armato (al netto di alcune tecniche un pò troppo azzardate, come da solito), ma questo non ha alcuna applicazione nel contesto urbano italiano: certo che ti difendi sbudellando un rapinatore, poi vagli a spiegare al giudice cosa ci facessi con un Karambit in tasca, senza contare che grazie alle leggi finirai per pagare i danni a vita al "povero rapinatore".
      Siamo tutti d' accordo che se fossi una donna che si trovi sistematicamente in situazioni a rischio stupro (quindi anche a rischio della vita) questi studi farebbero la differenza, la domanda però resta:
      - hai mai visto una donna armeggiare con un Karambit? Sono pochissime quelle interessate a certe cose.
      - quanto tempo ci vuole per padroneggiare queste tecniche? Molto, non basta avere l' arma in mano, serve una destrezza allenata per anni.
      - se sei armato e non sai veramente usare l' arma, facile che te la prenda l' aggressore, allora sono davvero cazzi acidi.
      - come mai ti trovi sistematicamente a rischio stupro? Forse il problema va risolto a monte...
      Il classico "eh ma non si sa mai nella vita..." non regge, per me ha lo stesso valore dell' imparare a guidare un Boeing "nel caso durante un viaggio i piloti svengano".

      Che poi i burini paramilitari mercenari guerrafondai che si sparano le seghe con i film dei marines mi fanno più che pena, sono persone sgradevoli e pericolose.
      Che se ne andassero davvero a fare i contractors, magari avrebbero più senso e si sentirebbero pure appagati nell' ammazzare gente. Solo che (toh!) le palle per farlo mica le hanno e così gli piace sentirsi macchine di morte nel paesino italiano.
      Non è questione se sia vero o meno che abbiano fatto questo o quello, il punto è che certa gente NON VEDE L' ORA di aggredire qualcuno... "per difesa".

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    2. Ciao AM,
      a questo proposito, scusa la domanda forse un pò strana, ma pensi che i delinquenti che ti aggrediscono a scopo di rapina o altro, frequentino certi corsi di DP/SdC (sopratutto il primo, il secondo lo vedo meno probabile) proprio per capire come possono reagire loro e le potenziali vittime ?
      Ovviamente qualcuno che lo farà ci sarà, ma pensi che statisticamente siano più presenti dell'uomo "comune" ?
      Non è la prima volta che leggo di cronache dove per esempio vengono arrestati "esattori" che sono ex-pugili....

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    3. Non ho dati per stabilirlo ma ne dubito fortemente, come scrissi in un post l' utenza tipica di questi corsi è:
      - omini paperini spauriti
      - betamaschi che vorrebbero saper combattere ma in fondo temono l' ambiente degli SdC
      - persone semplicemente incuriosite, vanno un pò poi si dimenticano persino di aver partecipato
      - hot pants girls annoiate dal fitness
      - maschi alpha talmente alpha che vogliono sentirsi più mortali di uno stupido sportivo agonista

      Un potenziale criminale lo inquadri subito da cosa dice, cosa chiede, come fa le cose; Se è solo curioso se ne andrà comunque con la consapevolezza che potrà continuare a rapinare e stuprare le hot pants girls...
      Dubito che un delinquente perda tutto quel tempo, tanto se gli capiterà il praticante medio lo stenderà comunque con un destro, se gli capiterà l' invasato paramilitare finirà a processo per.. denunciarlo per eccesso di difesa.

      Il discorso degli ex-pugili è un' altra cosa secondo me: negli SdC si impara a combattere a mani nude, cosa poi uno ne faccia dipende dalla persona. E visto che si imparano cose che funzionano, chiaro che la brutta gente diventi pericolosa, ma era già brutta.
      Tuta di Cholla cactus e passa la paura.

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    4. Sarebbe da farci un post a parte, io mi son sempre chiesto cosa spinga davvero a scegliere di praticare AM dal punto di vista psicologico. Ho notato che spesso chi frequenta i corsi sono persone che riflettono molto su loro stesse, hanno in qualche modo quindi un forte senso individualistico. Molto spesso trovi professionisti, musicisti, studenti universitari... insomma persone che pensano a coltivare qualcosa di strettamente personale, che arricchisca in qualche modo loro stesse. Negli sdc un po' diverso, ho visto quasi tutte le categorie sociali, forse perchè son più visti come sport e il fine ultimo è solo fisico (per la serie che fare due incontri mma e fare due tiri al canestro siamo lì)... tutto questo per dire che non credo che nei corsi DP ci vadano gli aggressori (AM e DP si equivalgono come frequentatori) semmai l'esatto contrario, ci va gente che non farebbe del male a nessuno ma che vorrebbe sentirsi più sicura aumentando la propria autostima...

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    5. Per inciso, io suppongo che il fenomeno del quale parlavo prima intendesse davvero affrontare utilizzando le armi la leggenda delle MMA italiane alla quale stavo facendo riferimento, perchè altrimenti hai voglia a tirare in ballo calci nella palle, pugni alla gola e ditate negli occhi, specie se sei fisicamente come sto tizio...che pareva un torta lievitata male.

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  3. ciao arte è sempre un piacere trovare nuovi post gia hai ben illustrato te l'assurdita di questi corso....il jab si allena in palestra fuori chissa che jab sarà? un mezzo schiaffo gangio partito diretto e finto montante!
    il wc quante illlusioni crededo che un giorno uno sarebbe diventato un esperto nel combattimento!
    poi una cosa che ho sempre odiato dei maestroni è: se uno sparring condizionato perche affondi i colpi? e poi si casca sempre li se un allievo gli cambia di un minimo direzione o velocita ecco che si crea subito una situazione imbarazzante dove vedi il maestrone che deve inventarsi qualcosa o che lo richiama subito dicendoi MA NO così! COSì! ( in un video addirittura il grande e possente Dk Yoo
    si trova un momentino spiazzato quando il suo allievo cambia il timing di un jab! e non parliamo di combattimento libero ma solo di applicare la difesa da jab)
    l'unica cosa che ho notato che avvolete ci sono paticanti vari tipo di cravatta magrà o cravmaga che sembrano veramente convinti dei propri mezze e questo non è poco.....
    secondo me lo dovevi prendere da una parte e con la massima educazione e umilta chiedergli quante volte a combatto per strada quante volte ha applicato quello che insegna?

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    1. Ciao, in verità non voglio screditare o mettere in imbarazzo gli istruttori, tanto c'è sempre e comunque una scusa pronta.
      Lo dico perché è esattamente quello che facevo io ai tempi e non mi sentivo particolarmente in imbarazzo.
      L' imbarazzo è arrivato dopo, una volta passato agli SdC, perché mi sono reso conto di come tanta gente potrebbe sfondarmi di botte nonostante io abbia imparato a picchiarne altra.
      Alla fine diventa tutto un gioco da bambini a chi ce l' abbia più lungo e sono troppo vecchio per queste stronzate (cit.)

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    2. la prima volta che ho scambiato con un agonista è stata un esperienza drammatica.........veramente mentre mi colpiva e nemmeno troppo convinto ripetevo dentro di me "non so combattere non so combattere"altro che vendere cara la pelle! troppo vecchio per queste stronzate :) arte il fatto è che magari non per metterlo in imbarazzo ma per fargli capire i propri limiti.
      ps :arte mortale era un modo di dire il mio che dovevi dirgli ecc purtroppo attraverso una tastiera si spiega male il concetto soprattutto se lo spiego io :) ciao e continua cosi

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    3. Hai centrato il punto con quel "altro che vendere cara la pelle" e relativa percezione di pericolosità di sè stessi "quando si è davvero incazzati", ne ho fatto anche un articolo tempo fa.
      Chi dice così dimostra di non aver mai fatto uno sparring serio con un buon agonista di SdC, col cazzo che lo prendi a calci nelle palle e ditate negli occhi, mentre ci provi ti ha già scaricato una fucilata che tipicamente credevi di poter evitare coi colpi cinesi...
      E' qualcosa che purtroppo non si riesce a rendere abbastanza, quella consapevolezza di NON saper che pesci pigliare davanti ad uno preparato a metterti KO o finalizzarti in un attimo.
      E' comprensibile che scatti quel meccanismo di difesa del proprio ego, ma ragazzi, la maggior parte della gente non ha proprio idea di cosa si stia parlando e di cosa significhi ricevere un colpo pieno o una proiezione.

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  4. vorrei aggiungere arte se permetti questo link https://www.youtube.com/watch?v=r7RnuUimhz4
    per quanto mi sforzi mi sembra sempre e solamente che Dk Yoo sia al 2 mese di prova in palestra sull'abbonamento di 3 preso da grupon. LO DICO IN ANTICIPO NON SONO NESSUNO é SOLO CHE SE VUOI COSTRUIRTI UN IMPERO SUL TUO STILE ALLEMO NON FARE QUESTE FIGURE!!!!

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    1. Ecco cosa succede quando escono dalla propria zona di comfort ahahahah sembrano due principianti dopo 1 mese di boxe, vorrei vedere Dk Yoo contro un agonista avanzato, non che gliene voglia, però su di lui ci hanno già creato miti e leggende, di un'uomo velocissimo che pratica 1000 arti marziali, storia vecchia e ricorda molto qualcuno... ahahah

      RS

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    2. che poi detto tra di noi caro amico è stupefacente come al giorno d'oggi ancora ci siano certe persone quando basterebbe 2 domande: 1 HAI FILMATI O DOCUMENTAZIONE DEI TUOI COMBATTIMENTI DOVE NON CE NE PER NESSUNO?
      SE SEI COSI FORTE PERCHE NON VAI IN UFC DIVENTANDO MILIONARIO E CAMBIANDO IL MODO DI COMBATTERE NEL MONDO?
      per 20 anni ho cercato la verita del combattimento dando retta alle cazzate,non ce lo con nessuno di questi maestroni è solo che mi sembra una grave mancanza di rispette verso le persone che tutti i gioni si alleno e prendo mazzate per migliorare veramente se stessi.

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    3. Ma guarda stesso discorso io, ho praticato fin da bambino, passato tanti anni in un'AMT poi a un altra basata appunto sulla "difesa personale", tutto perchè ho cercato tanto, l'efficacia per me era sempre al primo posto seppur ero affascinato anche dalle culture orientali, nerd invasato da film cinesi e cazzate annesse qual'ero, avevo tanta ignoranza in testa dovuta purtroppo anche alla pubblicità che viene fatta nel mondo ignorante, ed è proprio questa la risposta alla tua domanda, il grosso delle persone o sono state convinte che "il wingchachiochun è fortissimo perchè Pippa Men nel film sconfigge 10 caratechi in un istante!!" o se si pongono tali domande vengono facilmente intortati dai maestri di turno che "la strada è diversa, non è sport, noi ti insegniamo a disarmare e uccidere, senza regole, non ci confrontiamo altrimenti potremmo rendere invalido l'avversario sul ring!" e queste persone, me del passato compreso, non avendo esperienze e giusti metri di paragone alla fine credono (o molti vogliono credere) a queste baggianate!!

      - RS

      Elimina
  5. Ciao A.rte mortale!

    Ma alla fine glielo hai messo il diretto sul naso del buongiorno o sei ancora troppo signore?

    Saluti, Mad!

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    1. Ehehe ciao!
      No no niente botte, sia mai che per ripicca mi ficcasse un dito in culo!
      Tra l' altro mi è capitato una volta di assistere ad una scena terribile, con uno studente che mise in discussione una tecnica di difesa per sincero dubbio (non c' era alcun intento polemico).
      L' istruttore di tutta risposta gliela "dimostrò" aggredendolo con cattiveria e lo prese all' occhio credo graffiandolo.
      Il tipo se ne andò in bagno a bagnarsi e poi andò a casa, penso volesse ucciderlo...
      E l' istruttore che proseguì tutto convinto la sua esibizione, dicendo alla gente rimasta (terrorizzata) "avete visto? è questo che dovete fare in strada, nella realtà!".

      Detesto questo modo di "allenarsi" anche perché espone a stupidi infortuni per niente.
      Ogni tanto comunque riguardo quel video del tipo che se ne fregò del rischio ditate e prese a sberle il più micidiale esperto di Wing Chun italiano ahahahah!

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    2. Ahahahah anche il mio ex-maestrone era (anzi è) così, quando un allievo faceva domande scomode o cercava di non essere un minimo collaborativo (io in primis, quante me ne son cercate ahahah) veniva subito aggredito in modo violento con dita nel naso e calci nel culo, ti buttava a terra, ti faceva male anche infierendo (tipo scarpata sul piede per non farti rialzare) e se ne usciva con "vedete che il cinchanchun funziona? Bisogna avere fede e dedicarsi!" ... Peccato che : 1- l' "aggressore" era un allievo accondiscendente e veniva comunque "umiliato" e si, spesso anche infortunato, 2- Anni ad allenare posizioni strambe, controlli precisi, assorbimenti dei polsi magici e minghiate simili e poi si riduceva tutta ad una rissa tra gatti dove quello più grosso e cattivo aveva la meglio (sul manichino di turno) e con tecniche scorrette, riconducendo però il tutto alle leggende di onore e gloria dei cinesini antichi... bha... parliamo di ambienti davvero tossici ai limiti della follia!!

      - RS

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    3. Nel combattimento vero il più forte fisicamente (veloce, equilibrato-piantato, pesante, muscoloso) avrà sempre la meglio se non si acquisisce una certa percezione dei movimenti che si ottiene solo con ore e ore di pratica nel combattimento stesso. E' questa la truffa delle AM/DP. Pretendono di insegnare a difenderti con mille tecniche quando parti già in svantaggio e non te lo dicono.

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  6. Bellissimo e interessantissimo articolo, Arte, come sempre con la giusta ironia fai riflettere molto su quanto siano assurdi questi ambienti e questi personaggi... Tra l'altro ad oggi ho notato anche un "evoluzione" di alcuni di questi soggetti, cioè i "krav maghi pentiti" o vari maestri di wing chun e simili che si fanno 2 lezioni di boxe, due di Bjj, si sentono esperti, creano dei mischiotti, si mettono protezioni alla cavolo e si menano smanacciando robe assurde, 4 contro 1, lotte nei vicoli bui, parlano di "preparazione atletica" come gli sportivi ahahah, di psicologia dei criminali e delle vittime senza saperne nulla... Insomma, di male in peggio, un pò rimpiango i tempi della "difesa personale adatta a tutti, non serve il fiato o il fisico, le cinesine di 40 kili batteranno anche Tyson!" Ahahahah

    - RS

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  7. arte stanno dando karate kid 2 per vincere domani l'altro!

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  8. Alla luce di tutti i post scritti e di tutte le considerazioni fatte, chiedo: come proporresti venisse fatto lo studio della difesa personale o comunque delle tecniche pericolose delle arti marziali?
    La mia non è una polemica e nemmeno una provocazione, solamente curiosità.
    Spero che la risposta non sia "non si studiano che tanto basterebbe saper fare sparring di boxe e brazilian jj" perchè secondo me sarebbe un po' limitante.

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    1. La domanda è pertinente e nel periodo in cui mi sono interessato particolarmente alla difesa personale ci ho pensato molto.
      Come giustamente dici non è "solo" questione di saper combattere in tutte le sue accezioni (cosa che, ricordo, si impara SOLO con l' allenamento costante di stili funzionali, non tirando due calci a cazzo al sacco per fare scena), tantopiù che io vedevo la difesa insegnata in un corso in CLASSE, re-insegnando alla gente il comune buonsenso.
      In tutti i corsi io vedo solo tecniche sensate ma insegnate a persone incapaci di stare in piedi oppure tecniche assassine insegnate a potenziali assassini.
      Quindi, forse, sarebbe sensato insegnare prima a stare in piedi e tirare UN colpo buono, diciamo un destro: ergo, ahem... vai a fare boxe e bjj ahahahah.
      E qui entrano in gioco tutti i fattori di marketing, di target, di predisposizione, etc.

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    2. Mi dispiace che tu abbia abbandonato la ricerca della difesa personale, di fatto abbandonando le AM (dove lo scopo ultimo sarebbe quello). Anche io col tempo e le "delusioni" sto perdendo entusiasmo per le arti marziali in generale ma questo chiodo fisso ce l'ho sempre.
      Anche secondo me bisognerebbe partire da uno stile funzionale per poi proseguire la ricerca, ma, cosa importante, bisognerebbe avere chiaro questo obiettivo nella testa. Praticando Judo vedo che il concetto del "neutralizzare velocemente" a volte è accantonato prediligendo l'aspetto sportivo (le regole e lo spettacolo). Io invece se mi capita applico anche alcune leve del bjj, non riuscendo ancora a capire perché non si possano fare leve alle gambe. Continuerò a farlo, tanto non faccio gare e nemmeno male a nessuno, ma per me è utile continuare a farlo avendo come obiettivo la difesa personale. Forse il modo giusto per poter insegnare DP è cercare di spiegare alla gente che il più del lavoro è arrivare al poter fare una tecnica in movimento, poi possiamo scegliere ma dobbiamo andare oltre lo sport. Una volta che si capisce questo per me ti si apre un mondo. Così come il fatto che se si riesce a piazzare bene un pugno potresti essere già a posto.

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    3. Sono sincero, io invece non sono molto dispiaciuto perché l' ossessione per l' autodifesa in quel periodo mi aveva messo addosso molto stress inutile, e gli allenamenti invece di essere un momento piacevole della giornata mi rendevano nervoso.
      Non sono d' accordo sul fatto che le arti marziali abbiano come scopo ultimo la difesa personale, per me sono solo il modo di combattere degli ominidi evoluti, tutto qui; Cosa poi ne faccia sono tutt' altro discorso.
      Il tuo discorso sul neutralizzare velocemente ha senso ma io ti chiedo: tu pensi che un allenamento "speciale" ti renda in grado di essere diciamo, più veloce nel terminare uno scontro?
      Non è affatto così, e la prova provata viene da tutti i miliardi di corsi di autodifesa paramilitare astronucleare con tanto di migliaia di iscritti, che poi li vedi muoversi e capisci che un modesto praticante di stili funzionali li massacrerebbe per davvero "più velocemente".
      O torniamo a dire che dita negli occhi, calci nelle palle & C. siano la panacea che rende chiunque in grado di "neutrlizzare velocemente" qualsiasi avversario? Perché non funziona così, provare per credere.
      Che poi la specializzazione sportiva di uno stile chiami in gioco un sacco di giochetti inutili nel contesto siamo d' accordo, ma per favore non vorrei tornare a ripetermi sulla reale efficacia di un agonista, che studia i giochetti perché le tecniche base le sa piazzare già bene, e quelle bastano certamente contro tre quarti della popolazione mondiale...
      Nel Judo se non sbaglio le leve alle gambe sono state tolte DALLE COMPETIZIONI UFFICIALI perché i Russi vincevano tutto grazie alla loro esperienza nel Sambo, comunque io non penserei molto alle leve alle gambe nel contesto di autodifesa.
      Il problema è che io continuo a vedere gente che pensa di studiare autodifesa ma non sa davvero colpire in modo incisivo, non sa che pesci pigliare in uno scontro che duri più di tre secondi (TRE) o dove l' altro non sia morto per le sue palmate o presunti colpi "che dovevano essere micidiali": è questo che rende inutile tutto quel tipo di allenamento, e che per contro lo rende utile a chi abbia già allenato per anni SdC.
      Personalmente percepisco che le mie capacità di autodifesa siano aumentate veramente solo dopo aver iniziato con gli SdC, dove lo sparring libero è il pane quotidiano; Anni ed anni di AMT "volte alla difesa" mi hanno soltanto saturato la testa di supposizioni e tante, ma tante tecniche di merda.

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    4. Buongiorno a tutti, oggi per caso capito in questo blog, lo trovo interessante, leggo qualche botta risposta... Bravi, mi siete piaciuti.
      Vorrei contribuire con qualche contenuto e parto proprio da un una frase che ho letto in questo botta-e-risposta. Secondo me, è un passaggio chiave, importante per capire molto delle arti marziali (non del mondo delle arti marziali).
      Non prendetela come un'opinione, prendetela come una verità, IO POSSEGGO IL VERBO (insomma, insegno arti marzialie e, come mi insegnate, sono l'unico a conoscere la verità, il resto è fuffa). Allora, torniamo alla questione.
      Assumendo che se mi sto difendendo vuol dire che sto combattendo, allora vi assicuro che non si può insegnare la difesa. Non si possono insegnare tenciche di difesa (o meglio, si possono insegnare, senza pretendere che siano funzionali). Le tecniche di difesa esistono in un contesto che si chiama combattimento che include (tra l'altro): gestione della propria emotività, controllo delle distanze, tempismo, manipolazione delle emozioni del contendente, consapevolezza delle forze in gioco, esecuzione della tecnica, controllo delle conseguenze della tecnica. Questi, a grandi linee (ma proprio grandi), sono i costituenti di un combattimento. Insegnare una tecnica d'autodifesa vuol dire insegnare una di queste voci ed è CONTROPRODUCENTE. O si padroneggiano tutte queste materie o il miglior insegnante di autodifesa è l'istruttore di corsa: scappa finchè sei intempo.
      E il JUDO? E l'AIKIDO? Il judo e l'aikido (per citare due colossi) sono il judo e l'aikido. Non sono autodifesa. Imparando il judo e l'aikido, impari il judo e l'aikido, non a difenderti. E' vero che praticando judo o aikido potresti avere qualche chances in più, ma esattamente quante ne ha in più uno che ha il fisico e le capacità tecniche di un buon cestista, di sicuro meno di un buon corridore (Scappa!).
      QUINDI: se qualcuno vuole vendervi "difesa personale" è proprio perchè vuole vendervi qualcosa, magari del buon ju-jutsu, ma è sempre e solo un tentativo (comprensibile) di vendere qualcosa.
      ps. "le arti marziali abbiano come scopo ultimo la difesa personale" non so chi abbia detto questa cosa ma è storicamente, culturalmente, tecnicamente, moralmente, teoricamente, praticamente, SBAGLIATA.

      Grazie per avermi letto, un saluto.

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    5. Questo commento è mio, non so perchè sono comparso come "Anonimo".

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    6. Ciao, la mia frase su arti marziali e difesa personale si basa sia sulla definizione letterale che da come vengono insegnate, AM e DP usano tecniche predefinite (nelle AM si chiamano kata).
      Hai citato Judo e Aikido, nessuna delle due è un'arte marziale, il primo è uno sport che contiene storicamente elementi marziali (che nel tempo si stanno perdendo) perchè nasce come evoluzione moderna di diverse scuole di jujitsu (l'idea di Kano era portare il jujitsu nell'era moderna unificandolo e, almeno in Giappone, c'è riuscito alla grande).
      Il secondo è una pratica che si richiama allo zen con elementi presi da una particolare scuola di jujitsu.
      Tornando al mio esempio (era un esempio) se sei in una situazione di lotta a terra e conosci solo quello che ti hanno insegnato con le regole sportive Judo (a me l'han venduta che le leve alle gambe erano troppo violente) hai un range di scelte limitato.
      Se invece ti hanno mostrato (o ti sei informato) anche su altro, conosci movimenti che potrebbero servire e anticipare la chiusura dello scontro e quindi usabili "anche e volendo" nella DP.
      Spesso se chiudi con le leve rendi tutto meno sportivo (come se gli strangolamenti fossero sportivi ahah, altro paradosso), quindi non sono viste di buon occhio.
      In generale è un argomento complesso e ognuno nel corso degli anni si è fatto le proprie idee, da qui lo "schifo" e l'obbligo di informarsi e scegliere in base ai propri gusti.

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    7. Mettiamo i puntini sulle "i".
      1) Il termine "arte" è nato per tradurre il "do" giapponese (in quanto "via", non era comprensibile in occidente), non esiste nessun altro termine giapponese per tradurre quel "arte" di "arte marziale". Quindi il nostro "arte marziale" nasce proprio in riferimento al judo e all'aikido che sono SQUISITAMENTE delle arti marziali. Kano elevò un jutsu in un do, proprio per elevarlo a quella che noi chiamiamo "arte marziale", lo sport arrivò molto dopo. Ogni forma "artistica" giapponense non può trascendere dallo zen (anche nel judo lo zen è preponerante) per cui lo fa anche l'aikido ed anche l'aikido è, per definizione, un'arte marziale.
      2) se ti insegnano un judo sportivo... eh succede. Insegnano anche il karate sportivo, con gente piuttosto ridicola che saltella a gambe larghe con scarpe da tennis che pestano i tatami. Esiste anche il cardio-fit-box... che vi devo dire? Spendete meglio i vostri soldi.
      3) "Se invece ti hanno mostrato (o ti sei informato) anche su altro... conosci movimenti ... usabili "anche e volendo" nella DP". Se ti hanno mostrato o ti sei informato, NO. Sei ti sei formato, SI. Quindi se hai praticato, se hai combattuto. Ovvio che se conosci gli elementi del combattimento, puoi usarli nella difesa personale. Ma se conosci delle tecniche di difesa persona e non il combattimento... scappa!!

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    8. Per il punto 1) ok, a me non piace discutere sui termini perchè si va sempre a disperdersi, comunque sia zen o non zen l'ambito è lo scontro (anche lo zen è usato per questo scopo, non per entrare in pace col mondo ma per concentrarsi e allenarsi a contrarre i muscoli del centro rendendo le tecniche più efficaci).
      Per il punto 2) hai ragione bisogna scegliere bene ma non capisco se per te è meglio fare un SDC o una AM nell'ambito del combattimento.
      Per il punto 3) come ho scritto, tutto quello che conosco tento di metterlo in pratica nello scontro libero.
      Aggiungo un punto 4: quale dovrebbe essere per te lo scopo di un'arte marziale?
      Se per te il Judo è una AM e Kano nel suo libro scrive che lo scopo del Judo è avere la meglio in uno scontro sfruttando la "cedevolezza"...non è in contrasto con le tue idee sul "do" etc?
      Alla fine i giapponesi sono molto più terra-terra di quello che pensi e di tutti i viaggi filosofici (inutili) che ci facciamo noi occidentali.

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  9. Ok, ti abbono il punto 1. (faccio fatica, è un peccato gravissimo, ma va bene così)
    Per il punto 2. Una premessa, quello che dico non è "secondo me", ma quello che dico "è verità indiscussa", non perchè io sia figo, ma perchè certe cose sono note e chiare, come il fatto che la terra sia rotonda. Quindi se uno va su un sito di terrapiattisti e dimentica di dire "secondo me", non è arrogante, semplicemente sa come stanno le cose.
    Detto questo. Quindi, per il punto 2 la risposta è: uno Stile di Combattimanto.
    Per il semplice fatto che, come ho scritto in un altro commento, lo scopo ultimo dell'arte marziale non è certo avere la meglio in combattimento. Prendetevi gioco di vi racconta qualcosa di simile.
    Jigoro Kano è vissuto dal 1860 al 1938, esattamene quindi nel periodo Meiji 1868-1912 quando il Giappone cerco di liberarsi del suo retaggio guerriero. Lui fu uno degli artefici di quella transazione che spogliò le tradizioni marziali dalla finalità "belliche" e le indirizzo verso finalità "formative". In realtà non si inventò molto, si limitò a rendere fruibile e concreta e "per la massa" quella filosofia che, secoli prima, molti spadaccini avevano già concepito. Dici: "lo scopo del Judo è avere la meglio in uno scontro sfruttando la cedevolezza", sarebbe più corretto dire "il modo del Judo è avere la meglio in uno scontro sfruttando la cedevolezza". Il modo, il metodo. Lo scopo, la finalità ultima, è un'altra cosa. Per capire bene questo concetto facciamo riferimento alla prima assunzione della International Kendo Federation: "Kendo è la via della ricerca della perfezione come essere umano attraverso l’esercizio dei principi della spada." Ok? Le spade non servono per difendersi, le spade servono per uccidere, è difficile non ferirsi maneggiando una spada, pensate quando sia difficile non ferire l'avversiario. La spada è uno strumento squisitamente offensivo. Ciò nonostante, lo studio della spada, i principi della spada, sono il mezzo attraverso il quale si punta alla formazione del praticante. Ok? La IKF non dice che il suo scopo sia insegnare ad utilizzare la spada, il suo scopo è insegnare qualcosa di più fino, attraverso l'uso della spada.
    Lo studio della spada, avere la meglio in uno scontro tramite la cedevolezza, lo scocco della freccia, il suono perfetto del taiko, l'armonia del rito del te, la disposizione dei fiori, la calligrafia... sono tutti "metodi" per la ricerca della perfezione che porta il praricante in una stato privilegiato. Questa è l'arte marziale e, per questo motivo, il nostro judo vale tanto quanto l'ikebana. E' solo "un caso" che nel judo ci sia un avversario da sgambettare e nell'ikebana dei fiori. "Un caso" talmente fastidioso che avrete sentito dire che alla fine: non esiste l'avversario, non eiste la spada, non esiste l'arco e la freccia, etc. etc.
    Il fatto che il tuo judo possa essere impiegato nella difesa personale è un po' una botta di culo, una sorta di coincidenza.

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    1. Esponi il tuo punto di vista e sta bene, qualcuno sicuramente sarà d' accordo, ma ti invito a cambiare i toni perché quel "quel che dico è verità indiscussa" non fa ridere, ammesso che volessi fare ironia: il prossimo commento che te ne esci con una frase del genere non lo pubblico.

      Tutte le divagazioni sul significato vero e profondo di questo o quello, di come si sia sviluppato, di cosa uno ci veda o non capisca le lascio a te, in questo blog non si parla di questo.
      Io sarò anche superficiale o incompetente, ma la tua visione delle arti marziali sa tanto di maestrone di AMT che viene a farci la lezione.

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    2. Un punto importante. Tralasciando il mondo classico, le Arti Marziali hanno almeno 600 anni.
      Gli storici prendo in considerazione i fatti vecchi di appena 50 anni.
      Antropologia e sociologia, con metodi differenti, fanno lo stesso mestiere senza aspettare che scadano questi 50 anni.
      Quindi le Arti Marziali, che hanno avuto ruolo marginale/fondamentale in alcune vicende, sono materia di studio di Storia, Antropologia, Sociologia.
      Quindi per ogni maestro che millanta che con il suo kung fu potrete sparire come i ninja, ci sono storici che sanno esattamente quali fossero le attitudini/capacità di quei personaggi. Stesso vale per il ruolo del maestro nello sviluppo della società cinese o giapponese. Qualcuno racconta che emettesse onde d'urto dalla chiappe? L'antropologia ha sviscerato in tutto e per tutto le potenzialità di santoni, scimani, mistici, maestri.
      La ribellione dei boxer (scuole di kung fu) è materia storica, cosa sapevano fare? chi li guidava? come si allenavano? erano in grado di sparare la Kamehameha? Studiato ed approfondito esattamente quanto le formazioni dei legonari romani.
      Prima di essere un appassionato di arti marziali, sono ordinario all'università di venezia in storia e filosfia orientale, quindi quando dico "le cose stanno così" non è ironia. E' perchè qualcuno, un po' più scrupoloso di noi, si è preso il gusto di studiare con metodo accademico tutto ciò, affinchè all'umanità non sfugga se un cinese sia in grado di dare sette calci mentre compie un salto solo (e sorride alla telecamera). Può sembrare arrogante solo perchè la materia è affascinante, perchè in oriente hanno saltato l'illuminismo e perchè il cinema ha prodotto tanta confusione... ma non lo è. Se qualcuno vi dicesse, guardate che l'impero romano è caduto per queste sette ragioni, non gli direste "maestrone!!", ma probabilmente gli dareste retta. Alla stessa maniere sorridereste di chi tenti di drivi che lo stesso impero è crollato per la ricomparsa dei dinosauri.
      Ecco le arti marziali sono come l'impero romano, i dubbi a riguardo sono veramente pochi e lo spazio per nuove opinioni veramente risicato. "I secondo me" non ci sono. Ci devono essere tanti "E' così".

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    3. Ok questo ha già più senso in quanto uno dei temi del mio blog riguarda proprio quanto dici, questioni storiche e culturali che sono state studiate ma restano appannaggio degli accademici, mentre impiegati italiani nemmeno troppo colti pretendono di raccontare la storia di paesi di cui non sanno nemmeno pronunciare il nome.
      Tutto vero e ora capisco il senso di quella frase.

      Sul lato tecnico invece vorrei sottolineare che l' altro tema portante del blog è il combattimento per quello che è, scevro da tutto ciò che per l' appunto riguarda il folclore, la tradizione, le pirlate filosofiche e compagnia cantante e che nonostante tutto i praticanti di AMT pretendono siano parte integrante dell' argomento "combattimento umano", addirittura facendone una sorta di plus.
      Non ho capito bene dai tuoi commenti dove tu voglia andare a parare riguardo questo.

      Tra l'altro hai esordito con un "Non prendetela come un'opinione, prendetela come una verità, IO POSSEGGO IL VERBO (insomma, insegno arti marzialie e, come mi insegnate, sono l'unico a conoscere la verità, il resto è fuffa).", che non si è capito se fosse per ridere o sul serio.
      Io sarò tardo ma mi piacerebbe tu spiegassi meglio.

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    4. In effetti è possibile che non mi sia spiegato bene.
      Ci riprovo.
      1° lasciate stare gli insegnanti di arti marziali, novanta volte su cento, non sanno di cosa parlano.
      2° Folclore, tradizione, pirlate filosofiche SONO e devono essere parte integrante delle Arti Marziali. NON per questo del combattimento. Perchè l'Arte Marziale è utile a produrre Arte, non a produrre combattenti. Esattamente come imparare la cerimonia del the è utile a produrre Arte, non camerieri o cuochi del the.
      3° Per un periodo (parliamo di tanti tanti anni fa), il kung fu veniva utilizzaro VERAMENTE per picchiare, ma non si allenavano attraverso forme (kata) e minchiate varie, no: si massacravano di botte più o meno come in una palestra di vale tudo.
      4° le arti marziali si sono fermante a quegli scopezzoni medioevali, li hanno codificati ed utilizzati per insegnar altro. L'umanità invece ha continuato a studiare la scienza del combattimento, sempre in maniera più approfondita, fino a produrre stili militari (Krav Maga, Systema, etc.). Che più o meno sono "la summa" della letalità che un corpo umano ben allenato possa raggiungere. Quasi scientificamenete. (non per questo però, adatti e funzionali per l'uomo qualunque)

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    5. Tutto ciò mi fa venire un dubbio AM...
      Ma tieni conto che è il dubbio di un paperino ;)
      Abbiamo detto che, come insegnata oggi la Krav Maga è una cagata, ma che in posti come Israele è diverso...
      Ma pure lì come puoi insegnare un arte del genere senza far male a nessuno ?
      Io dò per scontato (forse sbaglio) che sia abbastanza conosciuta da tutti coloro che fanno il servizio militare, perchè possono trovarsi a gestire una emergenza, e non da una piccola minoranza che si fa un mazzo così (ma in ogni modo anche in quel caso mi chiedo come impare a spezzare un arto senza farlo in allenamento)

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    6. E' una questione di target: il pacifico stato inventato di Israele è popolato fin dagli albori della storia da gente che ammazza e vede ammazzare altra gente e quindi ha una sensibilità decisamente diversa rispetto all' argomento.
      Un civile che vive a Tel-Aviv non è lo stesso che a Borgo Tre Case, frazione di Borgo Cinque Case.
      E' un pò lo stesso discorso delle AMT praticate in Est Europa, lì si picchiano anche facendo Tai Chi perché la media della gente non è (ancora) assuefatta dallo stile di vita pancione ciccione scurreggione pro-liberale progressista comunistoide etc etc etc.: lì se pratichi "arti marziali" di solito si presuppone che poi "sappia menare le mani", non fare le respirazioni magiche, i balletti coreografati o i pipponi sull' Io interiore.

      Detto questo il punto non è imparare a spezzare un' arto, alla prima lezione di BJJ lo impari già: il punto è imparare ad applicare quelle tecniche che lo possano spezzare per davvero e contestualizzarle.
      Proviamo a mettere da parte la parola "difesa personale" e parlare, semplicemente, di "combattimento a mani nude": sai cosa significa Krav Maga, vero?
      Lo studio del "combattimento umano" è solo una parte della questione, il resto è attitudine, determinazione e motivazione.
      Un militare israeliano è già desideroso di commettere un genocidio e fare pulizia etnica per far emergere la Razza Ebrea (notoriamente l' unica Eletta e superiore a tutte le altre), chiaramente vive l' addestramento con occhi diversi dalla signorina sbarbina che va in palestra se non c'è niente su Netflix...

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  10. Poi ci sono gli Stili di Combattimento. In quel caso, se andate in una palestra di Krav Maga, di New Federal Super Cool Military System, di Mega Power Girl Self Defence Method o cagate varie (il Krav Maga non è una cagata, lo è il fatto che lo insegnino in palestra) allora comunque perdete tempo, a questo punto studiate l'ikebana, almeno avete la casa profumata. Se invece volete far male alla gente (perchè poi...) allora trovatevi un club di boxe. Fate un po' di ring. Imparate a sostenere lo sguardo di uno che ti vuole menare. Imparate a gestire le distanze. In strada due pugni dati da chi li sa dare chiudono sempre ogni questione.
    ps. se non fossi ossessionato della privacy ti manderei le foto di tutti i musigialli con cui ho praticato. E' vero che non estremamene pragmatici, non è vero che sono "filosofici". E' la loro filosofia (lo zen) che è estremamente pragmatica.
    Ah ecco, in conclusione mi è venuto in mente un Judoka con il quale ho sostenuto un esame di salute&sicurezza (io non sono un judoka - lo sono stato per 6 anni in gioventù, ma questo non fa di me un judoka). Mi raccontava dell'ippon magistrale: la proiezione perfetta grazie alla quale il contendente esegue una traiettoria perfetta prima di cadere a terra. Pura estetica. Vi sembra qualcosa con cui poter combattere in strada? Vi sembra sport? No, è il perseguire un obiettivo quasi impossibile e adoperarsi (migliorarsi) nel raggiungerlo. Estremamente lontano dal concetto di "fare a botte".
    Ah, per quanto sono stronzo, gli contestai il termine "ippon", che invece è un termine ereditato dallo sport.

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  11. Scusate, ne approfitto per porre una domanda.
    Una delle cose che gli insegnanti di autodifesa contestano agli SDC - pur copiandone in ultima analisi tecniche e dinamiche di allenamento - è il non allenare a gestire lo stress psicologico di una possibile aggressione.
    Poi propongono esercizi come questi che, secondo loro, dovrebbero farti gestire la paura di una possibile collutazione più di praticare in maniera costante sparring duro.
    E ho pure cercato un filmato fatto all'estero, quelli italiani sono ancora più ridicoli.
    Che ne pensate?

    https://youtu.be/92Q1XSPJTOU

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    1. Il fatto che la pratica di uno SdC non "alleni" a gestire lo stress DI UNA COLLUTAZIONE VIOLENTA è vero, quantomeno in modo non specifico.
      La giusta e conseguente domanda è: i SdD invece lo fanno?
      E la risposta è inconfutabilmente NO.
      Io stesso ho partecipato in passato a simili simulazioni ed "allenamenti sotto stress", il risultato è visibile anche nel video che hai postato: un pasticcio di tecniche tirate a cazzo e zero corrispondenza con le sensazioni reali.
      Per carità, sempre meglio che convincersi che con i kata ci si prepari all' autodifesa, ma la paura vera non è una cosa replicabile in palestra, non ci sono storie.
      Il problema non è lo stress, è la PAURA. E la paura è qualcosa di molto più personale ed intimo.
      Ho raccontato di quando credessi di avere i ladri in casa e sono andato in panico nonostante cinture nere di stocazzo, ma altre situazioni anche più recenti mi hanno fatto capire che quella sensazione non abbia niente a che vedere con "l' essere confusi, avere il fiatone, non poter ragionare", è proprio strizza, non la puoi veramente allenare se non quando ti succede (e ho detto tutto).
      Per questo personalmente credo che sia molto più importante essere allenati a combattere duramente, diciamo "essere abituati a provare dolore e nonostante questo continuare a combattere", che è quanto succede nel full contact e in nient' altro.
      Quando combatti entri in una sorta di trance in cui le emozioni spariscono e il tuo corpo agisce e basta, non pensi più "oddio forse mi ammazza, qual'è la cosa giusta da fare?".
      Puoi abbassare il tuo livello di paura facendo cose che te la facciano venire, in modo da renderla una sensazione più "abituale": fare quella roba del video per me non è diverso dal fare un circuit training, che c' azzecca?
      Andassero in un campo ROM con Rolex al polso, quello sarebbe un allenamento adeguato ahahah!

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    2. Arte, direi che ci siamo capiti.
      Specifico che quando io parlavo di gestire la paura tendenzialmente m riferivo a situazioni tipo scazzottata, non al trovarsi in un favela aggredito da 5 persone, in casa propria sentendo i ladri entrare o in guerra con i proiettili che fIschiano.
      Per inciso in quest'ultimo caso i soldati che vanno in guerra si drogano, altro che controllate stress e paura.
      Sembra incredibile ma quel video propone una metodologia che ho visto usare anche nelle esercitazioni di kravmaga fatte in Israele.

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    3. Tutto questo per dire che io per primo conosco gente che, praticando SDC, se la è cavata alla grande per strada, non immagino come possano farlo gli esercizi del video di prima.

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    4. Parlando di metodologie per gestire stress e paura allego anche questo...e' sicuramente meglio del precedente, ma non capisco come possa essere ritenuto più utile di fare sparring seriamente :

      https://youtu.be/PZ_OjTcpjeA

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    5. Ehehe, il famigerato uomo-bidone-dell-immondizia.... Di queste simulazioni io ricordo solo l' imbarazzo generale delle persone visto che si trattava di RECITARE, e non tutti hanno nè voglia nè capacità di immedesimarsi in una recita, figuriamoci simulare le sensazioni di una situazione reale...
      E non è un caso che l' uomo-bidone tipicamente stia lì a prendere le botte, senza mai accennare una reazione, un colpo, una presa.
      Boh, io lo ritengo un esercizio fine a sè stesso, lo userei solo per dimostrare quanto non serva ad un bel nulla imparare tutte quelle pirlate cinesi con i dettagli dell' angolo, dell' equilibrio, della presa perfetta, della combinazione che gli fa fare così e poi cosà, etc., quello che risulta è sempre, immancabilmente, una rissa a cazzo.
      Tanto vale "allenarsi" a tirare colpi a cazzo e a tutta furia contro un sacco, in una settimana finisci il corso e prendi il grado di istruttore!
      Che poi torno sempre lì: sarebbero questi i metodi superiori e autenticati che rendano LA RAGAZZINA MINUTA O L' OMINO PAPERINO in grado di neutralizzare un aggressore motivato?
      A fare le scimmie impazzite erano capaci anche prima, a checcazzo gli serve allora sta roba?
      Se sei piccolo, sfigato e mansueto TI DANNO LE BOTTE, CAZZO!

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    6. Sì ok però a volte funziona. Io all'età delle ultime risse "vere" da adolescente ero un paperino fisicamente.
      Eppure mi sapevo difendere, un pugno non mi spaventava. Sapevo gestire delle brutte situazioni pur non conoscendo nessuna AM (figuriamoci SDC, mica andavano di moda nei '90).
      Cosa mi guidava? Solo e unicamente la spavalderia della gioventù. Era l'attegiamento mentale giusto rapportato a quegli eventi...e fa davvero la differenza.
      Sono cresciuto in un quartiere poco raccomandabile e fin dalle scuole elementari ho avuto a che fare con bulli e apprendisti-criminali di ogni tipo, ma ero comunque in un contesto pseudo protetto, ci si fermava SEMPRE e solo alle botte.
      Questo per dire che è tutto rapportato alle situazioni, contro un rapinatore col coltello non c'è nessun attegiamento che funzioni ma contro un molestatore ubriaco o il tizio che ti aggredisce perchè infastidito nel traffico (è capitato) forse sì!

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    7. Ah, tu hai visto/fatto cose simili a questo ultimo video?😂😂😂
      Il punto è che certe metodologie di allenamento vengono ad oggi mantenute perché, probabilmente, non si sono mai verificate le condizioni perche vengano smentite.
      Mi spiego, ad oggi quanta gente che pratica krav/dp è stata aggredita? Quanti soldati/poliziotti hanno subito un'aggressione vedendo l'aggressore da vicino? E se si lo hanno affrontato a cazzotti o, più verosimilmente, gli hanno sparato?
      Tenendo presente che negli ultimi 30 anni di soldati che abbiano dovuto veramente sparare a qualcuno ce ne sono pochissimi, figuriamoci affrontarlo a mani nude.
      Perfettamente d'accordo sul fatto che quell'esercizio non serva a nulla perché l'avversario non fa nulla, come non serve a nulla cercare di disarmare un coltello, in primis perché impossibile, in secundis perché confrontarsi con un coltello finto non può riprodurre lo stato emotivo che proveresti con uno vero.
      Fare sparring/rollare ha senso perché le sensazioni emotive/fisiche che provi preparano senza dubbio ad un contrasto fisico per strada, oltre alle abilita' fisiche/tecniche che acquisisci allenandoti ovviamente.

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    8. Vi prego, guardate anche questo :

      https://youtu.be/ea-pXbPAhao

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    9. Quest' ultimo video è addirittura pericoloso, il peggio possibile in quanto fatto letteralmente per illudere degli inetti di essere in grado di cavarsela col cin ciun...
      Guardate come l' uomo Michelin stia ad ASPETTARE che l' altro faccia qualcosa, QUALSIASI COSA di assimilabile ad un colpo o ad una presa, si lascia morire per buffetti, non reagisce una volta subìto il primo attacco...
      E naturalmente intorno tutti sorridono, alcuni perché pensano "che cazzo stiamo facendo", altri potrebbero crederci davvero...
      Scandalosa la "simulazione" con il coltello, roba che neanche in un film comico.
      E questo, lo ricordo, sarebbe l' addestramento reality-based sulla difesa personale...

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  12. Ciao a tutti,
    "il ring" oltre ad un'indiscussa preparazione atletica ed una reale conoscenza dell'efficacia delle tecniche offrè anche un vantaggio che, davvero, non è da sottovalutare. La strategia. Chiunque abbia combattuto davvero sa che, mentre ti picchiano, il cervello deve andare a mille: valutazioni sull'avversario, su se stessi, sui tempi, su come muoversi, su quello che si può o non si può fare, etc...
    Fermo restando che la paura è una brutta bestia, quest'allenemento celebrale consente al cervello di reagire con tempestività e maggiore freddezza alle situazioni di stress.
    Per intenderci: se devi pesare a come uscire dall'angolo mentre uno ti tempesta di cazzotti, come divincolarti da una leva mentre hai la spalla che implora pietà... Questo aumenta la freddezza e la propria capacità di giudizio. Ve lo ritrovate in situazioni di paura, ma anche nel quotidiano.

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  13. Trovo il blog interessante e davvero divertente per il modo ironico in cui vengono affrontate le questioni.
    A me personalmente una cosa che sempre ha fatto riflettere è il racconto del periodo in cui Mike Tyson è stato in prigione: veniva continuamente provocato da altri detenuti che volevano vedere se erano più forti di lui. Parliamo di Tyson, grosso cattivo ed allenatissimo. E la sua risposta è stata: iniziare a pagare quelli che gli rompevano le palle per tenerli buoni. Quindi: difesa personale un cavolo, dipende dal contesto e da chi ti trovi di fronte!

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