lunedì 31 agosto 2020

La fabbrica delle cazzate marziali - Parte 2: nei videogiochi

Questa volta andiamo a trattare con il solito spirito quanto la percezione sbagliata delle arti marziali sia stata promossa e alimentata da videogiochi dalle licenze creative un pò troppo spinte (più che comprensibili, sia chiaro, ma i pecoroni ne hanno fatto scienza).

STREET FIGHTER 2, 3, 4, 10, TURBO, MINCHIA, POWER, CHAMPION, ULTRA PAMPERS, TOTAL, EXTRA, HYPER, JUMBO, CAZZINCUL', A'SORRATA, DEFINITIVE, SECOND STRIKE, FIRST SPARE, THIRD DEGREE, [... ...] EDITION

Capostipite per popolarità di un genere che nasceva con i più genuini presupposti (torneo di botte per stabilire chi sia il più forte, fine della storia) e che invece ha inaugurato la pletora di cazzate immonde ormai tipiche di qualsiasi beat' em up a incontri, con storielle ridicole che farebbero invidia a Tempesta d' Amore.
In estrema sintesi una roba del tipo "per conquistare il mondo devo far scazzottare amici e parenti!".
Ma va a cagare va!
Andiamo ad analizzare un pò i suoi stereotipi nel contesto del blog (mi limito a questo perché su tutto il resto ci sarebbe da farne un trattato):


Struttura fisica del marzialista medio...
RYU: Uno pensa che siccome sia un Karateka giapponese (che però non si lava mai e va in giro a piedi nudi nei parchi tra siringhe e merde di cane a terra) ed è il protagonista assoluto della serie, probabilmente il Karate sia di riflesso la più concreta delle arti marziali, se non fosse che il nostro ha dei bicipiti grossi come alberi e probabilmente vincerebbe anche a sole sberle tipo Bud Spencer.

Le famose gambe di Cannavaro







CHUN LI: All' origine dei sospetti sul doping di testosterone delle atlete cinesi, ma si sa l' illegalità per loro è norma.

Fa almeno 800KG alla pressa ma come tutti i cinesi attribuisce questo potere ai balletti allenati nel Kung Fu.

DHALSIM: Non si è mai capito bene che cazzo c' entrasse lo Yoga con il combattimento, ma dalla sua comparsa c'è stato un boom di iscritti nelle palestre nella speranza di imparare ad allungare "parti del corpo".

SAGAT: Anche con lui è stato creato un equivoco fondamentale, cioè dai, dove mai lo si è visto un thailandese di due metri e venti, bianco pallido e pelato?

Tipica fisionomia Thai

Non contenti hanno poi inventato ADON, altra attendibilissima rappresentazione del tipico thailandese.

ZANGIEF: Va beh che erano gli anni '80 e lo stereotipo prevedeva che i Russi fossero solo dei bestioni intenti a bere Vodka e scazzottare orsi ma è triste considerare che la tradizione lottatoria russa sia stata ridicolizzata ideando un lottatore di... Show Wrestling? Ma quella non era una roba per i bimbi americani? Con la pettinatura Mohawk poi?!?
E poi era lento, ridicolo e in pratica poteva piacere solo ai bimbi americani con in testa lo stereotipo americano sulla Russia.
Del resto non potevano mettere Emelianenko perché la superiorità sugli altri sarebbe stata esagerata :)

FEI LONG: Di chi sia il clone lo sappiamo tutti, la cosa ridicola è che persino il suo sprite nel gioco cozzava con gli altri perché più sottile, così i bimbi fanatici hanno continuato a credere che il tal personaggio nonostante pesasse quanto un sacco di orsetti gommosi lassativi potesse vedersela ad armi pari con gli altri bisonti anabolizzati.
Giustificato in parte dalla presenza nel gioco di una miriade di ragazzine rachitiche in hot pants dagli occhioni grandi grandi®, ma vabbè.
Altro segno caratteristico i suoi "wataaa!!" gay, c'è gente che ha imitato anche questi pensando di averne un vantaggio in combattimento.


Le africane secondo i giapponesi
ELENA: Siccome metterci un negrone di 150 Kg campione di lotta senegalese avrebbe indispettito i bavosi otaku, ecco servita sul piatto l' ennesima tizia mezza nuda che in teoria dovrebbe portare la Capoeira nel mondo di Street Fighter, ridotta ovviamente ad una catena di piroette del cazzo e pirlate luminose.
Autentico stereotipo dell' africana media: occhi azzurri e capelli bianchi. Di nome Elena.






LAURA: Più recentemente serviva fare lo stesso con l' ormai popolare Brazilian Jiu Jitsu, e quando i designer sono degli imbecilli che devono produrre pattume per imbecilli cosa ne può venire fuori?
Le brasiliane secondo i giapponesi...

Lo stereotipo degli stereotipi: somma "Brasile" e "Lotta" e il risultato sarà un puttanone da Brazzers che la metà basta.
Senza contare che il BJJ non sia proprio pervenuto, secondo me non avevano nemmeno idea di cosa fosse, del resto i Beat' em up si sono ormai "evoluti" in bambinate nerd i cui "combattimenti" sono come girare in tondo in una strada di Las Vegas con 200cc di metanfetamina nel sangue.


TEKKEN nelle varie, disgustose, salse

Anche la serie di Tekken è diventata tristemente famosa per essersi trasformata da divertente "simulatore di combattimento" (...) a "patetica sfilata di pagliacciate otaku", con le sbarbine di 30Kg che ammazzano di botte balenottere azzurre di muscoli.
Nei primi 2/3 episodi ci si trovava qualche tentativo di simulare tecniche quantomeno credibili, poi è andato tutto in merda come al solito.
Anche su Tekken andrebbe scritto un trattato, mi limiterò di nuovo a sottolinearne gli stereotipi errati che hanno influenzato l' ignoranza mondiale sulle arti marziali.

YOSHIMITSU: Cioè capito, gli altri si prendono a calci, pugni e porconi poi arriva sto imbecille con le spade, è normale?
Come per tutti i personaggi simili di qualsiasi altra serie a me la cosa che ha sempre fatto ridere è l' associazione al Ninjutsu, identificato in una serie di piroette volteggiose e tecniche cazzare che in confronto persino Hatsumi era un banale kickboxer.
Leggendaria la tecnica in cui si sedeva a fare niente, che poi è in realtà ciò che fanno i Ninja al giorno d' oggi appena si trovano a menare le mani.

Il primo vero Marshall Law...

MARSHALL LAW
: Un altro clone dell' Innominato, ma io appena lo vidi pensai: "ma come cazzo si fa a chiamare un personaggio MARSHALL LAW?!".
E' uno dei nomi più brutti mai inventati nella storia, sembra tipo un telefilm.
...e l' adattamento Netflix

Rischiava di diventare divertente da usare se solo avessero completato l' opera imitando davvero le movenze di Briusliii, peccato che i suoi colpi ed animazioni fossero spiacevoli alla vista a dir poco.

 
 
WANG JINREI: Inserisco questo giusto perchè è un pò l' archetipo della cultura malata ed ignorante che vede un nonno cinese di un metro e trenta (con i tacchi) ma esperto di Kung Fu quale guerriero formidabile.
Purtroppo per quanto possa sembrare un accanimento tenendo conto dello scopo leggero e fantasioso di un videogioco, questa credenza è ancora molto radicata nei Fanatici dell' Oriente.
Sappiamo tutti che fine abbia fatto il Kiai Master.

BRUCE IRVIN: Era decisamente il personaggio che preferivo, almeno aveva una parvenza di Nak Muay vestito da Nak Muay e non con ridicoli costumi da carnevale.
Peccato che alla fine le capriolette e cazzate annesse le abbiano rifilate pure a lui.

Riguardo agli stereotipi
sulle brasiliane...

EDDY GORDO: Che, rendiamoci conto, suona "Edoardo il Ciccione", aveva il pregio di essere quanto di più simile ad un Jugador si fosse mai visto prima.
Poi i giapponesi hanno riassociato "Brasile+Lotta" ricordandosi che il risultato è "Puttanone da Brazzers" e hanno creato CHRISTIE MONTEIRO, ponendo l' accento sulla divaricazione delle gambe nelle tecniche della Capoeira.

RAVEN: Tralasciando il ridicolo mix tra Wesley Snipes e Sailor Moon, ancora una volta si dice che il suo stile sia il Ninjutsu.
Sobrio costume da ninja
Oh ragazzi, c' abbiamo er Ninja afroamericano, una cosa avanti persino a Micheal Dudikoff!
Poi guardi come sono i praticanti di Ninjutsu nelle palestre e capisci che tanto valeva andare a fare body building.
C'è da dire che in quanto a invisibilità non lo batte nessun altro ninja, nero, col vestito nero, con gli occhialini neri, praticamente meglio di un Buondì al cioccolato.
Quello che lo frega è la massa pari ad un minivan.


LA SERIE UFC
A suo tempo ricordo di aver comprato la Playstation proprio per poter giocare ad uno degli episodi, rarissimo caso di videogioco di combattimento senza personaggi e colpi idioti, se non fosse che anche qui tra gli stili da apprendere ti ritrovavi sto cazzo di Ninjutsu con annesse tecniche "acrobatiche".
E nel suo piccolo la dice lunga su quale sia la cultura di massa a riguardo.
Che poi il problema non sono certo gli autentici Ninja del passato, in sostanza è stata creata un' idea completamente nuova e diversa attorno al Ninjutsu: il problema è che gente ignorante con questa idea e concezione davvero crede di studiare l' autentico Ninjutsu o qualunque cosa fosse.
E ogni tanto capita qui per fare la voce grossa pretendendo di essere presa sul serio...


In tutto questo quello che veramente fa specie è l' assenza pressoché totale, escludendo la serie UFC con tutti i suoi limiti, di un singolo videogioco di livello dedicato ad altri sport da combattimento.
Per esempio non esiste alcun gioco serio dedicato alla Kick o alla Thai, non parliamo poi degli sport lottatori (che in effetti risultano difficili da riproporre in termini di giocabilità), mentre abbondano tutte le bambinate fatte di pornodonne mezzenude, guerrieri frociosessuali vestiti per la sfilata, robottini, animaletti, oggetti a caso, etc che combattono come manichini a suon di magie magicose.
Non è una sorpresa se poi la media della gente crede ancora nei poteri delle AMT...