lunedì 31 agosto 2020

La fabbrica delle cazzate marziali - Parte 2: nei videogiochi

Questa volta andiamo a trattare con il solito spirito quanto la percezione sbagliata delle arti marziali sia stata promossa e alimentata da videogiochi dalle licenze creative un pò troppo spinte (più che comprensibili, sia chiaro, ma i pecoroni ne hanno fatto scienza).

STREET FIGHTER 2, 3, 4, 10, TURBO, MINCHIA, POWER, CHAMPION, ULTRA PAMPERS, TOTAL, EXTRA, HYPER, JUMBO, CAZZINCUL', A'SORRATA, DEFINITIVE, SECOND STRIKE, FIRST SPARE, THIRD DEGREE, [... ...] EDITION

Capostipite per popolarità di un genere che nasceva con i più genuini presupposti (torneo di botte per stabilire chi sia il più forte, fine della storia) e che invece ha inaugurato la pletora di cazzate immonde ormai tipiche di qualsiasi beat' em up a incontri, con storielle ridicole che farebbero invidia a Tempesta d' Amore.
In estrema sintesi una roba del tipo "per conquistare il mondo devo far scazzottare amici e parenti!".
Ma va a cagare va!
Andiamo ad analizzare un pò i suoi stereotipi nel contesto del blog (mi limito a questo perché su tutto il resto ci sarebbe da farne un trattato):


Struttura fisica del marzialista medio...
RYU: Uno pensa che siccome sia un Karateka giapponese (che però non si lava mai e va in giro a piedi nudi nei parchi tra siringhe e merde di cane a terra) ed è il protagonista assoluto della serie, probabilmente il Karate sia di riflesso la più concreta delle arti marziali, se non fosse che il nostro ha dei bicipiti grossi come alberi e probabilmente vincerebbe anche a sole sberle tipo Bud Spencer.

Le famose gambe di Cannavaro







CHUN LI: All' origine dei sospetti sul doping di testosterone delle atlete cinesi, ma si sa l' illegalità per loro è norma.

Fa almeno 800KG alla pressa ma come tutti i cinesi attribuisce questo potere ai balletti allenati nel Kung Fu.

DHALSIM: Non si è mai capito bene che cazzo c' entrasse lo Yoga con il combattimento, ma dalla sua comparsa c'è stato un boom di iscritti nelle palestre nella speranza di imparare ad allungare "parti del corpo".

SAGAT: Anche con lui è stato creato un equivoco fondamentale, cioè dai, dove mai lo si è visto un thailandese di due metri e venti, bianco pallido e pelato?

Tipica fisionomia Thai

Non contenti hanno poi inventato ADON, altra attendibilissima rappresentazione del tipico thailandese.

ZANGIEF: Va beh che erano gli anni '80 e lo stereotipo prevedeva che i Russi fossero solo dei bestioni intenti a bere Vodka e scazzottare orsi ma è triste considerare che la tradizione lottatoria russa sia stata ridicolizzata ideando un lottatore di... Show Wrestling? Ma quella non era una roba per i bimbi americani? Con la pettinatura Mohawk poi?!?
E poi era lento, ridicolo e in pratica poteva piacere solo ai bimbi americani con in testa lo stereotipo americano sulla Russia.
Del resto non potevano mettere Emelianenko perché la superiorità sugli altri sarebbe stata esagerata :)

FEI LONG: Di chi sia il clone lo sappiamo tutti, la cosa ridicola è che persino il suo sprite nel gioco cozzava con gli altri perché più sottile, così i bimbi fanatici hanno continuato a credere che il tal personaggio nonostante pesasse quanto un sacco di orsetti gommosi lassativi potesse vedersela ad armi pari con gli altri bisonti anabolizzati.
Giustificato in parte dalla presenza nel gioco di una miriade di ragazzine rachitiche in hot pants dagli occhioni grandi grandi®, ma vabbè.
Altro segno caratteristico i suoi "wataaa!!" gay, c'è gente che ha imitato anche questi pensando di averne un vantaggio in combattimento.


Le africane secondo i giapponesi
ELENA: Siccome metterci un negrone di 150 Kg campione di lotta senegalese avrebbe indispettito i bavosi otaku, ecco servita sul piatto l' ennesima tizia mezza nuda che in teoria dovrebbe portare la Capoeira nel mondo di Street Fighter, ridotta ovviamente ad una catena di piroette del cazzo e pirlate luminose.
Autentico stereotipo dell' africana media: occhi azzurri e capelli bianchi. Di nome Elena.






LAURA: Più recentemente serviva fare lo stesso con l' ormai popolare Brazilian Jiu Jitsu, e quando i designer sono degli imbecilli che devono produrre pattume per imbecilli cosa ne può venire fuori?
Le brasiliane secondo i giapponesi...

Lo stereotipo degli stereotipi: somma "Brasile" e "Lotta" e il risultato sarà un puttanone da Brazzers che la metà basta.
Senza contare che il BJJ non sia proprio pervenuto, secondo me non avevano nemmeno idea di cosa fosse, del resto i Beat' em up si sono ormai "evoluti" in bambinate nerd i cui "combattimenti" sono come girare in tondo in una strada di Las Vegas con 200cc di metanfetamina nel sangue.


TEKKEN nelle varie, disgustose, salse

Anche la serie di Tekken è diventata tristemente famosa per essersi trasformata da divertente "simulatore di combattimento" (...) a "patetica sfilata di pagliacciate otaku", con le sbarbine di 30Kg che ammazzano di botte balenottere azzurre di muscoli.
Nei primi 2/3 episodi ci si trovava qualche tentativo di simulare tecniche quantomeno credibili, poi è andato tutto in merda come al solito.
Anche su Tekken andrebbe scritto un trattato, mi limiterò di nuovo a sottolinearne gli stereotipi errati che hanno influenzato l' ignoranza mondiale sulle arti marziali.

YOSHIMITSU: Cioè capito, gli altri si prendono a calci, pugni e porconi poi arriva sto imbecille con le spade, è normale?
Come per tutti i personaggi simili di qualsiasi altra serie a me la cosa che ha sempre fatto ridere è l' associazione al Ninjutsu, identificato in una serie di piroette volteggiose e tecniche cazzare che in confronto persino Hatsumi era un banale kickboxer.
Leggendaria la tecnica in cui si sedeva a fare niente, che poi è in realtà ciò che fanno i Ninja al giorno d' oggi appena si trovano a menare le mani.

Il primo vero Marshall Law...

MARSHALL LAW
: Un altro clone dell' Innominato, ma io appena lo vidi pensai: "ma come cazzo si fa a chiamare un personaggio MARSHALL LAW?!".
E' uno dei nomi più brutti mai inventati nella storia, sembra tipo un telefilm.
...e l' adattamento Netflix

Rischiava di diventare divertente da usare se solo avessero completato l' opera imitando davvero le movenze di Briusliii, peccato che i suoi colpi ed animazioni fossero spiacevoli alla vista a dir poco.

 
 
WANG JINREI: Inserisco questo giusto perchè è un pò l' archetipo della cultura malata ed ignorante che vede un nonno cinese di un metro e trenta (con i tacchi) ma esperto di Kung Fu quale guerriero formidabile.
Purtroppo per quanto possa sembrare un accanimento tenendo conto dello scopo leggero e fantasioso di un videogioco, questa credenza è ancora molto radicata nei Fanatici dell' Oriente.
Sappiamo tutti che fine abbia fatto il Kiai Master.

BRUCE IRVIN: Era decisamente il personaggio che preferivo, almeno aveva una parvenza di Nak Muay vestito da Nak Muay e non con ridicoli costumi da carnevale.
Peccato che alla fine le capriolette e cazzate annesse le abbiano rifilate pure a lui.

Riguardo agli stereotipi
sulle brasiliane...

EDDY GORDO: Che, rendiamoci conto, suona "Edoardo il Ciccione", aveva il pregio di essere quanto di più simile ad un Jugador si fosse mai visto prima.
Poi i giapponesi hanno riassociato "Brasile+Lotta" ricordandosi che il risultato è "Puttanone da Brazzers" e hanno creato CHRISTIE MONTEIRO, ponendo l' accento sulla divaricazione delle gambe nelle tecniche della Capoeira.

RAVEN: Tralasciando il ridicolo mix tra Wesley Snipes e Sailor Moon, ancora una volta si dice che il suo stile sia il Ninjutsu.
Sobrio costume da ninja
Oh ragazzi, c' abbiamo er Ninja afroamericano, una cosa avanti persino a Micheal Dudikoff!
Poi guardi come sono i praticanti di Ninjutsu nelle palestre e capisci che tanto valeva andare a fare body building.
C'è da dire che in quanto a invisibilità non lo batte nessun altro ninja, nero, col vestito nero, con gli occhialini neri, praticamente meglio di un Buondì al cioccolato.
Quello che lo frega è la massa pari ad un minivan.


LA SERIE UFC
A suo tempo ricordo di aver comprato la Playstation proprio per poter giocare ad uno degli episodi, rarissimo caso di videogioco di combattimento senza personaggi e colpi idioti, se non fosse che anche qui tra gli stili da apprendere ti ritrovavi sto cazzo di Ninjutsu con annesse tecniche "acrobatiche".
E nel suo piccolo la dice lunga su quale sia la cultura di massa a riguardo.
Che poi il problema non sono certo gli autentici Ninja del passato, in sostanza è stata creata un' idea completamente nuova e diversa attorno al Ninjutsu: il problema è che gente ignorante con questa idea e concezione davvero crede di studiare l' autentico Ninjutsu o qualunque cosa fosse.
E ogni tanto capita qui per fare la voce grossa pretendendo di essere presa sul serio...


In tutto questo quello che veramente fa specie è l' assenza pressoché totale, escludendo la serie UFC con tutti i suoi limiti, di un singolo videogioco di livello dedicato ad altri sport da combattimento.
Per esempio non esiste alcun gioco serio dedicato alla Kick o alla Thai, non parliamo poi degli sport lottatori (che in effetti risultano difficili da riproporre in termini di giocabilità), mentre abbondano tutte le bambinate fatte di pornodonne mezzenude, guerrieri frociosessuali vestiti per la sfilata, robottini, animaletti, oggetti a caso, etc che combattono come manichini a suon di magie magicose.
Non è una sorpresa se poi la media della gente crede ancora nei poteri delle AMT...

lunedì 11 maggio 2020

Risposta 13 - Allenarsi per niente

Rispondo al commento di Spy Pilo (vedi link) relativamente al senso di allenarsi per anni, in metodi "che funzionano", per poi quel giorno finire ammazzati da uno o più coglioni privi della stessa preparazione.
Il mio post di riferimento è questo ("E il caso del campione di MMA ucciso per una rissa...") e naturalmente invito a leggerlo perché in fondo ho già espresso quello che penso, però basta cercare per trovarne altri di episodi simili, quindi la domanda resta.

Prima di tutto direi di partire dall' assunto fondamentale, che forse non è così scontato come dovrebbe: che il tizio fosse un campione o solo un dilettante non cambia la sostanza, allenare tecniche di combattimento non è una garanzia di sapersela cavare. FULL STOP, FINE DELLA STORIA.
Crederlo significa avere una visione ancora distorta della realtà, ingenua, sognatrice: lo capisco benissimo ma è qualcosa per cui mettersi il cuore in pace e bon.
In verità qualsiasi cosa tu possa studiare, praticare ed allenare a livello altissimo non garantisce affatto di poter affrontare tutte le situazioni altrimenti non esisterebbero incidenti nelle corse, crolli di ponti, virus usciti dai laboratori (ahahaha), etc...
Figuriamoci cavarsela contro varie persone determinate a pestarti, e nel post avevo sottolineato con forza come nemmeno i sedicenti esperti di autodifesa se la potrebbero cavare meglio.

La seconda cosa che mi è venuta in mente nel leggere il commento è la motivazione stessa della pratica, altra cosa su cui vale la pena riflettere: ognuno ha le proprie ragioni ma a mio avviso studiare il combattimento con in testa l' autodifesa (in generale) è sbagliato. Cerco di spiegarmi meglio.
Nella mia esperienza ho attraversato varie fasi motivazionali che mi spingevano a spendere soldi, tempo, fatica e energie mentali per andare in palestra regolarmente e metterci l' anima: quando ero piccolo era soprattutto qualcosa di "figo" e volevo emulare qualche coglione visto in tv o diventare come Ryu di Street Fighter, la spinta era soprattutto fare scena imparando evoluzioni e piroette;
Nel tempo ho attraversato la fase settaria (diventare un' autorità nel gruppetto per divulgare la cazzo di scuola cinesoide), la fase spaventata (imparare a difendermi dai milioni di pericoli quotidiani dati dai negri rumeni assassini che brulicano come zombies e ti minacciano ogni minuto e venti secondi), la fase nazista (imparare ad ammazzare di botte chiunque non la pensi come me e rappresenti una "minaccia" alla mia libertà... uhm, forse oggi andrebbe chiamata "fase liberal-comunista" ma vabbè), la fase agonistica (allenarsi e spendere tutti i miei soldi, tempo, energie per vincere un match e fare felici il coach e l' orgoglio personale), la fase di ricerca (fare tutto e tutto diverso perché se non sai tutto oggi non sei nessuno e non puoi aprire bocca), la fase da forumista (la peggiore, lo scopo, tanto caro in quest' era digitale, è guadagnare consensi nel circolo degli Orsetti del Cuore scrivendo cose il più politicalmente corrette possibili, a meno che tu non sia già il leader e quindi puoi al contrario sparare cazzate arroganti e saccenti e tutti ad applaudirti) e così via.
Per fortuna da anni vivo la mia fase del frega-n-cazzo, che è una vera pacchia perché finalmente puoi fare una cosa perché ti piace e basta, senza menate di torno e con la piena consapevolezza di quale sia la dimensione in cui calare tutto questo.

Lo dico perché la fissa di imparare a combattere nell' eventualità di uno scontro mortale a me è passata da anni ma l' ho vissuta e quindi la capisco; E una volta chiarito a te stesso, con l' esperienza e lo spirito critico, che saper menare le mani non significhi affatto poterlo fare contro tutti, figuriamoci nelle situazioni sfavorevoli, si vive molto meglio.

Purtroppo il mio limite è non sapere spiegare abbastanza tutti i dettagli che ormai a me sono chiari quando discuto di certi episodi o riflessioni generali.
Le variabili in gioco sono troppe e non si può ridurre il tutto a "un campione di MMA dovrebbe poter stendere tutti perché si allena a farlo per anni".
Campione chi? Quando? Dove?
Anche io sono stato campione nazionale, anni fa: ero quindi invincibile?
MMA come?
Oggigiorno miriadi di kungfu-cosi si considerano praticanti di MMA, a fine lezione giocano a lottare come i gattini e si sentono nere di BJJ, tirano due ciabattate al sacco e si sentono nak muay...
Stendere chi?
Dieci paperini li stendo anche io a gruppi di tre, due ceffi con la cazzimma abbruttita, una mazza da baseball e un pangolino infetto tra le mani, dubito. Ma magari sì, quel giorno sono abbruttito io e c' ho un sacchetto di calabroni a portata da lanciargli tipo hadoken, insomma non lo puoi stabilire mentre parliamo.
Si allena come? Da quanti anni, con che intensità, con che convinzione, con che metodologia, con che obiettivi, etc. etc. etc.

E, lo ribadisco perché per me è fondamentale, quelli che invece si sbattono per anni a studiare l' autodifesa dagli ESERCITI di criminali tutti insieme, quelli che risultati mirabolanti ottengono?

Il terzo punto che voglio discutere riguarda le presunte capacità, o meno, dei cosidetti aggressori.
Per adesso non consideriamo eventuali aggressori con esperienza di arti marziali anche perché oggi tantissima gente ha praticato arti marziali per qualche mese e questo non significa affatto che le sappiano applicare... Sai quanti zii e padri ciccioni ho conosciuto che me la menavano con la loro brutale esperienza nel "caràte" (pronunciato in modo sbagliato) nell' esilarante tentativo di apparire più temibili?
Il paperino tipico è un uomo senza alcuna esperienza di combattimento, ma per davvero: è quello che vede le scazzottate nei film, dice col tono serio che se gli girano i cinque minuti fa una strage, nelle serate con le coppiette di amici dice che se pure Godzilla gli toccasse il bambino lo squarterebbe e tutte cose di questo tono.
Il paperino è uno che prenderebbe cazzotti brutti anche dal praticante di Tai Shit, ed è la ragione per cui tanti praticanti di AMT si sentano dei guerrieri da strada.
Il problema comincia a nascere se il paperino è supportato da altri, e magari sono pure armati di qualcosa, al che basta poco a finire pestati, che basta un colpo giusto a segno per sgangherarti tutta la strategia e abilità da "fighter"...

Figuriamoci quando invece che con le paperelle te la devi vedere con un branco di cazzoni alimentati da decenni di educativi media sul "rispetto del prossimo" (leggi: american lifestyle).

Inoltre togliamoci dalla testa questo stereotipo per cui se sei un pugile te ne vai in giro come M.Bison con i guantoni, la vita vera è fatta di contesti diversi che mettono in stati mentali diversi e i rapporti con le persone non sono fatti dal mettersi in guardia o meno.
Saper tirare cazzotti è un' abilità, e fine della storia: come e dove utilizzarla e con quali risultati è un altro paio di maniche e di certo l' obiettivo di questa pratica non deve essere la scazzottata, se no torniamo dalle parti dei fanatici dell' autodifesa con l' esaurimento nervoso (e altrettanta incertezza di perdere tempo).

Ultima cosa, nel tuo commento dici che tanto vale mollare tutto e diventare un rissaiolo criminale, che tanto alla fine l' hanno vinta loro.
Ribadisco di nuovo: uno contro uno, le abilità apprese con una pratica corretta e costante ti danno un vantaggio esagerato contro chi non faccia altrettanto, al netto di coltelli, aliens, scorregge tossiche e via dicendo; Ti danno un vantaggio anche contro il praticante medio di AMT, e spiego da anni il perché.
Uno contro due comincia già ad essere un confronto fortemente sbilanciato ma in cui la competenza nel combattimento fa ancora la differenza tra il prenderle sicuramente e il cavarsela.
Uno contro molti, nei contesti di cui si è parlato, è una questione di culo immondo se ne vieni fuori, e sia che te la cavi tipo Bruce Lee o che finisci all' altro mondo le abilità nel combattimento hanno un' importanza nell' esito che non può essere parametrizzata: troppe considerazioni da fare, ogni caso andrebbe analizzato e ancora non avremmo una risposta realistica.
Senza contare il nocciolo di tutta la questione: quanto è davvero importante nella vita sapersi difendere, quanto è fondamentale saper fare a botte?
Ci sono MILIARDI di persone che vivono tutta la loro esistenza senza mai finire alle mani nè trovarsi in chissà quali pericoli per cui il saper menare faccia la differenza.
Questo lungo tutta la storia dell' UMANITA'... Quindi vediamo di dare la giusta collocazione ed importanza alle cose.

Per concludere quindi io cerco sempre di farla semplice: pratica per tuo interesse personale, se ce l' hai e se è autentico. Avere competenza forse un giorno ti salverà la pelle, forse no. Tra l' avere una chance e non averla, tra il fare attività fisica e non farla, tra l' avere uno stile di vita sano e l' essere un ubriacone criminale, tra il vivere serenamente e il vivere nella paura dei bruti, tra il fare e il perdere tempo a chiedersi se farlo, tra il sapere cosa sai fare e l' ipotizzarlo... passa un mondo di differenza.
E per me, infine, vale la pena.



martedì 21 aprile 2020

La Fabbrica delle cazzate marziali - Parte 1: nei film

Faccio seguito al post riguardante la fase dei film per approfondire in modo divertente i personaggi, film, videogiochi, etc. che nel tempo hanno contribuito a creare false aspettative, errori di interpretazione e in generale l' humus marcio da cui si è sviluppato l' ambiente delle AMT e relativi protagonisti in negativo.
Magari aggiornerò anche in futuro questo post se qualcos' altro mi verrà in mente.

KARATE KID
Un ragazzino sfigato e rachitico, che studia Karate con un libro, conosce il maestro più stereotipato possibile e nel giro di un paio di mesi è in grado di competere in un torneo e battere il campione bullo testosteronico e aggressivo, ovviamente grazie al colpo speciale "che se usato propriamente non c'è difesa".
Davvero non so che colpo aspettarmi
da questa posizione...
A parte che la Tecnica della Gru è tipo il calcio più telefonato mai inventato, roba che neanche Pegasus quando prepara il suo Fulmine, Karate Kid è un pò il manifesto del politically correct, se non fosse per l' "inaudita violenza delle AMT" farebbe bella mostra in un catalogo Disney.
Tutto è esattamente all' opposto della realtà, per carità i buoni valori sono sempre graditi, ma nella vita vera i bulli avrebbero picchiato a bastonate il povero Morita, avrebbero sodomizzato Ralph Macchio e la ragazzina avrebbe pubblicato su Pornogram foto luride con un cagnolino nella borsetta.

Purtroppo il celebre "allenamento" con cui lo scaltro giapponese si è fatto sistemare a gratis la casa (appena girato l' angolo si sganasciava dalle risate) ha contribuito all' idea dei boccaloni per cui se fai una cosa che non c'entra un beneamato cazzo con l' obiettivo reale, in realtà lo stai perseguendo meglio degli altri, devi solo capirne il senso intrinseco...
E' per questo che i marzialisti sono tutti convinti di avere l' animo profondo e osservatore.

L' apoteosi della Cazzata si è raggiunta con il terzo film in cui i bulli erano praticamente dei criminali ma il ragazzetto vince la finale facendo un KATA.
In realtà acquista valore l' ipotesi che lo stesso Pegasus gli abbia insegnato ad incanalare l' energia dell' Universo prima di sferrare un colpo...
Non cito volontariamente il remake in chiave cinese perché talmente sbagliato e disgustoso sotto ogni piano da non valere nemmeno una parolaccia.

L' URLO DI CHEN RINCOGLIONISCE ANCHE L' OCCIDENTE
Tra i film di Lee cito per primo questo perché probabilmente il più famoso, con il combattimento contro Chuck Norris al Colosseo che per molti pare essere la dimostrazione che Lee avrebbe ammazzato di botte l' americano.
Gli italiani secondo Hong Kong
Conosco a memoria quel combattimento, nel senso che conosco persino l' intonazione degli odiosi versetti di Lee, e l' ho letteralmente studiato nei miei deliri di bimbo credulone.
Quando mi sono rinsavito ho capito che pur restando una coreografia evocativa, è una scena satura di falsità e licenze creative che la metà basta, tra passaggi accellerati o palesemente fuori dalla logica.
Il resto del film è odiosa propaganda cinese su quanto i cinesi siano il popolo migliore del pianeta (ahahahah!!!), gli italiani sono delinquentelli sgangherati che nulla possono contro il cunfù, poi arriva l' amerrigano e il coreano che dovrebbero fare il culo al cinese ma ovviamente invece di piantargli un bel pallettone in testa ci devono fare a botte in karategi, eh già...

DALLA CINA COL FURGONE
Altro classico della propaganda cinese con scene che hanno ispirato tanti altri film decenni dopo, in particolare per il ridicolo combattimento "uno contro cento" nella scuola di Judo con Chen che si mette a fare calci rotanti e lanciare persone come fossero sacchi (ah no, erano proprio sacchi...) che neanche in un videogioco della Namco.
Sono abbastanza sicuro che abbia ispirato anche la preparazione del Fulmine di Pegasus e sfido a contraddirmi.
Pegasus prepara il celebre Fulmine
In seguito gli sceneggiatori pirla continueranno a diffondere l' idea che se ti trovi ad affrontare decine di avversari, questi ti attaccheranno uno alla volta e saranno tutti dei menomati mentali, mentre tu conosci il cunfù!


Quello che invece trovo più interessante è la scena del combattimento con il Russo in bretelle (naturalmente era un attore americano ma mettici i baffoni che diventa bruto sovietiko komunishto, da!), per due ragioni: la prima è che veder muoversi gli "avversari" di Lee nei film è demotivante, avevano una tale mancanza di tecnica che grazie al cazzo che poi Lee sembrava un dio in Terra.
Riguardatevi il modo in cui calciava tale attore, anche se ce ne sarebbe da dire pure riguardo a Chuck Norris...
La seconda ragione è il momento esilarante in cui il Russo prova a mettere in leva (!?!?) il cinese, con una roba che non si capisce bene checcazzo sia, un Armbar sbagliato, un' Omoplata sbagliata, boh... fatto sta che Lee, che ricordiamolo conosce il cunfù vero et invincibile, sfodera la sacra tecnica del morsicone, tramandata dai monaci Shaolin nei secoli e che richiede dieci anni di allenamento per essere appresa: c'è gente che ci ha fondato delle scuole su queste "tecniche".
Cazzo è sta roba?

Beh, mi rendo conto che sia facile dirlo oggi, ma proprio perché per fortuna gli stili funzionali sono ormai di dominio pubblico appare chiaro quanto i combattimenti di Lee, nei film per carità, non potessero proprio contemplare la lotta: un jiujitero o un judoka di livello normale in tale situazione gli avrebbero scardinato l' anima, altro che morsi; Gli stessi messi nei panni di Lee ne sarebbero usciti in mezzo secondo tanto la tecnica era settata male, alla faccia del super esperto totale osannato in ogni dove...
Bruce Lee applica il Wing Chun
E' un peccato che non si riesca a rendere l' idea a sufficienza, perciò invito sempre gli scettici a simulare quella posizione contro un praticante normale e provare ad uscirne...

IL FURGONE DALLA CINA FINISCE AD ANCONA
Questo è il famoso film girato in Thailandia, quello in cui Lee calcia un tipo che sfonda una parete lasciando la sagoma tipo cartone animato, gente che vola sei metri con un salto da fermo, gente che ti attacca col coltello telefonando come nelle esibizioni, calci che sono pedate nel culo, dieci aggressori armati che ti attaccano uno alla volta, duelli nel giardino di casa (ma non erano gli SdC a studiare i duelli dichiarati?), combattimenti a farsi lo sgambetto o lanciandosi a terra tipo wrestling, etc, etc...
E una schiera di fanatici di Briuuus Liiiii che ergono il loro beniamino a combattente più forte mai esistito in virtù di questo tipo di dimostrazioni, MA DI COSA CAZZO STIAMO PARLANDO?!?
Finalmente un bel combattimento

Dico ma andate a rivedere questi film con un briciolo di occhio critico e vergognatevi se ancora non vi ridete addosso per quanto fossero cagate pazzesche, altro che prove del valore del cinese...
Tutto ciò che non c' entri un cazzo con la realtà è mostrato nei film di Lee, a questo Muhammad Ali gli sbriciolava lo scheletro altro che cunfù, ma dio bono crederci ancora superata la pubertà è un atto di malafede.

Tra l' altro quando feci la mia piccola ricerca sulla vita di Bruce Lee incappai in un articolo in cui si diceva che quando si trovò in Thailandia per girare questo film, da appassionato ricercatore quale era si trovò a fare degli sparring al Lumpini contro dei giovani nak muay (tipo quindicenni) e finì KO malamente.
C' erano delle foto a testimonianza della cosa e in Thailandia ancora se la ridevano ricordando la sua arroganza.
Siccome non trovo più questo articolo nè le foto e, detto per inciso, potrebbe essere una leggenda al contrario e siccome io non ho nè motivo nè interesse a screditare a tutti i costi Bruce Lee, diciamo che anche questa cosa non sia vera e amen.
Resta da chiedersi perchè un episodio peraltro credibilissimo debba essere una balla mentre decenni di propaganda per mitizzarlo senza alcuna prova debbano invece essere accettati senza contestazione.

L' ULTIMA COREOGRAFIA DI CHEN
Altro caposaldo tra i cultori (compreso me ai tempi) e famoso per essere un film postumo alla morte di Lee, infatti doveva essere una cosa completamente diversa e le scene da lui interpretate sono solo quelle finali nella pagoda.
Vidi anche il documentario dedicato a Game of Death, ma dopo anni continuo a pensare che lo stesso Lee se fosse ancora vivo avrebbe stravolto nuovamente la sua visione delle arti marziali, visto che tra i rappresentanti che scelse per la sua metafora marziale ovviamente continuavano a latitare quelli che il combattimento lo applicavano per davvero...
Se sei alto 2 metri il tuo stile sarà
basato sui calci all' indietro...
I bimbi guardano le coreografie e fanno gli occhioni grandi grandi, poi vengono a rompermi i coglioni con le loro manfrine sull' abilità di Lee.
I praticanti un pò più avveduti, soprattutto se hanno visto il documentario, ci trovano gli spunti filosofici e tecnici, poi vengono qui a rompermi i coglioni dicendo che era anni luce avanti E QUINDI era il più forte combattente della storia, senza aver mai combattuto con quelli forti...
Se combatti contro uno alto 2 metri
la tua strategia sarà mirargli al viso...
Io riguardo quelle coreografie e dopo aver sperimentato un decimo di cosa sia un combattimento vero (lungi da me paragonarmi ai professionisti o ai praticanti veri con due palle così) ci vedo l' ennesima valanga di stronzate su come si vorrebbe che fosse uno scontro, in un delirio di falsità al servizio dell' intrattenimento cinematografico, con i suoi necessari metodi e modalità.
Non potrebbe essere altrimenti, se vuoi girare un film devi sottostare ai canoni del media, mica puoi riprendere un combattimento reale per come avviene... Quello succede in altri contesti, in cui personaggi di ben altra caratura si preparano per confrontarsi sul serio, non per girare la coreografia pseudo-metaforica perfetta...
Prendi ad esempio l' ultimo combattimento contro Abdul Jabbar, un palo della luce che si mette a tirare calci scoordinatissimi o Lee che, da bravo massimo esperto dell' efficenza del combattimento, lo affronta ad high kicks... Tutte licenze artistiche, come finzione sono le coreografie (e ci mancherebbe altro), e allora dove cazzo lo si è mai visto tutto questo suo sapere illuminato nel concreto?
Nella sua palestra? Sul tetto di Hong Kong a bisticciare con i gattini? Nelle esibizioni contro Tom lo Scurreggione e Pasqualo Pizzapasta al palazzetto?

Niente da fare, persino nella sua metafora sulle arti marziali non potè che arrendersi al fatto di girare dei cazzo di film, che nessuno avrebbe osannato senza le scene assurde e contro la logica della strategia nel corpo a corpo reale.

I FILM SUI NINJA
Il filone dei film sui Ninja ci ha insegnato che la loro caratteristica fondamentale non sia l' essere killer silenziosi, piuttosto muoversi a... capriole.
Eh già, prima di tutto sono dei saltimbanchi, il flik flak è il loro credo e per qualche ragione mai spiegata si vestono di nero anche di giorno, così tanto per essere il più riconoscibili possibile...
Quelli più fashion tuttavia scelgono sobrie tinte arcobaleno mimetizzandosi quanto i Power Rangers.
Naturalmente il loro pezzo forte sono le armi da taglio che farebbero invidia a Freddy Krueger ma quand' anche queste non bastassero ecco che facendo le figure con le manine possano effettuare le magie.
Le magie dio bono.
Nel caso non fosse abbastanza chiaro
Pare che persino l' arma caratteristica dei Ninja, quella spada con la base quadrata, sia un' invenzione di scena su cui poi i boccaloni ci hanno ricamato sopra le leggende.
Se vi è mai capitato sottomano il libro di Kim Ashida potete rendervi conto di quali danni cerebrali abbiano procurato alle menti deboli certi film di serie B, e io so per certo di maestroni che anni fa facevano gli allenamenti segreti Ninja qui da noi: cioè non so se mi spiego, adulti che giocavano a nascondersi nei fossi, a lanciare gli shuriken, ad andare di notte sui colli simulando agguati...
Quando ero bambino giocavo anche io a nascondermi, a muovermi nel modo più silenzioso possibile, etc. qualità che in seguito mi hanno evitato lanci di ciabatte quando rientravo la mattina dalla discoteca, ma c'è un limite alla decenza.
Curioso notare che i film più famosi sui Ninja vengano dagli USA o da Hong Kong, mica dal Giappone... Peccato che in Giappone la sottocultura popolare a riguardo sia diffusa dai manga, che forse è pure peggio (ci tornerò in seguito).

KICKBOXER - IL NUOVO GUERRIERO
Celebre film con Gianclaudio Van Damme e autentica fucina di cazzate invereconde da cui i soliti boccaloni hanno attinto a piene mani.
C'è prima di tutto il campione Tong Po che è interpretato da un marocchino a cui vengono applicate terrificanti protesi sopraccigliari per farlo sembrare un thailandese (?!?), che è una cosa tipo attaccare un pene nero di 30 cm ad un Inuit pretendendo che sembri un senegalese...
Ho visto un makeup peggiore soltanto
in Cloud Atlas...
Il suddetto campione è famoso per le tibiate che sbriciolano l' intonaco di una colonna facendo tremare tutto il palazzetto, il bello è che qualche imbecille si è poi cimentato nella stessa idiozia finendo al pronto soccorso.
E giuro che ai tempi c' era gente che credeva che Tong Po fosse il vero campione mondiale di Muay Thai, e chi diceva di essersi allenato con lui...
La Muay Thai è rappresentata come una sorta di gara tra Scemo & più Scemo a chi subisce più middle kick alle costole senza sfondarsele, ma la cosa più esilarante è che quando il nostro eroe decide di impararla si rivolge al super maestrone eremita "Xiang" (tipico nome thailandese, si sa!), che per metterlo alla prova gli tira una decina di calci rimanendo sospeso nell' aria, Liu Kang gli fa una pippa!
E naturalmente il prodigioso allenamento è una serie di cazzate tipiche del kung fu, mica della Muay Thai, ma ai tempi tirava ancora la credenza che i cinesi fossero i depositari della massima espressione del combattimento...

LA PROVA
Nelle intenzioni del caro Gianclaudio questo film doveva essere una sorta di Ben Hur delle arti marziali, il risultato invece è stato una sorta di Street Fighter un pò più serio (non che ci volesse molto), in cui le arti marziali c' entrano comunque quanto l' ananas sulla pizza.
Dico davvero, l' ananas sulla pizza no dai.
I personaggi sono così stereotipati che non sfigurerebbero in un videogioco, abbiamo in ordine sparso:

- il puggile amerrigano coi baffoni, arrogante come tutti gli yankee ma ovviamente nobile d' animo (dai film sappiamo che se i cinesi sono i maestri delle arti mortali, gli americani sono il popolo più altruista, generoso, fiero, nobile, moralmente profondo, bla bla bla).
- il sumoka giapponese ciccione che siccome è ciccione mette KO un bisonte a spanciate, perché il Sumo è essere ciccioni.
- il bisonte turco messo KO dal sumoka ciccione, siccome è turco deve avere la faccia cattiva e soprattutto mica rappresentare la lotta turca tradizionale: lui stritola i coglioni, forse era un esponente del Wing Chun sotto copertura... (uhm... turco... Wing Chun... culturista... mi dice qualcosa...).
- il Tetesco ti Cermania, senza ombra di dubbio un futuro nazista kativone ja, non si sa bene checcazzo di stile dovesse rappresentare ma il cattivo tedesco ci vuole sempre e deve sempre perdere contro un americano, va da sè.
- il thailandese interpretato da un cinese (tanto per gli occidentali è la stessa cosa) che è il vice eroe della storia, ma non abbastanza perciò finisce ammazzato e tutti piangono.
- il greco che dovrebbe essere un lottatore ma ovviamente la lotta non è cosa interessante in un film, perciò finisce male subito così nessuno spettatore proverà ad interessarsi alla greco-romana e i cinesini continueranno a fare soldi con le AMT.
Un mongolo secondo la filmografia
americana
- ovviamente il cinesino che come da copione deve essere un picio di cinquanta chili ma grazie alle sue miracolose tecniche cinesi, mostrando di volta in volta uno stile animale diverso, si sbarazza in modo esaltante degli avversari, tranne dell' americano, ovvio.
Tra l' altro in quella scena dovrebbe arrendersi a Gianclaudio, ma in quella subito dopo si affloscia come se fosse KO, boh sarà stato l' alito...
- il brasiliano con la sua Capoeira identificata dalle capriolette capriolose, una specie di Ronaldinho che fa i dribbling con la testa delle persone, è predestinato a prenderle dal cinesino.
Un mongolo nella realtà
- lo scozzese (wtf?) che combatte con il KILT. Presentato con la CORNAMUSA.
Nemmeno la Capcom era arrivata ad un tale livello di stereotipi ridicoli...
- Ah aspetta, c'è pure lo spagnolo che anche lui non si capisce checcazzo di stile dovrebbe rappresentare, ma siccome è spagnolo deve essere vestito da corrida!!! Senza parole.
- l' Africano. Dico sul serio, viene annunciato l' incontro "AFRICA vs Siam", cioè un intero continente è rappresentato da sto mandingo che ovviamente non sa fare un cazzo ma è nero e grosso e quindi deve perdere perché lui mica sa fare o'cunfù.

Il colpo di grazia arriva con il cattivo del film, questa volta interpretato dal fratello di Michel Qissi, quindi un altro marocchino che dovrebbe interpretare un MONGOLO.
Ovviamente la caratteristica tipica dei mongoli è di avere gli occhi a palla ed essere grossi come armadi, ci hanno risparmiato un altro ridicolo makeup ma il combattimento finale sembra uno scontro tra scarabei rinoceronte.

QUALSIASI FILM CON STEFANO SEAGAL
Provo un profondo disgusto per quella persona e in passato ho già spiegato che sia un pò troppo facile fare i bulli quando si è due metri di bestione aggressivo contro piccoli giapponesi, vendendo la cosa come dimostrazione del valore dell' Aikido...
Io non riesco proprio a vederlo, mi provoca l' orticaria, è una persona tossica persino attraverso lo schermo e soffre della sindrome degli attori frustrati che vogliono fare solo le parti che piacciono a loro.
La migliore interpretazione di Seagal
Se Kevin Kostner o Eddie Murphy pretendevano di fare sempre i beccaccioni con le donne che si bagnavano al solo nominarli (dovevano avere dei complessi di autostima), sto pagliaccio ha sempre, SEMPRE recitato lo stesso ruolo odiosissimo in tutti i film, l' arrogante bullo che picchia tutti in malo modo.
Capito, almeno gli altri recitavano ruoli in cui un pò le prendevano trionfando solo nel finale, lui invece non può mai trovarsi in vera difficoltà per contratto.
Il suo film migliore è quello in cui, caso più unico che raro, a metà storia si leva dalle palle morendo.
Comunque non sono così sicuro che abbia fatto una grande propaganda all' Aikido, e nemmeno ad una vita salutare visto la vescica di merda che è diventato con gli anni.

ONG BAK
Ong Bak ha avuto il pregio di portare un pò di novità nel panorama cinematografico saturo di cinesate o bistecconi americani ma purtroppo ha alimentato un grosso malinteso riguardo alla Muay Thai, che in molti hanno iniziato a praticare con lo stesso spirito con cui andavano prima a fare AMT.
Il fatto è che Tony Jaa oltre a non essere assolutamente un Nak Muay, aveva come idolo Jackie Chan (valla a capire sta cazzo di mania degli orientali di darsi nomi americani, che tristezza...) e ha studiato soprattutto WUSHU, il non plus ultra della cazzata cinesoide, ed infatti i suoi film sono sequenze di coreografie spettacolose fini a sè stesse...
Belle per carità, a suo tempo ero io a fare gli occhioni grandi grandi, ma ripeto che nel momento in cui decidi di affrontare l' argomento in modo più concreto tutte quelle baggianate di capriole, scene accellerate e situazioni da videogioco non appaiono più così interessanti.
Sull' onda del film hanno fatto capolino i corsi di Mae Mai o di Krabi Krabong, con personaggi che fino a ieri facevano altro improvvisamente divenuti depositari delle origini della Muay Thai.
Giusto per essere sinceri non è che i thailandesi che pratichino la loro arte marziale tradizionale siano tanto diversi dai cinesi con il Wushu, basta guardarsi qualche esibizione, i canoni cinestetici e le pirlate sono le stesse...
Bisogna accettare il fatto che il combattimento vero lo studi per applicarlo, se studi scenette prestabilite in cui ti arrampichi sul compagno accondiscendente o fai salti mortali capriolettati stai facendo nè più nè meno AMT.

TOM YUM GOONG (the protector)
Cito questo film perché la trama fa troppo ridere: un campagnolo viene derubato dell' elefantino carino e quindi se ne va fino in AUSTRALIA a pestare la gente, però alla fine glielo hanno mangiato dei grassi australiani in un cazzo di ristorante cinese!
Praticamente volevano girare delle scene di combattimento a cazzo e poi le hanno montate tipo film ghanese, l' importante è che Tony faccia capriole, salti, ginocchiate volanti, hadoken e cazzi & mazzi vari.
Nel corso della sua avventura assisteremo a:
- senza spiegazione andrà a picchiare un pappone e guardie al seguito interrompendo una possibile orgia memorabile; Seguirà gara ai trecento all' ora sui fiumi (boh, vai a capire).
- senza soluzione di continuità sarà a Sydney (dove abbia trovato i soldi, il visto e abbia superato i controlli di Airport Security non si sa, ma sicuramente avrà provato ad importare qualche schifezza) dove inizierà a picchiare tutti e tutti lo vorranno picchiare.
- i cattivi più cattivi che puoi assoldare a Sydney se vuoi fare il qulo quadro a qualcuno sono... un branco di ragazzetti coglioni in roller e motorette varie, armati di tutto punto con dei NEON!
Persino peggio della banda di "criminali" di New York che il buon Mick Dundee chiamò in causa per liberare la sua bella.
- quando il gioco si fa duro mandano a picchiarti Ronaldinho (edaje..), un cinesoide spadaccino e Boagrius redivivo: non si capisce da dove cazzo arrivino e nemmeno dove vadano a finire perché spariscono letteralmente dalla stanza una volta picchiati, ci mancava che lampeggiassero come nei giochi.
- no aspetta, Boagrius torna più tardi insieme ad altri rinoceronti che lanceranno in aria l' elefantino tipo wrestling.
Giuro ho pianto dal ridere per un' ora.
"Uno contro molti" nella vita vera
- poco prima il nostro eroe si era scalato tutto l' edificio pestando gente a caso in quella che dovrebbe essere la più lunga scena di combattimento senza cambio inquadratura mai ripresa, peccato che a metà siano tutti talmente stanchi e scazzati da muoversi ormai tipo me la mattina quando suona la sveglia per andare al lavoro.
- Tony scopre che gli hanno mangiato mamma elefante e l' hanno trasformata in un grosso soprammobile: mentre è sotto shock i cattivi lo prendono a cazzotti senza riuscire a stenderlo.
Arriva quindi Alvaro Vitali che senza permesso gli pianta una lama nell' organismo ed è lì che il Tony va in berserk tipo Eva-01 e allora non ci sono più cazzi per nessuno!!!
Si mette a pestare in brutto modo tutti i Men in Black che gli si presentano davanti (uno ad uno), facendone un frullato di ossa che ai tempi mi mandò in visibilio ma quando rividi la scena anni dopo mi fece rabbrividire per quanto fossi ingenuo.


Finalmente qualcosa di realistico
Naturalmente il Tony era arrivato al ristorante camminando per tutta Sydney al fianco di sto elefantino, e nessuno che abbia trovato curiosa la cosa... Ma vabbè, con Adobe Premiere basta incollare l' animazione su di uno sfondo e li facevi camminare anche su Marte!


BONUS: I FILM GHANESI
I Ghanesi hanno molta fantasia e girano attualmente il miglior cinema d' azione del mondo, inoltre sono chiaramente molto superiori ai cinesi nel combattimento, guardate qui che roba, a Briuus Lii gli fanno il culo!!!

martedì 14 aprile 2020

La fase dei film

In questi giorni di quarantena passo in rassegna ogni giorno le notizie sperando di leggere qualcosa di positivo, oggi è successo di leggere qualcosa di esilarante: il figlio di Muhammad Ali avrebbe dichiarato che suo padre avrebbe fatto il culo a Tyson mentre contro Bruce Lee "sarebbe stata dura".

Naturalmente ho evitato come la Peste Bubbonica di andare a leggere qualsivoglia commento di questo articolo, ripreso su varie testate nazionali, sarebbe stato come spararsi una maratona con dibattito finale sulle puntate dei Teletubbies; Quello che invece mi è subito venuto in mente è quanto sia ancora forte nella gente il rincoglionimento condizionamento mentale dovuto ai film, in particolare riguardo al noto cinesino.
E nell' ilarità generale della cosa ho ricordato di come io un tempo fossi un fanatico assoluto dei film di arti marziali e dei loro interpreti, che per me rappresentavano un punto di riferimento.

Siccome non ho mai approfondito abbastanza l' argomento lo faccio stasera, tanto il gatto è arrotolato sulle gambe e non posso muovermi per qualche ora.
Dunque, partiamo dalla mia storia.
Ricordo con chiarezza di quando ero un bimbo e davano in tv (in prima visione!) i film di Bruce Lee, io mi mettevo davanti al televisore durante le scene di combattimento e imitavo il mio eroe (urletti imbecilli compresi), per l' esasperazione dei miei genitori.
Per anni ho continuato a riguardare quei film al punto di conoscerli letteralmente a memoria, sarei stato in grado di imitare ad occhi chiusi le scene clou; Anche quando iniziai a praticare arti marziali per me le sue coreografie tecniche rappresentavano quello che veramente volevo imparare.
Ricordo di come riguardassi per decine di volte i suoi combattimenti per estrapolarne le tecniche, che poi imitavo durante i miei giochi allenamenti in giardino.
Pensare che oggi ci siano ancora maschi adulti che imitano quelle scene con la faccia seria mi fa sempre scoppiare a ridere.

Diventato ormai adolescente si entrò nell' epoca d' oro dei film action su Italia Uno, con l' appuntamento settimanale dedicato ai film di arti marziali, e per me fu una pacchia assoluta.
Come già dissi in un altro post a quei tempi gran parte delle convinzioni sulle arti marziali derivavano dai film action, spesso venivi a conoscenza di uno stile solo perché ne facevano un film abbastanza appassionante.
Io mi ero persino creato una VHS con un montaggio di tutte le scene di combattimento dei vari film, aldilà di quelli più famosi avevo una predilizione per quelli semi-sconosciuti dai quali però si potesse estrapolare qualche tecnica nuova.
Non ero un grande fan di Van Damme perché "troppo lento e banale", metteva la spaccata senza motivo in ogni film e in generale "era troppo kickboxer e poco kungfu-coso"...
Però adoravo il suo film Senza esclusione di colpi perché c' era quel tipo che faceva Muay Thai (boh, una cosa strana con le braccia alzate, capivi che fosse mui tay dai pantaloncini da spiaggia), il cinesone Bolo Yeung anabolizzato, qualcuno con un karategi che si muoveva bene, tanti cinesi "fluidi e rapidi"...
Andavo pazzo per i film cinesi di Hong Kong, quelli con i Ninja colorati (del resto tipici della tradizione di Hong Kong), mi ricordo un film che riguardai mille volte con un cinese e un tizio nero amici che poi però si picchiavano in una specie di giardino e il cinese finiva per ammazzarlo: le coreografie erano eccezzionali!

Per anni ho adorato i film di arti marziali proprio perché per me erano una fonte di ispirazione di tecniche e atteggiamenti, credo che sotto sotto tutti i praticanti più infervorati si immedesimavano nell' eroe di turno soprattutto se da qualche parte nella biografia del protagonista appariva il nome dello stesso stile praticato.
Ricordo che l' ultimo mio "eroe" fu Tony Jaa, andai a vedere al cinema Ong Bak insieme ad amici (ed alla ragazza di uno di loro, scazzatissima, ci avrebbe ucciso) e fu una vera ventata di novità nel panorama marziale cinematografico!
Figuriamoci quando qualche tempo dopo trovai online il suo secondo film più famoso, Tom Yum Goong: ricordo di come descrissi con grandissimo entusiasmo la scena in cui spaccava le ossa a decine di nemici, dissi che "questo è esattamente la mia concezione di arti marziali!!!".
Ero letteralmente al settimo cielo.
Ma in quel periodo si stava già facendo strada quella serie di dubbi che mi attanagliavano riguardo alla mia pratica e alle arti marziali tutte, iniziai a leggere i forum e a fare ricerche sulle storie di attori, maestri e discipline, il resto è storia.

Una delle prime cose che feci fu tornare a rivedere le scene che tanto adoravo.
Fu un vero shock.
Avevo già iniziato a mettere il naso negli SdC, quindi cominciavo a rendermi conto di quanto diverso fosse un combattimento reale e quanto assurde fossero le tecniche che studiavo da secoli, ma fu letteralmente come guardare un altro film: riuscivo ad intuire le scene accellerate, a percepire con precisione come le coreografie venissero studiate ed interpretate, come chi subiva il tal colpo fosse bravo a farlo sembrare credibile.
Parliamone un attimo: per anni ed anni sono stato assolutamente convinto, in totale e sincera buonafede, che Bruce Lee fosse un combattente straodinario perché nei suoi film (che coreografava di persona) mostrava tecniche ad una velocità supersonica; Ma quando hai fatto abbastanza esibizioni, soprattutto con dei buoni partner come interpreti, capisci che puoi far sembrare realistica qualsiasi cosa, concentrandoti solo sulla velocità di esecuzione perché tanto sai che l' altro non reagirà.
Le coregrafie di Bruce Lee sono leggendarie, ma solo quando hai combattuto sul serio ti rendi conto di come fare quel genere di cose e farle riuscire con tale precisione sia aldilà della barzelletta.
Oggi fanno tutti i fenomeni dicendo che sia una cosa ovvia ma non lo è affatto se ancora trovi questi bambini imbronciati perché gli si fa notare di come il cinese fosse solo un attore, mai messo alla prova in incontri reali.
Quando rivedo le scene di Tony Jaa poi mi metto le mani nei capelli ma non perché siano accellerate, me le metto perché mi chiedo come facessi a non notarlo.
La famosa scena che adoravo di Tom Yum goong oggi mi sconforta, vedo i poveri attori recitare la loro parte aspettando il proprio turno e agendo da manichini inermi, che poi è quello che fanno tutti i praticanti di AMT durante i loro allenamenti.
Non è questione di accettare il fatto che siano solo film, fin qui ci arriviamo tutti, è un modo di intrattenersi e sta bene così: quello che sto sottolineando è che non riesci a capire quanta differenza passi tra una coreografia e la realtà fino a che la realtà non la vivi davvero.

Prendi Matrix.
E' un film di fantascienza pura, e i suoi combattimenti sono esplicitamente incredibili per la natura stessa della trama: ma vedere Keanu Reeves che si muove con quella ridicola goffaggine anche per eseguire i colpi più semplici e gente che ritenga quella cacofonia cinetica "dei combattimenti grandiosi" è vomitevole.
(Sembra che Reeves fuori dal set sia una bella persona ma se non sbaglio è pure lui rincoglionito dalle arti marziali cinesoidi, e si vede).
Ma gli attori non marzialisti sono più che giustificati, quello che non è giustificabile è credere che un Jet Li, un Tony Jaa, un Van Damme o un dannato Bruce Lee siano automaticamente dei grandi combattenti in virtù dei prodotti di intrattenimento che hanno recitato.

Posso quindi affermare che da grandissimo appassionato che ero dei film di arti marziali, che per inciso non consideravo solo sul piano del divertimento, oggi dire che mi disgustino è un eufemismo.
Lo è perché ogni volta che vedo una coreografia ne vedo tutte le lacune e già immagino le persone che verranno a rompermi i coglioni sostenendo il Wu Shu, il Cazzincù, lo stile "fatto come si deve", il maestro di 90 anni che c' ha ancora il cazzo di Siffredi grazie al Tai Chi e soprattutto (ahimè) scriveranno altri deliranti commenti a sostegno di Briuuus Liiii mentre io sono cacca gnè gnè.

Ancora una volta si tratta di un' evoluzione che non mi abbia fatto poi così piacere, io mi divertivo un mondo a divertirmi guardando i film d' azione, e trovavo pallosissimi i match di Boxe o il mondo degli SdC in generale; Solo che se vuoi guardare in faccia la realtà e in qualche misura diventare un esperto di combattimento non puoi esimere da questo, perché mentre tu fantastichi su come gli faresti così o cosà, l' atleta che si allena normalmente ne saprà trenta volte tanto più di te su come funzioni e ti sta surclassando nel concreto.
E' un principio comune a tutti i campi della vita, per fare un salto di qualità non puoi vivere di fantasie, devi affrontare la cosa in modo pragmatico e sincero.
Spesso deludente rispetto alle aspettative iniziali, a meno che non cambi punto di vista potresti perdere del tutto l' interesse.

Tantissime persone ancora oggi vengono qui e mi raccontano del valore inesplicabile della loro AMT, del loro maestrone, di sto cazzaminchia di Briuus Lii... e io mi rendo conto che per loro la fase dei film non è ancora passata.
Lo capisco benissimo, ci sono passato per primo.
Però prima di cercare di convincere ME di quanto mi stia sbagliando o sia un imbecille incompetente, fatevelo sto cavolo di giro in un' accademia decente di SdC e mettetevi alla prova con le vostre belle tecniche fiorite.
Fatelo per voi, non per dimostrare nulla a me.

mercoledì 1 aprile 2020

Risposta 12 - Paragone tra Judo e BJJ

Rispondo al commento dell' Anonimo che mette a confronto pregi e difetti di Judo e BJJ a suo parere, qui il commento originale.

Pregi del Judo:
- "E' realistico"[...]
Il Judo è certamente uno stile funzionale che, con le dovute considerazioni, sia assolutamente applicabile nella vita di tutti i giorni (e non solo in termini di combattimento), su questo non ci piove.
Il BJJ altrettanto, ma con qualche considerazione necessaria: se dovessi sostenere una collutazione per strada, in un locale, etc. preferirei non finire a terra per provare a sottomettere l' avversario.
So che il BJJ mi fornisce veramente gli strumenti per neutralizzare un bisonte, e lo fa in virtù del vantaggio esagerato che possiede chi sappia muoversi a terra, caratteristica chiave del BJJ: ma francamente la parte in piedi specialità del Judo a mio avviso è più spendibile nel contesto specifico.

- "Impari a muoverti in piedi"[...]
Sono d' accordo, il Judo è sulla carta un pò più vicino al contesto probabile dell' autodifesa di quanto lo sia il BJJ.
Ma non dimentichiamo che anche i Jiujiteri si allenano in piedi... E anche i rugbisti a dire il vero.
Il punto però è un altro: io so che se mi si para davanti un tizio due spanne più alto e venti chili più pesante, col cazzo a vela che lo proietto, è già un successo se riesco a sbilanciarlo e stare in piedi: uno specialista del BJJ invece non si porrebbe proprio il problema, giacchè il suo vantaggio sta proprio nel finire avvinghiati e sapere cosa fare soprattutto arrivati lì.

Difetti del Judo:
- "E' troppo sportivo"
Sì lo è, e chi fa agonismo è necessariamente "limitato" nel numero di opzioni tecniche.
Però quelle che allena finisce per applicarle ad un livello superiore alla media, e garantito al limone che siano più che sufficienti per spalmare sul selciato un ominide, senza contare che forse nel contesto dell' autodifesa sia meglio saper proiettare bene piuttosto che "spaccare ossa", non so se mi spiego.
Con tutto l' amore che ho per le chiavi articolari continuo a sospettare che spaccare un braccio o una gamba ad un idiota non valga la candela, i rischi per le conseguenze legali sono maggiori.
Citi il Jujutsu tradizionale, beh, se è questione di conoscere leve "non sportive" ok, ma poi ti ritrovi a seguire formalità e pistolate come in tutte le AMT, invece di allenarti ad applicarle certe cose...

- "E' difficile"
Sì, è difficile e se non è nelle tue corde rischi di allenarlo per secoli senza ancora trarne un grande vantaggio, soprattutto se dall' altra parte ci sta un bisonte ciccione che non riesci a spostare.
Il Judo non è per tutti, questo è un dato di fatto, se sei piccolino resterai nè più nè meno svantaggiato.
Le cinture nere lasciamole stare, gli esperti veri sono per definizione "quelli che ci sono riusciti".
Tranne nel caso delle AMT cinesoidi, lì trovi milionate di cinture nere plurime che verrebbero prese a calci nel culo anche da Giggi Er Bullo.

Pregi del BJJ:
- "E' più alla portata di tutti"
Sì, confermo e approvo, il BJJ è più facile da apprendere e a mio parere anche molto, molto più divertente, un' autentica pratica psico-fisica perfetta.
E probabilmente l' unica arte marziale funzionale al combattimento che fornisca, mediamente, reali possibilità anche a chi sia fisicamente svantaggiato, alla faccia di tutte le cazzate della cinesina che si difende con il CinCiun.

- "E' efficace"
Diavolo se lo è, e lo è in maniera indiscutibile, scientificamente e statisticamente dimostrabile qui e adesso, non nelle leggende del maestro Kazzinkul che sconfisse quella volta Ernesto il Titano.
E lo dico con cognizione di causa, la lotta a terra a me ha aperto possibilità che ho inseguito per DECENNI praticando cazzate marziali tradizionali che dovevano essere il non plus ultra del combattimento umano: oggi se sei due spanne più alto e venti chili più pesante non me ne frega un cazzo, lo so di avere gli strumenti per ammazzarti se lo volessi, non è una convinzione maturata con le forme fatte bene o le tavolette di legno spezzate.
Il che non vuol dire che il Judo non sia efficace, tutt' altro: è solo una specializzazione, peraltro altrettanto necessaria e potenzialmente altrettanto risolutiva.
E aldilà di tutto non dimentichiamoci mai che il BJJ derivi dal Judo, nel quale esistono tutte le tecniche fondamentali della lotta a terra...

Difetti del BJJ:
- "Troppa lotta a terra"
Mmmm, un pò come dire che nel Judo ci sia troppa lotta in piedi... sono solo due specializzazioni differenti.
Spesso i Jiujiteri allenano anche la parte in piedi, mentre più raramente ho visto Judoka "compensare" con la lotta a terra in modo regolare.
Ma se rimaniamo nel contesto dell' autodifesa allora sì, continuo a pensare che il BJJ sia sopravvalutato e non certo la prima scelta in termini di cosa dover applicare.
Il mio modesto parere è che il BJJ sia quella specializzazione che mi permetta di vincere nel corpo a corpo ma il pugilato sia quella che mi troverei ad usare per prima in difesa ed offesa.
I sistemi di difesa vari ti completano il quadro, ti forniscono alcuni strumenti esclusivi, ma io continuo ad essere più preoccupato di finire a cazzotti che non a improbabili leve in piedi o bisticci tra gatti.

- "Troppo fighetto"
Mah, come tutte le mode qualcosa si rovina, ai miei tempi era fighetta la mia AMT...
Ribaltando la questione a me verrebbe da dire che altri stili siano troppo rigidi, ma sapete benissimo che io abbia maturato un' allergia viscerale per le imposizioni formali e le etichette fini a sè stesse.

- "Le regole sono meno orientate alla DP"
Nessuno sport viene allenato con in testa la difesa personale, e nemmeno gli stili funzionali al combattimento.
Vai ad allenarti per imparare a combattere e la storia finisce lì.
Solo chi va a fare Krav Maga o partecipa al corso di autodifesa del Comune ha in testa questa cosa per davvero, spesso trasformandola in un' ossessione.
Se impari a muoverti in modo coordinato, a darle e prenderle, a gestire uno scontro fisico... hai tutto, ma dico TUTTO quello che ti serve nel caso finissi alle mani.
In questo senso è una fortuna che almeno in certi ambienti NON si sia "orientati alla difesa personale", perché quelli che invece lo sono fanno perlopiù un sacco di stronzate nella convinzione di specializzarsi.
Poi prendono un cazzotto e fine della storia...