venerdì 20 dicembre 2019

Quelli fissati con l' Oriente

Rileggendo alcuni vecchi post mi sono accorto di non aver mai approfondito adeguatamente quello che è un punto chiave nella comprensione del perché certi ambienti si siano sviluppati in un modo tanto ridicolo, e più in generale per identificare meglio il tipo di utenza che bazzica nei corsi di AMT.

Ancora oggi persiste un' idea molto falsata di quella che è la cultura orientale, veicolata come al solito dai media di intrattenimento, e i soliti boccaloni ignoranti alimentano credenze che spesso non hanno nulla a che vedere con la realtà dei fatti.
I Fanatici dell' Oriente© sono il risultato del mix atomico tra ignoranza, cartoni animati, film di serie B e cronico rifiuto dell' obiettività.

Definiamo rapidamente quali siano i capisaldi del Fanatico dell' Oriente©:

- "Gli Orientali sono gente spiritualmente profonda, mentre gli Occidentali sono solo superficiali e materiali"
Quando sento questa idiozia mi verrebbe voglia di prendere sti presuntuosi e teletrasportarli seduta stante in una dannata città cinese.... ma no, perchè cinese?
Forse è meglio Thailandese. Oppure Filippina. Anzi no, Indiana. Ehm... forse però "orientale" significa Papuana... Ma tecnicamente potrebbe anche essere Serba!
Appare evidente la prima delle cazzate: quando questi tizi parlano di "Orientali", a seconda della personale declinazione si riferiscono ai Cinesi o ai Giapponesi, perché la loro concezione di Oriente si ferma a quelli e questo dimostra l' ignoranza di cui si fanno testimoni.
Usano questa frase fatta, propaganda di vecchio stampo, per darsi un tono senza effettivamente avere idea di cosa stiano parlando, come se centinaia di filosofi o scrittori occidentali non valessero una cicca in confronto ai saggi cinesini.
Sì sì, i cinesini... Solo una mente atrofizzata dai film di propaganda può ancora oggi pensare che quella cinese sia una cultura degna di rispetto, che i cinesi siano saggi e moralmente superiori al resto della popolazione mondiale, sì sì andateci in Cina a vedere quanto la loro cultura popolare sia rispettabile...
Fa niente che siano dei maiali maleducati attaccati al soldo più di ogni altra cosa, il cui senso di rispetto per la comunità finisca alla fine delle proprie membra, fa niente il loro parassitare silenziosamente ogni luogo del mondo in nome del Dio Denaro odiando gli autoctoni senza la minima intenzione di integrarsi... Bravi, esaltate la loro "profondità spirituale".

Tra l' altro questa "gente" una volta resasi conto di quanti boccaloni dalle tasche piene pendessero dalle loro labbra in Occidente, si sono costruiti addosso il personaggio con ancora più impegno, proponendosi come profeti di saggezza e moralità... dietro lauta ricompensa nella forma di banconote passate in nero ad esami e stage.

Il Fanatico dell' Oriente© quando vede un maestro cinese se lo immagina mentre scruta l' orizzonte con aria seriosa riflettendo sui mali del mondo, per poi elargire nebulose massime di vita che solo i Prescelti (come lui) riescono a comprendere appieno.
Oppure nel caso del Giapponese si immagina che un tizio che negli anni '70 magari si sballava di marjuana mentre sbavava su un porno svedese in 8mm, in realtà oggi sia un Samurai redivivo pronto a difendere i buoni con la sua spada in un campo di erba alta scossa dal vento...
(Tutta da ridere questa dei Samurai che difendevano i poveretti indifesi, ma vaglielo a spiegare, loro c' hanno in mente Tom Cruise).

Magari ti sciorinano le massime di Sun Tzu come dimostrazione della massima filosofia dell' Homo Sapiens, dimenticando volontariamente secoli di cultura europea di ben più ampio valore.
Leggono una pirlata sul senso del Tao e ci si fanno i tatuaggi e si sentono più profondi dell' uomo medio perché, gira e rigira, alla fine della storia lo scopo è autenticare una propria preferenza (le AMT, la passione per l' Oriente) come qualcosa di migliore, di superiore, di più valido ed elevato rispetto alla media delle attività sportive.

- "Le arti marziali orientali sono anche qualcosa di spirituale, mica solo stupide botte"
Non riuscirei a contare quante volte abbia sentito questa idiozia nella mia vita, e ancora una volta è facile intuirne la ragione: lo sostengono i praticanti/appassionati di AMT per cercare di elevare queste pratiche a qualcosa di superiore, senza che questa superiorità venga meglio definita.

Continuerò a ripeterlo alla morte, e lo faccio sempre con puro e semplice spirito di osservazione: cosa vi fa pensare che sprolouqiare di filosofia spiccia (spesso senza nemmeno sapere cosa significhi filosofia...), fare le foto sotto alla cascata, respirare in modo strano, imparare coreografie, etc. vi renda in qualsiasi modo una persona migliore di, che ne so, una semplice impiegata con la passione per il ballo sudamericano?

- I pensieri profondi ed illuminati li puoi leggere anche su Fessbuc, scritti da una dodicenne brufolosa in crisi; Qualsiasi imbecille con spirito di osservazione, senso romantico, esperienza di vita o più banalmente lettura di saggi cartacei può sciorinare altrettante massime di vita, però mica ti viene a dire che le abbia elaborate durante la partita di calcetto del Venerdì.

- Le foto fighe che da sole possano costruire un personaggio o trasmettere un' idea ne trovi quante ne vuoi fatte da chiunque, lo scopo della fotografia è esattamente quello; Ma farti le fotografie agli stage coi campioni non ti rende un campione.
Figurati fartele mentre tiri calci all' aria o in parte ad un cazzo di cinese che ti abbia soltanto mostrato come fare la posizione del minotauro stitico.

- Le respirazioni speciali le impari, e meglio, anche facendo un qualsiasi corso di immersione subacquea, ma scommetto anche al corso pre-parto.
La meditazione tanto scimmiottata non è cosa da palestra McFit, nè basta mettersi seduti in silenzio due minuti per praticarla.

- Le coreografie con movimenti difficili le allenano da secoli tutti i ballerini del pianeta, o ad esempio gli agonisti di ginnastica ritmica, e puoi giurarci che se atleti di quel livello si mettessero ad imparare i Kata li farebbero decisamente bene, pur senza ricevere alcuna cintura nera.

Nessuna di queste cose rende moralmente elevati rispetto alla media delle persone: saggezza e moralità non sono cose che si possano imparare facendo esercizi di ginnastica o ripetendo a pappagallo aforsimi.

Soprattutto se le AMT sono, in sostanza, nient' altro che corsi da palestra tre volte a settimana se va bene per un totale medio di cinque ore massimo in cui devi farci entrare TUTTO...
Se alla scuola calcio il mister si mettesse a cianciare di filosofia (letta su Donna Moderna), facesse studiare coreografie di dribbling, mettesse sulle ginocchia i bambini per spiegargli ovvietà del comune buonsenso, sarebbe la stessa cosa.

Non è che mi facciano meno ridere quelli che invece vanno a praticare pugilato e ci vedono dentro le storie da film, il "guerriero che è dentro di noi", la sfida dell' ego e il sarcazzo eh, ma almeno loro qualche pugno imparano a darlo e prenderlo per davvero.

- "I Veri Maestri Orientali© sono mille volte più forti"
Adoro questa affermazione, soprattutto quando vengono chiamati in causa i cazzo di monaci Shaolin o Bruce Lee.
E' esilarante, ti fa proprio sentire come ad una festina dei bimbi che litigano su chi sia meglio tra Babbo Natale e Topolino, li guardi col sorriso tenero ricordando quei tempi di beata innocenza.
Tutto si basa sulla volontà di credere che le cose stiano così, si parla del nulla assoluto pretendendo che sia una verità acquisita.
Chi ti racconta queste cose è tipicamente un ignorante del combattimento ma appassionato di film o cartoni e trae le proprie conclusioni in base a cosa abbia visto su Canale 5.
E non scherzo, è proprio una questione di antropologia sociale, tu racconta una storia abbastanza appassionante da suscitare emozioni e la gente (ignorante) crederà anche che un tizio sia morto e resuscitato per poi planare in cielo come un aquilone...

Senza richiamare in causa tutte quelle dimostrazioni di maestroni cinesi messi culo a terra in brutto modo, Bruce Lee che si muoveva come uno scarso Kick Boxer nelle sue "micidiali competizioni" per non parlare dei "combattimenti clandestini assassini sui tetti di Hong Kong" che il mio gatto fa più bella figura nelle sue sì leggendarie battaglie, è sempre curioso notare come questi orientali tanto forti lo siano sempre nelle storie.
Mai un fatto verificato e dimostrabile, un articolo autenticato, una competizione ufficiale con pubblico o... una dimostrazione di abilità fatta in allenamento ogni sera, quando vuoi, come vuoi, con chi vuoi, come fanno invece i maestri di SdC.
No, loro c' hanno le leggende del cinesino che ha mandato in ospedale la malaria a calci rotanti.
Che poi diciamocelo francamente, ma avete idea di quanta gente subisca aggressioni ogni santo giorno e anche senza millemila anni di cazzate marziali se la cava, magari per culo, magari per il colpo della domenica, magari perché l' ha visto fare in un film?
E mica per questo poi diventano mostri del combattimento, ma se a difendersi con un peto è il signor "Wao Chan Fu Blu" ecco che ci ricamano sopra leggende per i prossimi secoli.
Nella mia esperienza poi quelli che venivano osannati come maestroni fortissimi nel combattimento, si scoprì in seguito che parteciparono solo a piccoli eventi locali, roba che persino io al confronto sono più titolato ed è tutto dire.
Conosco personalmente atleti nella mia città che non si ricordano nemmeno più quanti match abbiano sostenuto, ma tutto è rintracciabile e verificabile, e ancora si vedono bene dal raccontare di essere macchine da guerra; Il maestrone cinese ha steso un barbone ubriaco vent' anni fa ma ci aggiunge un particolare epico ogni volta che racconta di nuovo la storia...
Nel frattempo continuo ad aspettare un cinesino che con le magiche arti cazziali cinesi faccia sfracelli di campioni di stili funzionali, ma sembra che arrivati al dunque tutto ciò che succeda sia simile a questo.
Gli asiatici, quelli forti per davvero, gira e rigira allenano stili funzionali anche loro.

- "Da quando pratico AMT mi sento più rilassato, più sicuro, più in comunione con il mondo!"
Beh, io non voglio mettere in dubbio cosa uno ottenga o percepisca personalmente per via della sua pratica, se è un risultato positivo a me fa piacere, dico davvero.
Però non è raro sentire simili uscite e questo ti fa identificare immediatamente l' interlocutore quale un Fissato con l' Oriente©, uno che a conti fatti si costruisce il film in testa perché vuole che sia così.
E lo capisci perché non perde occasione per osannare il Vero Maestrone Orientale, contrapposto ai superficiali istruttori di Fitness (magari preparatori atletici che hanno studiato per davvero la scienza dell' allenamento e dell' alimentazione, mica pirlate tramandate da Zio Cin Chon).

Quello che mi fa paura, e parlo per esperienza personale, sono quei personaggi new age che siano esplicitamente alla ricerca di una "guida spirituale" e che nella loro immaginazione bacata deve ovviamente rispettare determinate caratteristiche attitudinali e persino estetiche.
A me capitò di parlare con gente alla ricerca del "maestro di vita", non bastava che fosse capace o preparato: doveva pure essere una persona dall' alta moralità, esperienza di vita, bla bla.
E io che dentro di me me la ridevo di gusto pensando alle nefandezze che negli anni ho visto e sentito riguardo ai più "rispettabili" maestroni di AMT, tutti con la loro schifosa maschera di facciata per intortare i paperini e soprattutto le Hot Pants Girls© per poi scoprire essere traditori, evasori, bugiardi, infami, ignoranti, etc.

Ovviamente le sensazioni sono qualcosa di personale, in fondo non è nemmeno giusto affermare che siano false: se un ignorante si sente felice perché muovendosi per un' ora a robottino spastico raggiunge il Nirvana sono un pò affari suoi.
Quello che voglio dire è che chissà perché sono soprattutto i praticanti di AMT a raccontare questa storia. Andando, essenzialmente, a fare ginnastica.


Io, che già evito di parlare di arti marziali con gli sconosciuti, scappo proprio quando uno attacca con queste argomentazioni, è un pò come spiegare ad un bambino perché Babbo Natale non esista.
Forse un giorno anche loro cresceranno o l' esperienza gli mostrerà la realtà oggettiva dei fatti: non c'è niente sulla Terra che valga la pena di sostenere ed adulare per partito preso e solo l' osservazione dei fatti ci avvicina alla verità delle cose.
Solo che, spesso, non è quella che ci piace...

20 commenti:

  1. Come sempre mi trovi sempre d'accordo, questo anche in linea con il commento che avevo inserito sul tuo scorso post, quello sul famoso maestro di JKD del quale, ad oggi, esistono solo video di dimostazioni e nessuno combattimento.
    Come dici tu nel post la cosa che sconvolge delle persone che praticano AMT o sistemi di difesa da essere derivati, tipo il JKD, è la assoluta e totale mancanza di connessione con la realtà, realtà che viene sostituita da una percezione distorta dei fatti o dal compensare con la fantasia tutte le informazioni che mancano.
    Ed è per questo che Lee diventa una macchina di distruzione sulla base delle presunte lotte per strada che avrebbe fatto o delle testimonianze (?) di marzialisti dell'epoca che dicono fosse fortissimo.
    Tutto ciò è basato sulla voglia di credere a determinate cose, voglia fomentata anche dalla rilevanza data a certi kung fu movie del passato.
    La cosa sconvolgente è che a credere a queste cose sono milioni di persone, non poche centinaia.
    La segretaria del maestrone di JKD del quale parlavo continuava a ribadire la forza del suo capo senza che la avesse mai dimostrata in nessun contesto.
    Nel mentre la Cina, nazione composta, secondo i sostenitori delle AMT, da filosofi e pensatori, e favorevole all'uguaglianza, è divenuta una delle potenze numero 1 al mondo, anche in virtù della enorme quantità di poveracci sfruttati che la popolano, che sta piano piano comprandosi tutto ciò che esiste nel cosiddetto primo mondo, comprese le più note marche italiane, il tutto in nome del modello capitalistico occidentale che era sempre stato visto come il nemico dall'oriente.
    Ma la gente continua a ritenere quella gente campioni di spiritualità.
    Per inciso, non sto dicendo che gli orientali siano peggio degli occidentali, sia chiaro, dico solo che non sono meglio.

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  2. Eh già... e tra poco uscirà PIPPA-Man 4!!! Prepariamoci ad'una nuova ondata di winchuki infoiati convinti di poter battere i rozzi cartonari occidentali grazie alla loro arte cinesoide moralmente elevata!! Già posso immaginare la felicità dei maestroni che faranno il boom di iscritti in palestra! ;-)

    - RS

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  3. https://youtu.be/Ex4OV5bE9Cg

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    1. Esattamente Uke che cazzo sta facendo?
      - sta porgendo l' accendino per accendergli una sigaretta, Tori in nome dei pacifici sentimenti del Vero Aikido gli fa le mosse "che lo uccidono"(?).
      - sta porgendo un biglietto da visita in modo un pò troppo impetuoso mentre con l' altra mano gli stava già dicendo "no grazie, non voglio il tuo biglietto!", al che Tori giustamente indispettito siccome fa Aikido gli fa lo mosse che lo uccidono.

      In tutta questa improbabile, ridicola sceneggiata, Tori come al solito fa quel cazzo che vuole per far vedere la Vera Efficacia del Vero Aikido, fatto di mossette prestabilite in cui, notate, guarda il colpo arrivare per partire con il suo automatismo.
      Non è mica prevista una finta, un pugno "realistico", no no, manca persino la distanza per un attacco realistico ma vaglielo a spiegare agli Aikidoka Veri, quelli che "ti spacco il culo con Kotegaeshi".

      Essere impressionati da esibizioni del genere significa essere ancora davvero molto, MOLTO indietro nell' accettazione di cosa sia uno scontro realistico, figuriamoci un attacco omicida "da strada".
      A me queste esibizioni non fanno più effetto nemmeno se fossi allo spettacolo di Mirabilandia per quanto siano false, preparate e in definitiva per nulla applicabili nel contesto reale.
      Provo solo una grande empatia per il povero Uke che tutte le volte, in tutte ste cazzate marziali, deve muoversi a robottino facendo ESATTAMENTE quello che faccia miracolosamente funzionare le tecniche.
      Chi ha praticato abbastanza a lungo AMT sa benissimo di cosa io stia parlando; Chi ha praticato abbastanza a lungo SdC sa altrettanto bene quanto certe cose non solo non siano applicabili in quel modo, ma sono proprio tempo perso.
      Poi magari sbaglio e mettendo quel link volevi mandare un messaggio completamente diverso, sarebbe curioso capire quale, di certo non "questo è uno forte che ti ammazza con l' Aikido", perché evidentemente tu non hai idea di cosa sia una nera di BJJ, che a questo lo schianta per davvero in secondi...

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    2. L'Aikido, se volessimo davvero tirarci fuori qualcosa di utile, avrebbe due aspetti interessanti: i movimenti e le leve.
      Non avendo lo sparring però non li insegna adeguatamente e dipende molto dallo stile e dal maestro (il mio per quanto misero un po' di libero sui movimenti lo faceva fare).
      Lo praticai per 3 anni intensi arrivando a metà percorso Aikikai e mi è rimasto:
      1. Qualche movimento di schivata che lascia sorpreso l'avversario, non perchè eccezionali ma non comuni negli SDC, spesso mi trovo dietro di lui o in situazioni dove potrei andarmene via (che in un contesto di lotta non ha senso ma nel mondo reale un po' sì)
      2. Ho imparato molto bene le leve articolari (oltre al tuo famoso e pluripremiato kotegaesci :-D), a cosa servono? Boh dipende, ma son contento di averli assimilati sicuro meglio di come vengono insegnati in migliaia di corsi pseudo-jujitsu o difesa personale per anzianotti (anche qui ne so qualcosa).
      In generale non mi pento di averlo praticato, forse ci ritornerò quando sarò più in là con gli anni ma mi piaceva l'ambiente che era privo di esaltati...vero ci avrei tolto molto materiale inutile come le menate da fachiro indiano e soprattutto la venerazione del maestro che come spesso accade veniva idolatrato mentre in realtà si sarebbe portato a letto tutte le ventenni del corso.
      Il top sarebbe trovare un maestro che ha praticato SDC e con poche mire verso le hot pants :-D.

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    3. Penso che qualsiasi stile abbia qualcosa di utile o interessante da tirarci fuori, soprattutto quando si tratti di cose non studiate in altri stili.
      Quello di cui parlo io è il fatto che, ahimè, se vuoi trattare il combattimento reale devi mettere in conto il saper gestire una gragnuola di cazzotti brutti, non uno che ti tiri i colpi a robottino.
      Ed è lì che si scopre quanto uno stile sia valido o meno nel contesto reale, e come dico sempre NON vale nascondersi dietro alla scusa del "principio", al che anche giocando a pallone in fondo impari a spostarti, a correre, a cadere, etc.

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  4. Non sapete cosa e' il radicamento e la forxa centripeta concetti base per ogni disciplina di lotta.

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    1. Dai spiegaceli tu allora.
      Una volta ho raccontato di quel famoso e noto super maestrone di Tai Chi che ci fece uno stage "dimostrandoci" il radicamento e la "pesantezza" con dei giochetti di prestigio fini a sè stessi.
      Mica li dimostrò in uno sparring, sia mai! No no, si metteva nella posizione che diceva lui, sottostavi alle condizioni che diceva lui e allora ecco che le sue abilità emergevano!
      E noi, dopo aver lautamente pagato quello stage, come pirla ad "allenare" quell' abilità facendo movimenti da imbecilli per mezzore...
      Poi la prima volta che ho fatto SPARRING con un Judoka e ho provato a mettere a frutto i mitici insegnamenti cinesi per non farmi ribaltare, ho capito per davvero cosa significhi APPLICARE il radicamento attivo, il baricentro e tutta la fisica in generale applicata alla biomeccanica umana, ma non per astruse teorie di meridiani e Yin e Yang, semplicemente per LOGICA.
      Oggi sono piuttosto sicuro di poter lanciare nello spazio con un suplex quel super maestrone pluripremiato, di certo di ammazzarlo di botte.
      Si tenga pure le conoscenze speciali mitologiche per abbindolare altri polli fanatici dell' Oriente, io mi tengo la competenza realistica di come usare il mio corpo in un combattimento reale.
      Ah no scusa, io non ne so niente, solo facendo Aikido si capisce davvero.

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  5. Si puo' praticare una arte marziale anche solo per l' arte in se'. Come si fa col violino o la chitarra, questo io intendo con "arte marziale".

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    1. E' appena iniziato il 2020, perciò siamo a più di otto anni che lo dico pure io.
      Se non fosse che il violino o la chitarra, che puoi benissimo suonare per diletto, alla fine li SUONI.
      Le AMT invece sono quella strana attività in cui si pretende di studiare combattimento facendo balletti, ginnastica per anziani, recitazione, etc.
      Un pò come se comprassi una chitarra e mi mettessi a pettinarne le corde, tamburellare sulla cassa o cantare mentre ci faccio le evoluzioni; Poi però dico in giro di SUONARE la chitarra...

      Conosco tantissima gente che pratica arti marziali per sincera e genuina passione, "perchè è appassionante e basta", e oltre a non aver mai combattuto non è per niente interessata ad impararlo.
      E va benissimo così, e io li rispetto tutti perché sono tutti in buona fede.
      Le cose cambiano non appena qualcuno si azzarda a volerla fare fuori dal vaso sostenendo la validità di quanto studi nel combattimento reale, o sproloquia di difesa personale.
      Io è di questo che parlo, non sto dicendo che se pratichi AMT sei un pirla a prescindere, ci mancherebbe.

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  6. Immaginati un ragazzo rumeno rimasto orfano da piccolo adottato da una coppia italiana che quindi ha nome rumeno e cognome italiano
    Questo ragazzo parla tantissimo a vanvera e dice veramente una marea di stronzate
    Lui ha la cintura nera di karate
    E dice che conosce "i sette punti drl corpo che se ti vengono colpiti muori"
    Una ragazza ben più seria di lui (in un periodo che ci incontravamo spesso tutti insieme), pur sapendo che lui dice un sacco di stronzate anche su cose che non riguardano il karate, CREDEVA A QUESTA COSA!!!!!!!
    E quando io le dicevo di non crederci perché non era vero secondo te mi stava a sentire?
    E quando ci vedeva che litigavamo non riusciva a comprendere che io (molto piu grosso di lui) potessi avere la meglio
    Lei vedeva la cintura nera (di lui) bel modo che sai
    Lui prendeva la rincorsa faceva un salto e mi dava un calcio stando in aria io mi difendevo semplicemente con un calcio col piede a martello tipo mae geri cioè piegando il ginocchio e stendendo la gamba e siccome che io ho le gambe piu lunghe di lui lui il calcio mio se lo prendeva e io il suo no
    Ecco forse il calcio dato così è l'unica cosa che può avere un'applicazione pratica
    A proposito del fascino dell'oriente che tra parentesi quando me lo potro pernettere voglio assaggiare la carne di vitellone di kobe perche secondo me non è vero che è così buona cone dicono
    A volte purtroppo si pensa che tutto cio che è lontano tipo l'oriente è superiore a cio che è vicino tipo l'antica roma
    Un giorno una mia amica pubblica su facebook un gruppo di ragazzi che canta una canzone a cappella (cioe senza strumenti che accompagnano le voci tipo i neri per caso)
    Io ho l'impressione che lei si è chiesta se anch'io (che pure io canto) sarei in grado di fare una cosa del genere (chiaramente non da solo dato che quei ragazzi erano cinque o sei)
    Prima o poi spero di poterlo fare per poterle far capire che loro anche se sono lontani da lei non sono superiori a me che sono vicino a lei

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  7. SE si sceglie (o, da profani con pochi strumenti di giudizio, si ha la fortuna di trovare) un corso e un insegnante serio, simili fandonie si smontano da sole, perchè in fin dei conti un corso serio è incentrato sulla pratica e finisce per fare scrematura in maniera autonoma nel momento in cui l'esaltato non trova corrispondenza tra le sue aspettative e la pratica effettiva.
    C'è sicuramente un substrato culturale, che a noi risulta molto evidente perchè ci si avvicina a discipline provenienti da un mondo molto diverso dal nostro, ma di meri echi stiamo parlando. Echi che si possono notare anche nelle nostre discipline, ma manco ce ne accorgiamo perchè si tratta della nostra cultura; se andiamo a vedere un giapponese, ad esempio, allo stesso modo certe sfumature della sua pratica che alcuni idealizzano, non le nota nemmeno, perchè ci ha a che fare tutti i giorni.
    Approcciarsi alla pratica con questi grilli per la testa è stupido, così come lo è fare un quadretto stereotipato di discipline e praticanti di arti marziali orientali, anche perchè, tra questi, si trovano anche veri appassionati di quella che pu essere la cultura in generale, senza per questo sentirsi degli orientali mancati

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    1. Rispettando il tuo punto di vista permettimi un paio di osservazioni:
      - il corso e l' insegnante seri: eeeeh già.
      Mi ci gioco tutto che i tuoi (ammesso che tu pratichi, parlo in generale) sono quelli buoni.
      Lo dicono tutti del resto, ne sono convinti tutti, io ero sinceramente MOLTO convinto che i miei lo fossero.
      Mettiamola così: dal MIO punto di vista, un insegnante serio è quello che
      1- mi dice dalla prima lezione che quello che allenano sia un' interpretazione e uno scimmiottamento di cose che spesso sono state travisate.
      2- mi dice che le tecniche che allenano, così come le allenano, siano appassionanti studi cinestetici, non tecniche realmente applicabili
      3- evita proprio di emulare atteggiamenti, tradizioni, funzioni che non gli appartengono nè possano essere autenticate "perché ci credi veramente".

      - Io non ho parlato di esaltati, diciamo che sono convintoni testoni.
      Non so se mi spiego, ho conosciuto parecchie donne fanatiche dell' Oriente, non ne facevano una questione di "esaltazione".
      E' il mindset con cui praticano e pretendono di imporre la loro visione come credibile, di questo sto parlando.

      - non sono io a fare il "quadretto stereotipato", sono i patetici convintoni ad avercelo in testa, io mi faccio solo testimone di esperienze reali, peraltro visibili a tutti, in tutta Italia.
      Chi è appassionato in modo genuino e senza pretese, come ripeto da sempre ha tutto il mio rispetto, e non ha nulla per cui sentirsi offeso dalle mie osservazioni.
      Solo che questa gente la inquadri subito, vanno in palestra, si divertono, non te la menano con storielle; Io parlo degli altri.

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    2. Non sono l'anonimo a cui hai risposto ma porto la mia testimonianza. Da un lato c'è il fatto del dover pagare le bollette e l'affitto, quindi il maestro deve fare in modo che i suoi allievi si sentano "privilegiati" nell'essere in quella palestra e non scappino,per questo non ammetterà mai ne il punto 1) ne il punto 3). A me è capitato però, ad Aikido, che mi dicessero spesso il punto 2) ammettendo e volendo migliorare alcune cose. Cosa che invece non mi è mai capitata quando sono passato al ben più "realistico" jujitsu giapponese dove invece tutti erano fermi sostenitori della assoluta serietà scientifica delle tecniche (alcune davvero, palesemente assurde).
      Forse dipende anche dalla cultura personale di ognuno, nella mia palestra di Aikido (nonostante i palesi difetti di quella pratica) mediamente c'era un livello culturale generale molto più elevato dell'altra... dove c'è cultura c'è pensiero critico e spesso anche intelligenza.

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    3. @Anonimo 09:55: purtroppo comprensibile e purtroppo altro punto a sfavore delle AMT, dal momento che al contrario in un corso medio di SdC non debbano raccontare storie o tenere nascosto qualcosa pur di tenersi la clientela.
      Comunque la tua osservazione mi ha dato spunto per un prossimo post, ci lavoro.
      Sul livello culturale medio non ne sono così convinto, più che altro in relazione al pensiero critico: ai tempi delle AMT c' erano fior fiore di laureati e gente in posizioni sociali rilevanti tutti convinti della loro pratica, ma tutti completamente annebbiati nella mente visto che NESSUNO di loro osava mettere in dubbio qualcosa o mettersi in gioco coi fatti.
      Negli SdC l' utenza media è certamente più grossolana e bovina ma conosco altrettanti laureati, professionisti stimati, gente di cultura che semplicemente ama dare e prendere le botte vere, senza aforismi, interpretazioni filosofiche, studi cinestetici etc.
      Non ne farei una regola insomma.

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    4. Io invece sono l'anonimo a cui hai risposto ;-P

      Sì, i miei insegnanti sono "quelli buoni": lo dicevi anche tu, ma la differenza è che tu hai giudicato male (con tutte le attenuanti del caso, per carità) e io no, e lo dico a ragion veduta.
      Tu hai avuto un certo tipo di esperienza, hai aperto un blog e hai cominciato a raccontarla: ti leggo e posso dire di non riconoscere nelle tue descrizioni quelli che sono stati i miei insegnanti.
      Non mi permetterei mai di dire che racconti balle, ma la mia esperienza è stata diversa. Meglio così, buon segno.

      In merito ai singoli punti:
      1 - cerchiamo di stare sul generico, ma se una disciplina è stata trasmessa correttamente (e si aprirebbero questioni che vanno oltre l'insegnamento del singolo insegnante), le interpretazioni sono questioni di lana caprina ultrasettoriale: se prendiamo lo strangolamento X, magari si può cavillare sul fatto che la tecnica originale vada applicata sulla carotide o sui lati del collo, ma non ci sono tante pippe. La tecnica è quella, è serve per fare quello. L'esempio è grossolano, ma spero renda ugualmente l'idea.
      L'insegnante non ti deve dire che "si scimmiotta", perchè le tecniche non sono quello, però se ti ritrovi in una scuola in cui si scimmiotta, e può capitare, non è un buon indizio.
      2 - all'atto pratico, un po' di sport da combattimento e, mio malgrado, qualche zuffa fuori dalla palestra li ho fatti...(niente di che eh, non vado in giro a raccontare di essere quello che viene dalla strada e si è ritrovato a difendersi per la vita...qualche scazzottata come tante ce ne sono, da rischiarci al limite occhio nero o naso rotto...mea culpa...)
      Dicevo, un po' le ho prese, un po' le ho date: non ho sterminato legioni di avversari, ma all'atto pratico ho avuto modo di verificare che una base concretamente spendibile l'ho ricevuta. I miei insegnanti il loro lavoro l'hanno fatto e io non ho perso tempo.
      3 - esattamente di cosa parliamo? di un saluto prima e dopo l'allenamento, di un lessico specifico straniero e di un vestito strano? Non mi pare tanto fuori dal mondo e sovente si trovano anche in diversi sdc. vedasi bjj, ad esempio.
      Certo, se dopo che hai finito l'allenamento e quando è il momento di uscire dalla palestra invece di scarpe e cappello indossi tabi e amigasa, un po' pirla lo sei :-)

      No no, chiamiamoli pure esaltati: nella mia esperienza, ho potuto constatare che chi sa davvero, in realtà ha un profilo piuttosto compassato ed affronta le cose in maniera equilibrata; per contro, i fanatici durano poco, se si ritrovano in un ambiente sano.

      Ribadisco, se mi chiedi in base a cosa valuto i miei insegnanti e in base a cosa li consideri "quelli buoni", ti rispondo che lo posso fare prendendo in considerazione gli parametri suggeriti da chi invece critica a prescindere il mondo del tradizionale.
      Poi, non ci nascondiamo dietro un dito, i problemi esistono, ma se devo guardare in casa mia, posso dire che mi è andata bene

      ps: come dice il mio "omonimo" senza nome, il livello culturale generale influisce drasticamente su come ci si approccia alla pratica

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    5. @Anonimo 11:36: per favore non arrogarti il diritto di ritenere che "io abbia giudicato male mentre tu bene", perché questa cosa me la vanno a raccontare da anni e io sono piuttosto stanco di passare per l' imbecille di turno mentalmente menomato.
      Se sei convinto di essere stato fortunato, o di essere nel giusto, basta che lo sia tu, è ok.
      Veniamo ai punti, ovviamente sono osservazioni personali ed ognuno ha le proprie esperienze ma vorrei cercare di sottolineare almeno i fatti incontestabili.
      1- la disciplina NON E' MAI trasmessa "correttamente", tant'è che TUTTI e dico TUTTI sono assolutamente convinti di praticare "quella giusta".
      E' una cosa tipica delle AMT, mentre negli stili funzionali, mirando al sodo, si parla al massimo di tecniche insegnate male, senza accorgimenti importanti; Ma se IO stasera mi invento una nuova tecnica che RIESCE, mi fanno pure l' applauso.
      Il punto è che finchè parliamo di tecniche (tuo esempio: uno strangolamento) non è che se lo faccio in una gara di BJJ sia buona mentre se sono vestito con l' Hakama sia cattiva.
      Su questo non credo ci sia da discutere, ma nemmeno da pontificare riguardo alla validità\credibilità\attendibilità di un' arte marziale tutta.
      Oggi ormai è molto facile salire sul carro dei vincitori con la storia che "non avevi capito che era fuffa, dovevi rendertene conto prima, è colpa tua!"; Peccato che le AMT "originali" lo erano 50 anni fa, mica oggi con tutti che vanno su YouTube, fanno i seminari di Thai, leggono i forum e poi la raccontano con la storia di fare le cose per bene.
      2- Sei finito alle mani e te la sei cavata: eh, e allora?
      Ho forse mai detto che se pratichi AMT DIMINUISCI le tue capacità di combattimento?
      Perché molti continuano a capire questo del mio blog...
      Io sarei curioso di vedere cosa tu abbia fatto, come, etc. perché se mi dici che te la sei cavata a cazzotti e spintoni è una cosa, se ti sei messo in guardia da film, hai urlato KIAI!, hai fatto due piroette e una combinazione da demo è un' altra.
      3- sì, io parlo dei convintoni, quelli che anche fuori dalla palestra te la menano ancora.
      Però il maestro questo me lo deve trasmettere, NON FARE IL CONTRARIO promuovendo questa cultura scema... che è quello di cui parlo.

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  8. in effetti, potevo spiegarmi meglio...tu dai un giudizio negativo a seguito di un'esperienza personale che ha avuto certe caratteristiche; io, evidentemente, ho seguito un percorso con caratteristiche diverse da quelle del tuo, e in virtù di ciò dò un giudizio positivo ai miei trascorsi. Più chiaro, direi.
    fortuna? in parte sì, ma resto convinto di non far parte di un fantomatico 0,2% che segue "le vere arti marziali".
    1 - permettimi, non è impossibile trasmettere "correttamente": certo che se poi spuntano innumerevoli federazioni derivanti da altrettante scissioni, i maestri con ventordicimila dan che escono dalle pareti, escono dalle fottute pareti (cit), c**** e mazzi assortiti, allora ecco che si creano tonnellate di fuffa, perchè, come tu ben sai, di fuffa se ne trova a volontà.
    Sul resto, non direi proprio, per il semplice fatto che stai dipingendo casi che vanno dall'ingenuità alla malafede. Esistono certamente, ma siamo ben lontani da un quadro aderente alla totalità del panorama marziale.
    2 - e allora? me cojoni :-D se dalla pratica riesci a tirare fuori una condizione atletica decente, riflessi quanto basta per non farti appiccicare al muro/mettere all'angolo al primo ceffone/pugno, la capacità di gestire tempisti e distanze e tecnica per tirare dei colpi efficaci, cavolo, vuol dire che un minimo di valore una pratica l'ha avuto. ribadisco: me cojoni :-D
    Io ho cominciato col Karate, che è una disciplina che, di per sè, non è costituita da tecniche improbabili: saper evitare dei colpi e contrattaccare efficacemente è karate (se vieni dal karate :-P ), non è necessario fare ricorso a calci volanti, guardie coreografiche, piroette e urla. Certo, si può anche costruire un karate ad uso e consumo di un pubblico che vuole vedere coreografie, però è anche una disciplina che permette uno studio improntato alla funzionalità, se si hanno la voglia e la pazienza di cercare scuole che lavorino in tal senso.
    Ragionare come se le uniche alternative possibili fossero l'uscirne alla bell'e meglio con cazzotti e spintoni, oppure rendere "efficaci" delle coreografie non ha senso. Piuttosto, se si è studiato solo coreografie è il caso di farsi delle domande sulla bontà della propria pratica.
    3 - la cultura, qualunque essa sia, non è scema: va da sè che, pur con tutta la passione e la competenza del mondo, se il filosofeggiare diventà preminente rispetto alla pratica, è più onesto cambiare l'intestazione del corso

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    1. Sono l'anonimo che ha risposto al tuo primo post (ahah ma non sarebbe ora di fare un forum a sto punto? :-D).
      Riguardo al punto 1) la questione non è difficile, conosciamo sia contesto storico che documenti relativi a quasi tutte le arti marziali presenti in Italia. Verificare che uno stile sia o meno attinente a come è stato pensato agli inizi è molto facile con internet. Il discorso valeva meno 20 anni fa.
      Faccio sempre l'esempio (per me negativo) del Jujitsu che ho visto io, una delle ragioni per cui non mi piaceva e aveva tecniche fuori dalla logica era proprio il fatto che fosse una "interpretazione" di uno stile portato in Europa da Kawaishi 100 anni fa (un judo primitivo). Capisci bene che un conto è vedere come l'aveva praticato lui (ci sono libri suoi che lo testimoniano), un'altra è vedere quello che ti propongono al dojo che è tutto diverso. Di fatto che stile ho praticato? Boh, nessuno lo sa e nessuno se ne preoccupava, anzi, praticavano senza farsi domande.
      Invece ritengo che queste domande siano indispensabile per una pratica seria...

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    2. Perfettamente d'accordo

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