martedì 10 maggio 2011

L' origine del male

Cosa c'è che non va nelle arti marziali tradizionali?

Per prima cosa direi di definire cosa intenda io per "arti marziali tradizionali".
Perchè non sarebbe nemmeno giusto stabilire una distinzione così netta tra queste e gli sport da combattimento e farne un calderone accomunato da cose negative.
Diciamo che per Arti Marziali Tradizionali (da adesso le indicherò come "AMT") di solito si intendono quelle arti marziali di origine orientale che hanno radici in (presunte) scuole antiche tramandate, e in cui la pratica viene intesa come qualcosa che vada aldilà dello studio del combattimento.
Nel luogo comune chi pratica AMT non solo diventa una specie di macchina da guerra capace di sconfiggere i bruti, ma allo stesso tempo raggiunge la comunione con il Creato e diventa ambasciatore della pace nel mondo.
Non si capisce perchè per arrivare a questi propositi degni di un missionario africano si debba passare per le botte e lo studio di tecniche assassine, ma pare che funzioni così...

Le AMT quindi nascono in Asia, in culture profondamente diverse da quella Occidentale, e in contesti storici e sociali profondamente diversi da quello odierno.
Questo è un dato di fatto.
Le ragioni per cui un' AMT si sia sviluppata in un certo modo dipendono da molti fattori legati a questi punti.
Non ho dubbio che le AMT andassero più che bene nei modi, nei luoghi e nei tempi in cui sono nate e sono state usate.
La domanda quindi è cosa siano diventate oggi, nel nostro contesto sociale e come vengano praticate e diffuse.
Questi sono i veri problemi e ciò che affronto in questo blog.

Le AMT da noi:
La cultura orientale ed occidentale sono molto diverse.

Queste radici culturali modificano notevolmente l' approccio didattico, le aspettative, i metodi di insegnamento e diffusione ed ogni altro aspetto sul come e perchè si pratichi in un certo modo.
Ci sono dojo giapponesi in cui vige la regola del silenzio, dove ogni sgarro viene severamente punito anche a livello corporale, tutto in nome di una tradizione e cultura educativa di difficile comprensione per un occidentale.
Se avete mai visto documentari di come si allenino i bambini all' Opera di Pechino, ci vuole poco a capire che da noi quel metodo sia semplicemente improponibile: per le mamme occidentali il bambino è un sofficiotto teneroso che deve solo giocare ed essere protetto.
Per un cinese praticare ed essere abile nel Kung Fu può anche essere una questione di orgoglio nazionale, mentre per l' impiegato del paesino nel perugino è solo un' occasione per togliere la pancetta e fare un pò di movimento...

Una delle caratteristiche più evidenti delle AMT è che vengano praticate secondo canoni orientali: ci si veste in un modo che non ci appartiene, si eseguono cerimonie di cui spesso non si sa nulla di autentico (però fa molta scena), e si parla persino in altre lingue solo per sentito dire.
A tutti gli effetti si tratta di uno scimmiottamento di usi e costumi che non hanno nulla a che vedere con l' Occidente, pretendendo di capirli e saperla lunga a riguardo senza averne reale competenza.

Alcuni si sentono guerrieri samurai e si vestono come tali, maneggiando spade e curandole come sorelle di vita, farneticando sul senso dell' onore del Giappone medievale.
Altri si vestono con costumini di seta dai colori sgargianti e straparlano di energia vitale, meridiani e cucina macrobiotica "allenandosi" a spingere l' aria.
Altri hanno visto le foto di buontemponi che meditano sotto alle cascate e quindi vanno in cerca di un ruscello sull' Aspromonte per farsi immortalare anche loro in una fotografia fica da mettere sul profilo in Facebook.
E ancora, c'è chi insegna (con lo sguardo serissimo e un' aria grave) micidiali colpi da fra-tre-giorni-muori a ragazzini esagitati, chi va nei boschi di notte conciato come un ninja dei film anni '80 credendo di essere in missione per lo Shogun, chi si distrugge l' alluce del piede per "condizionarlo" a spaccare tavolette al solo sfiorarle per poi non vedere l' ora di sfoggiare le nuove Nike da running che userà il 99% del tempo che passerà all' aperto, laddove "si annidano i pericoli della strada"...

Le AMT oggi:
La definizione stessa di Arti Marziali Tradizionali implica lo studio di qualcosa che non si è evoluto.
Non che questo sia un male a prescindere, intendiamoci: una pratica è rispettabilissima finchè dichiara apertamente il proprio contesto storico di applicazione.
Ma il punto è che questo contesto è cambiato di molto ed è un grave errore credere che una qualunque di queste favolose arti "antiche" sia migliore degli stili più moderni, magari proprio in virtù della sua "antichità".
Al contrario l' evoluzione sociale, culturale e, che ci crediate o no, anche antropologica, hanno portato a qualcos' altro.
Se è vero che l' uomo ha due braccia e due gambe dalla notte dei tempi non è vero che i metodi e le tecniche utilizzati nel Giappone del periodo Sengoku siano validi anche nella New York del 2011.
Persino in tempi più recenti si è assistito ad un livellamento globale delle tecniche e metodi di allenamento utilizzati, man mano che i praticanti venivano in contatto con altri stili di altri paesi.
Anche un' arte marziale come la Muay Thai, che non aveva nulla da invidiare a nessuno quanto ad efficacia, venne modernizzata quando i Thai videro l' efficacia della Boxe occidentale.
Senza contare l' evoluzione della scienza dell' allenamento, contrapposta a metodologie "medievali" che ormai fanno più scena che altro (quando non sono propriamente dannose per l' organismo).
Va detto che ormai le conoscenze e i contatti globalizzati hanno finito per alterare più o meno direttamente anche le presunte pratiche tradizionali, ragion per cui oggi molti maestroni si allenano con metodi moderni credendo di preservare chissà quale antico sapere. 

Le AMT nel nostro contesto:
Non è possibile prendere per buono tutto ciò che si studia in un' AMT calandolo nel contesto del mondo attuale.
Spesso le AMT trattano tecniche o situazioni che non sono proponibili in una città moderna, si va dall' uso di armi improbabili a tecniche assassine o fattibili solo con un certo abbigliamento.
Viene sorvolato completamente l' aspetto sociale o legale della cosa ma ancora si pretende di parlare di difesa personale, addirittura c' è chi afferma che certe pratiche siano nate a questo scopo.
Beh, se anche fosse la difesa personale oggi è tutt' altra cosa.


Come vengono praticate:
Altro aspetto pesante della cosa: praticare AMT oggi è qualcosa alla portata di tutti, perchè questa è stata la domanda del mercato.
Ormai esse sono fondamentalmente una variante fica di un palloso corso di fitness, la richiesta di corsi di difesa personale per tutti poi ha fatto il resto.
L' idea è che tutti grazie alle arti marziali possano diventare abili combattenti.
E già che ci siamo facciamo anche che, grazie ad esse, si migliori la qualità della vita in ogni campo.
Anzi dai, aggiungiamo che grazie ad esse si possa raggiungere il Nirvana e capire l' Essere Umano nella sua interezza.
Il tutto comodamente disponibile in pacchetti da 3 ore a settimana, di cui 30 minuti di riscaldamento blando e 2.30 h di esercizi figurati ripetuti alla nausea.
Ah, e mi raccomando, guai a combattere o anche solo provarci!
Le AMT insegnano a combattere per non doverlo fare, e... senza mai farlo!

Come vengono diffuse:
Non parlo soltanto dell' aspetto commerciale che ha portato alla nascita di migliaia di associazioni e scuole come se fossero una cancrena in metastasi.
Parlo anche e soprattutto del deprecabile e odioso modo di porsi dei vari esponenti di queste discipline che, come abbiamo visto, sulla carta dovrebbero formare cittadini modello ma nella pratica sono una vera fucina di esaltati e casi umani che neanche in un programma Mediaset della domenica pomeriggio.
Nelle AMT troverete maestri che a trent' anni parlano e si pongono come veterani della Seconda Guerra Mondiale, oppure elargiscono consigli di vita ad allievi sessantenni.
Troverete pagliacci convinti di possedere capacità di combattimento che neanche Kenshiro quando rompe la maglietta, salvo scoprire che non hanno mai fatto a botte nemmeno alle elementari.
Truffatori che dopo quattro anni di pratica si sentono pronti a fondare il nuovo stile definitivo, quello vero, quello che finalmente è arrivato, quello che se mi paghi le lezioni private in un anno faccio diventare istruttore pure te, quello che noi insegnamo anche ai corpi speciali dei Navy Seals Scelti e quindi anche tu, omino della strada, puoi portare la stessa maglietta!

Insomma, con queste premesse possiamo cominciare ad addentrarci nel fantastico mondo delle AMT!

8 commenti:

  1. In un combattimento reale totale senza regole per strada in un contesto di vita o di morte (come ad esempio uno sguardo di troppo alla ragazza in discoteca, uno spintone in coda per entrare in discoteca, un cocktail rovesciato sulla camicia nuova mentre si balla in pista in discoteca, una lite per il parcheggio fuori dalla discoteca, una sigaretta negata nella sala fumatori della discoteca, il buttafuori che non ti fa entrare in discoteca perchè sei già ubriaco marcio) le arti marziali tradizionali sono le migliori, su questo non c'è dubbio.
    Anzi più sono antiche mistiche ed esoteriche e originarie di paesi lontani in culo al mondo più sono complete e mortali, se le hanno inventate e le usavano contadini, disabili, monaci, ragazzine, famiglie di picchiatori da cortile, saltimbanchi, marionette e vari signor nessuno 1000 e passa anni fa contro terrificanti avversari da strada come banditi, predoni, signori della guerra, eserciti della salvezza, ladri di polli e ubriaconi da osteria, e se per allenarsi facevano saluti rituali, forme tradizionali, danze della pioggia, balletti teatrali, sospiri profondi, facce cattive, canti di guerra, volteggi, capriole, sforbiciate e via discorrendo, vuol dire che tali arti marziali e i rispettivi metodi di allenamento funzionano per forza anche adesso ai giorni nostri e bisogna fidarsi...dopotutto il mondo, le persone, le abitudini, gli scenari e le situazioni di vita mica cambiano e si evolvono.
    Infatti le leggende ci dicono che nella storia sono esistiti miriadi di maestri, granmaestri, supermaestri (molti dei quali 150 Cm x 50 Kg, età 80 anni) che con le arti marziali tradizionali hanno sconfitto popoli nemici invasori, bande di guerrieri della notte, vicini di casa, ciurme di pirati, draghi, tori, sequoie millenarie, lastre di marmo, e compagnia cantante, grazie ai colpi micidiali mortali da strada che acciecano, rompono, spaccano, spezzano, fratturano, scannano, disossano, impalano, crocifiggono, annientano gli aggressori in 3-5 secondi senza riportare nemmeno un graffio.
    L'importante è capire i principi che ci sono dietro e fare le tecniche come si deve, se non si capisce a cosa serve una metodologia di allenamento è l'allievo che è ignorante e irrispettoso e se una tecnica poi non funziona nella realtà è sempre l'allievo che non è allenato, esperto, forte, veloce abbastanza o che non ha ancora imparato i trucchi e le mosse segrete antiche, avanzate, originali vere autentiche e mortali dello stile. In più le arti marziali tradizionali sono praticabili da tutti (da 3 a 90 anni, anche rachitici, obesi, fuori forma, scansafatiche, sfaticati e senza preparazione atletica specifica e sparring) per difendersi efficacemente da chiunque anche atleti professionisti di qualsiasi categoria e livello di qualunque SDC o di MMA, basta che lo scontro sia effettuato "per strada".
    Caro Arma Mortale, sei sicuro di aver fatto le cose come si deve quando facevi AMT? Sei sicuro di aver capito i principi che c'erano dietro alle forme tradizionali? Sei sicuro che il tuo maestro fosse uno dei pochi veri ultimi depositari ufficiali dell'antico stile originale che praticavi ???
    :):):):):) Dai Arma Mortale sto scherzando !!!!! :):):):)

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    1. In realtà hai centrato il punto, è colpa mia se non sia riuscito a far funzionare quelle tecniche allenate per decenni una volta messo alla prova contro "muratori nak muay" o "bisonti lottatori".
      E' una delle giustificazioni più quotate, con la differenza che quando riesci a darle ecco dimostrato tutto, quando le prendi invece non eri abbastanza allenato. Molto comodo, non fa una piega.
      La cosa divertente è che quando un praticante di SdC le prende (e capita ogni dì), nessuno gli va a dire di non aver compreso a fondo lo spirito del Quetzal o la tecnica del Cimiciurro.
      Quando le dà non fa notizia, è previsto.

      Quando un kungfucoso le dà, ci si ricamano sopra leggende di uomini straodinari con abilità sovrannaturali...

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    2. Intanto quando il praticante di AMT le dà, bisogna vedere a chi le da,e poi bisogna vedere se per darle ha usato veramente solo la/le sua/sue AMT.
      Secondo me il grosso equivoco (o origine del male come la chiami tu) delle AMT è che i maestri e i praticanti non sono stati abbastanza intelligenti e onesti con loro stessi e con gli altri da evolversi, adattandosi così al cambiamento dei tempi e delle situazioni.
      Eppure la vita e la natura insegnano che la chiave della sopravvivenza sta proprio nella capacità di adattare se stessi all'ambiente che ci circonda a seconda delle proprie esigenze. E' una delle basi della teoria dell'evoluzione, l'adattamento che ha permesso all'uomo di sopravvivere ed arrivare sino ai giorni nostri.
      Purtroppo le AMT essendo per l'appunto tradizionali, non prevedono nessuna evoluzione, nelle tecniche e nei metodi di allenamento, ed e' per questo che al giorno d'oggi cercare di paragonare l'efficacia delle AMT agli SDC-MMA diventa quasi un accanimento terapeutico, una lotta impari, una battaglia senza senso persa in partenza. Lasciamo stare poi gli stili che trattano disarmi da armi da taglio o da fuoco che sono talmente lontani dalla realtà che non meritano neanche di essere presi in considerazione.
      Si possono fare tutti i kata-taolu-omini di legno-djurus-quyen del mondo ma se non funzionano in un combattimento reale (gabbia-ring-tatami-strada che sia) non funzionano e basta. Al giorno d'oggi non si può più prendere in giro nessuno e chi ricerca l'efficacia se ci tiene alla propria incolumità (visti i tempi in cui siamo) DEVE aprire gli occhi e smettere di farsi prendere e prendersi per il culo. E basta anche con la stupidata che certe cose funzionano solo in strada...io lavoro nel campo della sicurezza nei locali e l'unica cosa sensata come difesa personale sono alcuni sistemi ibridi reality based derivati dagli SDC-MMA, solo con meno tecniche, (magari incentrati un po più sullo striking e sul clinch fighting piuttosto che sul groungfighting) così da essere ancora più semplici e realmente applicabili e funzionali in caso di scontro reale, allenamenti con sparring full contact insieme agli agonisti (crash tests-stress tests) e preparazione fisica disumana (functional crosstraining-tacfit).

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  2. Scusa non sono riuscita a trovare il thread sul ninjutsu. I Ninja furono i primi ad usare le armi da fuoco nell'antico Giappone; i Ninjà moderni sarebbero i primi ad usare mitra compatti,se ancora esistessero. L'arte Ninja è quanto di più lontano dal concetto di Arti Tradizionali che esistesse: è qualcosa di più simile al krav maga. Quando vedo ste manifestazioni "di ninja" che fanno i gridolini e mostrano in bella vista le loro cinture colorate,mi vien da ridere. Ecco,le forze speciali di qualche esercito sono quelli che più di ogni altro portano avanti "lo spirito dei veri Ninja" o mi sbaglio?

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    1. Lo trovi nei post di Agosto 2011.
      I Ninja erano una sorta di incursori dell' epoca, certamente avevano poco a che fare con l' immagine pop che se ne ha oggi.
      Non so se sia corretto paragonarli a dei corpi speciali, in effetti non so se sia corretto paragonarli ad alcunchè: bisognerebbe chiedere a degli storici seri che non abbiano passione per cartoni animati o film vari.

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    2. si,tutto quello che sappiamo dei Ninja è il prodotto di film amaricani a basso costo degli anni '80, o di cartoni animati surreali

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  3. https://youtu.be/rwRbflEUJWk
    scusa Arte; giusto perchè ti avevo promesso un video della Pausini; come dire:io prometto e poi mantengo. ciao!

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    1. ma me lo hai pubblicato davvero? io scherzavo. hahaha

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