domenica 1 novembre 2015

Focus on: la Capoeira

Su richiesta dei lettori vado ad occuparmi di un' arte marziale molto caratteristica quale è la Capoeira, dopo averne accennato qualcosa nei commenti passati.
Premetto che non l' ho mai praticata e quindi non posso parlare per esperienza diretta, cercherò di analizzare la questione da un punto di vista abbastanza distaccato.
Ovviamente trovandoci su questo blog il punto sul quale mi concentrerò riguarda l' applicabilità di certe tecniche e più in generale l' atteggiamento che ho riscontrato nei suoi praticanti.

Veniamo subito al punto: la Capoeira è un' arte marziale atipica in quanto nota più per le stupefacenti evoluzioni dei suoi praticanti piuttosto che per la sua applicabilità nei contesti di combattimento od autodifesa.
Diciamocelo chiaramente e senza paura, la persona media non va a praticare Capoeira con lo stesso spirito di chi cerca botte da orbi o saggi santoni orientali.
Ci va prima di tutto per divertirsi, per fare un' attività originale alternativa all' aerobica o alla palestra classica.
Non ho mai sentito un singolo jugador vantarsi di possedere speciali abilità da combattente, nè promuovere il proprio stile quale adatto all' autodifesa o ad alcunchè, e questo già definisce un' utenza molto più tranquilla e scevra da stronzate machiste o new age.

Va però detto che nella sua forma originale (Capoeira N'Gola) doveva avere una qualche parvenza di sistema di combattimento sebbene profondamente intriso di ritualità, probabilmente molto più dei sistemi orientali.
E' significativo sottolineare che la Capoeira N'Gola e quella "moderna", Brasiliana, siano molto diverse: da qualche parte ho visto un video di Capoeira N'Gola e sembrava più un ballo rituale tra persone sconfitte dalla gravità visto il modo in cui stavano categoricamente a terra a quattro zampe (esponendo a ripetizione il deretano...) rispetto ai volteggi assurdi effettuati dai brasiliani.
E da questo presupposto ritengo che come sistema di combattimento non fosse affatto funzionale, a meno di contestualizzarlo in modo molto specifico (mi spiace, non ho fonti per approfondire questa cosa).

Ma parliamo della Capoeira che bene o male conosciamo tutti.
E qui veniamo alla prima delle curiosità che si sentono nell' ambiente: si dice che gli schiavi neri avessero elaborato questo sistema di combattimento per essere in grado di difendersi pur avendo le mani legate da pesanti catene e che nascondessero piccole lame tra le dita dei piedi per rendere più pericolosi i loro particolari calci.
Ora, io non metto in dubbio che la cosa suoni molto affascinante e in qualche modo credibile (non ho detto attendibile), resta il fatto che questi schiavi non ci abbiano ottenuto un bel nulla.
Non so, sembra di dire che abbiano ottenuto la libertà grazie a questi espedienti, o si difendessero dagli schiavisti a suon di calci rotanti che neanche Mazinga Z.
No, quelli gli sparavano da dieci metri alla prima rimostranza, e ne ammazzavano quaranta alla volta per rendere gli altri mansueti...
Sono più portato a credere che si ammazzassero TRA DI LORO in quel modo, al limite.

Gira anche la leggenda dell' arte marziale cammuffata da ballo tribale, un pò come capita con le forme cinesi in cui si trovino i segreti dello stile mascherati da ginnastica. Buffonate, quella è ginnastica e basta.
Anche in questo caso va sottolineato come l' origine africana della Capoeira e la sua stessa evoluzione storica in Brasile siano profondamente legati alla cultura, ritualità e religione dei neri africani.
Perciò praticare Capoeira significa entrare in contatto con un mondo in cui la tradizione e la cultura brasiliana siano parte stessa della pratica e dai quali non si possa slegare banalmente l' aspetto tecnico.

Ok, ma che diciamo invece dell' aspetto tecnico?
Beh, qui il discorso si fa più intricato.
Innanzitutto è bene precisare che la Capoeira non sia fatta solo da atleti superfisicati capaci di roteare in aria come il personaggio di un videogioco, così come non debba essere vista esclusivamente nel suo aspetto ludico o rituale.
La particolarità delle sue tecniche sta proprio negli schemi di movimento, attacco e difesa non ortodossi che possono sorprendere facilmente chi non li conosca.
Il problema però resta quello: dove e come si può pensare di muoversi a quel modo ed applicare in modo significativo certi colpi?
Perchè al solito i contesti cambiano molto, un conto è la roda, un conto è il combattimento libero ed un altro l' aggressione in casa propria.
E in ognuno di questi cambiano in modo radicale lo stato mentale, la disponibilità di spazio, l' abbigliamento, la percezione delle competenze dell' avversario...
Ed ecco allora che anche escludendo evoluzioni o tecniche esose di spazio appaiano evidenti i limiti di un sistema che NON fa della pragmaticità il suo forte.
E nemmeno gliene importa giacchè lo scopo del tutto non è quello, e quindi torniamo al discorso che ho fatto nell' incipit.

Dal mio punto di vista non ho nulla contro la Capoeira, i suoi praticanti o i suoi istruttori, perchè pur avendo parecchi movimenti interessanti non è mai stata proposta quale metodo di combattimento particolarmente efficace, nè i suoi cultori vagano sulla terraferma facendo dichiarazioni roboanti sui presunti miglioramenti come uomini o come combattenti.

Esattamente all' opposto di quanto avvenga con i sistemi orientali discussi nel blog.

86 commenti:

  1. Mi trovo totalmente d'accordo con te, e te lo dico da mezzo brasiliano, dato che mia madre viene da lì. Anche per la maggior parte dei brasiliani la Capoeira è una bella arte marziale, ma per quanto riguarda la tradizione e il folklore che c'è dietro.

    RispondiElimina
  2. Io l'ho praticata ,e devo dire che nella palestra dove andavo c'erano tutte le tipologie di allievi,anche quelli non tanto giovani e con la pancetta. Erano lì principalmente per divertirsi e per amore della cultura brasiliana. Certe movenze acrobatiche non erano alla loro portata e si divertivano lo stesso. Che poi, per fare certe cose occorre avere il fisico di un ballerino acrobatico e questo significa :iniziare molto giovani,praticamente da bambini. Ed essere naturalmente predisposti.

    RispondiElimina
  3. Arte Mortale lo farai un focus on sul Kali?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In verità pensavo di integrare osservazioni sul Kalì in un post dedicato alle armi bianche.

      Elimina
    2. Ciao pratico kick boxing e seguo questa pagina già da un po'. Sono d'accordo sui punti di vista di arte mortale perché ho praticato anch'io per un periodo "arti" di autodifesa. Riguardo sempre al Kali voglio chiederti cosa ne pensi riguardo allistruttore Alessandro Fantini, contro il quale non ho assolutamente nulla(dice pure cose abbastanza intelligenti)

      Elimina
    3. Cosa pensi riguardo allo stile di tale istruttore? Può essere valido perché sebbene dica cose intelligenti non so c'è qualcosa che non mi convince

      Elimina
    4. Non so chi sia, ho cercato dei video in rete (per quanto possano avere valore nel dare un giudizio complessivo) e ho trovato:
      - 1 video in cui mostra i lividi (molto stile macho-noi si che ci facciamo male...)
      - 1 video in cui mostra l' intulità dei disarmi tipicamente insegnati.
      Apro una piccola digressione su questo, posto che sono sostanzialmente d' accordo con lui.
      Che me li facciano vedere due praticanti di Kalì è già un pò capzioso, ma vabbè.
      Che a loro volta scimmiottino la reazione perdente è ancora più capzioso: avrei preferito uno scontro libero in cui se non altro il difensore provasse tutto ciò che era in suo potere per difendersi, COMPRESE LE TECNICHE CHE LORO STESSI INSEGNANO.
      Ma il risultato sarebbe stato lo stesso, quindi non insisto.

      Boh, non so dare un altro giudizio. In genere tendo a rispettare gli stili armati, anche se a mio avviso restino un pò fini a sè stessi: immagino cosa accadrebbe qui da noi difendendosi da un ladro che viene trovato squartato come un manzo...

      Elimina
    5. concordo, a me piace studiare i bastoni per esempio, ma non ci vado certo in giro.

      Elimina
  4. vi posto un video
    https://youtu.be/OVb3_cMVipk
    ovviamente molti di questi movimenti acrobatici erano assolutamente al di fuori della mia portata;

    RispondiElimina
  5. Perché il prossimo focus on non lo fai sulla savate? Non ne parla mai nessuno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ne parla mai nessuno perchè è diffusa pochissimo ma soprattutto soffre un pò della sindrome della lotta: i praticanti si allenano senza rompere le balle a nessuno, senza dichiarare nulla, senza confrontare nulla.
      Gente che pratica genuinamente e nella consapevolezza di essere lontano dai riflettori, in un circolo di persone che si preoccupa più di allenarsi che di parlare.

      Elimina
  6. però una cosa la posso dire? la savate è nata come arte marziale tra i marinai genovesi, secoli fa. una lotta senza esclusione di colpi per le risse nei porti. ne so qualcosa x che vivo in Liguria dove ci sono molte scuole di Savate. Non è nata in Francia ma a Genova. Poi le leggende che deriva da stili di combattimento cinesi di kungfu(interni) sono opinabili e tutti da verificare. Usavano i piedi perchè era giuridicamente meglio del dare coltellate...

    RispondiElimina
  7. https://youtu.be/4s0oRUCpHGk
    poi lo so che chi si esalta con questi video a te fanno un pò paura.
    (o ridere)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ossignur, come mai questo video?
      Mica male la biondina però :)

      Elimina
    2. ok, parliamo di capoeira allora
      https://youtu.be/Pk88iUj_kTs
      che ne dici? a parte che la componente ritualistica è imprescindibile nella vera capoeira, come hai sottolineato tu

      Elimina
  8. Ciao, @elisabetta - che la Savate sia nata prima in Italia che in Francia non mi risulta ma semplicemente perché io non ne ho mai sentito parlare; in realtà è verosimile assolutamente che si sia sviluppata anche nelle città di mare italiane dove poi si sia persa come tradizione a differenza della francia per una serie di motivi culturali, storici che non sto ad immaginare dato che non ho gli strumenti. Dico verosimile perchè i marinai europei (quindi con dimestichezza con la boxe inglese o altre forme di lotta locali)venuti in contatto con le arti marziali cinesi e del sud est asiatico dove l'uso dei calci era molto più sviluppato abbiano poi "ibridato" le loro forme di combattimento. Quindi si può essere come è storia che a Marsiglia si facesse Savate è assolutamente lecito che anche a Genova ci fosse qualcosa di molto simile poi non tramandato. Per esempio forse la prima "arte marziale mista" europea passatemi il termine della storia che è il Bartitsu codificato da un inglese che aveva vissuto in Giappone e quindi aveva mescolato boxe jujitsu judo e altro non ha poi avuto successo per una svariata serie di motivi...
    Tornando alla Capoeira vorrei sottolineare da una parte che siamo di fronte ad atleti la cui agilità e potenza sono indubbiamente temibili(per l'utilizzo che viene fatto del corpo e delle dinamiche fisiche credo che sia uno dei modi di calciare più devastanti a livello di potenza del panorama delle arti marziali)dall'altro che è indubbia la scarsa applicabilità della cosa in un combattimento con un avversario allenato e con la giusta guardia(sia attiva che passiva).Come hai detto giustamente tu però l'applicabilità in combattimento non è assolutamente il fine di un praticante e lo testimonia il fatto che non si è scatenato alcun caos di commenti polemici o arrabbiati; a differenza di altre situazioni simili per propensione "non-violenta" - mi riferisco al post sull'aikido per esempio e lo sottolineo con amarezza visto che è una disciplina che amo e a cui mi sono avvicinato in passato anche per la speranza di non trovare compagni di corso emuli di rambo. Insomma un calcio da un brasiliano o una leva da un giapponese non me la auguro proprio ma non posso che dare ragione alle querelle di AM quando parla delle AMT e del loro campo di applicabilità in combattimento perlomeno guardando all'interezza del corpus di tecniche a livello percentuale(insomma in ambito scontro la metà delle cose che impari non servono). Chiudo però con una domanda ad AM che è sicuramente più esperto di me: sei proprio sicuro che alcuni stili con sbocchi in ambito sportivo come TKD o Jujitsu non possano rientrare nella categoria "arti funzionali" di cui parli? Perchè judo ok e loro no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In realtà qualsiasi arte marziale teoricamente potrebbe diventare uno stile funzionale, se non fosse che per funzionale si intenda appunto qualcosa di allenato secondo metodologie scientifiche e le cui tecniche siano dimostrabili statisticamente... e come spesso sottolineo, quando si finisce alle botte tutti gli stili tendono a somigliarsi perchè le cose che funzionano e le abilità necessarie restano quelle.
      Il Taekwondo può benissimo diventare uno stile funzionale, ci sono vari atleti dal passato nella disciplina che sfruttano con successo i suoi calci peculiari in match di MMA, perciò la domanda diventa: cosa fa la differenza tra l' AMT e la disciplina funzionale?
      Le risposte sono in tutto il blog...
      Io rispetto il TKD full contact mentre non mi piace per nulla la sua versione olimpica pur rispettandone gli atleti: ma quello è un gioco a chi tocca per primo, tirare per il KO è ben altra cosa. E a quel punto le strategie e l' allenamento cambiano di molto.
      Stesso ragionamento per il Jujutsu, naturalmente parlo della "versione originale": bellissimo stile, ma finchè si vedrà gente studiare senza sparring o fare combinazioni di un minuto tanto per fare figo, i Jujiteri continueranno ad avere una marcia o trenta in più... e dove sta la differenza, considerato che il BJJ è notoriamente una sua derivazione?
      Le risposte sono in tutto il blog... e basta confrontare un singolo allenamento di BJJ e di Jujutsu tradizionale.

      Elimina
    2. la savate è nata a Genova,fidati; io vivo in liguria e conosco molti savateurs. La savate è nata tra i marinai genovesi ed era davvero una lotta senza esclusioni di colpi usata nelle risse nei porti. C'è pure una discussione aperta su wikipedia se vai a vedere. Ovviamente era uno stile ben diverso da quello che è la savate odierna,ma la savate nacque nella repubblica di Genova, qui lo sanno un pò tutti.

      Elimina
    3. ma poi,scusate il commento tardivo,ma chi l'ha detto che gli unici veri maestri nell'arte di tirare calci siano gli orientali, che un occidentale non era neanche in grado di tirere un colpo di piede e che l'arte del calcio ha solo gli occhi a mandorla? la capoeira è composta al 80% da calci e non credo che gli antichi lottatori dell'angola avessero contatti coi cinesi (magari ci sarà qualcuno che dice che sì ma per favore citate fonti)Gli antichi guerrieri medioevali usavano nobilissimi calci agli zebedei mentre combattevano con la spada (una sorta di krav ante litteram); pure loro avevano incontrato il cinesino errante interpretato da Carradine? Ma su!

      Elimina
    4. Beh, posto che tirare calci sia patrimonio condiviso degli Homini Sapienti, senza dubbio in Oriente una specializzazione c'è stata.
      Riguardo agli antichi lottatori dell' Angola non vorrei esprimermi più di tanto perchè non ne ho le competenze, ma ricordiamo che la Capoeira n'gola sia qualcosa di MOLTO diverso rispetto alla Regional brasiliana; In generale è sbagliato pensare che solo in Oriente si tirassero calci che facessero male, però è un pò come dire che là non capissero nulla di lotta rispetto ai Greci o ai Romani.

      Elimina
  9. Grazie della risposta. Sul fatto che alla fine quando si va sul combattimento realistico sportivo gli stili dal sanda alla kick al nippon kempo (che dici di quello?) o anche la thai (soprattutto se occidentalizzata e quindi privata di alcune particolari movenze - ma sono appunto movenze) siano praticamente uguali o molto simili sono assolutamente in accordo.
    Scusa se insisto ma voglio capire perché tornando sopra il JJ fatica ad essere funzionale e il judo invece si? Scusami ho letto molti dei tuoi post ma sono forse lento di comprendonio io e mi sfugge...
    Metodi di allenamento? Scrematura delle tecniche arzigogolate?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel Judo ci si allena in tecniche che poi verranno provate attivamente, fino allo sparring libero in cui vengono appunto affinate le abilità di difesa ed offesa.
      Per farla breve, l' allenamento consiste nel migliorarsi fisicamente, vedere delle tecniche, provarle ed infine imparare ad applicarle contro qualcuno che NON voglia subirle.
      Nel Jujutsu classico viene invece dedicato quasi tutto il tempo alla prova: l' allenamento fisico è ridotto, viene dato molto risalto alla forma ma di applicazione pratica ce n'è poco o nulla: ovviamente alcune tecniche non sono fatte per uno scontro attivo, ma già gli studi di strangolamenti vari o leve non viene verificato contro un avversario libero di reagire.
      Molte tecniche inoltre sono eccessivamente stilizzate, si finisce per badare più alla teoria che alla pratica e questo porta il praticante a non essere veramente consapevole delle proprie abilità o difetti.
      Le tecniche arzigogolate esistono anche nel BJJ, la differenza è che per quanto sembrino assurde ci sono atleti capaci di applicarle in tutto il mondo, contro altri ATLETI (e quindi altra gente allenata e consapevole).
      In effetti la differenza sostanziale tra un Jujitero e un JuJutsuka sta nella pratica per arrivare ad applicare le stesse tecniche... ma anche in tutti quei dettagli che le rendano davvero incisive, e non sono affatto pochi.

      Elimina
    2. secondo me,e da quello che ho visto negli incontri di MMA sono più valide le tecniche di wrestling nella lotta a terra; il BJJ è troppo complicato. Ho visto,da incontri fatti da altri specifico,che la tecnica del ground and punch è la strategia più vincente,quando la lotta finisce a terra.

      Elimina
    3. in pratica,la scuola BJJ prevede di controllare l'avversario stando sotto e qui,cari fratelli Gracie,non mi trovo d'accordo. La strategia migliore,e non parlo di mia esperienza ma ne ho visti molti di incontri; è un wrestler che sta in monta e ti tempesta di pugni. Guardate anche i Rioheroes brasiliani e vedete come vincono.

      Elimina
    4. No Elisabetta, stai dicendo una grossissima inesattezza... nel BJJ (e in verità qualsiasi altra scuola di lotta) la posizione di monta è quella a cui si mira in assoluto proprio per il maggior controllo che offre, a maggior ragione nelle MMA o "scontro mortale per strada" dove si possa colpire.
      Non so dove tu abbia letto una simile sciocchezza, sono cose che ti insegnano ancora prima di mettere piede sul tatami per la prima volta...
      Che poi esistano un sacco di belle finalizzazioni dalla guardia (nb: dalla GUARDIA, non da SOTTO LA MONTA) o i cosidetti Guarderi che preferiscono lottare dalla guardia è un altro discorso, ma una strategia basata sul mettersi schiena a terra me l' aspetterei solo da marzialisti studiosi di antiche tecniche cinesi :)
      Per quanto riguarda l' osservazione precedente, il motivo per cui nelle MMA siano più usate tecniche di wrestling/grappling dipende dalla mancanza del Gi e dall' ovvio set diverso dovuto alla possibilità di colpire, ma per inciso nel BJJ si studia da sempre anche la lotta senza Gi.
      Il Ground & Pound è l' obiettivo ideale di qualsiasi combattente con un minimo di consapevolezza e trovo assai divertente vedere i maestroni espertoni di antiche arti circensi che finiscono sotto e vengono gonfiati come palloni da rugby.
      E pensare che si tratta di una strategia che si usa da sempre tra bambini che si picchiano dietro la scuola!

      Elimina
    5. no, sono io che manco dei termini tecnici che dici tu, quello che intendevo dire è dalla guardia,però ho visto molti atleti di MMA vincere in questo modo, finalizzando con strangolamenti o chiavi articolari. Tra l'altro ho visto poco fa un video sorprendente di una donna che batte un uomo ai rioheroes,e non è finzione, i contendenti escono dall'incontro coi volti insanguinati
      https://youtu.be/r6L5RTUL-yw
      mi sorprende xche credevo che i rioheroes fossero roba solo per maschietti (e magari con qualche rotella fuori posto)

      Elimina
  10. Per inciso... non sto facendo una gara tra TKD e judo o l'avvocato del diavolo... ma solo per capire.

    RispondiElimina
  11. io ho fatto Judo da bambina,mai JJ. Ma, alcuni mesi fa ho avuto occasione di vedere gli europei di ju-jutsu e.. mi son cadute le braccia! Combattimenti,i loro kumite, con una pochezza tecnica disarmante ed esercizi a due,che simulano autodifese da aggressioni, in cui conta solo la perfezione tecnica del gesto per impressionare la giuria. In pratica,balletti. Nulla di diverso dal wushu.

    RispondiElimina
  12. Grazie delle risposte (sia per savate che per judo).
    Ad ogni modo fermo restando che i combattimenti sono ben altra cosa io apprezzo moltissimo i cosiddetti balletti di wushu e jj o di tkd o vovinam e via discorrendo. Li apprezzo da spettatore ma penso anche che a tali livelli questi atleti siano anche dei combattenti temibili. Opinione discutibile?. Poi se entriamo nel merito dell'argomento del blog torno a darvi ragione: punterei i miei soldi su un ottimo interprete del wushu acrobatico o su un discreto/buon pugile? La seconda senza dubbio. Si tratta effettivamente di percorsi diversi con finalità diverse dove buona parte delle prime è votata appunto anche all'arte(o estetica, meglio) mentre nelle seconde si cercano esclusivamente dei risultati.
    Insomma quello che intendo è che a livelli alti(sottolineato) siamo di fronte comunque ad atleti marziali di un certo peso. Questo per dare un mio parere; non per sottointendere che su questo blog si affermi nettamente il contrario beninteso ma sarei diciamo un pochino meno netto come posizione pur arrendendomi all'evidenza della superiorità pratica degli sport da combattimento a parità di anni di esperienza e capacità atletiche.
    Insomma non farei a botte sportivamente inteso (passatemi il termine rozzo ma un pochino è di questo che stiamo parlando) né con un campione di vovinam né con con uno di Bjj ma se fossero a livello amatoriale sceglierei senza dubbio il vietnam...
    Grazie a tutti, discussioni sempre stimolanti su questo blog. Ciao Giovanni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Giovanni, ma il punto è che io non metto assolutamente in discussione la bellezza dei "balletti marziali", che per me sono autentica espressione della versatilità del corpo umano, io a suo tempo adoravo proprio le forme per prime.
      Ma essere un grande interprete di forme, avere un' agilità superiore e una capacità di movimento sorprendente non ha NIENTE a che vedere con il dare le botte...
      C' è chi sa dare le botte e sa fare bellissime forme, ovvio, ma la relazione non è affatto automatica. Zero proprio.
      Altrimenti dovremmo affermare che gli atleti olimpionici di ginnastica libera o di nuoto sincronizzato, che stanno sei spanne sopra al marzialista esperto medio, dovrebbero essere potenziali macchine da guerra se solo imparassero un cazzotto e un calcio, tipo i due pulsanti del primo Mortal Kombat...
      Spesso la si mena col fatto che negli SdC si impari semplicemente prima a combattere, che a parità di anni siano più efficaci, che siano banalmente più facili da imparare e basta: è un' altro falso mito creato ad hoc dai marzialisti, che non hanno la più pallida idea di quanti dettagli esistano e quanto allenamento specifico ci voglia per migliorare "un cazzotto e un calcio"; Del resto loro dedicano il tempo ad altro ed è dura accettare il fatto che dopo 20 anni di AMT non si abbia affatto raggiunto lo stesso livello.
      Per curiosità, il "campione di Vovinam" chi dovrebbe essere? Uno che fa i mondiali di... forme?
      O uno che fa i mondiali di... combattimento?
      Perchè sai, in tutte le AMT, nessuna esclusa, chi fa combattimento sportivo sta sostanzialmente facendo SPORT DA COMBATTIMENTO, usando ne più ne meno le tecniche proprie degli SPORT DA COMBATTIMENTO...
      Non lo ammetteranno mai, ma è ESATTAMENTE QUESTO che io dico da anni: com' è che ai mondiali di Vovinam, di Kung Fu Chin Chao Lin/Pikachu/Ku Fu/Shon Shu/Plin Plon, Karate Sacro Millenario, Hapkido, Papkido, Thai Kido, e qualsiasi altro nuovo stile "tradizionale" si inventino, alla fine si vede gente che fa Simil Kick® e nessuno che combatta usando proprio le tecniche peculiari del proprio stile, coi calci speciali, i pugni di polso, le palmate assassine, le guardie epiche, i piccoli movimenti astuti, le strategie segrete e compagnia cantante?
      Ah già, perchè quella è solo la parte sportiva e si devono adattare, dicono...
      A me la sensazione di presa per il culo la dava già allora, adesso mi fa proprio scoppiare dal ridere.

      Elimina
    2. ma gli SDC sono semplicemente PIU' FACILI DA IMPARARE e più efficaci di qualunque arte marziale. Quindi il discorso si dovrebbe concludere qui,o no?

      Elimina
  13. Ciao sono Giovanni (quello di sopra).
    Io non ti do assolutamente torto; è palese che tra due atleti con caratteristiche fisiche simili, preparazione atletica simile e stessi anni di pratica avrà la meglio chi pratica Sdc. E' una questione proprio pratica e "di pratica" a fare la differenza e questa è la pecca maggiore delle AMT certamente, l'ostinarsi a non voler testare realmente le cose che si imparano(escludendo i vari colpi troppo pericolosi chiaramente). Anche sui Similkick ti do ragione, come dicevo infatti spesso e volentieri non vedo differenze sostanziai di stile nei combattimenti ma forse da illuso mi ostino a pensare che non tutto il bagaglio di tecniche (calci, proiezioni, palmate varie) sia inutile del tutto anche se si può/riesce ad usare una volta su venti. L'esempio del vovinam(che ho sparato a caso): quel che intendo è che per esempio la famosa forbice volante da vovi la si potrà utilizzare efficacemente molto raramente e magari solo con un avversario ormai sfiancato dai colpi (si quelli da SDC...) ma credo che sia una delle possibilità e che quindi è lecito e utile allenare anche quel tipo di cosa pur sapendo che le basi imprescindibili sono ben altre.
    Alla fine ARTE Mortale che cazzo vuoi che ti dica... hai ragione e non fa una piega quel che dici; mi accapiglio e mi arrampico sui vetri solo perchè penso che è un peccato terribile buttare all'aria chili e chili di pratiche, di tecniche e ci metto pure tutte le pippe su respirazione, postura e tanden perchè potrebbero integrare migliorare ed essere utilizzate con la dovuta parsimonia e intelligenza negli Sportdc.
    E' vero che un muro tra ATm e Sdc esiste(e la responsabilità è delle Atm) ma io credo o spero che non sia così alto!
    ciao e grazie

    RispondiElimina
  14. ...per chiarire il mio commento un pò confuso... hai totalmente ragione, sono il primo a rammaricarmi di come si siano sviluppate nell'ultimo secolo e vengano insegnate le ATM ma dall'altro lato anche la supponenza/saccenza di alcuni rappresentanti degli Sdc mi indispone; neppure loro sanno e vogliono capire quanto i due mondi potrebbero essere utili vicendevolmente dal punto di vista tecnico/tattico. Non tiro in ballo il lato educativo, Do e cose così perchè è un altro discorso ma certo neppure quello farebbe male alle migliaia di teste calde che affollano le nostre palestre. Giovanni che si arrampica sui muri

    RispondiElimina
  15. ma perchè ce la avete così tanto con queste 'palmate'? Sì capisco tutto e ti aggiungo che nella mia pratica del Krav Maga,ho trovato più efficaci i pugni a martello delle palmate. Ma bisogna considerare i casi; nel caso di una donna coi polsi deboli,non è forse meglio una palmata(o meglio un colpo con la base del palmo,al volto o al naso) di un pugno?? Fermo restando il pugno a martello ai genitali??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le palmate (che come giustamente sottolinei colpiscono con la base) sono anatomicamente più indicate perchè comportano un trauma minore rispetto al pugno, ma se è vero che le ossa della mano non siano fatte per colpire di pugno, è altrettanto vero che la posizione della mano per colpire di palmo non sia altrettanto comoda.
      Peccato che chi colpisca da millenni non lo sappia e continui a tirare pugni mandando cinghiali a terra...
      Il colpo di palmo è buono quando tende verso l' alto e se colpisce bene al naso/mento, nelle altre situazioni è decisamente meno incisivo rispetto ad un pugno, che al contrario è buono anche se tirato al busto, anche con un giubbotto addosso.
      Non so se mi spiego.
      Potremmo affermare che quando si è a mani nude l' ideale sia colpire di palmo al viso e di pugno al resto del corpo, ma poi scendiamo in seghe mentali da forum di arti marziali in cui tutti fanno gli espertoni e ognuno fa le seghe all' altro... perciò io dico solo il mio parere: non è che le palmate siano un colpo inefficace, è che vederle decantate come soluzione ideale da proporre a donnine di 40kg che non sanno nemmeno sbattere un' anta, a me fa ridere.

      Elimina
  16. quindi che dovrebbe fare una donzella di 40kg? affidarsi alla protezione di un energumeno palestrato,che poi magari la picchia lui per questioni di corna ipotetiche o disfunzioni idrauliche? mi spiace,su queste cose sono femminista ad oltranza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Niente di personale ma questo è uno di quei moralismi che vanno tanto in voga e fanno la fortuna dei cazzari coi loro corsi di antiaggressione femminile.
      Non la so la risposta, nemmeno mi interessa se devo dirla tutta, ma piuttosto mi chiedo: e cosa dovrebbe fare un nano?
      E cosa dovrebbe fare un nonno che fatica a deambulare?
      E cosa dovrebbe fare un ciccione che non riesce ad allacciarsi le scarpe?
      E cosa dovrebbe fare un topo contro un gatto?
      E cosa dovrebbe fare l' erba per non essere mangiata dalla mucca?
      Eh no, il mondo non funziona mica così, non ci sono mica le risposte politicalmente corrette per "dare una possibilità a tutti".
      Se sei piccolo e nero, ahimè, TI FANNO UN CULO QUADRO TUTTI, e fine della storia.
      Io rispetto il tuo punto di vista e lo capisco bene, ma dal momento che nemmeno io sono un energumeno palestrato di 2 metri per 100kg di muscoli e cazzimma, e visto che so che anche a me possono fare un culo quadro come e quando vogliono, posso solo fare del mio meglio.
      E soprattutto portare le ciabatte pelose, giocare col gatto e fregarmene di aggressori mortali, colpi cinesi o scontri tra titani, che la vita mi piace viverla sorridendo, non pensando a come ammazzare il presunto omicida che mi attaccherà "forse" tra settantordici anni...

      Elimina
  17. Elisabetta, qualcosa si può fare e mi pare che tu già lo faccia (bodybuilding per non pesare 40 kg, KM per avere delle possibilità in un eventuale scontro, porti delle domande), ma ogni contesto merita un approfondimento per cui ci vorrebbero 50 post, se bastano.
    La violenza domestica è un conto, l'aggressione in strada un altro, il bullismo a scuola un altro ancora. Hai voglia a seminari specifici per ogni situazione! Non penso ci sia una soluzione unica per tutto. Tu hai già adottato degli accorgimenti in base alla tua sensibilità e alla tua esperienza di vita, al senso di pericolo che percepisci.
    Come dice Arte Mortale, ognuno fa del suo meglio con quello che madre natura gli ha fornito... E si spera che basti. Nel frattempo, e concordo ancora con Arte Mortale, non dimentichiamoci di vivere: perché la paura della violenza a volte fa vivere proprio male :(
    Il tutto, ovviamente, IMHO.

    RispondiElimina
  18. Ma io non parlavo per me (e comunque non faccio neanche più bodybuilding ma functional training,molto migliore) però se passa il messaggio di Arte,che comunque il forte sconfiggerà il debole,i corsi di AM finirebbero deserti. Arte lo so, non ho intenzione di credere alla favola della cinesina che sconfigge orde di galantuomini col suo kungfu. Ma se passa il messaggio che comunque la forza bruta,la stazza,il livello di testosterone ecc.. avranno sempre la meglio, è totalmente inutile non solo praticare arti marziali ma anche solo parlarne. Chiunque va a fare un corso di qualunque AM SDC, pugilato eccetera,lo fa ANCHE in cerca di un valido sistema di difesa. Anche se poi si ritrova a fare ore ed ore di kata e null'altro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. guarda che è esattamente così
      e facciamolo passare forte e chiaro il messaggio
      autodifesa si impara imparando a non mettersi nei guai, a mantenere il sangue freddo e imparando a gestire situazioni pericolose a parole (descalation) non imparando a battersi tanto più considerando quante lame e pistole ci sono in giro
      per questo esistono le categorie di peso e che se vai a ben vedere sono anche molto strette
      secondo te uno dei migliori pugili di sempre mayweather (welter) che fine farebbe con klitscho (massimo) sebbene uno dei peggiori pugili di sempre?
      secondo te cambierebbe qualcosa per mia moglie 48kg vestita se aggredita da un uomo medio (diciamo 80kg di ignoranza) avere un trascorso di 5 anni di am o sdc o un trascorso di 5 anni di corso di cucina?
      non cambierebbe nulla
      anzi rischi ancora che rispondendo invece che esser solo rapinata finisca ancora peggio
      non si fanno arti am o sdc per autodifesa si fanno per passione, per riscatto, per sfogarsi
      se fai am/sdc per autodifesa finirà sicuramente male con una grossa delusione perchè uno che te le da lo trovi prima o poi e quando scopri che non sa nemmeno tirare un pugno ci rimani male
      ti pare che tyson o klitscho avessero bisogno di imparare a tirare di boxe per difendersi?
      tom

      Elimina
    2. sì ma nelle MMA esiste anche la categoria open; e circa una settimana fa ho postato un video di rioheroes in cui una donna sconfigge un uomo,pure più pesante dilei (e da come sono usciti conciati a fine match direi che non era una combine)

      Elimina
    3. esisteva solo nelle prime edizioni del ufc
      quando l'idea della mma era praticamente opposta a quella di oggi
      l'idea era quella di vedere quale arte marziale/sdc fosse superiore alle altre (con l'illusione che denuncia am in questo forum che se faccio xy batto chiunque) e non di prendere da ciascuna le cose più funzionali creando di fatto un nuovo sdc
      appena è avvenuto il passaggio le categorie di peso le hanno introdotte eccome
      in effetti all'inizio gracie ha dimostrato che jujuteri e judoki partivano avvantaggiati rispetto agli striker

      Elimina
    4. ma secondo me, imho, lo spirito giusto delle MMA era quello; cioè tu predichi la validità della tua arte marziale? dimostralo!sali su di un ring con regole minime contro altri praticanti e solo così si può vedere quale AM è migliore o quale atleta è più forte. Oggi,le MMA hanno perso questo spirito e sono diventati un sistema di combattimanto come tanti. Anche il krav o cose come il jeet kune do ,sono arti marziali ibride, ma autoreferenziali.Un kravista non si scontrerà mai con il praticante di un'altra AM,non avrebbe senso,come non avrebbe senso un karateka contro un judoka o un wrestler. Ed era per questo che erano nate le MMA.
      my humble opinion

      Elimina
    5. i fratelli Gracie hanno dimostrato la superiorità del loro BJJ,derivato dalla lotta a terra del Judo,principalmente. Ma vorrei vederli obbligati per regolamento a combattere in piedi.

      Elimina
    6. Le MMA hanno perso quello spirito perchè la cosa era venuta a noia, ogni praticante di AMT ancestrali e in particolar modo quelle dipinte per decenni quali i migliori metodi di combattimento mai ideati da mente umana, ahem, cinese, finiva per prenderle in malo modo senza mostrare UNA - SINGOLA - APPLICAZIONE di tutto il ciarpame di cui raccontavano tronfi in giro.
      La sfida è passata a gente che le botte le dava già, i lottatori hanno dovuto studiare meglio lo striking e viceversa.
      Tutto qui, la cosa poi è diventata sport per questioni di audience, ma è bene ricordare che nessuno vieta al uinciuncoso di turno di partecipare ad un incontro di MMA per dimostrare il Vero Wing Chun® e le sue vere applicazioni...
      E intendiamoci, parliamo di UFC ma quello è il circuito top, di tornei di MMA ce ne sono ormai anche al proprio paesino sperduto tra i monti.
      E ancora niente pugni fermati al volo, scontri terminati in due secondi, forbici al collo, posizioni speciali e tutto il corollario...

      I Gracie hanno dimostrato la superiorità MEDIA del BJJ in un contesto libero in generale, che senso avrebbe vederli obbligati a combattere in piedi?
      Come chiedere a Messi di fare il fenomeno in una partita di basket, scusa eh...
      Mica hanno detto che il BJJ fosse er mejo in fatto di pugni e calci.

      Elimina
    7. e allora perchè dovresti pretendere che un atleta di basket si misurasse in una competizione di calcio? come vedi,è un cane che si morde la coda... non parlo a livello di krav,che come sai ha molte tecniche prese dal aikijutsu-judo,e un kravista dovrebbe cavarsela bene anche nella lotta a terra...

      Elimina
    8. uno come Tyson perderebbe sicuramente in una sfida MMA: non sa combattere a terra. Quindi??

      Elimina
    9. eh? sai che non ho capito cosa intendi?
      Se stai parlando del perchè praticanti di AMT dovessero confrontarsi in una competizione di "combattimento libero", beh... la risposta va da sè.
      Tra l' altro a pensarci bene, quelli che dichiaravano di saper combattere a tout court sono sempre stati i marzialisti, mica i praticanti di SdC vari.
      Non capisco però perchè un kravista dovrebbe cavarsela bene nella lotta a terra, ma penso sia un malinteso sul cosa intendiamo per lotta.
      Se dovessi studiare lotta a terra per l' ambito affrontato nell' autodifesa mi concentrerei su ben altre strategie e tecniche, tralasciando completamente altro.
      E viceversa.
      Ma sistemi come il Krav Maga hanno origini recenti e votate al risultato specifico, penso sia normale che uno studi tutto ciò che possa tornare utile allo scopo.
      Io continuo a parlare di tutte quelle AMT che da secoli si proponevano come all around.

      Elimina
    10. oddio elisabetta non ti sto più dietro, per favore non scadiamo di nuovo in assolutismi tanto per.
      Uno come Tyson non perderebbe "sicuramente", uno come Tyson è abituato a COMBATTERE SUL RING CONTRO DEI TITANI e quindi pratica ad altissimo livello uno SPORT DA COMBATTIMENTO FULL CONTACT.
      Potrebbe scassare il Gracie di turno al primo destro, oppure potrebbe finire finalizzato al primo takedown, ma chi diavolo lo può mai sapere?
      Il punto piuttosto è: i pugili puri, gente che conosce SOLO IL PUGILATO, come se la cavano in un contesto in cui si possa anche calciare e lottare?
      Le statistiche dicono che tendenzialmente finiscono finalizzati, perchè il pugilato puro non fornisce strumenti adatti una volta finiti a terra.
      Quindi "il pugile" perde sempre contro "il lottatore"? Beh, non mi pare proprio, abbiamo già stabilito che ad esempio nella famosa strada non sia il massimo puntare tutto sul finire a terra, ok?
      Io continuo a parlare di gente che si allena a combattere per davvero, in un modo o nell' altro, contrapposta a gente che RACCONTA di allenarsi a combattere ma in pratica vive solo di "se".
      Saluti ora ho da fare :)

      Elimina
    11. no, io dicevo solo che nel krav ci sono proprio tecniche studiate per il combattimento a terra, tecniche derivate dal aikijutsu e dal judo; giusto nel caso uno cerca di usarti violenza e siamo a terra. Il mio discorso era però: uno come Tyson è una pippa perchè di combattimento al suolo non sa una mazza? O piuttosto sarebbe uno di quelli che finalizzano prima di finire a terra?

      Elimina
    12. vabè,hai da fare. quindi tu pensi che se a uno come Tyson (no,meglio lasciare stare lui, diciamo un pesomassimo di boxe) lo porto a terra e lo abbranco nelle palle,quello si mette a piangere,a invocare mamma e si ritira dal combattimento? Purtroppo no, se fosse così,vorrebbe dire che cose come il krav sarebbero la lotta definitiva,e così non è, purtroppo.

      Elimina
    13. Dipende tyson come ha detto am è un campione e anche gifted dalla natura di un anticipo pazzesco sta all altro non accettare lo scambio ma chiudere la distanza e portarlo a terra se ci riesce bene se no va a nanna. Il discorso è che statisticamente tra due specializzati il lottatore é leggermente avvantaggiato ovvio a parità di peso e preparazione perché è piu facile finire a terra che mettere ko. Perché incassare qualche pugno ed arrivare addosso o legare è possibile e una volta che hai addosso un jujutero è complesso riguadagnare la distanza per pugilare prima che ti porti a terra. E se il pugile finisce a terra è quasi finita
      Tom

      Elimina
    14. ovviamente l'altro problema è fare combattere atleti di qualità simile
      mi spiego un pugile professionista è statisticamente un atleta migliore di un mmaista per motivi esterni:
      1) il movimento della boxe è più conosciuto e posso "scegliere" i miei campioni da un parco più ampio
      2) pagano di più (mayweather solo nel 2014 ha guadagnato più di 300 milioni di dollari) per cui se vengo dal ghetto di new york e sono fisicamente baciato da dio non faccio certo mma che mi pagano due noccioline e due hot dog ma boxe o basket
      esattamente per lo stesso motivo per cui in italia se sono un atleta coi fiocchi cerco di fare calcio e non pallamano
      l'atleta fa quasi sempre la differenza: io preferirei fare a botte con un judoka della domenica che con un ballerino professionista che anche se non sa che fare è atleticamente un super uomo
      in più tu hai detto che preferivi il primo spirito della ufc cioè ognuno il suo per cui sei tu che preferisci messi contro lebron james ma allo stesso tempo vuoi che gracie combatta in piedi. deciditi :)
      mentre l'idea è un tempo nel campo da calcio e un tempo in quello da basket o meglio ancora dobbiamo buttare quella palla in un buco a tre km vediamo se è meglio farlo con i piedi o con le mani
      la risposta finale è forse è meglio farlo un po'con i piedi per avvicinarsi e un po con le mani per avere più controllo
      tom

      Elimina
    15. Volevo solo dire che un atleta che è abituato a combattere in piedi, un pugile,un kickboxer,un nak muay, un sumotori..(però è difficile atterrare un sumotori) si troverebbe certamente svantaggiato in incontri in stile MMA dove,si vede benissimo,la maggior parte dell'azione si svolge a terra. Quindi è tutta questione di regolamento. Credo di aver perso il filo del discorso...

      Elimina
    16. no, sono proprio io che,mentre scrivevo dello spirito delle prime ufc,mi sono resa conto che un Gracie,obbligato a combattere in piedi,perderebbe. il suo BJJ non servirebbe a nulla, e che quindi le arti marziali miste non possono essere un confronto veritiero tra le varie discipline. Almeno finchè, e qui so che Arte mi sgriderà, non si combatterà a No Rules,cioè peggio che nei rioheroes brasiliani.

      Elimina
    17. Vorrei farti presente che il BJJ, o meglio, il Gracie Jiu Jitsu in origine era un pò diverso da quello che si studia oggi, ed era molto più incentrato sulla, ahem, "difesa personale"...
      Il fatto che sia specializzato nella lotta a terra non significa affatto che si studi solo quella, qualsiasi stile lottatorio prevede che il combattimento inizi in piedi e diventa fondamentale imparare prima a portarcelo, a terra.
      Per questo dire che il BJJ non serva a nulla in piedi è un comune malinteso, a dirla tutta ne sanno più di combattimento in piedi i jiujiteri che non tanti sedicenti superesperti di cinesate varie e sistemi di difesa annessi.
      Io non farei distinzione tra chi sia più abituato a combattere in piedi o a terra, di pugni o di lotta: piuttosto torno a parlare di gente abituata "a combattere" ed altra no.
      Un Nak Muay ha tutti gli strumenti per chiudere un combattimento (KO) senza doverci finire a terra, tanto per fare un esempio.

      Continui a fare confusione sul principio alla base degli scontri dei primi UFC e lo sport MMA odierno.
      Là si diceva "due tizi si pestano a sangue a colpi di arti marziali facendo più o meno quello che vogliano, vediamo che succede".
      La lotta in generale si è rivelata non dico superiore ma certamente sottovalutata in un contesto simile.
      Di scontri in cui la lotta fosse vietata o quantomeno limitata ce ne sono stati altrettanti, compresi i "favolosi" beimo sui tetti di Hong Kong in cui il caro Bruce Lee avrebbe in teoria fatto furore... se vabbè.
      In quel contesto specifico la Muay Thai si è rivelata tendenzialmente la migliore tecnica, i Thailandesi hanno massacrato di botte gente di ogni dove (compreso Bruce Lee, pare).
      E il bello è che i famigerati stili cinesi avevano mille tecniche, strategie e presunti poteri in più...
      Perciò torniamo sempre al punto di partenza: gente che si allena in modo funzionale allo scopo ed altra che no.

      Elimina
    18. Ricordo i primi ufc: venivano universalmente considerati come 'roba da bestie' o cose di chi voleva vedere il sangue,pervertiti che non erano altro. Con tanto di sensei di karate o simili che si incazzavano per queste barbarie e pontificavano "ma allora deve essere permesso proprio tutto" e minchiate varie. In definitiva poi quando le UFC approdarono nel nostro paese si rivelarono per quello che erano,incontri con delle regole,ovviamente,e non lotte estreme alla Conan il Barbaro. Sul Brazilian ju jutsu,avrai ragione tu,ma ne convieni che questo stile di lotta è al 90,qualcosa percento una questione di lotta a terra? L'attuale proliferazione di scuole di mma è solo l'ultima moda, prima c'era il krav maga,ancora prima c'era il tkd,prima...quando uno stile di combattimento è l'ultima moda,ecco che spuntano tutti i cazzari 'granmaestri' che sono qui solo per estorcere soldi. Ovviamente l'Ultimate Fighting dei primi anni '90 era altra roba. Adesso me ne vado a vedere Sanremo. (sulle 'cinesate' sfondi una porta aperta)

      Elimina
    19. i primi ufc erano robe da bestie e quando arrivarono qui erano già state ingentilite con un regolamento civile
      il regolamento civile è necessario non solo rendere più presentabile (e vendibile) il prodotto ma anche per riuscire ad attrarre atleti migliori
      se la mia aspettativa di carriera sono 10 incontri per i danni che riporto e mi pagano tre noccioline forse anche se ho voglia di menare le mani vado a fare altro
      che poi i danni sono il problema vero delle arti marziali/sdc
      io ho fatto judo per 15 anni (da quando ne avevo 8 ai 23/24 anni) e son sempre stato scarso e anche fisicamente sfortunato (184 cm x 65 kg) e quindi le uniche gare che ho fatto sono quelle regionali perchè serviva qualcuno a guidare il pulmino e il trofeo nonno gino mozzarella di bufala ciononostante ho una spalla ed un ginocchio "pericolanti" e dei miei amici o meglio conoscenti con una "carriera" judoistica più decente ora alla soglia dei 40 non ce ne è uno intero senza problemi alla schiena o spalle o ginocchio o più spesso tutti e tre
      vero è che anche tra i "calciatori" amatoriali di crociati attaccati ce ne sono pochi
      ed è esattamente per questo che per fare un po di stretching e tornare sul tatami non son tornato a fare judo ma un tranquillo e pacioso aikido in attesa di passare insieme ai vecchietti al parco al tai chi o allo scopone scientifico
      tom

      Elimina
  19. secondo me lo stai vedendo in maniera troppo schematica.
    Il discorso è sempre quello di arrivare al massimo delle proprie possibilità.
    E di avere un approccio realista, cosa che evita alle persone di prendere rischi inutili che potrebbero, invece, essere causati da false sicurezze.

    RispondiElimina
  20. esempi semplici di autodifesa sono:
    non girare possibilmente soli in luoghi isolati peggio ancora al buio
    farsi accompagnare a casa fino alla porta del piano
    non girare coi tacchi
    guardarsi sempre intorno
    chiedere sempre scusa con fermezza e gentilezza
    non insultare nessuno (men che meno in macchina o allo stadio)
    non rispondere se insultato (prendere botte perchè uno ha detto che mia mamma è mignotta è una stupidaggine)
    stare attenti quando si aprono porte di casa e macchina
    etc etc etc
    faccio un esempio scemo dalla mia esperienza:
    intervengo a sproposito in un lite tra fidanzati in spiaggia (lui stava esagerando con le parole e con le spinte) lui mi manda a fan culo e al secondo intervento prova a mettermi le mani addosso, io lo atterro poi mi rendo conto che ho fatto una cazzata (intervenendo in modo aggressivo) allora quando si rialza mi metto a ridere e dico che non avrò più la fortuna di riatterrarlo (così il suo orgoglio è a posto) e che non ho voglia di prendere botte per la donna di un altro,lo mando affanculo scherzosamente e gli dico di andarci a prendere una birra al bar insieme lasciando riflettere la sua fidanzata
    si scioglie la tensione e ci beviamo una birra parlando male delle donne
    un paio di sere dopo lo incontro insieme con suoi amici tornando a casa
    cosa sarebbe successo se gliele avessi suonate (sempre che ci fossi riuscito) l'altro giorno?
    mi ha ringraziato e offerto un altra birra invece di costringermi a correre via appena l avessi visto o prendermi una manica di botte dai suoi amici nel caso non fossi stato all'occhio
    my two cents
    tom

    RispondiElimina
  21. si ma guarda che queste cose, i fattori diciamo psicologici,comportamentali,ecc.. ce li insegnano all'infinito nei corsi di Krav Maga (almeno,in quelli che ho fatto io, in quasi tutti ad essere onesta),ed è così che va fatto. Non esiste che uno ti insegni autodifesa, dicendoti solo:"se uno ti prende così,fai così; se ti attaccano in quel modo rispondi in questo modo". Autodifesa non è imparare a memoria una 50ina di mosse e ripeterle all'infinito. Ma sai che palle sarebbe praticare in questo modo per anni? Anche io faccio Krav per passione,e non solo per avere uno strumento IN PIU' per difendermi; continuerei a praticarlo anche se dovessi scoprire che non serve una mazza. Però non mi dire che l'aspirante Karateka o KungfuKA o altro, non hanno iniziato per imparare a difendersi,nel migliore dei casi, quando addirittura per fare a botte stile cinematografo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. certo che è molte volte come dici tu solo che è la ragione sbagliata che probabilmente ti porterà a sbattere la faccia
      secondo me è come fare sport per dimagrire: tendenzialmente non funziona
      una persona deve fare lo sport che gli piace per passione con impegno e "di conseguenza" dimagrisce
      se ti costringi a fare sport "per" dimagrire finisci che non lo fai o molli alla prima occasione
      finendo con l'odiare quello sport
      lo so che sono cose che ti insegnano anzi pure la mamma ed il buon senso te le ripetono ma l'applicarle è il difficile perchè alla fine vuol dire non perder mai la pazienza e domare l'orgoglio
      è durissima altro che cross training funzionale e bjj :)!
      tom

      Elimina
  22. riferito alla tua esperienza @tom, non hai fatto una cazzata ad intervenire,hai fatto strabene e ancor di più a continuare come hai fatto; però se tu non fossi riuscito ad atterrarlo,le cose avrebbero preso un'altra piega. In pratica,quello che 'pratichi', ti è servito eccome. e hai reagito come si doveva fare. Io se fossi un aggressore avrei proprio paura di chi mi affronta col sorriso sulle labbra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che abbia fatto bene ad intervenire lo penso anch io ma non in quel modo
      Era praticamente sicuro che finisse così per cui siccome c era altra gente intorno probabilmente avrei dovuto coinvolgere anche gli altri nella riprovazione evitando l approccio diretto
      atterrarlo non conta perché era evidentemente uno scontro asimmetrico
      lui era turbato e non voleva colpire seriamente stava solo sfogando la frustrazione
      io al contrario tranquillo col tempo di assicurarmi che fosse destro, deciso di rispondere senza colpire (prendersi una denuncia è un attimo, farsi male alle dita o al polso ancora meno) ed ero quindi ragionevolmente certo di ricevere spinte o un destro mal tirato (cosa che è arrivata) se fosse finita male
      troppo facile per chiunque ma la proiezione d anca poteva non andarmi bene mentre l'approccio dialettico magari di gruppo difficilmente fallisce
      è questione di efficienza della tecnica scelta e probabilità di riuscita: nel primo caso la proiezione è un terno al lotto che dubito che con tyson avrebbe funzionato; nel secondo caso il sorriso e le scuse hanno la possibilità di "atterrare" anche tyson

      le quattro banalità che ho elencato sopra a freddo sono chiare ed evidenti ma applicarle tutti i giorni no perché distrarsi e lasciarsi prendere la mano è un attimo cosa che mi è successa pur avendo avuto tutto il tempo e pur non essendo coinvolto emotivamente

      sono errori che si rischiano di pagare caro come un insulto di troppo in macchina o per orgoglio non chiedere scusa lo stesso anche se l'altro meriterebbe un ceffone
      poi ovvio uno non deve diventare paranoide ma un po' di attenzione agli altri e a se stessi risolve la vita
      almeno nel mio caso che conduco una vita normale dove le probabilità di aggressioni sono limitatissime
      tom

      Elimina
  23. e nota non ti ho fatto nessuna tirata femministica sul fatto che avete concluso la vicenda nel più perfetto stile maschile,bevendovi una birra insieme e parlando di quanto sono troie le donne!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahah, in effetti
      chiedo perdono
      ero disperato ho dovuto pensare in fretta
      e poi dovevo trovare un appiglio che andasse bene con qualsiasi cretino in shock emozionale
      cmq con mia grande sorpresa il problema con la tipa erano i soldi se non ricordo male non le corna
      tom

      Elimina
  24. Chissà perchè ma ero sicura che la tua fosse una proiezione di anca; forse dovevi finalizzare con uno shuto al collo, sarebbe stato un ippon pieno! (come sai io ho studiato Judo) Ti voglio raccontare cosa successe a un mio amico. Situazione simile alla tua: in un parcheggio sotterraneo un lui che maltrattava la donna. Questo mio amico interviene e lo prende per gli stracci, niente più. Risultato: una denuncia e pure un processo,dal quale lui uscì ovviamente strainnocente. Morale? Meglio farsi i mazzi propri,non fosse altro per lo sbattimento del processo. Però a me questa morale non va bene. Perchè lui ha fatto quel che doveva fare e ancora un pò era il colpevole. Quindi,meglio insegnare alle ragazze a sferrare qualche generosa ginocchiata nelle palle. Non muore nessuno, niente danni permanenti ma semplicemente si mette la gente al loro posto. (Adesso so che Arte mi redarguirà,ma questo è )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per essere sicuro che non si facesse nulla l ho praticamente accompagnato a terra (proprio per evitare guai)
      finendo con il suo braccio in mano potevo comodamente finalizzarlo in juji gatame
      cmq ripeto era un pugno così prevedibile e telefonato e lui così sbilanciato che bastava uscire e spingerlo
      anzi, per una volta, avrei potuto applicare anche qualche mirabolante e improbabile tecnica di aikido :))) (ho smesso con il judo (son troppo vecchio) e son passato ad un riposante e tranquillo aikido in attesa del tai chi...)
      la ginocchiata nelle palle fa sempre il suo effetto ma non è facile da portare e soprattutto vuol dire che il cattivone ha già chiuso la distanza e quindi se ha davvero cattive intenzione sei fregata

      Elimina
    2. sì concordo,senza contare che un colpo nei gioielli non sempre è risolutivo, ti possono capitare anche quelli che sentono male e si inferociscono ancora di più

      Elimina
    3. ovvio,io quando ho fatto una proiezione (credici o no mi è capitato) l'ho trattenuto per la manica per controllarne la caduta. sono cose che nel Judo ti insegnano. magari subito non sai il perchè,ma dopo capisci.

      Elimina
    4. dato che hai fatto judo ti credo eccome anzi spero tu ne abbia fatta (e subita) ben più di una!
      tom

      Elimina
    5. intendevo, per strada, non in una palestra ovviamente :)

      Elimina
  25. per il resto, io sono una maestra a chiedere scusa; lo farò 20volte al giorno. E chissà perchè ci sono idioti che credono che chiedere scusa sia un segno di debolezza. E pazienza sul web,ma non chiedere scusa nella vita reale, talvolta,è davvero pericoloso!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una persona in pace con sè stessa non prova alcuna debolezza nel chiedere scusa dando ragione agli imbecilli. Non prova alcunchè dal momento che questi eventi non lo distolgono dalla propria giornata, sarebbe come prendersela per una zanzara che ti punge e scappa.
      Riguardo al farsi i fatti propri è una questione molto delicata, purtroppo.
      Io credo molto nel senso civico e nella necessità di avere degli UOMINI e non la massa di codardi e omertosi che pullulano la società oggi.
      Ma sono tutte belle parole finchè lo possiamo dire seduti nella cameretta buona.
      Vai a fare l' eroe quando vedi un tizio armato che minaccia una ragazzina, se ti dice male ci lasci la pelle e forse esisteva anche un' altra opzione (e non intendo "farsi i cazzi propri").
      Alla fine penso che le cose debbano essere giudicate caso per caso, ma mi piacerebbe che a scuola si tornasse ad insegnare educazione civica, i ragazzetti fossero TUTTI obbligati a fare un servizio civile a 18 anni (paragonabile alla naja ma con MOLTA più utilità sociale...) e cose del genere, che francamente oggi ce ne sarebbe un gran bisogno.

      Elimina
    2. il confine tra eroe e idiota è spesso labile e ancor più spesso questione di fortuna
      ma concordo che la codardia omertosa è insopportabile soprattutto in tutti quei casi dove il rischio è minimo e anzi nullo se ad intervenire si è tutti insieme ovverosia tutti i casi fortunatamente che mi siano mai capitati
      poi che dire ognuno risponde alla sua coscienza e la sera devi riuscire a dormire
      certo vedessi uno minacciato da una pistola ci penserei bene

      Elimina
    3. è vero. Chi è senza paura è matto.

      Elimina
  26. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  27. Boh, io non so voi, ma avete idea di cosa vuol dire provare a mettere in leva uno sull'asfalto? Solo il fatto di subire una proiezione e vedere il marciapiede che si avvicina alla faccia e scoprire che non c'è il morbido tatami li sotto.
    Avete mai rotolato sul cemento grezzo tentando di liberarvi da qualcuno che tenta di immobilizzarvi al suolo... Tutto questo in pantaloncini corti e maglietta...
    E non sto parlando di farlo in allenamento, ma in una situazione reale.
    Poniamo il caso che in una colluttazione reale, con Tyson, quest'ultimo inciampi nel marciapiede e cada al suolo mentre tenta di liberarsi dal presunto ladro di turno che gli sta sfilando il portafoglio di tasca, e finiscono tutti e due al suolo sul marciapiede della mia via che non viene asfaltato da anni, per cui con buche e rialzi irregolari, magari con i vetri rotti del finestrino della macchina da cui hanno rubato l'autoradio la sera prima.....certo, potrebbe alzarsi Tyson vincitore, ma potrebbe anche cadere e rompersi il polso tentando di evitare di spiaccicarsi la faccia sui vetri mentre l'aggressore lo tempesta di calci sulle costole...Questa è difesa personale...per cui non è detto che sia io in grado di atterrare Tyson, ma se nel caso di colluttazione, lui finisse al suolo e io riuscissi ad alzarmi un decimo di secondo prima di lui magari potrei anche fargli molto male e uscirne vincitore... Detto ciò quoto in pieno Arte Mortale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Zappolo, la tua osservazione è un pò un caposaldo dei sostenitori della lotta per la vita in strada che non ha niente a che vedere con le baggianate da ring e tatami.
      Morbido tatami? Hai mai subìto uno slam di pochi centrimetri su di un... morbido tatami?
      Non è mica un materasso eh... serve giusto per evitare di rovinarsi ad ogni allenamento, quindi ALLENARSI DI PIU', mica per farne un gioco.
      Certo che mi sono rotolato sull' asfalto, la mia generazione ha passato l' infanzia con graffi estesi, brutte ferite, ossa rotte, batteri mortali :) che giornalmente minacciavano la tua vita molto più dei ragazzini odierni e senza alcuna spacconeria ma proprio non riesco a capire perchè si continui a voler dare tanta importanza al dannato asfalto, irregolare o meno, come se fosse un campo minato.
      Davvero, non lo riesco a capire: se finisco in una collutazione sulle pietre mentre passeggio sul Cervino... PAZIENZA, ne uscirò malconcio e pieno di graffi ma la gente corre ogni giorno rischi ben peggiori senza morirne.
      Guarda quelli che si schiantano in bicicletta, con lo skate, mentre fanno free running...
      Ah già, guarda la gente CHE LAVORA IN CANTIERE OGNI SANTO GIORNO se si fa tante storie per gli incidenti che capitano.
      Quando i corsi di difesa hanno iniziato a diffondesi è nata questa manfrina strategica della strada piena di detriti, sassi, siringhe mezze piene di dddroga,lava e orsetti gommosi® e siccome il target dei corsi di difesa è fatto di pecorelle spaurite senza alcuna esperienza aggressiva si fa presto a far presa sulla loro emotività.
      Certo che può succedere il caso sfigato in cui inciampo e mi rompo l' osso del collo ma diamine, la gente cade ogni giorno in ogni dove e mica muore all' istante...
      Quanta gente si è rotta un osso e se ne è accorta solo dopo essersi visitata perchè faceva "un pò troppo male"?
      E poi ancora con Tyson... io non userei proprio uno di quella stazza e corporatura come esempio di fragilità per una caduta :)
      Se la difesa personale si deve basare sulla fortuna, che guarda caso strano è sempre a favore dello "studioso", stiamo freschi.

      Elimina
  28. Zappolo ti consiglio di provare ad andare in skateboard per un po'... Le cadute sono assicurate e in velocità! Ci si fa non poco male, contusioni e escoriazioni sono la norma, se cadi malamente pure le fratture. Eppure si sopravvive. E non lo dico io che sono una mammoletta e non ho mai osato manovre troppo azzardate, ma l'esperienza di amici che continuano tutt'oggi a skateare, nonostante l'età non più verdissima (oh, se una cosa piace, piace!). Nessuno di loro ha mai fatto arti marziali o imparato le ukemi, ma dopo un po' di cadute impari da solo come impattare sull'asfalto e rotolare via facendoti meno male possibile.

    RispondiElimina
  29. salve, complimenti per il blog. Ho praticato Capoeira a Padova per quattro anni e mio fratello oggi è diventato un mestre di capoeira dopo aver conseguito alcuni esami in Brasile. Non è definita arte marziale, e in Italia si praticano le due diverse tipologie di stile: Angola (citata da te nell'articolo) e la Regional più moderna, più alta ed acrobatica.
    Quello che volevo dire di importante è che (fatalità) anche in questa disciplina, come nelle arti orientali, o russe etc, esiste il super eroe della disciplina! anche per la Capoeira quindi è esistito il super eroe (Brasiliano) che ha sconfitto tutti quelli delle altre discipline. Nella Capoeira appunto è stato Mestre Bimba (fondatore dellla Capoeira Regional). Se uno legge la storia di ogni singolo stile troverà che c'è stato un esponente che o di recente o nei secoli scorsi, ha ottenuto vittorie usando il suo stile contro gli altri. Saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. no scusa ma la capoeira è veramente definita "arte marziale"; io l'ho praticata con le motivazioni,primo che è una figata (meglio del wushu) e poi per amore della cultura del Brasile. Pero vorrei chiedere ad Arte la risposta ad un annoso problema: dove è scritto che le AM possono essere considerate tali solo se hanno gli occhi a mandorla? Dove è scritto, su wikipedia?? :)

      Elimina
    2. Mmmh non so dove tu abbia sentito dire che le arti marziali siano solo orientali, penso che sia un retaggio del passato perchè anche io quando ero bambino la pensavo così perchè era un pò l' opinione popolare.
      Non mi metto a discutere l' etimologia della parola "ARTI marziali" perchè sono discorsi da forum, non me ne frega davvero nulla: il concetto chiaro a tutti è che si intenda lo studio di tecniche di combattimento, e quindi appare evidente come qualsiasi popolo nella storia abbia elaborato più o meno approfonditamente un metodo per dare botte.

      Elimina
  30. A vostro parere ha senso iniziare capoeira a 42 anni? Tramite amici ho assistito ad alcune lezioni e la trovo molto divertente. Tuttavia mi sembra forse troppo impegnativa per uno della mia età ... Qualcuno ha un'opinione sul punto?
    Grazie

    RispondiElimina
  31. Salve a tutti, sono Cobra e sono Professore di Capoeira del gruppo Guaiamuns di Roma, mi trovo sostanzialmente daccordo con le tesi del post, aggiungo qualche info per aiutare a comprendere questa arte marziale.
    La capoeira è un combattimento simulato in cui due giocatori si sfidano in una gara di astuzie secondo un codice condiviso ma non scritto, tramandato oralmente. Si crea tra i giocatori un'interazione in cui ognuno cerca di mettere in difficoltà l'altro per impedirgli di muoversi o fargli perdere l'equilibrio, mostrando al contempo la propria capacità di controllo del corpo.

    La nascita si fa risalire come detto a tecniche di combattimento (inventate/importate?) dagli africani deportati in Brasile dal 1500. Si tratta di fonti leggendarie molto accreditate nel mondo capoeristico, ma senza prove, a parte la somiglianza tra capoeira e N'golo, una danza guerriera Angolana. Nell'Ottocento la capoeira era una forma di gioco ricreativo nei giorni di mercato o di festa, in cui i giocatori simulavano un combattimento, oppure un diversivo nelle pause di lavoro dei portuali ed è da qui che viene l'approccio moderno alla capoeira.

    L'utilità della Capoeira come forma di difesa è sicuramente limitata al corpo a corpo senza armi.
    La capoeira come tecnica di combattimento è utilizzabile, ma deve essere spogliata di tutta la parte rituale. Capoeristi che hanno partecipato e partecipano a competizioni di vale tudo brasiliano e MMA.
    Il punto di forza di un capoeirista è cercare di dissimulare la sua forza e le sue intenzioni. La strategia che si impara dalla capoeira è cercare in ogni modo di ingannare l'avversario ricorrendo a qualunque sotterfugio.

    RispondiElimina

I commenti sono moderati, vengono pubblicati se non sono palesemente stupidi, offensivi o parlino di quanto Bruce Lee fosse figo.