giovedì 11 agosto 2016

Elogio all' infondatezza

Vedere le gare di Judo in questi giorni è edificante nella comprensione della quantità di cazzate che si raccontano nei corsi di AMT o di difesa personale.
Il Judo è l' arte della cedevolezza per definizione, lo sfruttamento del peso e della forza dell' avversario, il timing per sbilanciarlo e schiantarlo, e
blaaa, blaaa, blaaa....

Chi crede ancora in queste cose nell' ottica con cui vengono pubblicizzate in certi corsi dovrebbe spendere qualche minuto in più grazie a questa occasione e stabilire da sè quanto ci sia di vero.
Vedere e giudicare dove stiano tutte queste promesse quando poi in sostanza non vedi una (e sottolineo UNA, di numero UNO) tecnica che non venga portata all' estremo della forza e in sostanza riesca proprio grazie alla potenza degli atleti, altro che cedevolezza.
Vedere e giudicare questi atleti ai massimi livelli, che lavorano per davvero ore ed ore al giorno sul tatami per ANNI, e poi finiscono letteralmente stremati dalla stanchezza.
Vedere e giudicare quanto tempo ci voglia per riuscire anche solo ad afferrare nel modo giusto l' avversario, quante tecniche vadano a vuoto quando non mettano proprio in condizione di svantaggio, quante volte gli atleti finiscano in posizioni potenzialmente letali in circostanze diverse.

E nonostante tutto questo, ogni singolo judoka lì presente sarebbe in grado di togliere la vita a metà della popolazione mondiale, anche nella famigerata "strada", proprio grazie a quella preparazione.

Appare evidente una volta di più quanto NON sia possibile applicare le arti marziali senza l' uso della forza;
Quanto sia necessaria una preparazione fisica di un certo tipo, che non è la corsetta alla domenica per far calare la panza;
Quanto le tecniche più pratiche ed effettive vadano comunque difficilmente a segno come ci si aspetta, figuriamoci quelle ridicole combinazioni cinesoidi con pugni intercettati al volo, quattoridici controtecniche che entrano proprio come si studia, forbici al collo, palmate energetiche e punti di pressione.
Quanto la difficoltà del combattimento cresca drammaticamente se dall' altra parte c'è qualcuno che ne sappia altrettanto;
Quanto sia complicato applicare due, tre tecniche allenate al vomito per anni se dall' altra parte c'è qualcuno che reagisce, rispetto alle migliaia di idiozie cinestetiche "allenate" in vari stili;
Quanto in sostanza nessuno di questi superatleti vinca l' incontro nel senso che ci si aspetta, l' avversario non è KO, non è finalizzato, non è impossibilitato a continuare, ma in certi stili si vuol ancora far credere di poter abbattere un umano (no mi correggo, vari umani!) in due secondi senza subire un graffio;
Quanto la differenza di peso conti, e tanto, ma mentre una judoka di 50kg dopo anni ed anni di distruzione letterale del proprio fisico grazie ad allenamenti che farebbero vomitare tanti ometti, qualche chance di schiantare un baldo giovinotto di 80kg potrebbe anche averla, vogliono far credere che la ragazzina fighetta possa fare altrettanto con pugnetti a catena o palmate allenate due volte a settimana se c'ha voglia.

Purtroppo chi non ha mai lottato non è in grado di comprendere le mille sfaccettature di una gara di Judo, non sente le dita che si spaccano per quegli strattoni, non percepisce la spinta, il timing, l' esplosività, la fatica enorme, la concentrazione, le botte che non si vedono ma si sentono eccome, i capelli strappati, le abrasioni, il sangue nel naso o in bocca per uno scontro... vede solo due che giocano a strattonarsi come gorilla.
Beh, solo dopo aver provato questo si è in grado di valutare l' attendibilità di certe AMT che lavorano in modo diametralmente opposto.

18 commenti:

  1. Arte mortale, vorrei farti una domanda personale: nella tua esperienza quale è stata l'opinione delle celebri ragazze in hot pants con gli occhioloni da cerbiatta riguardo alle Amt ,gli Sdc e la Dp? (ne hai già parlato in parte in un post dove hai riportato l'opinione di una tua amica) ti sono capitati altri casi con ragazze?

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    1. Ciao Fonzi, non sono sicuro di aver capito cosa tu mi stia chiedendo, intendi cosa ne pensi io di loro o cosa pensavano loro di quello che stavano facendo?
      Se è il secondo caso potrei riassumere così, specificando che si stia parlando della Ragazza Carina in hot pants con occhioni grandi grandi®, non delle ragazze in generale.

      La Ragazza etc.® che pratica AMT si rende presto conto di essere praticamente come una bistecca in una gabbia di leoni a digiuno, per questa ragione o se ne va terrorizzata entro 2 lezioni, o se la tira come se non ci fosse un domani per poi abbandonare non appena soddisfatta la sua brama di "like" oppure si appassiona in qualche modo all' attività (tanto "non le modifica il fisico in modo mascolino", essendo essenzialmente ginnastica di mantenimento) e induce involontariamente ad iscriversi i prossimi 50 maschi che verranno a vedere il corso, tra i quali facilmente troverà il nuovo moroso.
      Che presto la spingerà ad abbandonare in quanto colto da gelosia omicida.

      Quelle che fanno SdC si dividono in quelle che mollano a metà lezione accorgendosi che l' attività "potrebbe modificare in modo mascolino la loro struttura fisica" e quelle che si appassionano davvero diventando mostri da combattimento (in senso buono) e generando un certo timore tra i maschi, sia perchè più forti di loro sia perchè facilmente diventano le morose del maestro.

      Infine quelle che scelgono la difesa personale, e sono le più comuni, beh loro ridono.
      Ridono, tanto, tantissimo, si divertono un mondo, provano una tecnica "antistupro" e due secondi dopo ridono con fare colpevole scatenando tempeste ormonali che potrebbero oscurare il cielo tanto sono dense.
      Si divertono loro, qualcuna soddisfa effettivamente la propria autostima convincendosi di star risolvendo un problema, tanto lì nessun maschio le tratterà per davvero come uno stupratore (anche perchè ci deve provare facendo il gentlemen).
      Essendo soprattutto corsi a termine predefinito sono tra le più soddisfatte: magari prendono il diplomino, si sentono dire millemila volte "brava, continua così" e a breve possono tornare a guardarsi le serie tv o a farsi i selfie su Pornogram per far sbavare persone a caso che non conoscono e saturare la propria vanità.

      A parte gli scherzi, nella mia esperienza ho imparato che le Ragazze etc.® in sostanza durano poco nelle arti marziali in genere, è una tipologia di utenza che cerca perlopiù un diversivo al fitness e appena si accorge di quanto sia palloso fare AMT, quanto sia duro fare SdC o quanto sia inutile fare DP, se ne vanno deluse del rispettivo tentativo.

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  2. poi mi piacerebbe conoscere un po di più sul l'episodio di quel ragazzo di muhay thay ( o dì unaltro Sdc) con cui decidesti di fare sparring quando praticavi wing chun. Come si svolse il combattimento se ti ricordi. Quali strategie del wt hai applicato che sono andate a vuoto e quali tecniche? Come mai hai fatto una simile impresa? Ps: non pratico wt e non lo sostengo ma conosco i loro metodi e riconosco a vista le tecniche principali

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    1. Ciao, in realtà non ho mai fatto sparring con nessun nak muay cercando di usare il wing chun, quello è avvenuto dopo aver già smesso di praticarlo; E' successo invece che iniziassi a fare wing chun proprio perchè durante una prova il ragazzino riusciva a colpirmi con facilità.
      Ma come ho spiegato è abbastanza tipico che nel wing chun quello più esperto riesca ad applicare tutto ciò che vuole... perchè anche tu sei lì a far Wing Chun e devi muoverti come è stabilito nel Wing Chun (giustamente, ma per l' appunto è un limite degli stili allenati solo tra coscritti).

      L' episodio del nak muay avvenne più tardi quando venni invitato a fare sparring amichevole.
      Io mi muovevo con la famigerata Simil Kick®, l' altro sapeva benissimo come, quando e dove entrare.
      Se non era un low kick ero in clinch tentando disperatamente di sfuggire, a perfetta disposizione di una ginocchiata da appiattirmi la faccia.
      Se non ero in clinch era un jab-diretto.
      Insomma, io provavo ancora a mimare colpi teorizzati per anni (e per l' appunto corretti... IN TEORIA), ma non essendomi mai stati spiegati nel modo corretto erano solo gesti nel' aria.
      Mi è andata molto bene averlo scoperto in amicizia, al che ho deciso di andare ad imparare queste cose da chi le APPLICAVA, non da chi le TEORIZZAVA. Il resto è storia.
      Del Wing Chun ho comunque tenuti buoni alcuni principi di movimento e colpi, ovviamente contestualizzati.
      Cose MOLTO semplici e NON definitive, ma come passaggi mi sono rimasti in testa perchè oggettivamente interessanti, tuttavia non li ho mai testati realmente nè ci tengo a scoprirlo.

      Mi è capitato più tardi, una volta più preparato negli stili funzionali, di avere a che fare (in amicizia eh) con personaggi del wing chun che volevano applicare nello sparring le loro cose, e nel mio piccolo sono passato io dalla parte di quello che gliele dava a sacchetti da 10.

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  3. Sono appena entrato su facebook ed una notizia condivisa da una che conosco mi ha fatto immediatamente pensare al tuo blog.
    Questa ragazza condivide un articolo di giornale in cui c'è scritto che il solito immigrato in bicicletta ha aggredito alla stazione del mio paese un gruppo di persone con un paletto di legno. Per l'appunto fra queste persone c'erano due istruttori di autodifesa, i quali prontamente disarmano il malintenzionato. Naturalmente la suddetta ragazza esorta tutti ad iscriversi ai vari corsi del paese per imparare a difendersi.

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    1. Sarebbe bello conoscere come si sia svolta esattamente la cosa e come lo abbiano neutralizzato (che già ad essere in due... mica servivano anni di allenamenti dei Seals...).
      Per carità senza nulla togliere all' importanza di sapere cosa fare, ma di solito anche le azioni più banali ed istintive vengono enfatizzate per dare importanza al corso fatto.
      Sto ancora ridendo per il vecchio maestro che sosteneva il valore degli anni di allenamento di AMT quando un' allieva si difese a BORSETTATE...

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    2. Immagino le risate, a me insegnarono ad usare anche il giornale come arma oppure un CD, dal momento che il praticamente di autodifesa è "una macchina da guerra ed ogni oggetto è un prolungamento del corpo, basta saper usare i principi", poi ultimamente ho sentito parlare addirittura di chisao visivo e di gente che si fa crescere peli e barba perché fanno percepire meglio gli spostamenti d'aria.
      Ormai se ne inventano di tutte.

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  4. Ciao arte, se me lo consenti desidererei esprimermi sull'episodio raccontato dal signor Cecca. Difesa personale è un termine che non mi piace, poiché da adito a molti fraintendimenti, nello specifico ritengo che ogni caso sia da valutare con attenzione.Personalmente cerco sempre di far capire, che non c'è difesa che tenga, da una persona armata che voglia farci del male e questo non per stare certo dalla parte dei criminali, ma bensì per evitare che qualcuno/a troppo illuso/a si faccia del male. Un saluto

    Mario.


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  5. Riuppo questo post per parlare di una cosa che ancora mi lascia perplesso: il fatto che le discipline lottatorie (grappling) vengano ancora considerate più innocue di quelle di striking, quando ho sentito di recente una ragazza che affermava che il judo è un'arte di difesa...bé non so quanto sia di difesa una disciplina in cui schianti a terra qualcuno,lo strangoli o gli applichi qualche leva articolare

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    1. Ciao, scusa il ritardo nella pubblicazione.
      Penso sia prima di tutto una questione di ignoranza, perchè la gente associa l' idea di colpire a qualcosa di molto più violento e quindi pericoloso che non la lotta (associata più che altro al Wrestling in tv o alla lotta olimpica in tutine gaie, perchè questo è l' immaginario...).
      Che poi questa cosa delle "arti da difesa" deve finire, le arti marziali sono TUTTE volte ad offendere un avversario, altrochè.
      E il Judo è senz' altro una di quelle che funzionano subito e davvero.

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    2. A tal proposito Arte avrei bisogno di una dritta: sto facendo judo,e ho difficoltà a schienare quelli più pesanti di me,hai qualche consiglio.

      Comunque allenandomi nel judo,riconfermo quanto sia ingenuo chi lo consideri meno duro di boxe,thai ecc...

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    3. Beh, potrei approffittare della tua domanda per rimarcare quanto la differenza di peso e altezza facciano la differenza eccome, e conosco benissimo il problema, ma vaglielo a raccontare ai marzialisti, ti diranno che è tutta questione di tecnica.
      Certo, il problema è che in teoria è vero, nella pratica ti riesce una volta su cento se va bene (loro però studiano per difendersi quell' unica volta nella vita, e ANDRA' BENE ahahah).
      Certamente ci sono tecniche che non puoi sperare di portare a gente più alta o pesante di te, non c'è verso.
      Ed è il motivo per cui esistano altre tecniche e sia soprattutto così importante imparare a sfruttare al meglio le proprie risorse e strategie.
      Una persona che pesa meno di te la ribalti anche se non vuole, tanto basta la forza.
      Una persona che pesa più di te deve essere fregata in qualche modo per portarla a sbilanciarsi. Possibilmente non sopra di te ahaha.
      Io contro quelli più pesanti faccio finte per portarli nella posizione in cui abbia una tecnica che mi venga bene, tipicamente dove possa togliergli una gamba di appoggio per buttarci tutto il mio peso.
      Non mi passa per la testa di provare a proiettare, mi lancerebbero come un pallone da rugby..

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  6. Per me il ring non è lo strumento ideale per giudicare le AM. Ricordiamoci che sono nate per difendersi preferibilmente contro chi NON le conosce (o per prenderne di meno). Secondo me è per questo che spesso gli incontri di judo, mma etc. risultano noiosi e quasi tutti uguali (strattoni, forza contro forza, lotta a terra stile teenagers etc), perchè tra atleti e in competizione ovvio che si gioca 90% sul fisico. La domanda è semmai, quali arti marziali possono dirsi complete, cioè permettersi di avere sia una parte sportiva che "tecnica"? Queste a mio avviso sono le vere AM.

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    1. No, non sono d'accordo.
      1- e quale sarebbe allora lo strumento ideale?
      2- da cosa deduci questa cosa che le arti marziali siano nate "per difendersi"?
      Cioè le studiavano e perfezionavano povere donne o contadini indifesi? La storia dice esattamente il contrario, le usavano prima di tutto per ammazzare e soggiogare donne e contadini...
      3- cosa c'entrano gli incontri SPORTIVI e REGOLAMENTATI? Come dire "la Formula Uno fa addormentare, quello non è andare in auto!".
      Aaaaah.. "forza contro forza... stile TEENAGERS!!!!!"
      Devi essere un fanatico di AMT, ora si spiega.
      Invece i cinesini col cun fù quelli si che sono uomini duri, quelli sì che combattono in modo armonioso e assolutamente tecnico!
      Ci fosse UNA volta che riescano ad applicare qualcosa di quello che decantano di saper fare...
      4- e perchè adesso un' arte marziale per essere "completa" = vera dovrebbe avere una parte... SPORTIVA?!
      Non hai appena detto che gli incontri sportivi sono roba da teenagers buzzurri e affatto tecnici?
      Ho la sensazione che tu non abbia mai visto quanta tecnica ci sia in un incontro di Judo o MMA. Onestamente nessuno se ne rende conto fino a che un giorno non prova a mettere in dubbio le proprie certezze e va a PROVARE ad allenarsi come quegli atleti.
      Prova, vedrai come è tutta forza e strattoni... non hai idea di cosa tu stia parlando.

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    2. Lo strumento ideale è quello che ci aspettiamo noi per non essere delusi.
      Se vogliamo trattare le AM per come erano nate, allora le vere AM sono solo gli addestramenti militari moderni. Se invece vogliamo considerarle degli sport, allora sono gli SDC.
      Se invece parliamo di attività fisica NON agonistica, qualche nozione di difesa personale e divertimento allora possiamo mettere dentro anche altre discipline, entro certi limiti ovvio.
      No, non sono un kungfutaro della mantide scarlatta, sono solo obiettivo.
      Una AM che ha sia una parte AM che SDC a seconda di quello che si vuole fare (come judo, jujitsu etc.) secondo me è una disciplina più completa di altre e certamente più concreta perchè ha il modo di poter "dimostrare" la sua efficacia.
      Ma da qui a dire che ad esempio, l'aikido, è inutile perchè non è dimostrabile sul ring secondo me ce ne passa.

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    3. Tu parli di ring come banco di prova: io parlo di banco di prova come... banco di prova.
      Se nell' Aikido si dichiara di neutralizzare un aggressore grazie alla sua sfera energetica, mi aspetto che funzioni nel contesto in cui dichiara di funzionare, che certamente non è il ring.
      Il ring, le MMA, lo sport... non c' entra un bel niente.
      QUINDI, se le AMT vengono studiate per un contesto specifico che non è uno scontro regolamentato uno contro uno (ed è già una bugia), mi aspetto che funzionino "per strada"... poi vai a vedere cosa succede quando un marzialista viene alle mani "in strada" ed ecco che finisce per mulinare cazzotti e pedate come un coniglio preso per le orecchie.
      Ergo, sul loro banco di prova si dimostrano non dico inefficaci in senso assoluto, visto che un calcio andato a segno fa male uguale, ma certamente estremamente sopravvalutate e soprattutto poco pertinenti con quanto allenato con tanta pomposità ed arroganza.
      Pensavo giusto ieri a quelli che imparano a fare le capriole in salto e credono di fare arti marziali... magari arti ok, ma circensi: in combattimento non serve ad un emerito caxxo.
      La curiosità è che chi si allena per il ring si difende benissimo "in strada", mentre non è vero il contrario.
      E chi si allena per il ring riempie di botte spesso e volentieri quello che si allenava con le forme e le tecniche mortali...

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    4. Sono perfettamente d'accordo con te, stavolta :D
      L'Aikido ha 2 problemi di fondo: il fatto che per capirlo davvero bisognerebbe aver avuto i trascorsi di Ueshiba (marzialistici intendo, lascia perdere le leggende) e il fatto che si propone spesso come "rievocazione storica", scusante per dire "sceneggiata".
      Diversi concetti e tecniche, prese dal jj, non sono da buttare in un contesto di strada, se ben allenate, parlo ad esempio delle contro-leve ai polsi (una delle poche cose che salverei dell'aikido, il resto è balletto). Ovvio per ben allenate parlo di reazioni automatiche, non "provate sul ring".

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  7. Il fatto è che nel judo esistono due "mondi": il judo inteso come kata e il judo inteso come combattimento. Nel primo possiamo trovare i vari principi di cedevolezza, di usare la forza dell'avversario ecc. Nel secondo è forza contro forza, una lotta.

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