domenica 15 novembre 2015

Aggressioni armate: cronache di suicidi

Avevo promesso che mi sarei occupato della questione dell' autodifesa da aggressioni armate e uno degli ultimi commenti mi ha dato un buono spunto per parlarne.
Premetto che nel trattare l' argomento mi riferirò esclusivamente all' uso del coltello ed affini e non alle armi da fuoco.
Tratterò a parte l' argomento, sempre che la cosa abbia senso parlando di arti marziali.

Il video suggerito dal commentatore mi permette di bypassare buona parte delle considerazioni che avrei fatto tali e quali, perciò lo riporto qui ed invito a vederlo tutto:

https://www.youtube.com/watch?v=qVVx0SKCjHM

specificando che non so chi sia l' autore nè sono andato a vederne altri video (non ho tempo, sorry) ma spiega molto bene e il messaggio appare chiaro.
Mi permetto però di fare un' osservazione: c'è sempre un problema di fondo ogni volta che un esperto spiega i limiti di una tecnica o strategia di difesa, e questo vale per chiunque in qualunque stile.
Il problema è che nel video il ragazzo spiega come sia facile per l' aggressore inibire i classici blocchi... utilizzando tecniche specifiche di chi studia l' uso del coltello!
Sono tecniche che personalmente ho visto fare solo nel Silat, e che prima di allora non avevo nemmeno immaginato, il che mi porta a pensare che a meno che l' aggressore sia un praticante di qualche cosa di affine difficilmente conoscerà.

Perciò se è vero che tentare disarmi, blocchi, mirare alla mano armata, etc. non siano sempre delle soluzioni ideali, è anche vero che mediamente gli aggressori non sono praticanti regolari di stili armati, non so se mi spiego.
E' un pò lo stesso motivo per cui un kungufcoso riesca a difendersi con la tecnica della cicindela per poi raccontarlo nei secoli: mica per strada becchi tutti agonisti di Muay Thai...

In ogni caso il concetto è molto chiaro: tutto ciò che siamo abituati a vedere nelle favolose demo di AMT, con gente che neutralizza attacchi di coltello con assoluta precisione, sono sostanzialmente fantasie.
Pericolose fantasie, perchè quelle tecniche vengono insegnate da decenni a schiere di marzialisti e a furia di provarle poi si finisce per crederci.

Togliamoci subito il pensiero: difendersi a mani nude da qualcuno armato e competente, è impossibile.
Lasciamo stare i casi fortunati della vita, non sono quelli a fare statistica.
Se avete una minima idea di come usi il coltello qualcuno capace, capirete che non esiste via d' uscita, finirete comunque sul tavolo della Coop sezione carni grasse.
Certo viene da chiedersi perchè dobbiate trovarvi ad affrontare un tizio del genere, quindi escluderei anche questi casi.

Resta il fatto che ogni giorno io guardo dei TG a caso e sento di gente ammazzata.
Ogni. Singolo. Giorno.
E come ci finisce ammazzata? Dopo scazzottate o combattimenti a colpi di kung fu?
No, per aggressioni armate, e nonostante la diffusione delle armi da fuoco la gente si accoltella ancora alla grande, del resto le pistole da noi restano ancora poco diffuse nella media della popolazione.
E questo ci dà un' idea molto precisa di quale sia la pericolosità del coltello nel cassetto della cucina, e ancor di più di quanto siano pericolose le persone incazzate.
Mi viene da dire che la prima difesa da coltello sia non fare incazzare amici, mogli, mariti, fidanzati, gatti, cani e cicindele.
Quindi troviamo tutte queste persone che, senza alcuna preparazione "marziale", sono perfettamente in grado di ammazzare e per contro ne troviamo decine e decine di altre che ci lasciano la pelle tentando invano di difendersi.
Questa paura sociale trova il suo naturale sfogo nei corsi di difesa, che pullulano di persone indifese e indifendibili pronte ad apprendere qualsiasi cosa gli si dica pur di compensarla.
Tutta gente che tipicamente non pratica alcuna attività sportiva, non ha mai avuto a che fare con la violenza e vive in condizioni agiate.
Vittime predestinate che non hanno la benchè minima idea di come funzioni nemmeno uno scontro a mani nude controllato, ma che pretendono di poter apprendere la più estrema e statisticamente ingestibile delle situazioni di autodifesa... perchè gli istruttori glielo lasciano volentieri credere (vista anche la spropositata quantità di ragazzine in hot-pants con gli occhioni grandi grandi che pascolano in certi corsi).

Dal lato delle arti marziali non è che le cose stiano meglio, anzi: proprio in virtù di una pratica regolare, con insegnamenti tramandati da saggi cinesini di miliardi di anni fa, il praticante di AMT allena quelle tecniche e combinazioni convincendosi che abbiano una buona percentuale di riuscita; Fa nulla se poi racconteranno a chiunque sollevi dubbi che "l' importante sono i princìpi", che "quello è un esercizio, nella realtà farebbe altro" e altre forme di autolesionismo del genere.

Gli stili "militari" invece scadono nell' altisonante dichiarazione di utilizzo di certe tecniche da parte dei marines spaziali, come se l' impiegata della Fiat abbia lo stesso mindset, preparazione fisica, stazza, motivazione, determinazione, background e contestualizzazione.

Mi sembra evidente quanto lo studio della difesa da coltello sia un onanismo puro per la stragrande maggioranza della popolazione, tale da non giustificarne nemmeno l' esistenza se non a fini puramente folcloristici.
Da una parte ci sono persone che studiano stili armati come il Kalì, in cui si apprende una delle più letali arti marziali possibili, talmente letale da non poter essere usata (pena finire in carcere con una maschera da Hockey sul viso).
Dall' altra abbiamo persone che studiano tecniche di disarmo talmente improbabili da non essere nemmeno considerate nei film di Van Damme.
In mezzo abbiamo persone che studiano la difesa da coltello senza però poterla mai testare nelle condizioni in cui potrebbe servire, senza il terrore di finire ammazzati, l' adrenalina, l' aggressore impazzito, il sangue e tutto il resto.

Nei miei anni di AMT allenavo tecniche di disimpegno tanto assurde quanto spettacolari, alcune delle quali sfidavano letteralmente le leggi dell' universo: il compagno doveva imparare esattamente il suo schema di attacco, altrimenti ci si faceva male da soli persino nel muoversi (con i coltelli di gomma)...
Il problema è lo stesso che riguarda le tecniche a mani nude: la teoria è corretta, spesso sembrano tecniche geniali che sfruttano in modo convincente i punti deboli e le posizioni dell' aggressore; Ma non appena si lasci quest' ultimo libero di attaccare come voglia e di fare tutto ciò che gli venga in mente per vincere, si mostrano in tutta la loro inefficacia.
Perchè il nocciolo della questione è sempre lo stesso: a che serve allenarsi per decenni in un' arte marziale se poi non vi sia mai occasione di sperimentarne l' utilizzo contro un avversario libero e smaliziato?
Comprendere dei princìpi di movimento e saperli applicare anche come un fulmine durante l' esercizio stilistico non è affatto una garanzia di saperlo fare in quelle condizioni, anzi.
Lo stesso meccanismo dell' apprendimento umano rema contro a questa metodologia così diffusa.
Figuriamoci quando di mezzo ci sia un' arma tanto temibile e soprattutto avversari per nulla accondiscendenti, contro i quali il più banale errore possa avere conseguenze nefaste.

Ogni tanto parlo di un sito che mostra senza censure i più terribili avvenimenti di ogni giorno nel mondo, tra i quali degli attacchi all' arma bianca.
Quando al tg parlano di nuovi omicidi perpetrati con un coltello a me vengono in mente quei video e subito dopo il calderone di cazzate che insegnano sedicenti esperti nei loro corsi di arti marziali.
Il problema del coltello non sta tanto nella pericolosità intrinseca dell' oggetto ma nel genere di persona che decida di utilizzarla, nel suo stato d' animo e nel contesto.
Chi muore accoltellato il più delle volte è stato preso alla sprovvista e già la prima coltellata a segno porta ad uno stato di shock emotivo non replicabile in allenamento.
Sopravvivere ad un' aggressione armata è più una questione di fattori esterni o volontà dell' aggressore più che di abilità dell' aggredito; Se analizzate i fatti di cronaca quotidiani, quando Cicillo Pizzapasta decide di ammazzare la moglie o il vicino ci riesce.
Ma anche quando il tizio vendicativo decide di far fuori Rambo in persona, visto che studierà una strategia per impedirgli una reazione.

E allora qualcuno se ne viene fuori con quell' episodio del cinese "maestro di kung fu" che si è difeso ed ha pure ammazzato i suoi aggressori, come prova della validità delle arti marziali.
Poi salta fuori che in quel caso il "cinese" era proprio un esperto di Kalì e torniamo al punto di prima: voi siete esperti di Kalì?
Senza contare la differenza che passa tra uno che allena regolarmente proprio quel tipo di scontro, quasi in modo esclusivo, rispetto a chi passa tre quarti del proprio tempo in palestra a fare forme e tecniche robotiche, e quella volta che studia la difesa da coltello lo fa in modo completamente falsato.

Il famoso test del pennarello, divenuto famoso con Vunak, è qualcosa che qualunque marzialista in cerca di risposte dovrebbe fare, non solo immaginare.
Dovete rendervi conto da voi di quanto sia assurdo sperare di applicare qualunque tecnica vista in demo o film vari, ma nemmeno in stage ed allenamenti specifici.
Fate un bel tabellone e segnateci (già che avete il pennarello) tutte le volte che riuscite ad intercettare la coltellata senza "tagliarvi", con il buongusto di ricordare che quello sia un gioco preparato, in condizioni ideali, tra amici, senza nulla di più in gioco, senza vero dolore, veri tagli, vero sangue.

Una volta a casa, qualche giorno dopo, alla prima occasione in cui NON stiate pensando alle arti marziali (mentre guardate la tv, mentre siete nel letto, mentre passeggiate) sarete mentalmente vulnerabili: ecco, sono quelli i momenti in cui la gente subisce le aggressioni armate.
Oppure la prossima volta che litigate furiosamente con qualcuno, provate per un attimo ad immaginare come VOI lo attacchereste con un coltello o come vi difendereste se lo avesse lui e vi aggredisse con furia.
(E' una scena immaginaria, non fatelo! Prima che qualcuno mi minacci di morte per aver istigato all' omicidio :) ).
In tutto questo provate a focalizzare le scenette che vedete da anni nelle esibizioni o le persone che vi abbiano spiegato "in modo convincente" come fare per difendersi...

Ovviamente esistono accorgimenti e strategie per *provare* a non soccombere ad un' aggressione armata, ma la fortuna continua a giocare un ruolo troppo determinante in questi casi, senza contare l' esperienza di pratica necessaria.
E per quanto mi riguarda continuo a nutrire delle perplessità nel dedicare il poco tempo libero allo studio di qualcosa che non si sa nemmeno se servirà o si riuscirà ad applicare quell' unica volta che servisse.

43 commenti:

  1. Quando facevo AMT, anch'io pensavo che fosse possibile disarmare una persona con il coltello. Mi insegnarono anche la posizione di guardia: gamba destra avanzata e le mani intorno alla gola. Fra tutte le tecniche assurde che vidi, però, una le batteva tutte: mi fu detto che quando qualcuno ci attacca con il coltello, bisogna afferrare la lama con la mano. Con quale coraggio si insegnano queste cose?

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  2. hai detto bene alla fine: "strategie per provare a non soccombere".
    DI solito i corsi meno fuffi cominciano a segnalare la differenza tra la "minaccia" e "l'attacco" con coltello.
    Inoltre usano, non a caso, il termine "sopravvivenza" riferito alla situazione armato vs disarmato.
    Il discorso può essere sintetizzato nel "se mai ti dovessi trovare in quella situazione, ci sono strategie che aumentano la possibiltà di uscirne vivo, e altre che le abbassano. Cerchiamo di studiare qualcosa che le aumenti".
    Fosse anche 1% vs 0%.

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  3. Io praticavo il Kali (ho deciso di mollarlo perché,a parte qualche pseudo-sparring a mani nude e molte poche volte con i bastoni,si provavo solo le tecniche,vorrei i Dog Brothers).

    Se non altro il mio istruttore è stato sincero sull'argomento "disarmo da coltello",dicendomi che se provassi a farlo sarei stato un uomo morto....

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    1. quindi in pratica quello che imparasti è tutta arte di pettinare le bambole...or not?

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    2. Perchè la difesa disarmata contro avversario disarmato è una cosa che sa fare anche chi "appena" pratica la kick boxing,or not? E' una cosa che sa fare un qualunque praticante di AM tradizionali. O sbaglio???

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  4. Avete tutti ragione,non intendo contestare nulla ma, se capitasse la malaugurata situazione che qualcuno ti viene incontro armato di coltello e intenzionato a farti la pelle,come si deve reagire? Si cerca di difendersi ed in quel momento è meglio che non ti fai il discorso che la tua è una difesa disperata e non hai nessuna chance,perchè in quel caso è sicuro al 100% che soccombi.

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    1. Il problema è che raramente uno ti viene incontro col coltello, dandoti il tempo di capire la minaccia.
      Se uno ti minaccia è sicuramente "meglio", c'è già una chance in più dovuta al fatto che hai modo di prendere determinate contromisure.
      Ma sarebbe molto educativo analizzare come avvengano le aggressioni armate quotidiane, sia in casa che per strada.
      Naturalmente non voglio nemmeno generalizzare dicendo che non ci siano altre situazioni o si muoia a prescindere.

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    2. Ciao arte mortale ti avevo già scritto in precedenza, perché ritieni che il Kali sia letale? Cosa ha di diverso rispetto a uno stile armato diverso? P perché a me sembrano anche un po idioti certe cose come lhubud lubud (tipo chi sao) sombrada e altri esercizi del genere

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    3. In generale le arti marziali armate sono letali, non è questione di Kalì o altro.
      Di diverso c'è il fatto che tratta una tipologia di armi che ci si può ancora aspettare di utilizzare, con tutti i se e i ma del caso.
      Che poi ci siano tecniche improbabili è pur vero, ma resta uno stile più credibile di quelli "tradizionali" che trattano di tridenti, spade di carta alluminio o stellette ninja...
      Naturalmente ci tengo a ricordare che gli stili armati esistono in ogni parte del globo da qualche migliaio di anni, e no, non c' entrano un bel nulla i cinesi come tanti amano raccontare.
      E qui in Occidente la gente si sbudellava con altrettanta simpatia senza tanti ghirigori o filosofie astratte sul senso della vita.
      That's it.

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    4. Scusa,perchè un tridente non sarebbe attuale? E'anche un'arma impropria di facile reperibilità; così come è facile costruirsi un pilum da legionario romano: Certo,non ci puoi andare a ballare ma del resto anche un temperino di pochi centimetri è arma vietata...

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    5. Ecco una domanda per arte mortale da cui potresti ricavare un post su unargomento non ancora ben affrontato. Mi sto riferendo al modo in cui i profani ( insomma i non addetti ai lavori) si rivolgono alle AM, cosa pensano di questi sport, ops li ho offesi, a queste filosofie elevate ma letali? Personalmente non parlo molto di SDC e AM coi profans tu invece hai notato impressioni positive o meno? Potresti anche trattare magari i cliché e gli stereotipi tipici?

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  5. è recente la notizia di un ebreo ortodosso aggredito nel centro di Milano (per dovere di cronaca,non da un arabo): è finito all'ospedale con 70 punti di sutura ma ha salvato la pelle. Perchè si è difeso.

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    1. Sì vabbè, ma sono notizie di ogni giorno anche di decine di altre persone che sopravvivono ad aggressioni armate, senza conoscere alcunchè (l' ebreo si è difeso col Krav Maga...?).
      Dipende un pò troppo dall' intenzione dell' aggressore per farne statistica...
      Quando decidono di farti fuori, lo fanno e basta; Se no passa il messaggio che quando uno sopravvive ad un' aggressione armata l' aggressore finisca steso esanime per terra. Non succede mai, semplicemente se ne è andato...

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    2. no, non credo che facesse krav maga,non è che poichè è uno stile nato in Israele tutti gli ebrei lo conoscono. mica tutti i cinesi del mondo sono praticanti di kungfu

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  6. morale: se un coglione mi viene incontro armato di coltello,io tento di difendermi; senza chiedermi troppo il perchè.per che l'alternativa sai quale è? soccombere. per il resto, sono assolutamente d'accordo con quello che hai scritto, ci mancherebbe...

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  7. come si debba regaire non saprei, dipende dalla situazione.
    Ovvio che su aggressioni a sorpresa la possibilità di uscirne è fortuna / intenzione dell'aggressore.
    Ma se devo scegliere tra il cercare di fare qualcosa per tornare a casa dai miei o esporre direttamente la gola per fargli fare un lavoretto più pulito e indolore possibile scelgo la seconda.
    E anche qui l'obbiettivo è tornare a casa, non "vincere".
    E per farlo ci sono strategie e concetti più efficienti di altri (es colpire per disorientare chiudere la distanza bloccando il braccio armato è meglio di cercare di intercettare al volo la coltellata, per dire una banalità).
    fosse possibile tirargli addosso un oggetto e scappare a gambe levate ancora meglio (sempre che non abbia diatro i bambini, o che non ci siano vie di fuga, per dire).

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    1. "Ma se devo scegliere tra il cercare di fare qualcosa per tornare a casa dai miei o esporre direttamente la gola per fargli fare un lavoretto più pulito e indolore possibile scelgo la seconda".
      Ovviamente manca un NON, sorry.

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    2. Ma su questo siamo d'accordo tutti, però la realtà è quella che è e bisogna evitare di infondere false sicurezze. La difesa da coltello, in certi casi risulta proprio impossibile, pensiamo ad esempio ad un attacco random.

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  8. Elisabetta-quello che ho imparato è casomai roba con cui puoi "tagliare" i capelli delle bambole.....ma ha fare tecniche a vuoto per mesi mi ha decisamente rotto.

    Quando sarò un pò più libero tornerò a fare BJJ.Il tuo secondo commento non l'ho capito

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    1. il mio "appena" rivolto ai kickboxer era ironico; per me la kick boxe è uno stile di combattimento di tutto rispetto,che insegna a combattere per davvero. nonostante sia sottostimata dai marzialisti tradizionali che sentenziano che "quella non è un'arte marziale". eh!

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  9. Arte ,è un peccato che non hai tempo per vedere altri video di questa persona che hai linkato. Ti potresti rendere conto delle stronzate che insegna. Il classico imbonitore,ne ho conosciute di persone come lui, basta guardare come si muove,il linguaggio del corpo,il modo di parlare; è al livello di quelli che ti bussano alla porta per venderti qualcosa,e lui di sicuro qualcosa te la vuole vendere. C'è un video in cui dà consiglio sui corsi fuffa,e il solito discorso è in fondo questo: "io faccio corsi seri,gli altri no",il tutto condito a fine video con un'autopromozione ridicola degna delle strategie di marketing americane. Credevo che tu fossi contro queste cose. Adesso me ne vado,sono stufa di parlare parlare (o meglio scrivere) di fare della teoria. E poi mi seccherebbe essere minacciata di morte pure io.

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    1. Non ho guardato altri suoi video ma mi fido di quello che dici, anche perchè il tipico presupposto di chi pubblica video sul web (e in particolare proprio quelli che sembrano più credibili) è quello di spiegarti come LORO facciano le cose.... COME SI DEVE!
      Mi ricorda qualcosa...
      Aldilà di questo le cose spiegate nel video che mi è stato segnalato non sono sbagliate, sempre limitandoci all' analisi di cosa NON venga detto nella stragrande maggioranza dei corsi.
      Nel merito tecnico non voglio entrare più di tanto perchè continuo a ribadire di come ogni strategia rischi di fallire e magari dar ragione al suo oppost... dipende ancora troppo dal caso.

      Quello che invece è utile capire è il fatto che tutti questi istruttori possano benissimo risultare onesti, credibili, in buona fede, esperti reali, etc.
      L' ho sempre evidenziato.
      Per questo è così importante mantenere uno spirito critico attivo anche verso le cose date per buone, ed è così importante parlare di sè stessi, delle proprie esperienze e dei dati tangibili, provando e toccando le cose con mano.
      Mantenere l' obiettività in questo ambiente è quasi impossibile, per questo rispetto chi faccia le cose giusto per divertirsi.

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  10. se avete un pò di tempo,guardatevi anche questo:
    https://youtu.be/rp8jhLBipwI

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  11. Perchè non vuoi parlare della difesa da armi da fuoco? Io ho fatto alcune prove per conto mio,con revolver a salve ma in situazioni reali. La mia conclusione è che sarei MORTA o ferita gravemente se avessi tentato una reazione. Poi va bè,vale sempre il discorso che se ti trovi in una situazione di vita o di morte,tenti il tutto per tutto.

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    1. Non mi piace parlare di difesa da armi da fuoco perchè si tratta di situazioni talmente condizionate dai diversi contesti che praticamente è come chiedersi cosa fare in caso ti scoppi una gomma in autostrada mentre sei contromano ai 300 all' ora...
      Mi viene da pensare ai Rambo della situazione che hanno magari "allenato" per anni tecniche di disarmo impressionanti e poi si trovano quella volta al Bataclan... cosa avrebbero pensato di fare?
      Rischiare tutto e magari far ammazzare altre tre persone lì di fianco?
      Far nulla "tanto muoio lo stesso"?
      Provarci e intanto l' altro a due metri ti spara un secondo dopo?
      Insomma dai... si tratta di teorie e accorgimenti, niente più, eppure in tanti ci perdono un sacco di tempo o ci credono per davvero.

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    2. Ciao arte mortale ti ho già scritto in precedenza di e volevo farti una domanda che magari non c'entra con questo post ma magari può dare origine a una riflessione interessante. Riguarda il modo in cui chi pratica amt/Sdc e il relativo universo viene visto da chi non pratica tali discipline. Che pensano le persone secondo le tue esperienze riguardo al mondo dell'istruzione al combattimento?

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  12. Anche qui credo ci sia da suddividere prima le categorie.
    Minaccia da arma da fuoco è diverso da trovarsi direttamente in una sparatoria.
    Se nel primo caso ci possono essere delle trategie che aumentano la possibilità di sopravvivere (ripeto "aumentano", può voler dire da 0% a 0,5%) o almeno non sono platealmente sbagliate, per la seconda non ho proprio idea di cosa si potrebbe fare.

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  13. Vero,e detto da una che senza presunzione,pretende di saperne di armi da fuoco più di ognuno di voi (a menochè qui non ci sia qualcuno dei GIS o similari) dico che le tecniche di disarmo da armi da fuoco funzionano solo contro un derelitto che non ha nessuna intenzione di usarle. Ripeto dopo aver studiato molta teoria nei corsi di Krav,ho fatto questa semplice prova; arma finta,perchè con un arma vera non si punta neanche se si è sicuri al 1000% che è scarica, compagno libero si fare quello che vuole. Inizio della prova: il compagno ha armato il cane (eh,è così che si fa); appena mi sono mossa,questi ha semplicemente premuto il grilletto. Conclusioni, o sarei morta o avrei riportato una ferita grave nell'addome. Poi ,c'è magari uno 0,5 % di possibilità di sopravvivere ad un'agressione armata;ma sì,diciamo pure un 1 per cento. Ma non di più.

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  14. Un operatore della sicurezza,del antiterrorismo, è uno che spara almeno 500 colpi alla settimana al poligono; e non contro bersaglio fisso ma in tutte le situazioni.

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  15. più di me di armi da fuoco ne sai di sicuro.
    Mi fido.

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  16. @fonzi: argomento interessante e divertente, me lo segno per il prossimo post ;)

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  17. Ciao arte mortale... ho scoperto il tuo blog circa due anni e mezzo fa, deluso anche io da certe discipline, ma soprattutto da certi ambienti. Ho letto tutto ma ad oggi non ricordo se avevi scritto un post specifico per quegli insegnanti e quelle scuole che pubblicizzano i propri corsi o esaltano le proprie abilità piegando lance con la gola, spaccano tegole, afferrando frecce al volo o con altre cavolate da circo che nulla hanno a che vedere con il combattimento. Aspetto un tuo riscontro. Complimenti per il blog e grazie per avermi aiutato a comprendere meglio determinati meccanismi e condizionamenti mentali. Agostino

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    1. Ciao Agostino, l' argomento che citi è trattato in modo sparso all' interno dei vari post ma in effetti non ricordo di aver discusso nello specifico della pubblicità.
      Grazie per i complimenti e per la segnalazione, me lo segno! Saluti

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    2. Grazie a te per l'ottima informazione che fai... non sai quanta gente puoi aiutare a capire con il tuo blog. A presto ;)

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  18. eppure,nonostante tutte le 'mosse' che ci fanno studiare nel krav, se improvvisamente sentissi qualcosa di cilindrico e rigido (non fate battute da bar per favore..) puntato sull'incavo della schiena, diventerei una statua. Non cercherei di voltarmi a controllare l'avversario,anche perchè il mio collo non può ruotare di 180° come nel Esorcista,non cercherei di fare nulla. In pratica chiunque potrebbe fregarmi con la punta di un bastone. Anche perchè conosco un gioco che si faceva negli ambienti difesa personale: premi la nocca di un dito sulla schiena della vittima,quello si gira pensando di fare un disarmo...e la pistola è nell'altra mano! Un pò come dire: e se un aggressore ti affronta con due coltelli,uno per mano? Non esiste nessuna strategia di difesa; sei del gatto.

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    1. ahaahha però la battuta era proprio chiamata eh! :)
      Non ho capito invece la faccenda del "sei del gatto".

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  19. sei del gatto è un termine che si usa dalle mie parti di italia; come dire che se sei un uccellino o un ratto campagnolo,si può dire: sei del gatto. sei una preda del gatto.

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  20. Leggevo il romanzo Alba nera su Tokyo,ad un certo punto il protagonista dice la sua sulla difesa a mani nude contro il coltello: "Sulla basa delle mie molte sgradevoli esperienze,sapevo che trovandosi disarmati alle prese con un avversario armato di coltello si hanno a disposizione quattro possibilità.La cosa migliore,se si può,è darsela a gambe.In seconda istanza,si può fare qualcosa che impedisca l'inizio della lotta.La terza opzione,consiste nel guadagnare un minimo di spazio per estrarre un'arma a gittata medio-lunga.In ultima istanza,ci si lancia addosso all'avversario,sperando di non beccarsi una coltellata fatale.Quale che sia il livello di preparazione di una persona,le sole opzioni realistiche sono queste,e non è che siano poi così efficaci,tranne forse la prima.Le tecniche di combattimento senza armi contro nemici muniti di coltello sono pura fantasia.Le persone che le insegnano non hanno mai avuto a che fare con un aggressore deciso e armato di una lama viva".

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  21. Arte,questo potrebbe essere uno strumento utile per l'allenamento con il coltello?
    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjF74jpm6PPAhUBiRoKHUZVCUkQFggfMAA&url=https%3A%2F%2Fen.wikipedia.org%2Fwiki%2FShocknife&usg=AFQjCNEQUvPQbccP4m_yHDL7GRiRSLyhDw&bvm=bv.133387755,bs.1,d.d2s

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    1. Beh, direi proprio di sì.
      A costo di essere noioso io continuo a sostenere che dopo una giornata di lavoro in cui i colleghi, il capo e i clienti mi abbiano fracassato le balle portandomi all' esaurimento nervoso non avrei proprio voglia di andare a giocare alle coltellate elettriche.

      Certamente sono strumenti utili a chi con la sicurezza ci abbia a che fare regolarmente, tipo lo 0,005% della popolazione :)

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  22. Se non altro come valvola di sfogo avrà la sua efficacia XD

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  23. occhio,video crudo
    https://youtu.be/75RTkGbiJpk

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    1. Per l' appunto.
      Poi non stiamo qui a discutere del perchè vari poliziotti armati di fucile da guerra si siano fatti accoltellare da uno scappato di casa incazzato, ma il punto è sempre quello: puoi fare tutte le arti mortali di questo mondo ma poi alla resa dei conti anche il gigione ti può fare secco, e avrei pagato in oro per vedere qualche tecnica di AMT applicata in quel contesto come vedi fare in allenamento (e NO, non me ne frega niente dei "principi"!!!).
      Poi però arrivano i superespertoni di "difesa personale", anzi no, proprio i Commandos che vivono sperando che gli accada una cosa simile per... sparare da 100 metri al tizio.
      E cominciano a discutere per ORE, GIORNI su tutto quello che i poliziotti hanno sbagliato, nella loro versione dei dibattiti tra uinciunmen su come l' angolo della falange dell' orecchio vanifichi un' intera tecnica se è messa a 43° invece di 45°...

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