martedì 6 gennaio 2015

Difesa personale - cosa si intende?

Quando si parla di arti marziali in relazione alla difesa personale, sorgono spesso dei malintesi riguardo a ciò che l' interlocutore intenda.
Ciascun interlocutore.
Pertanto vorrei provare ad elencare le interpretazioni che vanno per la maggiore, condendo il tutto con qualche osservazione che comunque ho già trattato in passato.

Va infatti chiarito che parlando di difesa personale in realtà si butta nello stesso calderone tutta una serie di situazioni completamente diverse tra di loro, per gravità, modalità e possibilità di reazione.
Anche per questo motivo alla sfacciataggine di chi pubblicizza la propria arte marziale come adatta all' autodifesa "in generale" si unisce l' ignoranza di chi va a praticare con in testa una propria idea dell' argomento.

Proviamo a specificare meglio in base a quanto si sente dire dai diretti interessati.

- L' AUTODIFESA E' SAPER PICCHIARE PER STRADA

Suona come la più infantile e banale delle interpretazioni eppure è quella che va per la maggiore, quantomeno tra i maschietti.
L' idea di fondo è che mentre gli stupidi atleti si preparino a combattere infarciti di regole e limitazioni, massaggiati a dovere e con l' arbitro pronto a fermare il mondo al primo segno di pericolo, chi studia stili "da strada" si prepari ad affrontare bande di Guerrieri della Notte con le macchine in cerchio a far luce e biondone in abito da sera che godono se si macchiano del sangue dei virilissimi fighters.
La situazione vera è una sfida tra ragazzetti esagitati il sabato sera, o a scuola nell' intervallo.
Il ragazzetto sfigato ama fantasticare su come possa stendere il bullo cattivone con i propri colpi cinesi o israeliani.
Il ragazzetto bullo ama fantasticare su come possa stendere Petrosyan, per strada, perchè libero di mettergli le dita nel culo, strappargli gli occhi, prenderlo a rigori nelle palle, rompergli Ceres in testa e antiche tecniche militari di questo genere.
Nessuno dei due ha mai provato a combattere contro un Petrosyan, ma se anche capitasse l' occasione declinerebbe in quanto "troppo limitante".

- L' AUTODIFESA E' SAPER GESTIRE LE SITUAZIONI PERICOLOSE CHE CAPITANO OGNI GIORNO ("sai com'è oggi la gente, non si sa mai...")

Anche questa è una delle interpretazioni che vanno per la maggiore, di solito quella di persone un pò più adulte e pacate.
Il problema riguarda quello che intendano per situazioni pericolose:

* un tizio ti manda affanculo mentre ti sorpassa sulla tangenziale;
* un tizio si altera perchè gli hai rubato il parcheggio all' Ikea;
* un tizio guarda insistentemente le tette della tua morosa inumidendosi le labbra;
* un tizio guarda insistentemente TE inumidendosi le labbra;
* un marocchino ti porge un orologio di dubbia provenienza esclamando una parola offensiva tipo "vù cumprà?";
* un albanese cammina sul tuo stesso marciapiede (non chiediamoci come si faccia a sapere che sia albanese, lo è di certo);
* una tipa afroamericana cicciona vestita di colori fosforescenti ti prende a parole ondeggiando la testa forte della sua appartenenza al "sesso debole";

La cosa divertente è che per risolvere queste pericolosissime situazioni urbane c'è gente che pensa davvero di cacciare le dita nei bulbi oculari delle persone o sfoderare armi da taglio degne di Hannibal Lecter.

- L' AUTODIFESA E'... SAPER CREARE UN DIVERSIVO PER SCAPPARE

Diventato uno dei capisaldi che sentirete in ogni corso di difesa personale, senza però andare a fondo della questione.
L' idea è che tu sia al Bancomat, un rumeno (va più di moda) ti si avvicina chiedendoti di fare un prelievo anche per lui, dal tuo conto; In una frazione di secondo assumi la posizione della Gru e lo colpisci con una scarpata (ricordiamoci che "il colpo della Gru, se ben fatto, non c'è difesa!") ed ecco che molli tutto e scappi in Messico.
Anche senza scherzare, questa interpretazione non risponde a tutta quella serie di situazioni in cui la fuga non sia un' opzione, tipo a casa tua oppure quando l' aggressore compia un gesto inspiegabile come... inseguirti.

- L' AUTODIFESA E' SAPER COMBATTERE PER LA VITA E LA MORTE


Questa è l' interpretazione preferita tra i fanatici, i veri convintoni che si allenano nella propria arte mortale in preparazione all' Armageddon: del resto vivendo in una favela popolata da pugili zombies rumeni, ogni santo giorno devono evitare l' invito a cena del Tristo Mietitore.
La loro cognizione della realtà è distorta per cui se il tizio di prima li manda affanculo sorpassandoli, deve aspettarsi qualcosa tipo una pistolettata nel cranio, un occhio cavato a morsi o peggio ancora un dito nel culo.
Alcuni ambienti contribuiscono ad instillare nei praticanti la sensazione che là fuori il mondo sia in mano a mostri sanguinari e ogni sopruso nei propri confronti sia da ripagare con la morte.
Naturalmente nessuno di loro si è mai trovato in una situazione di obiettivo pericolo di vita.

MA COSA SAREBBE QUESTA "STRADA"?

Vale la pena spendere qualche parola anche riguardo alla definizione di "strada", perchè poi uno finisce per pensare che l' italiano medio passi la maggior parte del suo tempo bighellonando da solo per i vicoli oscuri del proprio paese, cosa totalmente falsa.
Sintetizzando, ci si riferisce alla strada intendendo la vita quotidiana al di fuori del posto di lavoro, di casa propria e (per i detrattori) da ring/tatami/pedane buoni solo per le Giovani Marmotte.
I fanatici amano immaginarla così:

* cosparsa di "detriti appuntiti" (siringhe usate, pezzi di vetro, sassi acuminati, ricci di mare, orsetti gommosi... ma dove cazzo vivono?!);
* vi si trovano ovunque "armi improvvisate" per le quali valga la pena spendere anni per imparare a destreggiarle (bastoni di legno lunghi e corti, Nunchaku, Karambit, bottiglie di vetro vuote proprio lì dove si viene aggrediti, pacchetti di sigarette (!!!), ombrelli, etc.);
* gli amici dell' aggressore vivono in simbiosi con lui ed usciranno dalle fottute pareti al primo segnale di difficoltà del loro protetto;
* è buia, umida, stretta.. ehm, diciamo che è lo stereotipo del vicolo di New York che vedi nei fumetti o nei film americani (del resto viviamo tutti a New York, lo dice la tv);
* è deserta. Già, vivi a New York ma chissà come mai ti ritrovi da solo in un vicolo buio, umido e stretto, di notte, con il muro di mattoni che lo termina e una gang di brutti ceffi che ti circondano...
* è un luogo magico in cui i colpi che non funzionano mai su ring/tatami/pedane improvvisamente diventano micidiali, e viceversa;

Detto questo appare chiaro quanto sia facile malinterpretare la definizione di difesa personale in base a cosa intenda l' interlocutore, e di riflesso quanto sia difficile parlare con cognizione del suo campo di applicazione.
Senza contare un aspetto che sottolineo da anni: non sono i fanatici guerrafondai, gli appassionati di arti marziali o i bistecconi diciottenni a doversi preoccupare delle aggressioni (farebbero meglio a preoccuparsi LORO di non aggredire gli altri...).

Sono le ragazzine fashion, le nonne, gli omini sfigatini a subire le aggressioni peggiori, e guarda caso è proprio questa categoria che dovrebbe trarre qualsivoglia vantaggio da questi mirabolanti stili di autodifesa.
Salvo poi scoprire che in pratica i casi di successo siano al limite del buffetto oppure l' importanza dell' arte marziale sia talmente minima da risultare ininfluente.

Se vogliamo parlare di autodifesa per "picchiarsi per strada", parliamo di ragazzetti idioti ai quali auguro una morte precoce, qualsiasi cosa pratichino, che tanto rubano solo ossigeno agli altri.
Se intendiamo situazioni urbane di gente alterata per il parcheggio, ricordo che senza chiamare in causa vecchietti cinesi o colonnelli del Mossad, ci sono tipo milioni di persone che se la cavano ogni giorno con un vaffanculo.
Se si tratta di colpire in qualche modo per poi svignarsela, mi chiedo che bisogno ci sia di rompersi le palle per anni con forme, esercizi strambi e respirazioni da Aerosol, che anche Giggi er Bullo con un ceffone e un motorino acceso con cui scappare se la cava alla grande.
Se infine parliamo dei casi gravi, invito a farsi un' idea un pò più onesta di cosa voglia dire avere malintenzionati in casa, stupratori, gente che vuole regolare i conti o, ahimè, pure il pugile stronzo deciso a stenderti "per strada".
E già che ci siamo fate anche un giro su un certo sito che pubblica video di aggressioni, incidenti e quant' altro, di paesi in cui la vita ha importanza zero: poi immaginatevi a fare i colpi cinesi contro quelli...
Auguri di Buon Anno...

53 commenti:

  1. buongiorno Arte Mortale, intanto complimenti per il Blog.
    Sia per lo stile che per i contenuti.
    Riguardo questo post, giusto per inquadrare il discorso, ti riferisci ai veri e propri corsi di "difesa personale" o intendi illustrare quello che viene di solito proposto sotto tale dicitura in corsi che sostanzialmente di DP non si occupano come i normali corsi di AMT?
    Grazie.

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    1. Buongiorno Fabry.Pook e grazie per i complimenti.
      In questo post ho trattato con la solita ironia il concetto di difesa personale in generale per come viene inteso da venditori ed acquirenti, se così possiamo dire.
      Non sono entrato nello specifico, anche perchè l' interpretazione è in fondo riscontrabile sia nei corsi dedicati che in quelli di AMT riadattati; Ci tenevo soprattutto ad identificare un pò meglio le diverse situazioni.
      Spero di non dover sottolineare l' ironia :)

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  2. no, per carità.
    Il carattere ironico e "leggero" è più che evidente.
    E' che quello che descrivi l'ho trovato più spesso nelle AMT reinventate che in alcuni corsi che si occupano in maniera specifica di DP e secondo me in maniera abbastanza sincera ed accurata.
    Tutto qui :)

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  3. * vi si trovano ovunque "armi improvvisate" per le quali valga la pena spendere anni per imparare a destreggiarle''

    Bisognerebbe aggiungere che per legge non puoi nemmeno prendere oggetti contundenti da terra per difenderti. Addirittura neppure il bastone da passeggio puoi usare( a meno che tu sia invalido c'è una causa al riguardo), nè portarti neppure un cacciavite. Passi anni a imparare ad usare le armi e poi devi stare fermo. Parlo sè il tuo aggressore è disarmato, ma questo discorso è complesso anche sè l'altro è armato perchè non deve mai esserci un'eccesso di difesa. E tu non puoi portarti addosso nulla, ripeto neppure un cacciavite sè non è per lavoro. Anni di allenamenti buttati.
    Aggiungo:
    1) Che nella difesa personale ci raccontavamo che per difenersi da qualcosa devi conoscerla mentre invece e diseducativo combattere disarmato e poi armato contro gente armata. Meglio fare solo un metodo sapendo che è fallimentare e rarissimo.
    2) Il rapinatore vuole solo i soldi non ucciderti, il Killer, invece, ti viene alle spalle o da angoli ciechi per ucciderti(con modalità e tecniche che non descrivo per non annoiare). E' una lotteria.
    3) Anche che sei un atleta allenatissimo, o un istruttore, sè sei disarmato verrai comunque ferito da questo ''Killer della Mafia'' che ti vuole terminare.
    Ad esempio: https://www.youtube.com/watch?v=DJGyxBgf0Is

    Per inciso io ero allenato e forte ma quando uno è venuto con un coltello contro di me(uno che avevo pestato) sono fuggito senza neppure pensare alle mille tecniche possibili imparate. Perchè io sapevo cosa mi sarebbe successo in ogni caso(sia di vittoria che di sconfitta).
    Vivere per combattere un'altro giorno.

    Ps:Fabry.Pook sei quello del forumartimarziali? Sè è così ti mando i miei saluti.

    Saluti e continuate ad allenarvi.

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    1. per legge.... Perchè credi che se ti trovassi davvero in una situazione di pericolo di vita ti preoccuperesti della legge? Penseresti "mah,non so,forse facendo così cadrei nell'eccesso di difesa"? Ma dai!

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  4. Ciao Arte Mortale, ho scoperto solo da poco il tuo blog e l'ho divorato in pochissimo tempo.
    Complimenti sinceri per quanto hai scritto! (scriverai ancora vero?)
    Mi ritrovo in linea con il tuo pensiero e mi sono rimaste un paio di curiosità.
    Che fine ha fatto "Soggetto"?
    e "MK"?
    Grazie per aver creato questo blog,
    con tutta la mia stima.
    Chewal.

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    1. Scusa se rispondo solo ora, mi era proprio sfuggita la domanda, solo che non ho capito a chi ti riferisca!
      Chi sono Soggetto e MK?

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    2. Soggetto e MK sono 2 utenti che avevano dato il loro contributo a questo blog.

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    3. ah ok, ora ricordo.
      boh! non hanno più commentato, oppure lo hanno fatto in modo anonimo.
      Non ho idea onestamente.

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  5. ecco,questo è un tuo articolo in cui ridicolizzi e perculizzi la pratica dell'autodifesa. E se ho interpretato male allora vuol dire che sono dislessica e che me ne torno tra i banchi delle elementari.
    Oppure,ohibò, sei tu che non ti spieghi bene. (eh...)

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    1. Elisabetta, davvero: ti chiedo di prendere con un pò più di ironia certi post, volutamente scherzosi.
      E poi scusa, non ti pare che in questo post abbia preso per il culo, al massimo, le idee dei fanatici e NON lo studio dell' autodifesa?
      Ripeto, ho la sensazione che la stia prendendo un pò troppo sul personale.
      E ci può benissimo stare, purchè sia motivo di autocritica.
      A me è capitato (raccontato anche questo...) di inferocirmi quando un compagno di pratica che aveva provato da poco la Kick si mise a sminuire la nostra AMT, e solo anni dopo mi sono appunto reso conto di come avesse ragione.
      Non per la Kick in sè, ma perchè obiettivamente me l' ero presa ritenendo una sua osservazione come un attacco perculatorio allo stile che facevo (e faceva).
      Chi sente di non rientrare nelle descrizioni caricaturali che uso su questo blog, ne ride e basta... chi ci si ritrova se la prende oppure prova ad argomentare.
      Ora ti saluto che è venerdì sera.

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    2. Scusa ma non riesco veramente ad apprezzare l'umorismo. Ho letto troppe cose negative sul krav maga e l'ho perso. La prima regola è il rispetto altrui,e questo non vale solo per le arti marziali; vale anche per cose come il tresette col morto. Ciao

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    3. Cose negative sul Krav Maga?
      E questo ti offende?
      Per me il Krav Maga, come qualsiasi altra pratica, è solo un' attività, niente di personale per cui offendersi.
      E come ripeto i miei attacchi riguardano un certo tipo di praticanti e modi di praticare.
      In Israele dubito esistano tanti cazzari, ma si dà il caso che là non ci siano propriamente corsi pubblicizzati con volantini per intortare casalinghe o patiti di softair.
      Questo non toglie che gli ebrei come da loro consuetudine ci abbiano danzato mica da ridere sopra per ricavarne un sacco di soldi vendendo un prodotto a civili qui dove la guerra la si fa col playstation.
      Chi pratica con cognizione ed esperienza comprovata non ha nulla da risentirsi, anzi. E ci vuole davvero poco per essere obiettivi secondo me...

      Parli di rispetto come prima cosa, ma a me questo fa tanto insegnamento del saggio maestro orientale, detta così.
      Il rispetto è la prima cosa del VIVERE CIVILE, non c'entra nulla il cun fu o il crab magra.
      Il rispetto è anche quella cosa che IO mi aspetterei andando ad un corso di autodifesa, nella forma in cui l' istruttore mi dica con onestà che quelle cose abbiano un tasso di riuscita minimo se non supportate da millemila altri aspetti, che perlopiù non sarà in grado di insegnarmi.
      Il rispetto è quello che si deve ad una ragazza dicendole che col krav maga avrà maggiori possibilità di difendersi da Paperino, non dal folle omicida che lei intende.
      Potrei fare altri milioni di esempi di mancanza di rispetto da parte di chi promuove certe arti marziali, e in ogni caso non vedo in che maniera io dovrei mostrarmi rispettoso.
      No, qui il rispetto non è pertinente, non per come lo stai chiedendo.
      Io rispetto chi pratica ed insegna delle cose parlando chiaro, dimostrandole, contestualizzandole, senza lucrarci sopra spudoratamente, senza illudere la gente...
      Se pensi che le mie osservazioni siano offensive o ritieni di poterle screditare, o spiegare con un punto di vista più onesto, sarò ben lieto di ascoltare.
      E poi andiamo... offendersi perché un pincopallino "parla male" della tua passione è un pò puerile, non trovi?
      Sarà che sono un cinquantenne mezzo infartato e burbero! :)

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    4. non mi riferivo tanto a te. tu ce ne hai per tutti,o quasi, e questo mi va bene. parlavo in generale di discorsi sentiti sul web da gente che si considerano poco meno dei nipotini di Bruce Lee,e che la loro arte marziale è quella veramente invincibile mentre il krav è roba "da stupidi"

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    5. Ah ok, comunque i patiti di Briuuuus Li hanno ben poco di che vantarsi dal momento che, guarda caso, pescano a piene mani da tutti gli altri sistemi funzionali per poi raccontare che quello sia Jeet Kune Do con la scusa dei princìpi...
      Notare che i patiti di JKD sono perlopiù ragazzi sotto i 25-30 che ancora amano mimare il loro eroe con tanto di versetti, movimenti spastici e video a ripetizione mentre solleticano il sacco o lanciano cactus in giro (true story).
      Il Krav Maga non è decisamente roba da stupidi, non certo rispetto al JKD che è roba da fan; Il punto al limite è studiarlo con una certa cognizione, e purtroppo questo continua a mancare un pò ovunque.

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    6. ma guarda che io ho sempre parlato contro (anche qui) ai maestri di krav maga che sono diventati tali dopo un corso di un weekend. E ci ho anche litigato di brutto,con alcuni. Il krav non è un'arte marziale,come non lo è il pugilato o la lotta libera,eppure tutti e tre sono comunque validi. Ma quando leggo cose(non qui) come: "vorrei vedere un kravista contro un kickboxer" oppure "ma te fai krav maga,cosa ne sai di pugni,o di gomitate o di ginocchiate" mi viene solo voglia di mandare tutti a cagare. Mi consolo che queste critiche vengono da gente che ha la metà dei miei anni..

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    7. Domanda: tu, Elisabetta, quanto ritieni di saperne di pugni, gomitate e ginocchiate?
      Ti dirò, una delle cose che proprio contesto agli stili di autodifesa in generale è la insufficiente rilevanza che viene data a queste armi fondamentali del combattimento corpo a corpo.
      Le persone che parlano con cognizione sono tutte inevitabilmente passate per un' esperienza negli SdC, che sia pugilato, thai o kick.
      Perchè solo lì ci si allena per ore al sacco e nei fondamentali necessari per padroneggiare questi colpi, che sono tutto meno che scontati.
      Non parliamo poi delle ginocchiate, che fino a che non si prova la Muay Thai non si è in grado di comprendere sul serio, l' ho visto in ogni dove, me stesso compreso.
      Nei corsi di difesa anche quando si lavora ai pao, si scherza.
      Non ha nulla a che vedere con il lavoro tipico delle discipline specifiche, zero proprio.
      E i pao sono uno strumento eccellente per allenare proprio quel genere di colpo che, piaccia o no, è capace di risolvere sul serio una collutazione o quantomeno innalzare sensibilmente la capacità offensiva di una ragazza.
      Io non avevo idea della debolezza dei miei colpi finchè non ho provato con la Muay Thai, con gente che sapeva il fatto suo, che non basta tirare più forte che ti riesce, serve anche un buon reggitore di pao che ti faccia lavorare nel modo corretto.
      E' stato incredibilmente edificante, mi ha aperto gli occhi sulla infondatezza delle teorie tipiche delle AMT.
      Nel caso del Krav Maga resta il punto che dovendo trattare di molti altri aspetti e scenari vedo troppo spesso relegare in secondo piano un sanissimo lavoro al sacco e colpitori.
      Al contrario vedi un sacco di persone che mimano palmate, ginocchiate o gomitate senza conoscerne nemmeno i fondamentali biomeccanici.
      Siamo d' accordo che non serva avere il pugno di Mike Tyson per cavarsela, ma francamente mi metto dalla parte di chi sostiene che in questi stili si sottovaluti troppo l' importanza di allenarsi per ORE ai colpitori.
      Se dovessi mai insegnare qualcosa ad una ragazza, la farei provare per ORE un SINGOLO pugno, il diretto, ai pao e al sacco, con i GUANTI.
      Solo che si scazzerebbe dopo cinque minuti e vorrebbe passare ai disimpegni e leve che vede nei film.
      I pugili che passano tutto l' allenamento a fare shadow boxing o sacco tutti scemi eh..

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    8. I PAO? ti rispondo dicendoti che a casa mia ho un sacco da boxe,più o meno del mio peso,e che mi sono allenata per anni a colpire sacchetti pieni di sabbia umida,A PUGNI NUDI. quindi per quel che riguarda i pugni,non sono certo tyson ma sono molto duri e fanno davvero molto male. Gomitate,non voglio essere presuntuosa ma le so tirare meglio di una media bambina thaiboxer,che loro tra l'altro usano la punta del gomito ed è una cosa sbagliatissima (perchè molti muay thaier si son fottuti l'articolazione tirando così),la mia gomitata è più potente dei miei ganci,insomma la finiamo di dire che nel krav si studiano i balletti russi?(o in questo caso israeliani) Ginocchiata, si lo so che le nostre ginocchiate non sono come quelle della Thai ma c'è da dire che noi miriamo basso,o alla coscia o all'inguine (a bersagli più alti solo se il "nemico" è piegato in avanti). Il Pao è buono per la coordinazione, i colpitori vanno bene per studiare le combinazioni di tecniche,ma io non riuscirei veramente ad allenarmi bene senza un enorme sacco da boxe, da colpire rigorosamente a PUGNI NUDI. (e a piedi calzati,sì,questo lo riconosco,ma solo in spiaggia ti troveresti a combattere a piede nudo). E dimmi quando ho detto che il 'combattimento con l'ombra' dei pugili o il sacco sia roba da scemi...

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    9. se proprio vuoi una opinione spassionata,ti posso dire che quelli che sono veramente un poco trascurati nel Krav sono i CALCI, e perchè si suppone che tu combatta con delle robuste suole (io ho bandito i tacchi alti da una vita) e perchè i suddetti calci sono dati ad altezza medio-bassa (salvo alcune esibizioni fatte per puro spettacolo o giusto per fare un pò di stretching)

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    10. Colpire a pugni nudi, bene.
      Una condizione pericolosa che non ti permette di tirare a piena potenza esponendoti per contro a microfratture o distorsioni del polso, spero quantomeno che ti sia curata di mettere almeno le fasce.
      Ah già, per fare più "reality based" non si usano, bisogna fare come quando ti capiterà davvero... no, rispetto il tuo metodo ma sono contrario.
      Le gomitate. Non ho capito perchè il termine di paragone dovrebbe essere una bambina thaiboxer (wtf?), non che mi aspettassi Kaoponlek.
      Ma permettimi di dissentire con la storia della punta di gomito... dal mio punto di vista dimostra soltanto come tu di Muay Thai non abbia esperienza, non sai proprio di cosa stia parlando se affermi questo.
      E poi la cosa delle articolazioni fottute, dai. Gli agonisti di qualsiasi cosa, e parlo dal calcio al badminton, sono tutti fisicamente fottuti. E' il risultato del trattamento sconsiderato verso il proprio fisico, per ottenere la massima prestazione nel campo specifico.
      Ma questa suona molto snob, tipo quella dei pugili che senza guanti si "sbriciolano le ossa dei polsi" mentre i veri marzialisti allenati a forme (di formaggio) loro sì che sono abituati!
      Cioè prima vieni a dirmi che TU ti alleneresti a pugni nudi al sacco pesante (!!!) e poco dopo dici che LORO si fottono i gomiti perchè tirano di punta (sai anche dirmi perchè?). Scusa ma non regge.

      Ginocchiate. Posto che non si stia giocando a chi tiri la ginocchiata migliore, che i contesti e scopi sono diversi.
      Francamente le ginocchiate che vedo allenate negli stili da difesa hanno ragione d' essere finchè tirate all' inguine, alle palle insomma. Risultato garantito. Se entra.
      Tutto il resto sono buffetti che non arrecano più danno di una pogata tra giovinotti in discoteca, e non mi ricordo che qualcuno finisse a terra esanime.
      Ma concordo sul bersaglio, infatti una ginocchiata sopra la cintura la possono tirare in pochi e solo se sanno esattamente cosa stiano facendo.
      Il sacco pesante va bene per un certo tipo di allenamento, non per tutto; I pao sono lo strumento ideale per allenare i riflessi, la precisione nella potenza, le comvinazioni: azzo, proprio niente eh!
      Insomma, tipo la cosa più importante e vicina ad un avversario che si muova intorno a te, che dici?
      I piedi calzati sono un must, perchè per l' appunto non ha senso studiare autodifesa a piedi nudi (eppure in molti lo fanno, ma sono corsi di AMT riadattati per attirare le donnine in hot pants).

      Non ho detto che TU abbia dato degli scemi ai pugili, così come IO non ho detto che nel Krav Maga si facciano balletti russi (quelli li fanno al massimo nel Systema).

      Giustamente i calci sono trascurati, perchè tre quarti della gente non sa tirare un calcio degno di questo nome, figuriamoci la gente tipica dei corsi di difesa.
      Nel Wing Chun invece ne fanno un caposaldo e sostengono di intercettare un avversario che avanza o spaccargli le ginocchia come se fosse di compensato... solo che quando ci provano hanno già timbrato un biglietto per il maxillo facciale.
      E' un peccato che abbia bandito i tacchi alti, secondo me sono molto femminili e a meno che non viva a Bogotà non credo che ogni sera tu rischi un' aggressione. Ma è una mia opinione.

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    11. Allora,tu sai che il gomito è un punto sensibile del corpo umano, e ci sono molti atleti che se lo sono fratturato colpendo,per esempio ,la testa di altri atleti. E'un pò il discorso del colpo col dorso della mano, il dorso della mano è un punto sensibile,non si può usare,se dai un pugno così,curati di darlo con le nocche,perchè nel dorso della mano ci sono dei punti sensibili (tendini e nervi) e un manrovescio col dorso rischia di fare più male a te che all'altro. E uguale discorso vale per il gomito,il gomito è un punto SENSIBILE e non è allenabile in quanto a resistenza. Per il resto,ok, io alleno il pugno con sacchi di sabbia,e ti assicuro che è (quasi) uguale a picchiare su una pietra col pugno. E no, non uso neanche le fasciature.I primi tempi la mano sanguinava,e la curavo con soluzioni di alcol,poi no. E mi dispiace,ma andare in giro coi tacchi da undici è un suicidio,anche se non siamo a Bogotà,preferisco scarpe da ginnastica o meglio scarponi militari,che fanno MOLTO MALE (le scarpe coi tacchi,invece no.)

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    12. So tutto questo, e so anche che i nak muay devono avere tutti i gomiti rotti nonostante li usino come apriscatole sul cranio di altri esseri umani per centinaia e centinaia di incontri.
      Sarà genetica, di là c' era il maestro giapponese che sembrava un gibbone, qui abbiamo i thai che c' hanno i gomiti di adamantio...
      E continuo a pensare che tu non sappia perchè si tirino ALCUNE gomitate di punta, ma a questo punto googlare non vale più.
      Per favore non assicurarmi nulla, sono già certo che tirare pugni alle pietre sia una cosa da darwin award, e dire che c' è qualcuno che lo fa davvero ugh!
      Io non ho voglia nè motivazioni per dubitare della tua convinzione di avere "i pugni nelle mani", solo sottolineo che certe pratiche vanno di moda negli ambienti più fondamentalisti delle AMT, e questo mi fa abbastanza paura.
      Buon per te che non temi l' artrite, non so che dire...
      Riguardo alla cosa delle calzature, senza provocazione, tu vivi la tua vita in funzione dell' eventualità che ti aggrediscano e ti debba difendere con la scarpata giusta?
      E' notizia di oggi di un altro paio di situazioni "da difesa pesonale" in cui la gente è entrata in casa (ed è finita a pistolettate, niente Mossad, Ninja o Spartani).
      Io in casa sto in ciabatte, di questi tempi pure quelle pelose, lo ammetto e un pò me ne vergogno, ma fanno tanto caldo!

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    13. Eh sì, Arte Mortale, tengono un gran caldo, perché sbarazzarsene? Le mie son fatte a cane, le tue? Però abbiamo un vantaggio: se ci entrano in casa, mentre i ladri ridono per le nostre pelose e bizzarre ciabatte, forse possiamo pistolettare prima di loro.

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    14. "Preferisco scarpe da ginnastica o meglio scarponi militari,che fanno MOLTO MALE (le scarpe coi tacchi,invece no)". Beh, un tacco a spillo da 12 sparato dritto nei genitali (o nell'inguine), a piena potenza, non è che faccia pochi danni, eh?

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    15. prova te a tirare un calcio coi tacchi a spillo. ah,già te non può aver provato.

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    16. Elio Gabalus, queste scene esistono solo nei vari Tekken per PS-qualcosa. Donne che sferrano calci girati dall'alto dei loro tacchi a spillo non le ho mai viste neanche in action movies di serie D. Forse,in qualche porno sadomaso puoi vedere scene simili. E sì, a menochè tu non sia una persona un pò particolare,voi uomini non avete idea di cosa sia tenersi in equilibrio su tacchi a spillo. Altro che calciare...

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    17. Mannaggia, c'hai preso, sono una persona 'particolare'! Accolgo gli ospiti desiderati a casa, indossando ciabatte pelose, mentre quelli indesiderati, in strada, li accolgo indossando traballanti tacchi a spillo da 14: sai com'è, a me piace combattere così, morbido tra le mura e appuntito all'esterno, senza trascurare d'abbinare i tacchi vertiginosi al kilt scozzese, zampogna compresa Insomma, se proprio non riesco a usare i tacchi, strombazzo in faccia agli aggressori. Ahaha.. Scherzi a parte (secondo me nelle discussioni è giusto anche divertirsi ed esercitare l'ironia, che anzi nulla leva alla trattazione seria di un argomento), è chiaro che i tacchi alti possano risultare penalizzanti, ma credo che Arte Mortale volesse giustamente sdrammatizzare e invitare a godersi quel po' di vita che rimane, o veramente dobbiamo uscire di casa con un unico pensiero fisso: mi aggrediranno?

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    18. no, purtroppo vedi,il problema è che le aggressioni arrivano proprio quando meno te le aspetti. e perchè il potenziale aggressore studia le tue mosse di potenziale vittima e nota quando non sei allerta, e perchè anche i terremoti arrivano quando la gente non se li aspetta. Con questo non voglio dire che dobbiamo essere tutti paranoici,ma un occhio qua e un occhio la bisognarebbe buttarcelo anche quando facciamo cose innocue come la spesa al supermercato,e non solo quando giriamo per il peggiore Bronx della città (e poi che ci andiamo a fare). Voglio dire i fanatici dell'autodifesa che vanno in giro come un commando israeliano per le vie di Gaza ci sono. Ma non sono molti a fare queste cose ridicole. La vera difesa consiste nel girare sempre con le antenne alzate,questo senza cadere nella paranoia.

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    19. esempio ridicolo ma che nei corsi di AD si fa: se uno ti chiede che ora è, tu non abbassi lo sguardo all'orologio,ALZI il braccio all'altezza del volto e leggi l'orologio. Sono i particolari che fanno considerare al potenziale aggressore che forse non è il caso.

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    20. e poi Arte, non sono più intervenuta perchè mi piaceva troppo la tua risposta,ma,se vedessi le mie nocche penseresti: non vorrei mai essere colpito da queste; ti giuro che sarebbe come essere colpiti da un sasso;le alleno da circa 30anni,cioè da prima che sapessi cosa fosse il krav magà.

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  6. Arte Mortale quando farai un post dedicato anche alla questione "coltello" ?

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    1. Più o meno ho trattato l' argomento nei vari commenti, ma capisco che sia improbabile recuperarla, non ricordo nemmeno io dove l 'abbia fatto.
      Me lo segno e farò un post dedicato.

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  7. e scusami se insisto sull'argomento Difesa personale,ma valutami un pò questo video https://youtu.be/l1vEObtKY1Q
    fa una combinazione che non riuscirebbe neanche a Bruce Lee nei suoi film; e tieni conto che il video fa parte di un DVD che a suo tempo comprai. DVD dove sono spiegate cazzate assolute,del tipo: colpire coi LATI DELLA TESTA. Visto che il DVD di questo maestrone l'ho pure comprato,mi sento in credito verso costui.

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    1. ahahahah appena ho aperto il video ed ho letto "Maltese" sono tornate alla memoria un sacco di battute divertenti...
      Uno dei peggiori in assoluto.

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    2. Che squallore, è più tragicomico di Fantozzi, ma involontariamente, senza alcuna consapevolezza d'esserlo. Poi un calcio tirato all'indietro mentre si sta correndo, ancora mi mancava da vedere: dev'essere un calcio bello potente, eh? Questo qui non metterebbe in difficoltà manco un novantenne sulla sedia a rotelle, altro che difesa personale.

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  8. Già. Sul suo calcio all'indietro ci sarebbe molto da dire, tipo che un calcio all'indietro TRASCINA il corpo in direzione del calcio; a lui no. E che dire dei due pugnetti che mettono KO l'altro avversario? Hai ragione, è squallido. E' al di la di ogni commento.

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  9. @Arte Mortale,mi interesserebbero due battute sul M° Maltese,tanto sai come contattarmi. Su Goolgle+
    Una volta disse che era disposto a confrontarsi con chiunque per verificare la validità del suo stile di combattimento, e gli risposi che IO ero disponibile :)

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    1. Maltese è stato uno dei precursori dei corsi di autodifesa su videocassetta, proponendo una pletora delle boiate che discuto sul blog.
      Il video da cui hai tratto la scena (che ogni tanto rivedo con gli amici per farsi due risate) l' ho visto tutto e come al solito vi si trovano concetti tecnicamente corretti ma completamente decontestualizzati e molto faciloni, se mi spiego.
      Quanto al suo stile di combattimento beh, continuo a ripetere che sia strano come certe sfide siano lanciate perlopiù da gente che NON ha mai fatto del combattimento la propria ragione di pratica...

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  10. Maltese!!! Ma daiiiii!!! Non ne avevo notizie da quando usciva Budo in edicola e c'era la pubblicità delle sue videocassette! :D
    Per Elisabetta: ma tra i tacchi a spillo e le scarpe pianelle tipo ballerina, ci sarà una via di mezzo? Prova con i tacchi da 4 cm , sono piuttosto stabili e femminili. :)

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  11. Maltese mi ricordo che pontificava di autodifesa,circa alla metà degli anni '80. Mai che dicesse nulla del krav magà.chissà perchè. Comunque la mia sfida è sempre aperta,anche se lui poverino,avrà più di 60anni(davvero) e non vorrei infierire. @coccinella; i tacchi da 4 ok,anche perchè non sono molto alta, ma vuoi mettere il confronto con gli scarponi da alpino o quelli da carrista??

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  12. Nunchaku... Di fronte alle notizie di agressioni proditorie in Israele,con coltelli; a parte l'ovvio incremento di iscrizioni ai corsi di krav maga,ho letto di un aumento di acquisti di nunchaku..Da quando si è scoperto che sono un'ottima difesa contro il coltello. Ovvio,non facendo i pagliacci in stile Bruce Lee,ma usandoli in modo funzionale. Arte,se ci sei io gradirei un tuo commento.

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    1. Teoricamente i Nunchaku sono una buona risposta alle armi corte come il coltello, come qualsiasi arma medio-lunga; Il punto è che comportano un sacco di limitazioni e controindicazioni:
      - NON puoi portali in giro, se ti va bene ti perculano, se ti va male ti arrestano per detenzione di armi illegali.
      Se li hai nel baule non puoi certo andare a prenderli mentre ti aggrediscono in ascensore...
      Tenerli in tasca? Ti denunciano per atti osceni in luogo pubblico..
      - non sono per niente facili da usare, e sto parlando dei colpi buoni: non è questione di agitarli come se fossero dei bastoni.
      Figuriamoci usarli in modo preciso con l' adrenalina e la paura addosso.
      - lo ripeto: le aggressioni all' arma bianca sono improvvise e subdole, non c'è affatto il tempo di tirar fuori (da dove?) dei Nunchaku...
      - richiedono spazio, e le aggressioni odierne non avvengono in mezzo ad un tatami o nelle risaie come piace far credere.
      Detto per inciso un mio amico ha affrontato un tizio armato di coltello prendendo un OMBRELLO scassato trovato lì vicino (la storia è lunga).
      Detta così sembra che gli ombrelli siano una buona alternativa... Ma se ci mettiamo ad analizzare l' episodio in tutte le sue sfaccettature, ecco che diventa molto diverso.

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  13. non sono facili da usare se si pretende di fare le evoluzioni inutili di bruce lee; se li usi più o meno come una frusta,dando colpi dal alto al basso o orizzontali,non è poi molto difficile.
    per le altre considerazioni che hai fatto sono d'accordo...

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  14. Ciao. Ho letto molti articoli del tuo blog e sono rimasto davvero colpito. Mettendo da parte il fatto che sei un fottuto genio (in riferimento alla forma con la quale fai passare la sostanza) condivido ogni singola parola che hai scritto. Ho fatto 5 anni di kick (non pro) e 2 di krav maga , nella "nuova" forma proposta da Moni Aizik che continuo a praticare. Mi piace il fatto che faccia passare il messaggio per cui il 99.9 % delle volte si può e si deve evitare ogni forma di colluttazione, ma nella restante percentuale bisogna saper individuare i pericoli più comuni. Credo che il segreto per avere un po di sicurezza in piu sia proprio questo: saper evitare situazioni pericolose (non ci vuole un corso per questo) e conoscere i metodi di aggressione più comuni, provando sulla propria pelle cosa volgia dire un contatto fisico vero.
    Detto ciò rimane il fatto che la fighetta di turno e l'appassionato di jean-Cloud Van Damme possono anche conoscere a memoria tutte le sfumature della posizione della colomba stitica, ma se non hanno mai sperimentato la loro reazione di fronte ad un diretto sul naso, quella conoscenza va a farsi benedire in una rissa "da strada" (ricordavo il mondo come un posto più tranquillo).
    Detto ciò complimenti per il lavorone del blog e continua a fare chiarezza, che di confusione ne abbiamo a iosa.

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    1. ciao Pinuz, grazie mille per i complimenti, fanno certo più piacere delle minacce di morte delle giovani aikidoka :)
      Quello di cui parli è il buonsenso, una cosa che tanti sedicenti maestroni dimenticano di insegnare nei loro deliri di presunzione.
      Il test del pugno è qualcosa di cui ho trattato ed una delle esperienze più formative per qualsiasi aspirante marzialista.
      Saluti

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  15. magari non al 99,9% dei casi (perchè statisticamente significherebbe SEMPRE) ma comunque il discorso fila. La vera autodifesa si distingue per questo

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  16. Salve Arte.Dimmi una cosa: se menar le mani non è il vero obiettivo della "difesa personale" (sia per seghe mentali legali,sia perchè ci sono discipline più adatte di altre a questo scopo) cosa dovrebbe si dovrebbe insegnare allora in un corso di difesa personale? Come dovrebbe essere organizzato? Se si tratta solo di parlare di dinamiche psicologiche e di buon senso,sarebbe solo questione di chiacchiere,senza nulla di pratico da insegnare?

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    1. Bella domanda.
      Ti dico solo che io qualche anno fa, dopo aver riflettuto un pò su tutte queste cose, ho anche immaginato un abbozzo di come avrei tenuto io un corso di "prevenzione" (parlare di difesa personale mi fa venire la pelle d' oca).
      E sì, volendo dare qualche nozione utile anche a Nonna Cesira e, possibilmente, a tantissime ragazze in hot pants :) ho immaginato che sarebbe proprio stato qualcosa in aula, spiegando quanto ci sia di sbagliato nell' illudersi che l' argomento sia prima di tutto una questione di botte.
      No, non sono assolutamente d' accordo sul fatto che siano chiacchere, non nell' accezione negativa: tutto l' opposto, sarebbero l' unica e sola cosa veramente utile a quella schiera di persone che non ha le qualità ma vuole capirci qualcosa di più.

      Certo, ci sono anche un mucchio di cose pratiche da insegnare agli sprovveduti, ma da quello che vedo da anni siamo a livelli di educazione fisica livello elementare: imparare a cadere senza spaccarsi, a rialzarsi, ad usare con efficacia UN singolo colpo (visto che tirano tutti buffetti ridicoli), etc...
      La domanda è: chi se lo filerebbe un corso del genere?
      Ma no, che vadano tutti a mimare tecniche contro manichini umani, la gente è contenta così :)

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  17. Ops,mi sono accorto ora della gaffe grammaticale...

    Beh,non è detto che qualcuno non se lo filerebbe,ci sono certi corsi allucinati e dei più disparati che sono gremiti di persone,magari chissà...ma poi la parte pratica quale sarebbe,in cosa dovrebbe consistere? ( anche perchè per quanto uno possa evitare situazioni problematiche,possono essere le situazioni problematiche a venire da te...se mi spiego;) Magari dico una baggianata,però non si potrebbe fare qualcosa anche al dì fuori dell'aula...in ambiente urbano?

    Non saprei,alcuni argomenti potrebbero essere il come controllare l'ambiente circostante,cosa osservare e come (incluse le persone),fargli capire anche come usare le parole con certe persone per evitare che una discussione degeneri,e...forse è esagerato,ma anche insegnargli come ragionare proprio come quelle persone che hanno intenzione di nuocere loro (anche qui non so se sono riuscito a render chiara l'idea).

    Poi oh,avrò detto solo fregnacce...

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    1. Ciao, scusa il ritardo ma non ho avuto molto tempo per scrivere.
      L' idea dell' ambiente urbano mi era anche venuta, ma obiettivamente cosa puoi fare?
      Pagare qualcuno per farti gli agguati a sorpresa?

      Tutte le altre idee sono esattamente quello di cui parlo, il punto è che per poterlo fare serve esperienza reale e studi almeno un pò seri sulla psicologia comportamentale, altrimenti finiamo pure lì a cazzare che si improvvisano guru a suon di banalità di pubblico dominio.

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  18. Si,imbastire una cosa seria e come si deve sarebbe arduo,ma sarebbe senz'altro utile e interessante.

    Nei corsi di difesa si insegna ad arrivare all'estremo (in teoria) ma non si insegna affatto o poco a come non arrivarci.Il bello poi è che una delle prime cose che gli istruttori dicono ai loro allievi è di non cacciarsi nei guai...allora perché insegni a fare a botte,ragioni economiche a parte?

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