lunedì 16 giugno 2014

Risposta 5

Ciao Anonima,

premetto che alla maggior parte delle domande ed osservazioni che hai riportato puoi trovare risposta leggendo il blog.
La sensazione è che anche tu, incolpevolmente, abbia un' idea stereotipata delle arti marziali e del loro mondo ed è proprio di questo che discuto qui.
Cercherò comunque di darti qualche risposta più specifica, come consueto:
- Tu parli di sport, ed è questo il punto: lo SPORT è un' attività meravigliosa, utile per il fisico e per la mente e tutto quello che si vuole.
Di qualunque sport si stia parlando.
Il problema nasce nel momento in cui all' attività fisica e ludica, si vogliano associare in modo falso, disordinato e pretenzioso anche tutta una serie di altri valori che vanno dalla filosofia, ai valori etici e morali, all' educazione civica e così via.
Questo è quello che si fa nelle arti marziali, e quello di cui discuto nel blog perchè nella realtà dei fatti è marcio all' inverosimile.

- L' aggressività di cui parli l' ho intesa, ma purtroppo non vi è una relazione diretta tra lo spirito con cui affronti un' "attività ludico-sportiva" e quello con cui si affronta un' aggressione.
Un conto è l' aggressività nella determinazione, un altro quella nella paura.
- L' arte marziale, come mille altre attività, può farti conoscere cose di te e degli altri.
L' ho sottolineato molte volte nei post: è questo il discorso, non c' è nessun valore aggiunto nelle arti marziali in sè, tranne il fatto che in esse venga forzato!
Si dice che "grazie alla loro pratica si diventi più calmi e riflessivi", ma è solo una convinzione perchè potrebbero dirti lo stesso dell' arrampicata.
Dovrebbero rendere "più saggi", ed invece sono popolate da coglioni ignoranti della peggior specie, a partire proprio dai cosidetti maestri.
Dovrebbero indurre all' autocontrollo e rifuggere la violenza, e poi scopri che in sostanza quelli pacifici sono delle specie di santoni parolai ed incapaci, mentre gli altri sono teste calde che non vedono l' ora di finire alle mani per facezie.
E in tutto questo la gente si dimentica che siano ALTRE cose a rendere una persona quello che è, NON la pratica di una ginnastica infarcita di luoghi comuni a forza.

- "Perchè sei rimasto deluso da quelle che chiami sette?"
Ne parlo diffusamente nel blog, se ti va di leggere soprattutto gli interventi del primo anno.
Sono sette perchè si sviluppano, perlopiù involontariamente resti inteso, come tali: una "guida" carismatica, una pratica ricca di regole e formalità da accettare "as is", una gerarchia da rispettare che crea una piccola isola felice in cui uno possa rifugiarsi ed avere un ruolo anche se al di fuori è un inetto.
Ne sono rimasto deluso perchè ci credevo e ci ho speso moltissimo tra tempo, soldi e speranze, proprio come un bravo soldatino soggiogato.
Poi ho acceso il cervello, ho iniziato a fare ricerca, a non accettare più ciò che mi veniva raccontato senza farmi domande, a fare paragoni e, cosa più importante di tutte, ho iniziato ad usare il comune buonsenso.
Questo vale per ogni cosa nella vita, e quando cominci a giudicare quello che avviene in questi ambienti senza più doverlo giustificare per forza, capisci davvero tante cose.

- "anche se sono barzellette new age tu non pensi che dietro a tutto questo vi sia un sentimento nobile?"
L' hai detto, sono giusto barzellette new age.
Tutta la "cultura" new age è una barzelletta, almeno per uno pragmatico come me.
Quello che si fa in moltissime arti marziali è promozione di cultura new age.
Che può andare benissimo per alcune persone, ognuno faccia ciò che gli piace... ma se vengono raccontate emerite idiozie e falsità allora non mi sta più bene.
Il sentimento nobile muove i buoni intenti di molti, ma non per questo si deve giustificare la divulgazione di falsità e la disonestà.
Oltretutto i "maestri" sono tutti convinti di essere mossi da sentimenti nobili, ma hanno la capacità di autocritica di un Adolf Hitler... non so se mi spiego.
- "non c'è nulla di cui sei grato all'arte marziale?"
Io sarò anche eccessivo, ma non credo sia questione di essere grati di nulla.
Se non avessi praticato per tutto quel tempo "arti marziali", avrei avuto un' altra vita. Avrei conosciuto altre persone, fatte altre esperienze... insomma, a me dire che in fondo in fondo sia felice così non sta bene.
Chi lo sa se giocando a pallanuoto non avrei conosciuto ancora più amici, o avuto più ragazze, o viaggiato in più posti, etc. etc.?
Non si può dire.
Quello che posso dire è che dopo decine di anni spesi sul tatami allenandomi in cazzate e credendo in buona fede ad altrettante cazzate, la sensazione preminente non è la gratitudine.
E non perchè supponga che le arti marziali mi abbiano dato "meno" di altre ipotetiche attività: ma perchè sono certo che a livello di allenamento avrei potuto fare miliardi di cose migliori (vista l' impreparazione o totale ignoranza dei sedicenti maestri) e a livello tecnico esistevano già sport da combattimento concretissimi e scevri da stronzate immaginarie.

- "dici che hai praticato le arti marziali per 20 anni ma quale arte marziale hai praticato? (scusa non ho letto tutti i tuoi post e credo di aver capito che praticavi karate)"
Tra le altre ho praticato anche Karate, ma non è stata la pratica più lunga.

- "Ho sempre ammirato chi praticava arti marziali perchè li "percepivo" effettivamente più nobili nell'animo di uno che faceva body building ma forse sono preconcetti perchè leggendo i tuoi post sembra che di saggio non ci sia nulla e ciò mi è dispiaciuto facendo crollare alcune mie fantasie."
Infatti, mi spiace ma è proprio così, sono tutti preconcetti giustificati dalla pessima pubblicità perpetrata nei decenni dai media.
Questo non esclude che ci siano anche persone validissime, ma quello che cerco di rimarcare è che sono le persone ad essere più o meno valide, non è la tal pratica a renderle tali.
Peccato che questa affermazione venga utilizzata poi da tutti per portare acqua al proprio mulino...
E' una questione puramente sociale, nessuno parlerebbe male di sè stesso.

- "spesso le donne temono quello che può essere l'effetto di questi sport maschili sulla femminilità sia a livello di comportamenti che sul fisico."
Vedi, tu continui a parlare di sport.
Prova a parlare con qualche convintone praticante di arti marziali cinesoidi o "antiche"... sarà inorridito e ci terrà a sottolineare che il suo non è mica uno sport: è molto di più!
I più ridicoli poi sono quelli che proprio aborrono lo sport, la preparazione fisica, l' agonismo e tutto il corollario.
Comunque non è vero, ci sono schiere di ragazze che competono anche ad altissimo livello pur mantenendo la loro femminilità e fisico invidiabile.
Francamente a me fa senso una Pellegrini, un uomo mancato: il nuoto ad alto livello sì che crea un fisico maschile; O il Body Building estremo.

- "non per forza per picchiare ma per sapersi prendere cura di sè perchè anche solo per spostare da noi qualcuno che non ci piace per esempio"
Dici bene, ma io ti chiedo: cosa significa per te il sapersi prendere cura di sè?
Perchè dalla mia esperienza le persone (uomini e donne) che si prendono più cura di sè sono quelle appassionate di Body Building: sono quelle più attente e che vivono la propria passione tutto il giorno tutti i giorni, facendo attenzione alla dieta, allenandosi in modo rigoroso, etc.
Non i marzialisti che si sentono dei novelli samurai un' ora alla volta per due o tre volte alla settimana...

Ma se invece ti riferisci al "sapersi difendere", beh... è un desiderio più che legittimo.
E che purtroppo le arti marziali, quelle fatte con in testa la pace dei popoli, la saggezza orientale, l' autocontrollo, le tradizioni di popoli che non c'entrano niente con il nostro... affrontano in modo raffazzonato e fuorviante, soprattutto per i più deboli.
- "Le donne sono molto soggette a queste cose e a volte capire che non abbiamo mezzi per difendersi è triste."
Eh già. C' est la vie.
Pensa te, io volevo diventare un campione di pallavolo, ma la natura non mi ha fatto alto uno e ottanta...
Sono molto triste.
Allora andrò a giocare a mini-volley, così potrò raccontarmela di essere anche io un campione!
Sorry, quando si parla di gente che ti mette le mani addosso non funziona mica così... eppure è esattamente quello che ti inculcano praticando le maledette arti marziali "adatte a tutti".
E' tutto molto triste.
- "questo si aggiunge che per secoli ci hanno insegnato solo a dir di sì e ad essere docili"
Verità assoluta, ma permettimi di specificare: nella nostra società, e in Italia in modo particolare, è così.
E' una questione prima di tutto culturale, e in secondo luogo antropologica.
Ciò non toglie che esistano al mondo milioni di donne tutt' altro che docili e remissive, e uomini deboli e mansueti.

- "ma davvero secondo te le arti marziali non portano a nulla?"
Certo che no, non voglio essere frainteso nonostante il tono del blog: come ripeto ho già affrontato molte volte questo argomento.
Però vedi, se mi parli di acquisire abilità pratiche, concrete e dimostrabili continueremo ad allontanarci da quello di cui discuto nel blog, ovvero le cosidette AMT, le arti "tradizionali" infarcite di tutte le pirlate pacifiste, maestri saggi, forme cinesoidi, stronzate cinesoidi, coglionate cinesoidi...
Quelle che fanno impazzire il pubblico alle esibizioni, quelle decantate nei film con il coglione cinesino che sconfigge 10 karateka alla volta con i pugnetti a catena, quelle in cui si parla di filosofia o di presunti poteri speciali che acquisirai respirando come un lamantino per 10 anni, perchè solo tra 10 anni diventerai fortissimo... salvo poi finire rovinato dalle botte dal primo tamarro che ti vorrà menare per davvero.
Quello di cui dovresti parlare sono le arti funzionali al combattimento, che ancora non garantiscono nulla ma almeno trattano il discorso senza fronzoli.
I sistemi di difesa personale poi sono un altro discorso, ma ti invito a leggere il blog.

- "tu quale sport consiglieresti davvero ad una donna?"
Boh, quello che la diverte e le interessa... lo SPORT non ha niente a che vedere con la difesa personale, che anche la campionessa intergalattica di una specialità se proprio voglio la ammazzo anche io con un coltello, un paio di amici e un agguato in piena regola.
Attenzione a non incappare in questo facile malinteso.

- "Che la faccia sentire sempre femminile nel corpo e nei modi ma capace di difendersi sul serio."
Vedi, tralasciando il fatto che "difendersi" voglia dire troppe cose: se parli di tirare qualche cazzotto all' energumeno infoiato e stenderlo, beh, ti posso dire che anche io non sono per niente sicuro di poterlo fare.
Capisci, pratico arti marziali da più di vent' anni, sono stato campioncino di qui e di là, ho anche tirato in match full contact, non ho particolarmente a cuore il bene del prossimo (anzi, spesso ho pensieri omicidi verso la gente)... eppure proprio perchè ho acceso il cervello e mi sono liberato della falsa sicurezza data dalla pratica, so perfettamente che le cose non funzionano come si vorrebbe.
Certo, le mie chances di "autodifesa" sono enormemente superiori ad un mè stesso privo di nozioni: ma non garantiscono niente.
Per questo dico che alla fine uno non dovrebbe avere in mente questo obiettivo, a meno che non lo voglia affrontare sul serio.
E quello che ho imparato è che le persone veramente capaci, quelle che hanno imparato "sul serio"... passano metà della vita a fare quello e l' altra metà ad aspettare di essere aggredite.
Certo, esistono anche corsi validi per avere nozioni di corpo a corpo del tipo di cui parli ma tu mi parli di sport.
Conosco ragazze agoniste capaci di fare ciò che chiedi, ma praticano ad un livello piuttosto alto e soprattutto... non gliene frega nulla dell' "autodifesa".
Praticano perchè gli piace.

- "Anche se praticassi tiro con l'arco non potrei portarmi dietro arco e frecce."
Beh, però considera che oggi anche i bimbiminchia vanno in giro con un coltello in tasca... io girerei volentieri con un compound in spalla se mi garantisse una buona difesa!
La verità è che nel campo dell' autodifesa, il corpo a corpo a mani nude è l' ultima delle ultime opzioni, ma la prima che amano pubblicizzare i bastardi maestroni per attirare le ragazzine in hot pants con gli occhioni grandi grandi ai loro dannati corsi di "antiaggressione femminile".
Io per onestà consiglio sempre:
- ripassare per bene il buonsenso della nonna
- imparare ad usare uno spray urticante
- addestrare un leopardo e portarselo in giro
- avere come moroso il Techno Viking
- diventare grasse e sfatte come le ciccione che girano su quelle macchinette elettriche al Walmart

- "Come si può essere guerriere, allora?"
Essere guerriere è una condizione molto personale che va coltivata ogni secondo della vita, qualunque cosa si stia facendo.
Non ha a che fare con una qualche pratica sportiva o ludica.
Io ti posso dire che una volta, anche "grazie" alla profonda convinzione che avevo nelle "nobili arti marziali tradizionali", ero proprio una pecorella: promuovevo la pace dei popoli, la giustizia, il perdono, l' autocontrollo, la nobiltà d' animo; Credevo nella tecnica al di sopra della forza, nei cinesini che sconfiggevano i buzzurri occidentali anabolizzati a suon di piroette e colpi roteanti (e più erano anziani più erano forti e saggi!), nelle forme di balletto allenate con precisione maniacale che dovevano rendermi capace di... boh, di fare qualsiasi cosa aldilà del balletto...
Tutte stronzate, tutto tempo sprecato, tutte idiozie new age.
I colpi bassi della vita, e non parlo di "botte", mi hanno insegnato che il mondo è un luogo subdolo in cui la gente priva di scrupoli, cattiva, ha la meglio, piaccia o no.
E ho iniziato ad incazzarmi, a perdere il rispetto per chi non lo meritasse, a non essere più "politicalmente corretto", ad osservare cosa facessero le persone che mi facevano paura, non quelle buone e brave.
Ho iniziato ad osservare e confrontarmi, ricercare e fare paragoni, prima di tutto per non sentirmi più così "debole".
La debolezza è una cosa molto più profonda del "non saper menar le mani".
E' una condizione mentale, la propria immagine riflessa in rapporto al mondo, l' immagine che noi abbiamo di noi stessi.
Alla luce di questo, la determinazione IO l' ho guadagnata in questo brutto modo, perdendo la fiducia nel prossimo e rifiutando in modo categorico di adeguarmi all' immagine di bravo ragazzo che mi ero costruito intorno.
Invece di giustificare sempre tutti, di perdonare, di essere diplomatico, ho iniziato ad essere aggressivo, a non accettare compromessi e ad odiare la gente.
Non è una cosa bella, ma non è di questo che sto parlando: dico che nel mio caso venivo da una tale bambagia di moralità che per imparare a farmi valere ho dovuto scontrami in modo drastico con me stesso.
E solo in seguito la pratica di arti funzionali al combattimento, come ho spiegato, mi ha permesso di canalizzare al meglio questa "rabbia", altro che pirlate orientali.
Se ho capito cosa intendi per essere guerriere, il mio percorso è passato da questo.
Molti anni fa se un tizio avesse cercato di farmi del male, sarei finito malissimo:
- avrei rifiutato lo scontro per convinzione etica;
- avrei reagito in modo blando, sai, "per non fare più male del dovuto"... tsè
- avrei reagito abbozzando tecniche ridicole, allenate nella mia pratica falsata
- non avrei saputo nulla di cosa fare prima e dopo
- sarei pure stato capace di chiedere scusa per un colpo andato a segno...

Oggi so che se qualcuno cercasse di farmi del male:
- meglio evitare, perchè so percepire con chi possa vedermela e con chi no
- so come IO sappia vincere un combattimento corpo a corpo
- accetterei lo scontro con molta più cattiveria del mio aggressore
- colpirei duramente, sapendo quale sia il livello di danno dei miei colpi buoni
- so cosa fare prima per evitare, e dopo per pararmi il culo
- non solo non gli chiedo scusa, ma gli incido anche il mio nome nelle carni.

Bye







4 commenti:

  1. Ciao, grazie per aver risposto alla mia richiesta. Grazie per aver chiarito la differenza tra aggressività nella determinazione e l'altra cioè quella che viene fuori per paura. Sai, le confondevo..non vedevo questa differenza che mi ha segnalato tu. Io però ho delle precisazioni da fare in merito in quanto forse mi sfugge qualcosa che non so.. non conoscendo bene il mondo delle arti marziali.
    Io parlo di sport perchè anche sono definite arti.. quelle marziali per me rientrano nella categoria discipline sportive, mi sbaglio? mi pare di capire che su questo siamo d'accordo. Come scrivi tu e sono della stessa opinione: "L' arte marziale, come mille altre attività, può farti conoscere cose di te e degli altri" . Credo di comprendere che il tuo attacco alle arti marziali è proprio in questo nel definirle qualcosa che non sono come difesa personale, arti nobili ecc...e quindi il tuo attacco sta alla filosofia che viene costruita intorno a questa disciplina e posso capire cosa intendi, ma quale attività non ne ha una? anche il tennis viene definito lo sport da signorotti, il rugby sport nobile giocato da bruti (è una contraddizione) quindi io in fondo non vedo nulla di male nelle storie costruite intorno ad una disciplina qualsiasi...tutte ne hanno una...tutti gli sport, l'arte chiamiamoli come vogliamo hanno una storia che raccontano cosa sono..anche le persone si raccontano attraverso storie...figuriamoci gli sport! Il fatto per me è che ognuno trae dall'esperienza ciò che vuole..non sono d'accordo che la disciplina nello sport o la pratica non li faccia diventare ciò che sono...perchè se credono di essere forti praticandola per esempio è solo una convinzione che ci si costruisce e che permette di vivere in questo mondo come si desidera cioè si finisce per sentirsi forti nel corpo e nella mente, ma è ovvio che se le mie intenzioni sono sentirmi forte per far fuori qualcuno.. quello che avrò preso dall'esperienza sarà questo..ed ecco per me chiarito perchè esistono maestri hitler e maestri migliori. Mi permetto di dire che forse tu avendolo praticato agli arbori in Italia e per 20 anni fa..si era presa l'idea solo alla bruce lee di questa arte.. forse la tua è solo un'esperienza come tanti altri..spero che da allora si sia fatto qualche passo in avanti. Per quanto riguarda il discorso donne e prendersi cura di sè non intendevo nel senso di cura del corpo alla body building ma appunto nel sapersi difendere sul serio ma ho compreso che secondo te le arti marziali non portano a questo e ti ringrazio perchè era questo ciò che mi premeva capire, al limite possono costruire la convinzione profonda di sentirmi sicura ma a livello pratico dici tu in caso di bisogno non serve a nulla, giusto? intendi questo? Alla fine il buonsenso della nonna vince sempre, ho capito (continua nel commento successivo)

    RispondiElimina
  2. Però non ho capito alcune cose:
    1) ma il karate o il kung fu insomma sulle donne non ha lo stesso effetto sul corpo che ha il nuoto sulla Pellegrini, giusto? questo volevo capire anche. quando dici: "Comunque non è vero, ci sono schiere di ragazze che competono anche ad altissimo livello pur mantenendo la loro femminilità e fisico invidiabile" intendi in qualsiasi sport in generale e nelle arti marziali...mi chiarisci questo punto..perchè se il nuoto per es. ha creato alcuni effetti sul fisico della pellegrini anche un altro sport può farlo...credo che l'unico sport che sviluppi nelle donne una fisicità femminile naturale, un fisico invidiabile sia la ginnastica in generale..ginnastica artistica per esempio..oppure andare in palestra e praticare qualsiasi cosa per puro movimento e mantenersi in forma anche zumba come dici tu cosa che faccio anch'io...però se parliamo di sport.. in generale in tutti gli sport si sviluppa una parte di più di un'altra...in base alla tua esperienza la pratica dell’arte marziale ha degli effetti armonici sul corpo di una donna, cioè la sua fisicità femminile rimane la stessa, oppure si sviluppa più una parte rispetto ad un’altra es..si potenziano i muscoli delle gambe, oppure quelli addominali..insomma cose di questo tipo mi piacerebbe capire ma se si sviluppano in senso femminile o maschile..se decidessi comunque ti provare a farlo come sport...perchè per me questo è sport!
    2) ma alla fine..tu quale sport da combattimento pratichi? Quali sono questi arti funzionali al combattimento? e se davvero una donna volesse seguire un corso per avere nozioni di corpo a corpo (come scrivi tu) quali sono in Italia? per pura curiosità vorrei saperlo e capirlo e dunque non sono sport? mi pare di capire che tu dici di no. E se si seguisse questo corso ci si saprebbe difendere...o vale sempre il discorso "buonsenso della nonna"? perché tu dici che sai con chi riesci a vedertela in termini di corpo a corpo e con chi no e allora ciò vale anche per le donne…cioè riuscirebbero a contrastare certi uomini sì e certi uomini no…oppure non servirebbe lo stesso a nulla? Immagino che le donne che seguono tali corsi solo perchè a loro piace però si fanno fisicamente molto male…cioè credo che sia quasi inverosimile a questo punto..fidanzato vichingo è meglio! se ci sono donne che lo seguono...come sono? maschiacce, rozze ecc oppure no...questo è un altro pregiudizio da sfatare? intendo sia nel comportamento (sono femminili) che nel fisico...sono alla pellegrini oppure riescono a mantenere la propria fisicità femminile...perchè se vale il discorso avere un fidanzato vichingo e il buonsenso della nonna ecc ecc allora è tutto chiaro per me cosa vuoi dire.
    (continua)

    RispondiElimina
  3. 3) essere guerriere dentro…sono della stessa idea è sempre una convinzione da coltivare in qualunque cosa si faccia.. “La debolezza è una cosa molto più profonda del "non saper menar le mani". E' una condizione mentale, la propria immagine riflessa in rapporto al mondo, l' immagine che noi abbiamo di noi stessi.” Mi trovi d’accordo e più o meno è solo un discorso di credenze interiori come scritto sopra.
    Il fatto che scrivi che le nobili arti tradizionali invece ti facevano sentire pecorella, promuovendo la pace ecc è davvero tutto il contrario di ciò che pensavo io sulle arti marziali…visto che io le volevo fare proprio per non essere pecorella e capisco che la storia che è stata costruita dal cinema come eroi invincibili.
    Il fatto è che credo di aver fatto io invece il percorso inverso al tuo…cioè io prima non perdonavo nessuno, non accettavo compromessi, non rispettavo chi non lo meritava e a usavo il buonsenso andando via poi ho…cominciato a invece giustificare sempre tutti, a perdonare, a essere diplomatica come scrivi tu…e ad essere più buona e da quando sono più buona..sono cavoli perchè mi sento meno bene...cioè prima mi sentivo bella e cattiva tipo strega di biancaneve ora mi sento biancaneve ma lo detesto..voglio tornare strega biancaneve...oppure meglio diventare come le donne guerriere celtiche..sono di nuovo nella fase che non me ne frega nulla proprio perché il questo mondo è quello che è e per questo avrei voluto capire come diventare… non so quale termine usare a questo punto..più forte, più in grado di difendersi ma non perché c'è un reale bisogno nel senso di vedere per strada solo tipacci da cui difendermi..solo perché sapere di saperlo fare forse ti fa stare tranquilla con te stessa…insomma cose di questo tipo ma se mi dici che qualsiasi cosa io pratichi a livello pratico non mi porterà a nulla allora meglio coltivare l’idea di esserlo dentro cioè coltivare la mia immagine dentro di donna celtica (anche se qui gioca contrasto...cioè il fattore mito o film con l'immagine di donne celtiche femminili, da lunghi capelli e bellissime ma sono sicura che nella realtà erano maschiacci allo stato puro) magari a livello mentale autosuggestionandomi (nel senso del mito femminile di donne bellissime e guerriere raccontate da film) e portarmi dietro lo spray al peperoncino che forse faccio prima e continuare a fare in palestra zumba o qualsiasi altra moda esca fuori o che mi piaccia Tu cosa ne pensi? Se vorrai rispondere a questi altri miei dubbi per ultimare l’argomento ti sarei grata.
    grazie. ciao

    RispondiElimina
  4. "I colpi bassi della vita, e non parlo di "botte", mi hanno insegnato che il mondo è un luogo subdolo in cui la gente priva di scrupoli, cattiva, ha la meglio, piaccia o no.
    E ho iniziato ad incazzarmi, a perdere il rispetto per chi non lo meritasse, a non essere più "politicalmente corretto", ad osservare cosa facessero le persone che mi facevano paura, non quelle buone e brave.
    Ho iniziato ad osservare e confrontarmi, ricercare e fare paragoni, prima di tutto per non sentirmi più così "debole".
    La debolezza è una cosa molto più profonda del "non saper menar le mani".
    E' una condizione mentale, la propria immagine riflessa in rapporto al mondo, l' immagine che noi abbiamo di noi stessi.
    Alla luce di questo, la determinazione IO l' ho guadagnata in questo brutto modo, perdendo la fiducia nel prossimo e rifiutando in modo categorico di adeguarmi all' immagine di bravo ragazzo che mi ero costruito intorno.
    Invece di giustificare sempre tutti, di perdonare, di essere diplomatico, ho iniziato ad essere aggressivo, a non accettare compromessi e ad odiare la gente."

    Sono anch'io in questa stessa situazione, ma l'ho realizzato definitivamente proprio grazie a queste tue parole, caro Arte Mortale. Pensavo di iniziare a praticare Pencak silat e Kali per trovare il modo di liberarmi di questa condizione, ma ho capito che senza un allenamento fisico serio, ma soprattutto senza un continuo confronto con altri attraverso sparring e match vari presenti in Boxe, Kick, BJJ e lotta libera, non riuscirò mai a farlo. Mi sento stupido e mi vergogno un po' a scrivere ciò, ma ci tenevo a comunicarti che non sei solo e, soprattutto, volevo ringraziarti di cuore per avermi indicato la strada giusta da seguire.

    M-uno stronzo qualsiasi di cui non frega un cazzo a nessuno-S

    RispondiElimina

I commenti sono moderati, vengono pubblicati se non sono palesemente stupidi, offensivi o parlino di quanto Bruce Lee fosse figo.