giovedì 6 dicembre 2012

Confermare le conferme

E' risuccesso.
Ancora una volta, e senza che abbia innescato nulla io o abbia voluto condizionare nessuno, ho avuto ulteriori conferme di ciò che vado a raccontare da tempo.
I casi riguardano l' idea di difesa personale dei marzialisti contrapposta a quella della gente di buonsenso, e l' ennesimo caso di arroganza ed incoerenza dei sacri maestroni di arti cosidette tradizionali e umanamente superiori.

Partiamo dal primo episodio.
Stavo facendo una piacevole conversazione con un' amica, parlando del più e del meno.
Ad un certo punto mi parla di alcune lezioni che è andata a fare in una palestra di arti marziali, del tipo di cui discuto nel blog.
L' argomento specifico delle lezioni era la difesa personale.
Non descrivo quali tecniche le abbiano fatto provare, le potete vedere in un sacco di video su YouTube tali e quali; Sottolinerei invece l' incredulità con cui lei stessa mi raccontava di queste soluzioni, con la genuinità di chi non ha interesse per le arti marziali e si rende conto che, con quella roba, non sarebbe mai riuscita a difendersi da un aggressore.

Faceva notare all' istruttore che secondo lei durante un' aggressione non sarebbe stata capace di ricordare tutte quelle "mosse" così precise e predefinite.
L' ovvia risposta è stata quella classica dei maestroni, che bisogna provare tante volte, bisogna allenarsi, bisogna crederci.... e bla bla bla.

Io la ascoltavo con interesse e non cercavo di convincerla di nulla: lei stessa mi ha spiegato di come durante un' azione violenta sarebbe andata in panico, le si sarebbe annebbiata la vista, si sarebbe messa a tremare o a fare movimenti energici a caso, molto probabilmente a colpire tipo scimmia e senza riuscire di certo mettere ko un uomo arrabbiato.
Si rendeva conto da sola che un uomo è semplicemente più forte, cattivo e aduso alla violenza, figuriamoci poi se è armato.

Questo, ragazzi miei, è buonsenso.
E' triste, è brutto, non aiuta a sentirsi più sicuri; Ma di certo aiuta a tenersi il più alla larga possibile dalle situazioni rischiose e a non vedere nelle "mosse di arti marziali" una soluzione onesta al problema, per una donna con quell' indole e capacità fisiche (do per scontato che la cosa sia valida anche per un uomo medio).
A me fa sempre piacere ascoltare questo genere di testimonianze, e non per una forma di rivalsa nei confronti di ciò che anche io ho praticato ed insegnato in passato, ma perchè è semplicemente molto più onesto e credibile, oltre che a spingere verso un' idea più corretta dell' argomento autodifesa.
E' la conferma che il punto non sia la mia delusione verso le arti marziali e baggianate annesse: si tratta solo di aprire gli occhi e giudicare le cose liberi da condizionamenti e fantasie.

L' altro episodio riguarda invece l' ennesimo atteggiamento di un maestro di alto livello, di un' arte di quelle mortali ma moralmente elevate, nei confronti di un allievo (a sua volta istruttore da svariati anni e profondamente impegnato nella divulgazione dello stile in questione).
Non posso entrare troppo nei dettagli, anche perchè mi sono stati riferiti e non è mai bello sentire solo una campana.
Diciamo semplicemente che durante uno stage non gli è stato permesso di salutare un altro maestro lì presente che non vedeva da anni.. senza dare ulteriori spiegazioni.
Cioè, uno vuole fare un gesto bello e positivo, nel pieno rispetto dell' educazione e formalità (non durante la lezione per capirci) e viene invitato ad allontanarsi.
Sono questi gli insegnamenti di bontà, amicizia, uguaglianza e moralità delle antiche e sagge arti marziali orientali?
Un gesto che non comportava nulla di male, non era nemmeno questione di etichetta, non c'entrava nè il rispetto nè il momento sbagliato nè altro: chiedi gentilmente di poter salutare una persona che hai visto, finito l' allenamento, e ti viene risposto, davanti a tutti, di andartene.
Per uno strafottutissimo saluto.
Ho visto campioni del Lumpinee sorriderti con umiltà e farsi fare fotografie con tutti senza pretendere nulla.
Ho visto maestri di fama venire ad abbracciarti e scherzare anche durante l' allenamento, esprimendo vera positività e umanità, senza avere nessuna etichetta sacra e antica da dimostrare "per contratto".
Ho visto campioni di MMA tenere stage e prodigare consigli, provando con tutti dall' ultimo arrivato al più esperto, ridendo, scherzando e andando ben oltre i termini pattuiti del seminario.
Tutto questo l' ho visto da parte di chi non pratica nulla che pretende di essere anche moralmente superiore, senza comandamenti, filosofie astruse o parabole di alcun tipo.

Lo so che non è così per tutti, ma di certo non sono io ad esagerare raccontando solo le mie esperienze negative.

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