Ma un commento recente mi ha fatto riflettere una volta di più sulle differenti motivazioni che spingono la gente alla pratica di un' arte marziale, che di riflesso identifica anche le relative aspettative a riguardo.
Quindi andrò a parlare di questo argomento sulla base delle mie esperienze.
L' osservazione è che la gente inizi a praticare per saper menare le mani quando serve, e senza dubbio questa è una delle ragioni più diffuse tra i maschietti, se non fosse che a seconda della tipologia di stile scelto sia ben presto evidente quanto questa capacità non venga appresa.
Negli anni ho assistito a innumerevoli iscrizioni di totali ignoranti (in senso buono), quel tipo di utenti che giustamente non aveva la più pallida idea di cosa stesse andando a praticare, nell' errata concezione che sempre di combattimento si trattasse.
Quando praticavo AMT inutile dire che l' utenza media era formata da persone perlopiù equilibrate, brava gente che non aveva realmente intenzione di menare le mani ma solitamente amava l' idea di sentirsi un temibile guerriero da film di serie B. Me compreso, va da sè.
Arrivavano con chissà quale idea in testa, non sempre dopo aver assistito ad un' esibizione, facevano quel patetico riscaldamento che spesso trovavano già troppo sfiancante e poi iniziava il supplizio: intere lezioni passate a ripetere posizioni ridicole e colpi al vento.
E si appassionavano.
Perchè uno dei difetti intrinseci della metodologia di allenamento delle AMT è proprio questo: fare abbastanza ginnastica da sentirsi degli atleti (non avendo idea di cosa voglia dire allenarsi sul serio), instaurare la convinzione che il programma didattico vada seguito alla lettera, vedere ogni tanto qualche tecnica wow! da provare rigorosamente sorridendo e il tutto senza mai farsi un buffetto!
Non c'è alcuna violenza in un metodo del genere, nessun reale ostacolo da superare, nessuno scontro nè fisico nè attitudinale: in questi termini si autentica la pratica per tutti, dai 0 ai 90 anni.
Nessuno è messo nelle condizioni di rendersi conto che forse sia meglio lasciare perdere il combattimento, perchè nessuno combatte.
Praticamente una ginnastica per anziani con il benefit di potersi vantare in giro di studiare il combattimento corpo a corpo, e annessa battuta "wow! allora con te sono al sicuro!" delle signorine dagli occhioni grandi grandi e in hot pants©.
La cosa spiega anche come mai ci siano tante signorine o omini innocui nei corsi di AMT, del resto è possibile praticare per anni senza mai affrontare la realtà del combattimento, una realtà in cui una persona più grossa e forte di te ti tiri un singolo sganassone da muratore che mandi a Fan Culo anni ed anni di pirlate cinesi studiate con convinzione.
Verrebbe da pensare che per le donne la prima ragione di iscrizione sia proprio l' autodifesa da muratori immigrati, ma personalmente non ne ho sentite così tante dare questa motivazione, quantomeno non in termini assoluti.
Se ne deduce che quindi il praticante medio che scelga le AMT lo faccia prima di tutto per altre ragioni che non siano il menare le mani.
Io le riassumerei in questa lista:
- Fare un pò di movimento.
- Fascino per l' Oriente
- Passione cinestetica
- Darsi un tono da guerrieri con gli amici nella speranza che nessuno chieda una dimostrazione o che la signorina con cui stai uscendo non si metta ad attacar briga forte del supporto del suo compagno maestro di Cunfù.
La prima motivazione a mio avviso è la più diffusa, rimanendo nell' ambito delle AMT.
La stragrande maggioranza delle persone che ho incontrato ai tempi non aveva la benchè minima intenzione di menare le mani, era al contrario piuttosto impaurita dai TruzziMinchiaPorcoddue® e voleva fondamentalmente fare attività fisica per smaltire la pancetta.
Siccome ritenevano il body building o l' aerobica troppo noiosi (o faticosi?), spesso aggiungevano il pretesto dell' autodifesa per finire a praticare queste pagliacciate cinesizzate.
Il fatto di "andare ad allenarsi" rispondeva al personale problema di star facendo qualcosa per diminuire la panza; Il vantaggio era quello di non fare poi tutta questa fatica e simulare pure qualche tecnica micidiale per accrescere l' autostima.
Non capiranno mai quanta differenza faccia un' ora di pesi o corsa rispetto ad un' ora di isometria strampalata.
Poi ci sono i novelli hippies new age, quelli che vanno a fare arti marziali credendosi dei samurai, bonzi, monaci shaolin, etc.
Dell' Oriente conoscono solo la parte che gli fa comodo, quella abilmente manipolata dai media per far sembrare i cinesi un popolo evoluto, solo che i cinesi in Cina loro mica li hanno mai visti, gente che si venderebbe la madre pur di fare soldi, con il senso civico di un ratto e razzisti nell' animo che in confronto il KuKuxKlan è una comunità liberale... No, loro credono davvero che i cinesi siano un popolo civile "dalla cultura millenaria", dimenticandosi magari di come la cultura che inseguono oggi anche i cinesi sia quella occidentale, figlia di altrettanti millenni... ma vabbè non divaghiamo.
Questo tipo di appassionati sono quelli ancora più innocui perchè fondamentalmente lavati nel cervello da anni di film di serie B e sottocultura di massa priva di obiettività, aborrono il combattimento violento nella convinzione di essere moralmente superiori e in sostanza amano un sacco i balletti e le foto in posa ma guai al cielo a chiedergli di fare a botte.
Ci sono poi quelli che amano semplicemente questo tipo di attività, senza farsi troppe domande, e onestamente non vedo cosa ci sia di male.
Cioè ragazzi, c'è gente che va a fare i cosplay senza sentirsi ridicola, mica pensano di essere Mazinga Z per davvero (o no...?), perchè quindi rompere le palle a chi vada a fare o'cunfù perchè gli piace e basta?
Quelli ridicoli sono piuttosto quelli che si vantano di praticare arti marziali, più il nome è esotico e più si sentono fighi, tutto solo per sopperire alla propria inadeguatezza sociale giocando sull' ignoranza della gente che ancora crede che iscriversi ad un corso di AMT significhi automaticamente saper prendere a cazzotti Batista.
Passando agli sport da combattimento la situazione cambia non poco ed ecco che sì, data anche l' età media dell' utenza, chi sceglie di praticare lo fa nella piena consapevolezza di cosa andrà a trattare.
Non è questione di video su YouTube, già trent' anni fa chi sceglieva di fare kick boxing piuttosto che greco-romana sapeva bene di non andare a ballare vestito da ninja.
Questo tipo di utenza vuole imparare a combattere e non di rado si scazza quando scopre che prima di menare le mani ci voglia comunque tempo e preparazione; Ciò non vuol dire che siano tutti burini attaccabrighe, ma di sicuro chi pratica ha modo di capire se sia il caso di proseguire, perchè il combattimento reale non fa sconti: o sei disposto a faticare, fare sacrifici e farti anche male, o vai a casa a guardare la tv.
Oppure passi alle arti marziali tradizionali con la scusa che "mi conosco, se qualcuno mi tocca divento una furia e ho paura di fare troppo male...". Quante volte l'ho sentita, quante volte...
Naturalmente ci sono anche quelli che invece hanno a cuore proprio
La domanda è: quanto importa veramente dell' autodifesa alla gente?
Ho discusso in modo approfondito su quanto la gente malinterpreti il concetto di difesa personale, e come sia spesso persino impossibile generalizzare il termine, visti e considerati gli innumerevoli contesti diversi in cui dovrebbe essere applicata.
Nella mia esperienza di AMT la gente difficilmente si iscriveva pensando a questo obiettivo specifico, anche perchè detto onestamente si rompeva le palle dopo due lezioni passate a strisciare sul pavimento muovendo gli arti come RoboCop e giustamente non comprendeva la correlazione tra fare il robottino ballerino e affrontare il noto rumeno abbruttito giù in strada.
Quelli che proseguivano si dimenticavano molto presto di cosa fosse la difesa personale, anche perchè i metodi settari ed autoreferenziali intrinseci nelle AMT plagiano con facilità le menti prive di obiettività.
Finivano per ballare in pigiama convinti di star imparando a difendersi.
Quando sono passato agli stili funzionali men che meno, ho sentito raramente parlare di difesa personale in generale: non gliene fotte a nessuno.
Il concetto è probabilmente assorbito nell' idea che se so prendere a botte un altro Homo Sapiens, dovesse capitarmi una brutta situazione l' importante sia sapergli dare queste botte.
E, pur con tutte le dovute considerazioni di buonsenso, inutile girarci intorno: è così.
Perchè quando ho bazzicato negli ambienti dei sistemi di difesa ciò che più mi ha colpito è l' assunto per cui con qualche tecnica sia possibile destreggiarsi, dimenticandosi che le cose non andranno mai nel modo ideale e a quel punto una competenza di combattimento "tout court" sia l' unica a fare davvero differenza (colpi sporchi compresi).
Ricordo sempre che c'è una ragione ben precisa se gli istruttori di difesa personale in mille salse siano fanatici ben allenati e rigorosamente passati da anni di arti marziali o stili funzionali.
Se permettete, grazie al cazzo che loro possano difendersi, io voglio vedere la signorina di 40 kg avere la meglio con il Crab Magra sullo stupratore.
In sostanza le ragioni che spingono la gente a praticare arti marziali sono molto più del semplice imparare a fare a botte/difendersi, e in fondo va bene così.
Ognuno è libero di stabilire le proprie ragioni e nessuna è sbagliata: l' importante è esserne consapevoli.