martedì 23 ottobre 2012

Giudicare un corso e il suo maestro

Visto che siamo in piena ripresa di stagione (in realtà già da un mese abbondante) ho pensato che potesse essere interessante dare qualche dritta, simpatica e/o provocatoria come sempre, a chi voglia avvicinarsi al terrificante mondo delle arti marziali.
Come sempre vi invito a riconsiderare la vostra scelta, indirizzandola verso sport più salutari (per il fisico e per la mente) o attività tipo Zumba che va tanto di moda e permette di conoscere una quantità di donnine fuori da ogni logica.
Ok, probabilmente non ci combinerete nulla perchè vi prenderanno per gay, però vale la pena tentare.

Dicevamo, uno dei problemi principali nell' iniziare un corso è riuscire a giudicarne la validità.
Non mi ripeterò sui consigli già dati nei precedenti post, stavolta ci concentreremo su un esempio.

Vi presentate in palestra un pò spaesati, chiedendo informazioni in segreteria.
Bene, devo avvertirvi che gli addetti alle segreterie delle palestre non sappiano assolutamente nulla di arti marziali: è inutile che gli chiediate cosa si faccia in un corso o nell' altro, la loro risposta sarà facilmente il sunto di tutti i luoghi comuni possibili ed (in)immaginabili a riguardo.

Negli anni ho assistito alla malainformazione che viene data da principio a chi vorrebbe provare.
Si passa da "nel wing chun si occupano di difesa personale" (ahahahahh!!) a "questi fanno muay thai e fanno pugni e calci, ma questi del kung fu fanno molte più cose e sono più completi" (ahahahaha!!) e così via.
Meglio dimenticare cosa vi dicano in segreteria e cercare di parlare con chi tenga il corso... Peccato che se sarà un maestro di AMT vi dirà le stesse cose!

E' prassi abbastanza comune permettere agli interessati di provare una lezione, per giudicare meglio si dice.
Io però sono abbastanza contrario a queste prove: cosa diavolo dovreste capire facendo una lezione?
Forse che dopo dieci minuti di riscaldamento non stiate già più in piedi?
O al contrario che dieci minuti di riscaldamento siano la loro "preparazione fisica" mentre voi siete avvezzi a farvi 10km in salita prima di cominciare?
Tecnicamente poi non ha senso, il maestro perde tempo per seguire un novellino che magari nemmeno si iscriverà, facendovi provare per un' oretta la base delle basi e che sarà tutto quello che vi rimarrà come impressione della serata: una cosa pallosissima.

Inoltre in questa situazione non avrete modo di osservare e giudicare i praticanti più avanzati, per farvi un' idea più ampia di cosa si faccia e come; Forse arriverete a fine lezione entusiasti per aver finalmente fatto "attività fisica intensa" (...), ma la volta dopo potreste scoprire che sia stato solo uno specchietto per le allodole per farvi iscrivere e per il resto dell' anno praticherete un fottuto kata.

Insomma, io vi consiglio di osservare e basta per un paio di lezioni che tanto la prova pratica non determinerà davvero il vostro interesse o meno.

Ipotizziamo quindi che abbiate chiesto di assistere alla lezione standovene buoni buoni lì in parte.
Se il maestro dovesse rifiutare questa opzione salutate con un bel vaffanculo e scappate a gambe levate (o al corso di Zumba nella sala in parte, anche per ripicca): qualsiasi maestro si rifiuti di mostrare pubblicamente una sua lezione è bacato nel cervello o insegna qualche strana cazzata tipo tecniche ninja e amenità del genere.
Non esiste nessuna ragione per proibire di assistere ad una lezione, era un metodo usato tanti anni fa per infondere un senso di mistico, elitario e speciale a qualcosa che non lo è.
E' un chiaro segnale di un gruppo settario e autoreferenziale, il primo passo verso le sabbie mobili del buonsenso e dell' onestà.
Anni fa mi dissero che, ad esempio, nelle scuole di... "Ninjutsu"... (trovo imbarazzante persino nominarle) era pratica comune quella di oscurare i vetri della palestra o parlare di "allenamenti segreti" a cui era vietato assistere.
Il tutto all' interno di palestre di aerobica e pesistica...

E' curioso notare come per contro in qualsiasi corso di sport da combattimento vi facciano assistere senza nemmeno curarsene quante volte vogliate, tutto il tempo che vogliate, che tanto vi potrebbe venire da vomitare solo nel guardare quanta fatica si faccia e le botte che si prendano.
E di solito chi trova orribile e grezza questo tipo di pratica poi finisce a fare Tai Chi o AMT "adatte a tutti, uomini e donne, dai 0 ai 90 anni". A chi ha orecchie per intendere...

State quindi osservando la lezione: cosa dovreste giudicare?
In realtà è molto più semplice di quanto sembri, anche se non siete esperti di nulla.
Prima di tutto quello che fanno vi deve piacere.
Non smetterò mai di ripetere come tutte queste pratiche siano semplici passatempi, che se da domani avete male al pancino, la morosa vi regala un bambino o iniziate a tirare le quattro ogni notte per fare epici campionati di rutti con gli amici, in palestra potete scegliere di non andarci più.
Al lavoro bisogna andarci che vi piaccia o no, perchè mai dovreste investire tempo e denaro in un' altra attività che non vi faccia stare bene?
Detto questo, ciò su cui vale la pena soffermarsi è il tipo di persone che partecipino al corso e soprattutto l' istruttore stesso.
Il gruppo vuol dire tanto, nel bene e nel male.
Potreste trovarvi in un gruppo di simpatici smidollati, o in uno di nazisti assassini.
L' istruttore potrebbe essere uno tutto parole e niente sostanza, o un campione universale che però non sappia spiegarvi il movimento più banale e non abbia interesse nel vostro miglioramento.
Non serve l' esperienza specifica per avere un' impressione, e l' impressione deve essere positiva, qualunque cosa questo significhi per voi.

Tuttavia vi suggerisco qualche osservazione.

Qual' è il target del corso?
Ci sono signorotte grassocce, bimbilatte esagitati, omuncoli paciosi e in generale persone che guardandole non assoceresti mai alla parola "praticante di arti marziali"?
Vedi gente con gli occhi iniettati di sangue che si mena anche negli esercizi più banali?
O ancora vedi gente che sembri lì solo per allontanarsi un paio di ore dalla consorte?
O persone serissime che non aprono bocca quando parla Egli (il maestrone), si muovono come robot senza esprimere sentimenti, piacere, noia, fatica, lo riveriscono rispettosamente e pendono dalle sue labbra anche se dovesse bestemmiare?
Occhio, perchè quelli saranno i tuoi compagni d' allenamento.

Cosa fanno a livello ginnico?
Ti sembra che il loro allenamento fisico abbia una logica oppure "fanno un pò di corsa e piegamenti sulle braccia"? Per quanto tempo e a che intensità?
Ti sembra che tu riusciresti a fare lo stesso?
Ti sembra che stiano faticando in modo adeguato per un' attività sportiva?
Le considerazioni sarebbero molte ma ricorda: qualsiasi presunta arte marziale che non contempli anche una certa preparazione fisica, di tipologia e intensità specifici, non è un' arte marziale ma un corso di "mosse" per abbindolare i polli.
Ti raccomando di nuovo la Zumba, sudi sei volte tanto, ti diverti cinquanta di più e se ti dice bene poni anche le basi per del sesso di qualità.

Cosa fanno a livello tecnico?
Io non voglio tornare di nuovo sull' argomento, che ne ho già parlato e straparlato, ma renditi conto che in un' arte marziale in cui passi lezioni intere a ripetere forme di posizioni da imparare a memoria (kata, taolu, comunque tu voglia chiamarle), non stai imparando niente di utile al combattimento.
E' come imparare un balletto di Hip Hop, può essere molto fico e fare molta scena, puoi raccontartela sul fatto che tu stia assimilando princìpi e tecniche segrete.. ma non è così, dico sul serio.
Lo so, le forme di posizioni su alcuni fanno molto colpo (me compreso, ai tempi), sono un' affascinante forma di espressione del movimento... ma non servono ad un cazzo, sono fini a sè stesse.
Altri invece le odiano e allora è giusto sottolineare che esse andranno imparate per forza e faranno sempre parte degli allenamenti anche in futuro.
Conosco e ho visto tante persone scazzarsi ed abbandonare per via delle forme e non le biasimo: o le ami o le odi, ma se le ami considera che perderai un sacco di tempo ad imparare coreografie invece che a migliorare delle abilità realmente utili allo scopo.

Ma tornando alla lezione, cosa fanno gli allievi? Le tecniche che vedi ti sembrano... credibili?
Non importa se tu lo capisca o meno, intendo proprio dire la sensazione di credibilità che avverti nel vederle applicare.
Il maestro parla di "se uno tira un pugno così..."?
Chiede di simulare colpi al rallentatore in modo che riesca a reagire come voglia?
Parla di intercettare al volo pugni e calci con le mani?
Quanti movimenti esegue come "contromosse"?
Cura maniacalmente le posizioni in modo che il tutto appaia molto... figo e "marziale"?
Gli allievi si preoccupano a loro volta solo del canone estetico dell' esercizio? O magari finiscono per fare tutt' altro (e magari riesce pure meglio)?
Tutti questi sono i segnali che quello che andresti ad allenare non ti servirà ad un cazzo in termini di apprendimento del combattimento corpo a corpo.
Magari ti piacerà lo stesso, va benissimo.
Ma non servirà ad un cazzo.

Quali formalità vengono rispettate?
La domanda non è così banale perchè se è vero che la maggior parte delle arti marziali orientali seguano delle etichette formali "tradizionali" (ssse... vabbè.) è anche utile sapere che laddove l' etichetta sia molto rigorosa l' ambiente tende ad essere settario e autoreferenziale.
Intendo dire che se la forma supera la sostanza si finisce per far parte di un circolo ricreativo di rievocazione storica, o più correttamente di un club di Giochi di Ruolo.

Ho sentito di posti in cui gli allievi non possano fare domande e debbano rimanere in silenzio tutta la lezione; Posti in cui ogni volta che ci si rivolge al maestro ci si debba inchinare a terra; Posti in cui si sia tenuti a chiedere il permesso per praticare anche altre discipline; Posti in cui sia necessario imparare rituali o termini stranieri pena mobbing all' interno del gruppo.
Se questi posti esistono è perchè alcune persone li trovano adatti a loro, e sta bene; Ma torno a ricordare come tutto questo non abbia nulla a che vedere con le abilità marziali, e soprattutto non renda nessun uomo eticamente superiore ad un altro.
Al massimo lo rende più ridicolo ed invasato.
Take it easy...

Il maestro è disposto a rispondere a tutte le vostre domande?
Certo che se lo interrompete mentre sta facendo lezione è già un bene se non vi manda a defecare ma trovate il modo di parlargli e fargli qualche domanda.
Chiedetegli ad esempio su quali princìpi si basi la sua arte marziale e che tipo di lavoro imposti per gli allievi, poi tornate qui a riportare la sua risposta perchè spesso c'è da sganasciarsi dalle risate.
Un buon istruttore non deve raccontarvi palle, non deve mascherarsi dietro a presunte superiorità del proprio stile, non deve decantarvi campioni o convincervi che praticando con lui imparerete a difendervi perchè è stato tutto testato sui campi di battaglia.
Però chiedetegliela questa cosa della difesa personale perchè dalle risposte si può capire molto.
Prima fatevi spiegare di come con il suo stile ci si possa difendere; Poi chiedetegli quante volte sia capitato di farlo a lui e cosa abbia applicato per difendersi, che a sganassoni sono capaci tutti.

Se lo vedete fuori forma provate a chiedergli come mai lui non si alleni come tutti gli altri oppure dove e con chi lo faccia.
In quanto tempo sia diventato maestro, da quanto tempo pratichi ed insegni, cosa ne pensi di altri stili che magari siete andati a vedere e in particolare di cosa ne pensi degli sport da combattimento, magari gettando un' esca tipo "alcuni amici praticano Muay Thai o MMA, pensa che praticando da lei possa essere in grado di confrontarmi con loro?".
Lo so è una domanda ignorante, ma voi siete ignoranti no? Bene, fate tutte quelle domande "da ignorante" che vadano dritte al punto come frecciate per scoprire che tipo di persona sia.
Forse, messo alle strette, infine vi dirà che tanto con un calcio nelle palle, due dita negli occhi, un colpo alla gola e un pestone "à la cazo" vanno giù tutti...

E così avrete capito che non vi serva a nulla imparare le posizioni dello stambecco celeste e andrete felici a praticare Zumba!

6 commenti:

  1. ciao arte mortale, tu mi ricordi un ragazzo che si allena con me... dimmi se mi sbaglio. io sono luca corradin

    RispondiElimina
  2. ciao, no mi spiace non ci conosciamo però posso dirti che altre persone che mi hanno contattato mi hanno fatto la stessa domanda... e questo per me ha un significato.
    saluti

    RispondiElimina
  3. L'unica cosa che ti aiuta ad uscire da una situazione di pericolo è lo sparring, incassare e menare di brutto può salvarti (a mani nude), se ti aggrediscono con un bastone o peggio un coltello le probabilità di salvare la pelle si riducono drasticamente (soprattutto col coltello); detto ciò non sputerei sopra a nessuna arte marziale (la boxe può essere considerata un'arte marziale occidentale) poichè le arti marziali sono la base degli sport da combattimento. Praticate, praticate e praticate, qualsiasi cosa facciate rendete dei semplici movimenti tecnici, atemi (colpi) leve e proiezioni dei riflessi, questo farà la differenza.
    Infine vorrei spendere una parola sulla legittima difesa nel caso di difesa in strada, ammazzare di botte chi vuole scipparvi può si salvarvi dall'aggressore, ma non dalla legge; un po' di studio sulla definizione di legittima difesa può aiutare marzialisti e sportivi a darsi un limite, inutile studiare come rompere il cranio alla gente o spezzargli un'arto o il collo, poi in galera ci va chi si difende...
    Dimenticavo, provate le varie arti marziali e sport da combattimento, anche tutti e scegliete secondo il vostro cuore, quello che fate dovrà pure piacervi, altrimenti vul dire che non fa per voi e non vi servirà nel momento del bisogno.
    Asta la vista baby

    RispondiElimina
  4. parlando di segreteria mi sono capitate le cose piu assurde e sentite in segreteria:
    dalla palestra dove c'era solo muay thai e taekwondo e la segretaria(senza avere la minima idea di come fosse muay thai nn lavorando negli orari di muay thai)diceva che erano perfettamente uguali e in base ai giorni potevi fare o scegliere quello che ti piace di piu,andando a finire alla palestra dove c'erano tutte le arti marziali/sports da combattimento possibili e immaginabili e alla sonora e spesso sentita domanda"che cambia tra questo e quello?"la segretaria diventava bianca e nn aveva idea di quale fosse la differenza. poi parlando del modo perfetto e universale per giudicare corso e maestro mi è capitato di leggere quello che giudico negativamente parlando di ragazzo troppo giovane per insegnare e addirittura peggio dei suoi stessi allievi il corso di un noto campione mondiale con all'attivo 76 matches di cui solo quattro sconfitte in tutta la vita. e il bello è che la persona nello specifico apri proprio un blog del genere che è stato letto da milioni di persone e nella sua ignoranza oggi nn fa arti marziali/sdc e nulla e nn ha la minima idea di chi abbia criticato

    RispondiElimina
  5. Di tutti i post che hai scritto negli anni questo lo metterei tra i primi tre per importanza.
    La sola cosa che può aiutare la gente "comune" a difendersi dai corsi farlocchi è pubblicizzare la verità.
    Io sono sempre stato fuorviato, negli anni 90 da film come Karate Kid e Bruce Lee (il film biografico), poi da Steven Seagal, finendo ora a fare l'unica arte marziale che ho sempre snobbato perchè ritenevo "noiosa" e "poco utile con tutte quelle prese".
    Se ripenso a quanto ero ignorante, nel senso vero del termine, devo anche ammettere che la colpa era della zero conoscenza generale sulle arti marziali ... anzi dirò di più, dello screditamento che avevano sport come boxe, judo, lotta etc. rispetto alle "arti" dei film.
    I film e la società ti spingevano a pensare -ma cosa fai quelle robe li che è più figo imparare le "mosse"- e così ci cadevi come un pero e perdevi ANNI di prezioso tempo.
    Ancora adesso ho un amico che la pensa così (non ha mai praticato) e critica la mia scelta di fare Judo.
    Se solo avessero pubblicizzato la realtà delle cose probabilmente ora sarei un maestro. Ho scoperto la realtà del Judo e del Bjj solo grazie ad internet, vent'anni fa ricordo bene quanto era bistrattato il primo e praticamente sconosciuto il secondo.
    Per non parlare della mma, chi la praticava negli anni 90?
    E non c'era nessun attore ad aver seguito queste discipline che potesse pubblicizzarle! Devi ammetterlo... un buon 50% non è stata colpa nostra! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo, la propaganda cinematografica è stata deleteria per l' ambiente e ha creato un' immagine molto falsata delle arti marziali.
      Grazie comunque per aver riportato alla luce questo vecchio post, l' ho corretto perchè mancavano un sacco di congiuntivi ahahah

      Elimina

I commenti sono moderati, vengono pubblicati se non sono palesemente stupidi, offensivi o parlino di quanto Bruce Lee fosse figo.